Tutto il Calcio Minuto Per Minuto 34° Giornata Di Serie Serie B 2023/2024

La Giornata Calcistica Di Serie B Raccontata da Calcioland!

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    Stasera inizia il 34ª turno di Serie B, con la sfida d'alta classifica al Barbera fra Palermo e Parma. Una partita, scrive Tuttosport, che può cambiare il finale di stagione dei rosanero. Dopo i due pareggi con Sampdoria e Cosenza, Mignani stasera proverà a centrare la prima vittoria con il Palermo che non vince da 40 giorni. Un successo col quale prenotare i playoff e che potrebbe essere anche un trampolino di lancio per l’appendice della stagione.




    La promozione diretta ormai è andata, ma la società e Mignani sono convinti che la A possa arrivare ancora dai playoff. E per riuscirci bisogna prima prendersi gli spareggi e poi consolidarsi a livello tattico in queste ultime cinque partite. "Per noi sarà un test impegnativo e anche veritiero. Sono curioso di vedere come risponderà la squadra, la nostra ambizione deve essere quella di prendere chi sta davanti a noi, ma è chiaro che prima di tutto dobbiamo pensare al Parma".

    Mignani stavolta avrà anche Lucioni e Di Mariano che a Cosenza non c’erano per squalifica, ancora assenti Ranocchia e Vasic che dovrebbero rientrare con la Reggiana. Si va avanti con la difesa a 3, con qualche dubbio a centrocampo. Al Barbera attesi 23-25 mila tifosi e la loro speranza è che il Palermo trovi finalmente la vittoria perduta.

     
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    Venerdì 19 aprile, alle ore 20:30, al Mapei Stadium-Città del Tricolore di Reggio Emilia, si disputerà l'anticipo della 34° giornata di Serie B tra Reggiana e Cosenza. Una sfida delicata per entrambe le squadre, invischiate nella lotta per non retrocedere. I padroni di casa, guidati da Alessandro Nesta, cercano riscatto dopo la sconfitta contro il Lecco, i Lupi di William Viali, richiamato in panchina dopo l'esonero di Fabio Caserta, puntano alla prima vittoria per uscire dalla zona calda della classifica. Reggiana e Cosenza si sono affrontate diverse volte negli anni '90 in Serie B, tra cui lo storico 7-4 granata del 30 dicembre 1990 al “Mirabello”. In totale, sono 22 i precedenti, con 10 vittorie per la Reggiana, 5 per il Cosenza e 7 pareggi. La sfida tra sarà l'evento test di un nuovo servizio di audiodescrizione per spettatori non vedenti o ipovedenti. Un'iniziativa importante della squadra di casa che si impegna a rendere le proprie attività sempre più accessibili ai suoi tifosi. L'arbitro dell'incontro sarà Sozza di Seregno.


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    COME ARRIVA LA REGGIANA - La Reggiana arriva a questo scontro con l'amaro in bocca per la sconfitta di Lecco. Nonostante il sogno playoff sia ormai sfumato, la squadra granata si trova a metà strada tra la zona play-off e quella play-out, con la necessità di fare punti per allontanarsi dalla zona retrocessione. Mister Nesta dovrà fare a meno dello squalificato Bianco e degli infortunati Marcandalli, Bardi e Girma. In avanti spazio a Portanova e Melegoni dietro Gondo.

    COME ARRIVA IL COSENZA - Il Cosenza ha richiamato William Viali, artefice dell'ultima salvezza, per cercare di dare una svolta alla stagione. Al momento, il tecnico ha raccolto 2 pareggi in 4 gare, con il solito Tutino (14 gol in stagione) a tenere a galla i Lupi. Viali ritrova Marras, di ritorno dalla squalifica, che sarà sicuramente titolare sulla fascia. In difesa, il dubbio riguarda il terzo centrale: Venturi è in forse, al suo posto potrebbe giocare Gyamfi. In attacco, confermato il tandem Antonucci-Tutino

     
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    "Reggiana, stasera non hai scuse: col Cosenza ti giochi la salvezza", scrive questa mattina Il Resto del Carlino. Nella gara che apre il 34° turno di Serie B, la Reggiana si gioca la permanenza in Serie B in quello che è un vero e proprio scontro diretto. La squadra di Nesta, si legge, avra in mano un vero e proprio match ball per mantenere la categoria e deve evitare il classico 'braccino', quello che ti prende quando sai che la posta in palio è alta.

    Conquistando tre punti la permanenza in Serie B sarebbe un discorso praticamente chiuso, ma questo campionato insegna che la priorità è riuscire a muovere la classifica e ‘regalare’ il meno possibile agli avversari. Ogni weekend si moltiplicano le sorprese e alla fine anche un ‘punticino’ – strappato a una concorrente diretta – è sempre prezioso, riporta il quotidiano.

     
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    Marco Zaffaroni, tecnico della FeralpiSalò, ha parlato in conferenza stampa in vista della difficile sfida casalinga con il Como. Queste le sue parole riportate dal Giornale di Brescia

    "Il Como è forte ed è stato costruito per provare a vincere il campionato. Non avremo vita facile, ma ce la dobbiamo giocare, senza pensare troppo a chi abbiamo di fronte".



    Il ko con il Pisa?
    "La sconfitta dà sempre fastidio, ma non dobbiamo arenarci in questo momento. I numeri del girone di ritorno dicono che questa squadra c’è e che se la può giocare con tutte. Il margine di errore però ora è sottilissimo, perché i punti pesano tantissimo. Di conseguenza dobbiamo cercare di dare il massimo in questa volata finale. L’obiettivo salvezza è nelle nostre corde".

    Contro il Como saranno assenti l’infortunato Di Molfetta e lo squalificato Ceppitelli
    "Al centro della difesa giocherà sicuramente Pilati, che in quel ruolo ha sempre fatto bene. Per il resto dovrò fare delle valutazioni, anche su Martella che non era al cento per cento. Su Letizia invece non ho dubbi: è arrivata la notizia della chiusura delle indagini che lo riguardano, ma dal punto di vista mentale non c’è alcun problema. Questa vicenda non intaccherà la sua stagione e sono sicuro che sarà sereno e darà il massimo fino alla fine".

     
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    Edoardo Gorini, tecnico del Cittadella, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il SudTirol. Queste le sue parole riportate da Padovaoggi.it:

    "Abbiamo alle spalle il periodo nero di gennaio e febbraio, ma ce l'ho sempre in testa cosa abbiamo passato a livello emotivo. Fare risultato apporta energia in più, poi se dopo il pareggio di Ascoli aggiungi una vittoria a Bolzano significa che stai dando continuità al tuo percorso e anche i pari precedenti acquistano valore. Contro l'Ascoli abbiamo approcciato bene la partita, poi dopo la traversa di Masini ci siamo impauriti. Anche a Reggio Emilia avevamo rischiato di prendere gol, ma in quel caso non ci eravamo spaventati. Non mi spiego il secondo tempo contro i marchigiani. Il caldo ha inciso per entrambe. Nella prima mezz'ora eravamo leggeri, poi no. Dobbiamo essere più bravi e consapevoli che ci siamo rimessi in careggiata"

    Il Südtirol?
    "Sono una squadra completamente diversa rispetto l'andata. Con Bisoli giocavano in una certa maniera, con poco possesso palla, mentre ora lo fanno molto più. Hanno mantenuto solidità ed hanno giocatori di qualità. Ci giocheremo le nostre carte come sempre. Da qui alla fine sono 5 finali ed è difficile non avere obiettivi sino all'ultima giornata in Serie B. Il Südtirol farà di tutto per superarci in classifica, ma noi faremo di tutto per allungare. Serve concentrarsi su questo. Se vinciamo è chiuso il discorso salvezza e con 4 giornate d'anticipo sarebbe tanta roba ed un gran risultato. Dobbiamo mantenere alta la concentrazione"

    Infortunati?
    "Baldini e Frare non ci saranno, con quest’ultimo che è meno grave del previsto. Restano fuori Negro e Danzi. Speriamo possano recuperare a breve. Le buone notizie sono i recuperi per Bolzano di Angeli e Pittarello. Gli uomini da scegliere in difesa e continuare a 3, per fortuna, ci sono. Penso a Cecchetto o Sottini. Nell’ultima partita ho cambiato sistema tattico a metà gara passando nuovamente a 4. I sistemi di gioco sono relativi, conta sempre quello che si mette in campo. È sempre stata la nostra forza e non deve mai mancare. Ci sto pensando se mettere un attaccante in più al Druso dal 1'. La rosa è ampia in termini di scelta. Pittarello? È pronto dall'inizio o a gara in corso. Devo valutare. Sarà un valore aggiunto rispetto le ultime gare".

     
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    Federico Valente, tecnico del SudTirol, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Cittadella. Queste le sue parole riportate da Trivenetogoal.it: "Contro il Cittadella sarà una match diverso rispetto alle ultime partite, avremo davanti un avversario tosto che è in netta ripresa. Noi dall’altra parte, giochiamo in casa e vogliamo regalare una bella gioia ai nostri tifosi".

    Gli indisponibili?
    "Pecorino, Vinetot ed El Kaouakib".

    Scaglia?
    "La sua presenza in campo è fondamentale ma non partirà titolare".

    Domani vincere permetterebbe di guardare più in alto?
    "No, perché io sto pensando esclusivamente alla salvezza matematica".

    Il mio futuro ancora qui?
    "Mi piacerebbe ma ora è presto per parlarne, sono focalizzato solo sul finire al meglio questa stagione".

     
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    Paolo Vanoli, tecnico del Venezia, ha parlato in conferenza stampa per inquadrare la sfida contro il Lecco. Queste le parole del tecnico riportate da tuttoveneziasport.it

    Che partita ti aspetti contro il Lecco?
    "Mi aspetto una partita molto pericolosa perché il Lecco con il cambio di allenatore ha ripreso fiducia ed entusiasmo, non vuole giustamente essere la pecora nera e chi ha giocato in casa del Lecco ha sempre fatto fatica. Ieri al Taliercio abbiamo provato ad allenarci sul sintetico e oggi la rifinitura l'ho voluta fare lì, è un tipo di terreno completamente diverso. Sono gare insidiose da giocare con testa e calma, completamente diversa rispetto all'ultima, ma sappiamo cosa dobbiamo fare da adesso in poi".

    C'è stata dopo una partita una tua frase, ovvero che il presidente doveva lasciarti fare le cose, cosa intendevi esattamente? Niederauer ha avuto parole importanti per te e ha detto che spera di continuare ad averti a Venezia in futuro:
    "Io non insegno a lui come si fanno i soldi e giustamente lui con grande umiltà ora sta capendo come si migliora la gestione sportiva. Era una battuta che andava in quella direzione, il tecnico sceglie i giocatori e il presidente si occupa di gestire le cose al meglio. Poi parlare oggi di qualunque futuro è idiozia perché c'è da pensare a un traguardo importante, il futuro non sappiamo neanche se ci siamo domani, dobbiamo pensare a una cosa alla volta".

    Che settimana è stata dopo la vittoria? Sono cambiati gli sguardi dopo la rimonta con la Reggiana?
    "Ho una grandissima fortuna, sono riuscito a costruire un grande gruppo. Qualunque persona oggi vuole arrivare a questo grande traguardo, inutile nasconderlo, il pensiero inconscio è quello di arrivare lì. Chi non vive però nel mondo del calcio non ha capito la prestazione di Ascoli quanto sia stata difficile da gestire, siamo usciti dalla partita con la Reggiana con una sconfitta. La mia preoccupazione è che arrivasse una stangata psicologica importante. Ai ragazzi ho detto che la prestazione di Ascoli è stata ottima a livello di risultato, che ti permette di essere ancora in corsa per un sogno, secondo me ha permesso di fare anche con il Brescia una grandissima partita. L'anno scorso era un nostro dovere riconquistare i tifosi, oggi il tifoso insieme alla squadra è un dovere che portino a una bella cornice di pubblico perchè tutti stiamo sognando qualcosa di bello".

    Le voci che arrivano da fuori possono destabilizzare?
    "Noi siamo concentrati sulle prestazioni perché portano ai risultati, domenica hai vinto su due palle inattive che fanno parte del gioco, ma è stata la prestazione ad essere importante. Il mio compito e quello dei giocatori è sul campo, non fuori, quanto accade intorno mi interessa niente, noi siamo oggi focalizzati su quello che sarà la partita di domani, quella dopo e così via. A me compete la gestione tecnica, altro non mi compete, sono cose che non mi interessano, non è mio compito".

    Bjarkason sulla fascia ha fatto una grande partita, può essere riproposto? Pierini a che punto è?
    "Sapete quello che ho fatto quest'anno, ho la fortuna di avere anche scelta in base alla situazione proposta dalla partita, tutti devono essere pronti per una causa importante che è un sogno. E' una cosa che continuo a ripetere mille volte, a volte si diventa eroi in cinque minuti. Quello che mi sta piacendo è che chi è in panchina fa il tifo per i suoi compagni ma ha anche desiderio di entrare. Tutte le scelte oggi sono tecniche, sono scelte di un allenatore che cerca di mettere in campo una formazione per arrivare a un sogno. Poi il tecnico deve anche riflettere sul terreno su cui giochiamo, abbiamo la fortuna di avere la rosa al completo, di giocare poi venerdì un'altra grande partita, tutti sono coinvolti nel progetto. Questo gruppo ormai ha la mia piena fiducia, deve pensare a lottare perché nonostante siamo dietro, nonostante alcuni errori, che commette solo chi lavora, che ho commesso io in primis, i giocatori è da un anno e mezzo che stanno dimostrando di voler raggiungere qualcosa di importante per tutti".

    Idzes lo hai preso sottobraccio dopo quello che hai detto post Brescia?
    "Questi giocatori penso che sappiano quando li riprendo cosa voglio dire, ho la fortuna di avere un gruppo giovane, da far crescere e rendere ambizioso. A Idzes ho detto quello perché penso abbia un futuro che può essere importante. Che sei un grande giocatore te lo deve dire l'allenatore, non i tifosi o i giornalsti. Poi la competizione ti aiuta ad arrivare in alto, se non c'è competizione non arrivi a certe posizioni. Quando non la si ha dopo un po' si paga, eravamo la miglior difesa, non avendo però i cambi nei momenti decisivi l'hai pagata. In alcune situazioni devi saper metterti l'elmetto e bisogna sapere che se si sbaglia c'è poi anche la panchina, si sta seduti e poi si riprende. Lo hanno insegnato a me e io lo sto insegnando a loro. Stanno tutti bene, vedremo Modolo che ha avuto un risentimento al flessore".

    La gara contro il Lecco si può definire decisiva?
    "La parola decisiva è giornalistica ma mi dà molto fastidio, sappiamo che per arrivare al nostro sogno ci servono tot. punti, indipendentemente dall'avversario. Se vuoi arrivare là nessuno ti regalerà niente, qualcuno può leggere la sfida con il Lecco come una sfida facile, ho avvisato i ragazzi, queste sono gare che possono farti perdere Scudetti. Si può vincere giocando bene o meno bene, noi abbiamo il concetto di giocare bene, di rado abbiamo vinto giocando meno bene. Quella è una parola che mi dà fastidio, noi siamo concentrati sull'obiettivo, poi se non dovessimo raggiungere il sogno ci sono altri obiettivi. Voglio che sia una stagione ricca di grandi soddisfazioni".

    Sei però diventato il miglior attacco al di là dei problemi dietro:
    "E' vero, mi fa piacere, questo perché in questi due anni la nostra squadra ha prodotto sempre tanto, domenica facciamo gol su due palle inattive, ma dovevamo essere più cinici chiudendola prima, si risparmiano anche così le energie. Anche la difesa, a parte qualche uscita, si sta comportando bene. Nelle ultime due uscite arrivano due clean sheet, trovo sia normale ci sia qualche alto e basso".

    Cosa cambia realmente tra campo sintetico e in erba naturale?
    "Quando non sei abituato il giocatore leggero può fare un po' meno fatica, quello più pesante fa più fatica, il calciare diventa diverso. Non sono alibi, ma sono cose che oggi devi tenere in considerazione. Il giocatore più leggero e tecnico ha un vantaggio, come quando ne metti uno leggero su campo pesante, lì invece è uno svantaggio. Poi c'è l'eccezione con chi è bravo in tutte le cose. E' un campo fatto anche in una maniera tale che si scivola tanto, bisogna quindi pensare anche alla scarpa da mettere, perché c'è il sintetico in gomma e in terriccio, anche quella è un'altra variabile".

     
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    Alberto Aquilani, tecnico del Pisa, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Baru, fara valida per il 34° turno di Serie B. Queste le parole del tecnico dei toscani riportate da Sestaporta.news: "Ci aspetta una partita importante per noi. Una partita in un ambiente particolare con una situazione difficile. Ci sono tante incognite e dinamiche che ci porteranno ad attivare l’attenzione a livelli massimi".

    Come sta la squadra? Torregrossa?
    "Torregrossa purtroppo è fuori, speriamo che non sia nulla di grave. Per il resto sono tutti disponibili".

    Mancano cinque giornate alla fine, il Pisa è a un punto dai playoff. La squadra ci crede?
    “Come posso rispondere di no? Nonostante tutte le difficoltà i ragazzi hanno avuto un atteggiamento corretto portando a fare il meglio da questo lavoro. Ci guardiamo negli occhi dicendoci che siamo caduti in alcune situazioni che ci hanno fatto male e dobbiamo fare in modo che queste situazioni non si ripetano. È un momento importante, la classifica ci chiede di dare il massimo e dobbiamo dare il massimo. In mille modi diversi”.

    Che anno è stato per lei questo?
    "Vorrei risponderti in maniera più concreta tra un po’, a fine stagione. Ciò che posso garantire è che è stato un anno pieno, di cose da fare, superare. Una maratona anche piena di buche, a volte per colpa mia, a volte per sfortuna o per altre situazioni. E’ stato un anno che mi sta lasciando tanto. È il primo anno, ma penso di aver fatto almeno cinque anni in uno".

    E la squadra come è cambiata?
    "Tante volte anche i risultati portano a pensare in maniera diversa. Il focus della classifica, dei risultati e dei punti ci porta a vedere negativamente qualcosa che poteva in realtà non esserlo. Credo che ci sia un equilibrio nel vedere le cose. Oggi però posso dire che siamo all’inizio dell’ultimo chilometro".

    Tramoni come sta?
    "Matteo sta migliorando e deve continuare a lavorare. È disponibile e può darci veramente tanto".

    Si aspettava che De Rossi facesse così bene a Roma?
    "Daniele lo conosco da sempre. Ha un’intelligenza elevata e si è catapultato in una situazione non semplice con grande professionalità. Ha dimostrato di saper fare questo lavoro in una piazza tanto difficile quanto bella e a lui vicina. Un allenatore sogna questo, di andare in un posto e creare un tutt’uno con la gente".

    La stagione del Bari?
    "Questo anno mi ha fatto capire che nulla è scontato. Dobbiamo dare valore alle vittorie, ai punti e a quello che è il percorso di una squadra. Hanno cambiato quattro allenatori dopo aver disputato una finale, ciò dimostra che sia un campionato difficilissimo. L’anno scorso sono retrocesse SPAL e Benevento. Non si può lasciare nulla al caso. Questo lo abbiamo capito e abbiamo affrontato il girone di ritorno nella maniera corretta. Affrontiamo una squadra costruita per obiettivi diversi, sarà una partita molto difficile".

     
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    Roberto Breda, tecnico della Ternana, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Brescia. Queste le sue parole riportate da Ternananews.it

    Con la Cremonese si è visto un centrocampo a rombo
    "L'idea è stata questa di non cercare l'uno contro uno ma togliere la profondità. L'uno contro uno è difficile perché partecipano anche con i difensori. Se li attacchi e riparti c'è spazio. 3-6-1? Si dai l'idea era di gestire gli spazi in quel modo".

    Dalle Mure e N'Guessan?
    "Dalle Mura sta bene, ha saltato l'allenamento del martedì perché fa più fatica agli altri a smaltire la partita. Gli viene tolto per recuperare. N'Guessan mi piacerebbe convocarlo. Non c'è polemica ma realtà. Alla luce della ricaduta che ha avuto bisogna essere prudenti".

    Brescia più difficile della Cremonese?
    "I tre punti ci hanno dato un'opportunità che è quella di essere momentaneamente in una posizione che non abbiamo mai avuto. Siamo però solo ad un punto dai playout. Non dobbiamo guardarli. Dobbiamo avere l'atteggiamento di Cremona. Non è una partita facile. Il Brescia ha giocatori forti. E' un modo di giocare diverso ma non meno pericoloso. Ha una capacitò di portare gente in area, di ripartire, di sfruttare gli errori tuoi. Vanno fatte letture diverse da quelle contro la Cremonese. E' una grande opportunità e dobbiamo viverla come tale. Ti da uno scenario non così sicuro qualche tempo fa. Ma non ci vuole niente a tornare a prima".

    Come sta la squadra?
    "Tra Genova e Modena c'è stato un giorno in meno e un viaggio che ci ha fatto arrivare alle 5 di mattina. Anche in passato tra Palermo e Parma non abbiamo avuto al stessa brillantezza come Pisa all'andata. Le difficoltà sono figlie dello smaltimento delle scorie della partita".

    Elmetto sempre in ben allacciato. Gol vittoria a Cremona figlia dei subentrati. A gennaio ha detto che Mantovani forse aveva voluto andare via perché non impiegato tanto
    "La nostra forza è stata sempre il gruppo e la capacità di approcciare alla gara in 15. Tutti a prescindere dal minutaggio hanno fatto molto molto bene. In questo periodo c'è bisogno di queste prestazioni collettive. Il calcio sta andando sempre di più verso una grande frequenza nei 90 minuti. Quando tornerà il clima caldo a maggior ragione bisogna star bene tutti quanti. Rilassamento? Siamo molto concentrati a tener stretto l’elmetto e riportare a casa punti. E' una partita bella pesante. Meritata perché è figlia di Cremona. E' un'opportunità che dobbiamo giocarci al massimo".

    Attitudine offensiva?
    "La Cremonese ha fatto 19 tiri in porta però sono tiri quasi sempre dal limite. Non vuol dire che non sono pericolosi. Il nostro magari ti porta ad averne 4 ma sono tutti a tu per tu con il portiere. E' un riempimento degli spazi diverso. E' vero che noi ne abbiamo fatti solo 4 ma sono state tutte occasioni da gol. Brescia è diversa per caratteristiche e per tante cose. La Cremonese fa un tipo di gara che per certi versi è più facile da codificare. Noi dobbiamo essere bravi ad interpretare. Anche noi abbiamo tante letture".

    Con l'infortunio di Sgarbi, Dalle Mura ha le qualità per continuare ad entrare in campo come mezzala?
    "Una squadra più identità riesce ad avere meglio è. Noi costruiamo dal basso anche discretamente. Più cose sai fare meglio è. In questo tipo di lettura la diversità di caratteristiche dei giocatori ti da la possibilità di privilegiare alcune cose rispetto ad altre. Dalle Mura avrà delle cose che gli vengono meglio e altre per le quali dovrà pensare più da destro. Si creano anche alternative. Com'è giusto che sia".

    E' possibile ottenere la salvezza anticipata, come sperato dal presidente Nicola Guida?
    "Non dipende solo da noi. Tutti vorremmo fare tante cose, nella realtà dobbiamo ricordarci che è ancora tanto dura".

    Il Brescia?
    "Hanno giocatori forti in un contesto di squadra solida per palleggio e fisicità. Abbiamo i mezzi per andare a contrastare il loro sviluppo di gioco. Partono con il 4-2-3-1 ma difendono 4-4-2. Cambiano molto in partita. Dobbiamo essere bravi a trovare le contromisure ad ogni loro soluzione".

    A sinistra Jallow che è un destro è preferito ad Houard
    "Dietro le scelte ci sono anche le caratteristiche dei giocatori che possono adattarsi a diverse soluzioni. Da braccetto di sinistra un destro, come dicevo per Dalle Mura prima, ti porta giocate anche facili".

    Favilli?
    "Si è sbloccato. Ma bisogna guardare avanti e vale il discorso per Vitali. Per un attaccante che non segna è un macigno non un sassolino da togliere dallo stomaco".

     
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    Massimo Carrera, tecnico dell'Ascoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con il Modena. Queste le sue parole riportate dal sito ufficiale del club: “Innanzitutto mi unisco alle condoglianze alle famiglie Vivani e Ferretti” – ha esordito il tecnico dopo il ricordo fatto dalla Responsabile Comunicazione Valeria Lolli sull’ex calciatore e sul giornalista – “Domani è una partita importante, abbiamo lavorato per l’obiettivo dei tre punti, questo è il nostro spirito, abbiamo lavorato bene e la squadra sa l’importanza della gara. Botteghin sta riprendendo la forma fisica, ha bisogno ancora di una settimana o dieci giorni; Gagliolo è ancora ai box, entrambi non sono convocati. Bayeye ha avuto una elongazione, così come Adjapong, quindi non ci saranno. Gli altri sono tutti disponibili. Bellusci? E’ il capitano, è a mia disposizione, domani farò le mie scelte, che scoprirete con la formazione. Ballottaggio in porta? In questo momento la scelta è su Vasquez, con Viviano che gli fa da chioccia.

    Ho lavorato prevalentemente sull’Ascoli, il Modena ha cambiato allenatore, quindi è difficile capire come giocherà, anche se conosciamo le squadre di Bisoli; abbiamo lavorato sulle nostre convinzioni e certezze perché vogliamo i tre punti”.



    Su chi temere del Modena il tecnico ha le idee chiare:
    “Bisogna temere il Modena così come il Modena deve temere l’Ascoli, anche l’Ascoli ha giocatori di qualità, che sanno giocare a calcio e hanno esperienza, carisma e carattere. Nestorovski? E’ al 70/80%, parlerò con lui e vedrò la sua disponibilità, voglio che la squadra vada oltre il proprio massimo, parlerò coi giocatori singolarmente per capire la loro fame, la loro voglia e cattiveria agonistica, aspetti richiesti dalla gara di domani. Modulo? Continuiamo col 3-5-2”.

    Su Duris, Rodriguez e Streng:
    “Stanno imparando i movimenti delle punte, sono molto migliorati, riescono a capire quello che vogliamo e sono certo che sapranno fare il loro meglio in campo. Streng ha grandi qualità fisiche e tecniche, abbiamo fiducia nel ragazzo e deve continuare a lavorare”.

    In conclusione:
    “L’obiettivo è andare in campo per i tre punti, abbiamo lavorato bene e al massimo per questo obiettivo, mi aspetto un grande Ascoli”.

     
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    Vincenzo Vivarini, tecnico del Catanzaro, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Cremonese. Queste le sue parole riportate da lacneews24.it

    "Sarà una gara molto impegnativa per noi perché incontriamo una squadra di valore assoluto per la categoria. Sono partiti con ambizioni alte e hanno investito tanto. Ultimamente ha perso qualche punto, ma con certezza verranno qui con la voglia di voler far bene. Dal canto nostro speriamo di riuscire a fornire una performance di livello alto perché contro una formazione del genere ci vuole una prestazione attenta e accurata sulle cose da fare in campo. Noi abbiamo altri principi, abbiamo un altro modo di lavorare rispetto a loro, in comune abbiamo le statistiche sul possesso palla. Noi forse facciamo meglio in fase realizzativa, ma comunque resta una squadra attrezzata in tutti i reparti e organizzata contro cui devi stare sempre attento. Conoscendo comunque bene le nostre qualità, sono convinto che ne verrà fuori una bella partita».



    L'andata fu la prima in B e la gara finì 0-0
    "Entrammo in campo un po' contratti, preoccupati. Ancora non avevamo la consapevolezza e le certezze che abbiamo adesso. Facemmo comunque una buona prestazione anche se con il freno a mano tirato. Adesso c'è curiosità di capire se siamo diventati una squadra forte che può battere le squadre forti, se possiamo davvero ambire a qualcosa di importante".

    La stagione di D'Andrea è finita
    "Anche Verna è fuori per un'affaticamento. Per il resto sono tutti a disposizione e in ottima condizione». E su Ghion: «Si adatta a giocare con tutti, è un centrocampista di alto livello. Ma nel reparto stanno tutti bene - vedi Pontisso a Modena -. Sono convinto che chi scenderà in campo farà comunque bene".

    L'alternanza in attacco tra Ambrosino e Biasci?
    "Con i cinque cambi si riesce a tener viva più o meno tutta la squadra, anche chi subentra può essere protagonista e fondamentale per la squadra. In questo momento stiamo lavorando sulle sfumature che la partita può assumere in base alle caratteristiche degli avversari. Loro due stanno giocando benissimo, hanno accettato tranquillamente questa alternanza".

     
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    Nel Palermo fra i pali è confermato Pigliacelli nonostante le voci di ballottaggio con Desplances. Mignani poi sceglie una difesa a tre con Diakité e Nedelcearu ad affiancare Lucioni. A centrocampo giocheranno Lund a sinistra e Di Mariano a destra con Di Francesco che dovrebbe agire dietro le due punte Mancuso-Brunori in uno schieramento che può diventare anche un 4-4-2 molto offensivo.

    Il Parma risponde con il solito schieramento con Benedyczak come riferimento offensivo supportato da Man, Bernabé e Mihaila. A centrocampo Cyprien affianca Estevez, mentre in difesa c’è Di Chiara a sinistra con Circati a far coppia con Osorio in mezzo. Queste le formazioni ufficiali della sfida del Barbera in programma alle 20:30

    Palermo (3-4-1-2): Pigliacelli; Diakité, Lucioni, Nedelcearu; Di Mariano, Gomes, Henderson, Lund; Di Francesco; Mancuso, Brunori. A disposizione: Desplanches, Graves, Stulac, Segre, Insigne, Marconi, Buttaro, Soleri, Aurelio, Ceccaroni Traorè, Coulibaly. Allenatore: Mignani

    Parma (4-2-3-1): Chichizola; Delprato, Circati, Osorio, Di Chiara; Estevez, Cyprien; Man, Bernabé, Mihaila; Benedyczak. A disposizione: Turk, Corvi, Balogh, Charpentier, Ansaldi, Colak, Sohm, Hainaut, Partipilo, Camara, Hernani, Zagaritis. Allenatore: Pecchia

     
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    La novità in casa Reggiana è la presenza di Okwonkwo al centro dell’attacco col nigeriano alla prima da titolare dopo aver giocato tre spezzoni di gara dal suo rientro dopo la squalifica. Alle sue spalle agiranno Antiste e Melegoni. Per il resto solita formazione con Kabashi-Cigarini al centro e Rozzio che guida la difesa a tre.

    Nel Cosenza il tecnico Viali conferma la difsa a tre davanti a Micai, ma mischia le carte da centrocampo in su con Marras che giocherà a tutta fascia a destra, mentre D’Orazio occuperà la fascia mancina e Antonucci che dovrebbe agire da mezzala libera di inserirsi alle spalle del duo Tutino-Mazzocchi.

    Queste le formazioni ufficiali:

    Reggiana (3-4-2-1): Satalino; Sampirisi, Rozzio, Marcandalli; Fiamozzi, Cigarini, Kabashi, Pieragnolo; Antiste, Melegoni; Okwonkwo. A disposizione: Sposito, Motta, Romagna, Libutti, Pajac, Reinhart, Blanco, Portanova, Pettinari, Varela, Vido, Gondo. Allenatore Nesta

    Cosenza (3-5-2): Micai; Venturi, Camporese, Meroni; Marras, Zuccon, Calò, Antonucci, D’Orazio; Mazzocchi, Tutino. A disposizione: Marson, Fontanarosa, Forte, Cimino, Gyamfi, Crespi, Viviani, Praszelik, Canotto, Florenzi, Voca, Frabotta. Allenatore Viali

     
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    REGGIANA-COSENZA 0-1
    PALERMO-PARMA 0-0

     
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