A.C.R Messina 2023/2024

Notizie e News sulla Stagione 2023/2024

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    Ospite dell'evento Sky organizzato nel punto vendita del Messina, l'attaccante giallorosso Marco Rosafio è tornato sulla sconfitta contro il Foggia nell'ultimo turno di campionato: "Il risultato è bugiardo, soprattutto per quanto creato nel primo tempo - riporta Gazzetta del Sud - La ripresa è difficile da commentare, siamo rimasti in nove e sarebbe stata un'impresa rimontare. Con il calcio di mister Modica, quando giochi a viso aperto si creano più spazi e facciamo le migliori prestazioni mentre con le squadre chiuse come il Foggia è più difficile e anche io ho sbagliato perché cercavo di forzare la giocata.


    Ora andremo a Castellammare per fare la nostra partita, ci stiamo preparando al meglio

     
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    Nino Ragusa, intervenuto all’incontro organizzato da Sky a Messina con i tifosi, rivolge il suo primo pensiero all’atmosfera vissuta sabato scorso al “Franco Scoglio”, con 7000 spettatori e una curva tornata quasi piena dopo tanto tempo: “Sicuramente è stato bellissimo, un colpo d’occhio che ci gratifica per la stagione fatta fino ad oggi. Peccato per il risultato, che sia noi ma anche il pubblico meritava fosse diverso, ma purtroppo non siamo riusciti a farci questo regalo, per una serie di circostanze negative. Vogliamo rifarci subito a Castellammare di Stabia, per non disperdere questo entusiasmo, anche se un risultato non può scalfire minimamente la passione dei nostri sostenitori, di questo sono sicuro. Siamo consapevoli che c’è da lavorare ancora, per fare quei punti mancanti alla salvezza, ma sappiamo anche quanto affetto hanno i nostri tifosi per la maglia.”

    Ragusa torna su un aspetto eclatante della stagione biancoscudata, cioè le tantissime espulsioni subite, 12, di cui solo una in trasferta: “Quando ci sono dei falli che, seppur gravi, potrebbero non essere sanzionati con una ammonizione e, invece, becchiamo il giallo, allora quella partita può essere condizionata ed anche noi ci innervosiamo. Noi ci mettiamo tantissima cattiveria agonistica, quella non deve mancare mai, ovviamente senza esagerare, anche se tutti questi cartellini rossi fanno sembrare il contrario. Ma noi non abbiamo mai avuto un comportamento in campo che possa essere stato irrispettoso nei confronti dell’arbitro o degli avversari, senza mai far mancare la prestazione, quindi questo dato non ci condiziona.”

    L’attaccante messinese si sofferma sulla chiave di volta del campionato, dopo un mese di novembre senza punti: “Credo che allora ci mancasse solo una vittoria in grado di sbloccarci mentalmente, arrivata quella si sono raccolti i punti mancati malgrado buone prestazioni. Purtroppo, in quel periodo, giocavamo bene, tranne qualche partita sbagliata, ma senza raccogliere i frutti e, moralmente, ne risentivamo. Una volta ingranata la marcia giusta, ci siamo ripresi, anche se non abbiamo mai perso la fiducia nel lavoro fatto e nelle nostre capacità, lavorando al massimo in settimana. Essendo un gruppo solido e composto da elementi forti caratterialmente e dalle buone doti come singoli, ero sicuro saremmo venuti fuori, così come credo che andremo avanti così fino al termine di questa stagione.”


    Infine, Ragusa traccia lo scenario del suo rendimento in questa fase finale del torneo: “A me stesso chiedo di chiudere in bellezza, senza far mai mancare la prestazione, perché fisicamente sto bene. Se poi possiamo toglierci delle soddisfazioni, singolarmente e come squadra, non ci tireremo indietro.”

     
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    Un Messina troppo scarico mentalmente e con alcuni giocatori mai in partita, si consegna dopo 30’ di resistenza ordinata, alla capolista Juve Stabia che chiude la pratica in un quarto d’ora, nella ripresa potrebbe straripare nel punteggio, ma si limita a gestire una vittoria importantissima per ottenere la quasi matematica promozione. Pomeriggio da dimenticare per gli uomini di Modica, che non si devono disunire per evitare di gettare alle ortiche un campionato fin qui abbastanza positivo.

    PREPARTITA – Dopo i risultati delle gare giocate alle 14, che hanno ridotto le distanze dalla zona playout a 5 punti, il Messina non può affrontare la sfida del “Menti” con lo spirito di voler fare bella figura sul campo della capolista, ma serve non perdere per evitare di complicarsi la vita in questo finale di campionato. Giacomo Modica ricorre all’ennesima novità inaspettata nella formazione iniziale, rispolverando Scafetta e solo l’andamento della gara dirà se il modulo resterà il 4-2-3-1, con il numero 77 al fianco di Franco sulla mediana, o se si virerà verso il 4-3-3, anche se appare complicato vedere uno tra Rosafio, Emmausso o Zunno nel ruolo di intermedio a centrocampo. In difesa, davanti a Fumagalli, nessuna sorpresa rispetto alla vigilia, visto che Polito e Dumbravanu compongono la coppia centrale con Lia e Ortisi ai lati. Plescia, invece, torna nella sua posizione di punta centrale. L’obiettivo è quello di confermare la tendenza positiva lontano da Messina, consolidata ormai da dicembre, ma di fronte i biancoscudati si trovano la squadra dominatrice del torneo, sostenuta dal pubblico delle grandi occasioni per avvicinarsi alla serie cadetta. Pagliuca non fa troppi esperimenti, ricorre al 4-3-1-2 nel quale, con Thiam tra i pali, Andreoni-Bachini-Bellich-Mignanelli stanno in difesa, Pierobon e Romeo sono gli alfieri del vero motorino e mente delle Vespe, il 2001 Leone, uno dei migliori calciatori del girone, Mosti appoggia i due attaccanti centrali Adorante e Candelloni.




    CRONACA

    PRIMO TEMPO – Atmosfera da grande appuntamento al “Menti”, con il vento che libera il terreno di gioco dalla nebbia dei fumogeni accesi in curva stabiese, mentre i tifosi del Messina, circa 200, provano a sostenere i propri beniamini, in maglia giallorossa, in una trasferta nella quale i rapporti sono abbastanza distesi. Inizia il Messina in avanti, con un cross radente di Scafetta da destra, controllato a terra da Thiam. Il primo tiro della gara è di marca gialloblù, con Mosti all’8’, sinistro un paio di metri a lato della porta di Fumagalli. Un minuto dopo, con Ortisi a bordo campo per un problema alla spalla, Candellone viene lanciato in profondità, Polito lo atterra e si becca il cartellino giallo. Il terzino sinistro non ce la fa e Modica ricorre a Salvo per la sostituzione dopo appena 10’ di gioco. Combinazione Leone-Romeo al 13’ su una palla persa banalmente davanti alla propria area da Polito, chiusa in corner. Caldera, come da copione, al 14’ richiama Fumagalli per il ritardo con il quale tende a battere le rimesse dal fondo. Ancora Romeo si inserisce in piena area al 15’ su assist di Mosti, ma trova sulla sua strada Fumagalli in uscita bassa, per poi restare a terra colpito dall’attaccante stabiese, senza conseguenze serie. Ancora Fumagalli colpito da Adorante al 20’, su un intervento di piede fuori dalla propria area dopo un lancio lungo che aveva pescato l’attaccante in ottima posizione. Molto aggressiva la Juve Stabia, sia quando entra in possesso di palla che nel pressing sui giallorossi in uscita dalla propria difesa. Si fa male Lia al 28’ per aver messo male la caviglia ed è il momento di Zona, con Salvo che torna sulla destra. Due slot impegnati dopo meno di mezz’ora da Modica per motivi fisici. Bellich trattiene Rosafio a centrocampo al 30’, impedendo una ripartenza, ma Caldera non ricorre al cartellino e si limita a rimbrottare il difensore gialloblù. Al 35’ arriva il gol della Juve Stabia, su una azione nata da rimessa laterale, palla a Andreoni, contrastato troppo blandamente da Franco, cross di sinistro sul palo opposto, dove Romeo salta e colpisce di testa anticipando Rosafio, curiosamente in posizione difensiva. Giallo per Emmausso al 38’, reo di un fallo totalmente fuori luogo su Romeo. Mignanelli ruba palla in pressing, va sul fondo, cross al centro, dove Dumbravanu rimpalla su Adorante, ma arriva Candellone ad appoggiare in rete quando scocca il minuto 39. Ammonito al 40’ l’autore del secondo gol stabiese. Sbanda paurosamente il Messina e, al 42’, Polito buca clamorosamente a centrocampo, lasciando via libera a Candellone, sul quale è provvidenziale Dumbravanu in scivolata per evitare il tris delle Vespe. Terzo gol rimandato al 47’, quando Mosti prende palla, alza la testa e serve Adorante scavalcando Dumbravanu, tiro incrociato nell’angolino alla destra di Fumagalli. Partita già finita dopo un tempo, vista la netta differenza tra le due squadre in campo, anzi, considerando la presenza, sul rettandolo verde, solo della Juve Stabia, mentre il Messina è durato solo fino al gol di Romeo. Fischia Caldera dopo 5’ di recupero e non sarà facile per Giacomo Modica trovare il filo di questo match, diventato una salita ripidissima.



    SECONDO TEMPO – Inizia la ripresa con Giunta, Luciani e Ragusa dentro al posto di Rosafio, Plescia ed Emmausso, e, quindi, Modica esaurisce il numero di sostituzioni consentite dal regolamento. Calcio di inizio e Adorante si trova solo davanti a Fumagalli, ma il suo pallonetto termina sul fondo. Doppietta dell’ex rimandata di qualche minuto, perché al 51’, su cross da sinistra, Fumagalli interviene malissimo a terra, apparecchiando il sinistro indisturbato del numero 9 per il 4-0. Il Messina sfrutta al 57’ una punizione da sinistra con uno scambio tra Franco e Giunta, sinistro di Zunno per Luciani, che appoggia in rete a porta vuota da posizione piuttosto dubbia, ma la terna convalida. Ripartenza della Juve Stabia al 62’, su azione susseguente a corner giallorosso, Zunno spende un fallo che gli costa l’ammonizione. Gigioneggia la Juve Stabia al 69’, con una serie di scambi, nata da una palla persa banalmente da Zunno, conclusa da un tocco col petto di Adorante per Candellore, sul quale chiude miracolosamente Fumagalli e, sul capovolgimento di fronte, il Messina spreca un 4 contro 1 perché prima Scafetta tira in modo troppo prevedibile e, sulla respinta, Zunno spara addosso a Bellich. Fuori Pierobon e Candellone per Piscopo e Meli al 72’, con la standing ovation per tutti i protagonisti di questa partita in casa Juve Stabia. Adorante continua la sua gara personale con Fumagalli, bravissimo con la mano di richiamo a deviare oltre la traversa un colpo di testa del centravanti avversario poco prima del minuto 74. Pagliuca fa altri due cambi al minuto 78, concedendo l’applauso del “Menti” a Leone, assoluto padrone del centrocampo anche in questa gara, e togliendo anche Mosti, autore dell’assist per il primo gol di Adorante. Al loro posto, Gerbo e Piovanello. All’83’ Piovanello e Meli non riescono a chiudere un facile contropiede, partito su un intervento falloso ai danni di Polito, non rilevato dal signor Caldera. C’è tempo anche per l’ingresso di La Rosa che sostituisce Romeo allo scadere del 90’ e bagna il suo esordio in campionato. Trascorrono senza sussulti i 3’ di recupero, fino al triplice fischio che fa partire la festa dei tifosi stabiesi, ormai solo a un punto dalla serie B, mentre il Messina incassa la più brutta sconfitta stagionale, preoccupante in un momento fondamentale del campionato. Adesso serve stringere i ranghi e riprendere in mano il proprio destino, cominciando dalla prossima giornata, quando al “Franco Scoglio” arriverà il Monterosi e non si potrà derogare dalla vittoria.


    TABELLINO

    JUVE STABIA- MESSINA 4-1
    Marcatori: 35’ Romeo (JS), 39’ Candellone (JS), 47’e 51’ Adorante (JS), 57’ Luciani (M)

    JUVE STABIA (4-3-1-2) Thiam; Andreoni, Bachini, Bellich, Mignanelli; Pierobon (dal 72’ Meli), Leone (dal 78’ Gerbo), Romeo (dal 90’ La Rosa); Mosti (dal 78’ Piovanello); Adorante, Candellone (dal 72’ Piscopo). In panchina: Esposito, Baldi, Guarracino, Garau, Folino, D’Amore, Erradi, Picardi, Marranzino, Stanga. Allenatore: Guido Pagliuca.

    MESSINA (4-2-3-1) Fumagalli; Lia (dal 29’ Zona), Polito, Dumbravanu, Ortisi (dal 10’ Salvo); Franco, Scafetta; Rosafio (dal 46’ Ragusa), Emmausso (dal 46’ Giunta), Zunno; Plescia (dal 46’ Luciani). In panchina: Piana, Firenze, Signorile, Pacciardi, Cavallo, Fumagalli J. Allenatore: Giacomo Modica.

    Arbitro: Mattia Caldera di Como
    Assistenti: Alessandro Parisi di Bari e Marco Matteo Barberis di Collegno
    IV Ufficiale: Antonio Spera di Barletta

    Ammoniti: 9’ Polito (M), 38’ Emmausso (M), 40’ Candellone (JS), 62’ Zunno (M)
    Corner: 6-3
    Recupero: 5’ e 3’

     
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    Giacomo Modica, allenatore del Messina, come si legge su tempostretto.it, ha commentato così la sconfitta per 4-1 di Castellammare di Stabia: "Per me la sconfitta di oggi è il calcio, sono risultati e sui risultati negativi giustamente ci sono tutti i commenti. Noi oggi abbiamo fatto la partita peggiore negli ultimi due mesi, una squadra che deve raggiungere l’obiettivo deve avere un approccio diverso. Complimenti alla Juve Stabia che se è prima non è un caso. Demerito nostro, soprattutto mio, che non sono stato in grado di far capire l’importanza della sfida.


    Venivamo da risultati negativi ma non prestazioni negative, penso al Foggia che nonostante la sconfitta la squadra è stata chiamata sotto la curva. Oggi abbiamo perso meritatamente senza episodi sui gol, mi dispiace per i tifosi che hanno fatto un viaggio lunghissimo e personalmente chiedo scusa".

     
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    "Dobbiamo ripartire con un atteggiamento diverso perché non siamo quelli di Castellammare. Dobbiamo tornare a essere una squadra che vuole salvarsi e non pensare ai playoff. È la partita. O ti salvi o rischi di cadere nelle zone basse e non lo vogliamo. Abbiamo parlato, c’è voglia di ripartire, cambiare atteggiamento ed essere tosti come prima. Spero che Plescia segni contro il Monterosi e fino all’ultima gara.


    Se lo merita, è un ragazzo speciale. Non penso negativo, abbiamo dimostrato di essere un gruppo di buoni giocatori e possiamo tornare a essere la squadra di corsa, capace di aiutarsi e concreta. Lo siamo stati per mesi e lo possiamo fare ancora". Lo riporta La Gazzetta del Sud.

     
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    Il Messina chiude nel primo tempo la pratica Monterosi, finisce 2-1
    I gol di Rosafio e Plescia a fine primo tempo e il gol di Eusepi chiudono il tabellino di una partita nella quale i biancoscudati conquistano tre punti d'oro

    Il Messina ottiene il risultato voluto, andando sul doppio vantaggio in chiusura di primo tempo, rischiando a metà ripresa dopo il gol del Monterosi, sprecando troppe occasioni per chiudere il match, ma, alla fine, sono i biancoscudati a festeggiare sotto la Sud, con la mente già rivolta alla prossima giornata, quando gli uomini di Modica dovranno rendere visita al Catania in una gara che non sarà mai banale per chi vive sulla sponda siciliana dello Stretto. Positiva la risposta complessiva della squadra dopo i passaggi a vuoto registrati nel secondo tempo del match con il Foggia e sabato scorso al “Menti”.

    PREPARTITA – Pomeriggio tipicamente primaverile al “Franco Scoglio” per la sfida tra Messina e Monterosi Tuscia, stazione fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di entrambe le contendenti, in quanto i biancoscudati puntano a tre punti per raggiungere quota 44, lasciando i rivali di giornata a 16 lunghezze, con un margine abbastanza ampio per evitare di restare coinvolti nella palude dei playout, dopo la vittoria di ieri sera del Monopoli a Giugliano che ha mischiato ulteriormente le carte in chiave permanenza nella categoria. Non serve fare calcoli, ma puntare alla vittoria, stando però attenti a non perdere equilibri tattici e mentali come avvenuto, in casa Acr, durante gli ultimi impegni interni precedenti con Crotone e Foggia, persi malamente malgrado ottime prestazioni, proprio a causa di poca capacità di gestione dei momenti negativi vissuti durante i 90’. La formazione iniziale del Messina non riserva particolari sorprese, considerando le assenze per squalifica (Emmausso e Polito) e le precarie condizioni di elementi come Lia e Ortisi. Davanti all’inossidabile Fumagalli, ecco Salvo e Dumbravanu esterni, coppia centrale Manetta-Pacciardi, trio di centrocampo Frisenna_Franco-Giunta, reparto avanzato con Rosafio e Zunno ai lati di Plescia. Mister Scazzola schiera un 3-5-2 con la coppia di punte molto fisica Vano-Eusepi alla ricerca della giocata giusta per fare il colpaccio esterno fondamentale in ottica playout.


    CRONACA
    PRIMO TEMPO – Inizio in attacco del Messina e, al 6’, il pareggio sembra cosa fatta, con Zunno che penetra sul fondo, arriva Dumbravanu che tira a botta sicura di sinistro, trova il braccio largo di Bittante, ma senza che il signor Mirabella decreti il calcio di rigore, apparso più che netto. Il Monterosi si rende pericoloso con una ripartenza al 9’, ma Vano viene anticipato da Pacciardi al momento di battere a rete da ottima posizione. Al 16’, bella azione sulla destra con Rosafio che appoggia a Salvo, cross radente sul quale si avventa Zunno, trovando la respinta di istinto da parte di Forte. Clamorosa chance per il vantaggio Monterosi al 24’ su un corner battuto da Gori direttamente verso la porta di Fumagalli, che riesce a respingere sulla linea e, poi, Bittante tira alto. Scontro ravvicinato tra Fumagalli e Vano, risolto salomonicamente da Mirabella con un giallo per parte. Ammonito anche Mbende, al 30’. Ancora pericoloso il Messina sulla catena destra, ma stavolta il cross di Giunta non arriva a Zunno, anticipato in extremis al momento di battere a porta vuota. Incredibile dormita di Pacciardi al 35’, che lascia rimbalzare un pallone innocuo verso la propria porta, Vano lo rimonta facilmente e si presenta solo davanti a Fumagalli, tiro rimpallato e l’azione sfuma per un soffio. Da registrare, al 37’, un tiro dal limite di Frisenna, troppo centrale per impensierire Forte. Al 39’ ammonito Giacomo Modica, arrabbiato con il suo calciatore Rosafio, che aveva giocato palla in fuorigioco. Giallo anche per Eusepi al 40’, reo di una gomitata su Pacciardi. Il primo tempo sembra avviarsi sul risultato ad occhiali, ma arriva un lampo al minuto 44, grazie ad una fulminea ripartenza innescata da Zunno, palla in profondità per Rosafio che controlla, punta l’avversario e poi scaglia un sinistro che passa tra le gambe di Crescenzi finendo in fondo al sacco. Grande soddisfazione per il numero 70 biancoscudato, che attendeva da tempo questo gol in casa dopo il suo ritorno a Messina. Azione in fotocopia per il raddoppio messinese al 47’, con ancora Zunno per Rosafio, lancio delizioso di esterno a servire Plescia in piena area, controllo e sinistro al volo diretto proprio sotto il sette, imprendibile per Forte. E’ l’ultimo lampo del primo tempo che si conclude poco dopo con il Messina in vantaggio di due gol.


    SECONDO TEMPO – Mister Scazzola lascia negli spogliatoi Vano, già ammonito e piuttosto nervoso, inserendo Rossi, il primo sussulto arriva al 47’, con un tentativo al volo di Frisenna, fuori misura. Ammonito Manetta al 50’ per uno scontro aereo con Rossi in un primo tempo non sanzionato da Mirabella, che ci riflette 30 secondi e poi fischia il fallo ed estrae il cartellino giallo. Al 54’ è il turno di Silipo al posto di Gavioli. La gara va avanti a ritmi piuttosto lenti, scossi solo tra il 63’ e il 34’, quando prima Zunno conclude male un’azione personale, poi Giunta spara alto da ottima posizione. Al 66’ è il momento dell’ingresso in campo di Fantacci per Piroli. I biancoscudati non riescono a sfruttare alcune ripartenze potenzialmente letali, lasciando ancora speranze ad un Monterosi che ci prova con tanta buona volontà. Prima sostituzione per Giacomo Modica al minuto 69’ , fuori Plescia, applauditissimo per la prodezza sul gol del 2-0, dentro Nino Ragusa. Provvidenziale chiusura difensiva nel pieno della propria area di Frisenna che concede il corner da cui nasce il gol del Monterosi. Palla che finisce sul palo opposto, dove Dumbravanu non riesce a tenere Eusepi, girata non irresistibile passa sotto il corpo di Fumagalli e poi Frisenna non riesce a respingere. Al minuto 72 i laziali riaprono la gara, su una disattenzione fatale della difesa. Il Messina si divora un gol clamoroso al 77’, quando Salvo e Rosafio conquistano palla nell’area avversaria, palla sul sinistro di Giunta che manda incredibilmente fuori. Non passa nemmeno un minuto e ancora Rosafio apparecchia per Giunta, che stavolta salta il portiere e appoggia di destro, ma trova sulla linea Parlati a negargli la gioia. Doppio cambio per il Messina all’81’ escono Giunta e Rosafio, al loro posto Scafetta e Civilleri. Ammonito Frediani all’81’ per una trattenuta ai danni di Scafetta. E’ l’ultima azione del calciatore laziale, sostituito subito dopo da Palazzino. Spreca troppo il Messina come all’84’, quando Zunno scatta solo su splendido tocco di Frisenna, poi supera il diretto avversario, non passa a Ragusa e la sua conclusione viene deviata sul fondo. Ammonito Franco al 90’, per un fallo su Frediani all’altezza del centrocampo. I 4’ di recupero trascorrono con il Messina che controlla palla nella metà campo avversaria e porta a casa una vittoria essenziale per mettere in cassaforte la salvezza, potendo pensare con serenità e determinazione al derby del “Massimino”, domenica prossima, una serata da vivere pienamente pensando solo a cosa potrà accadere in campo.

    MESSINA- MONTEROSI TUSCIA 2-1
    Marcatori: 44’ Rosafio (M), 47’ Plescia (M), 72’ Eusepi (MT)

    MESSINA (4-3-3): E. Fumagalli; Salvo, Manetta, Pacciardi, Dumbravanu; Frisenna, Franco, Giunta (dall’81’ Civilleri); Rosafio (dall’81’ Scafetta), Plescia (dal 69’ Ragusa), Zunno. In panchina: Piana, Di Bella, Zona, Firenze, Lia, Luciani, Signorile, Ortisi, Cavallo, J. Fumagalli. Allenatore: Giacomo Modica.

    MONTEROSI TUSCIA (3-5-2): Forte; Piroli (dal 67’ Fantacci), Mbende, Crescenzi; Gavioli (dal 54’ Silipo), Frediani (dall’83’ Palazzino), Gori, Parlati, Bittante; Vano (dal 46’ Rossi), Eusepi. In panchina: Rigon, Di Renzo, Verde, Ferreri. Allenatore: Cristiano Scazzola.

    Arbitro: Domenico Mirabella di Napoli
    Assistenti: Michele Colavito di Bari e Manuel Cavalli di Bergamo
    IV ufficiale: Giuseppe Costa di Catanzaro
    Ammoniti: 25’ Fumagalli (M), Vano (MT), 30’ ‘Mbende (MT), 40’ Eusepi (MT), 50’ Manetta (M), 81’ Frediani (MT), 90’ Franco (M)
    Corner: 5-3
    Recupero: 5’ e 4’

     
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    Giacomo Modica, tecnico del Messina, ha parlato così ai microfoni di messinasportiva dopo il successo sul Monterosi. “Non so se siamo salvi o meno. Ancora una volta devo elogiare la squadra. Dopo la settimana di Castellammare eravamo stati anche giustamente un po’ criticati. Nel calcio gira tutto attorno ai risultati. Abbiamo offerto una prova di grande maturità, poteva finire 7-1 ma non siamo stati bravi a chiudere la partita quando potevamo”.


    "Abbiamo giocatori importanti, con qualità umane straordinarie. Eravamo a quota 39 punti già a nove giornate dalla fine. Non siamo salvi matematicamente ma ne parlo comunque ora. Abbiamo fatto un capolavoro, che non è stato messo adeguatamente in risalto. La squadra avrebbe meritato molto di più sotto l’aspetto affettivo. Poteva essere messa in condizione di fare qualcosa di diverso con le stesse risorse umane”.

     
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    Messina sconfitto a Catania da un rigore che non c'è
    Al Massimino finisce 1-0: decide il match il penalty di Samuel Di Carmine concesso per... spalla di Dumbravanu. Triplo salvataggio sulla linea di Bouah e Castellini, palo di Cianci e miracolo di Furlan su Signorile al 97'. Ma nessuno lo vede

    Sconfitta immeritata per il Messina a Catania: match deciso da una clamorosa topica arbitrale con il signor Delrio che vede un fallo di mano di Dumbravanu, ma il moldavo tocca nettamente la sfera con la spalla. Dal dischetto non sbaglia Di Carmine e gli etnei si impongono 1-0, facendo un bel balzo in avanti in chiave salvezza. Il Messina, invece, vede spegnersi le ultime speranze di agganciare i playoff, ma questa sfida del Massimino porterà in dote le solite infinite polemiche arbitrali.

    Prepartita: Messina che torna al 4-2-3-1, ma con Emmausso che si accomoda in panchina. Alle spalle di Plescia c’è Zunno, con Rosafio e Ragusa sugli esterni. Conferme, poi, per Lia, Manetta, Pacciardi e Dumbravanu davanti a Fumagalli e per i due mediani Franco-Frisenna.


    La cronaca
    Primo tempo: Partita subito viva, nonostante i tantissimi errori di misura da una parte e dall’altra. Il Messina si vede poco in avanti nella primissima parte del match e al 10’ Fumagalli è reattivo sulla girata da centro area di Di Carmine dopo lo spunto a destra di Peralta. Portiere biancoscudato protagonista di questa fase del match anche con lo spettacolare volo con cui alza in corner la punizione di Cicirelli destinata all’incrocio. C’è tanta tensione in campo, segno di quanto il derby sia sentito: Delrio mostra il primo giallo a Bouah al 18’ dopo un duro intervento su Franco. Al 22’ l'episodio che cambia il volto del match: Delrio sanziona con il calcio di rigore un “fallo di mano” di Dumbravanu che vede solo lui. Di Carmine non sbaglia dal dischetto e spiazza con freddezza Fumagalli. Decisione discutibile dell’arbitro, perché il moldavo del Messina tocca nettamente la palla con la spalla. Attacca ora il Catania, con i peloritani che pare abbiano accusato il colpo. Colpo di testa alto di Cianci e giallo per Lia, sorpreso da Cicirelli. Poche le sortite offensive del Messina che alla mezz’ora guadagna il primo corner della partita, ma la battuta di Franco non avrà esiti positivi. Arrembante l’azione personale di Zunno che al 38’ salta tutti, entra in area e calcia con precisione, ma trova il salvataggio in scivolata di Bouah a Furlan battuto. La palla resta lì, ma Plescia non riesce a correggere in porta, con Bouah che spazza ancora a un passo dalla linea. Tocco che favorisce Ragusa, dribbling e appoggio su Frisenna, conclusione a botta sicura salvata da Castellini. Alla prima vera sortita offensiva il Messina crea una tripla opportunità che avrebbe meritato un esito decisamente più fortunato. Lunga interruzione, poi, per l’infortunio occorso a Peralta (sostituito al 44’ da Ndoj) e il primo tempo si chiude dopo tre minuti di recupero, con il signor Delrio che non lascia calciare il secondo corner consecutivo conquistato dal Messina. Si scalda Emmausso, probabile immediato innesto in avvio di ripresa: il 10 potrebbe essere l’uomo in grado di accendere la luce per riequilibrare un punteggio figlio di una discutibile decisione arbitrale.


    Secondo tempo: E Michele Emmausso fa il proprio ingresso in campo in avvio di ripresa al posto di Plescia. Gioco subito fermo per quasi tre minuti dopo un problema fisico accusato da Fumagalli. Si riparte e al 50’ Cianci svetta su Pacciardi su cross di Castellini, ma il suo colpo di testa è fermato solo dal palo. Sprinta Zunno al 53’, adesso in posizione di centravanti, ma la sua bella iniziativa non trova un compagno pronto alla correzione a rete e il Catania si salva in calcio d’angolo. I peloritani presidiano adesso la metà campo etnea, nonostante il gioco sia continuamente spezzettato dalle perdite di tempo d’esperienza dei rossazzurri. Due errori di misura di Ragusa e Zunno a cavallo dell’ora di gioco spengono due potenziali nitide occasioni da rete per il Messina. Botta improvvisa di Emmausso al 62’, Furlan di distende e respinge lateralmente. Poi tocca a Ragusa, scambio con lo stesso Emmausso, velo di Zunno e botta dal limite alzata sopra la traversa da una deviazione che assistente Fine e arbitro Delrio non ravvisano. Numero spettacolare di Frisenna sulla trequarti: si libera di un avversario con una rouleta, ma al limite dell’area viene steso dalla scivolata di Ndoj. Punizione di Rosafio sul palo di Furlan che non si abbassa abbastanza e termina sul fondo. Triplo cambio per il Catania al 70’: dentro Marsura, Chiricò e Celli fuori Cicerelli, Cianci e Monaco. Poco da segnalare nei dieci minuti successivi: giallo a Kontek che rifila una manata in pieno volto a Fumagalli impedendone un veloce rilancio lungo. All’80’ arrivano i cambi anche per Modica: dentro Salvo, Giunta e Civilleri, fuori Lia, Frisenna (appena ammonito) e Zunno. Modulo abbastanza particolare adesso, anche perché poco dopo Signorile prende il posto di Rosafio. Ragusa agisce al centro del tridente, Emmausso a sinistra e Signorile a destra. Prova a far tutto da solo Ragusa all’85’, Furlan si salva con i piedi. Non riesce a pungere nel finale il Messina che ha dominato il secondo tempo. Vengono concessi sei minuti di recupero e nel secondo di questi la grande chance capita proprio a Signorile che rimette dentro una palla di testa, ma Ragusa non arriva all'appuntamento con la deviazione vincente. Ammoniti Chiricò e Costantino per perdita di tempo, giallo anche per Quaini, autore di un brutto fallo. Delrio allunga il recupero di un ulteriore minuto, il Messina getta una preghiera in area, ma azione chiusa da un fallo di mano di Civilleri che non c'è. Ultima opportunità: punizione di Franco dal cerchio di centrocampo, torre aerea "stereofonica" di Manetta e Fumagalli, pronta girata di Signorile, ma Furlan fa un miracolo, toglie la palla da sotto la traversa e mette in corner. Lo vede tutto il Massimino, tranne arbitro e assistente: si riparte con una rimessa dal fondo e sul rinvio del portiere etneo si chiude la contesa.


    Catania-Messina 1-0
    Marcatori: 25’ pt Di Carmine (rig)

    Catania (3-5-2): Furlan; Monaco (25’ st Celli), Kontek, Castellini; Bouah, Peralta (44’ pt Ndoj), Quaini, Welbeck, Cicerelli (25’ st Marsura); Cianci (25’ st Chiricò), Di Carmine (44’ st Costantino). Allenatore: Michele Zeoli. A disposizione: Albertoni, Toscano, Curado, Rapisarda, Chiarella, Zammarini, Haveri.

    Messina (4-2-3-1): E. Fumagalli; Lia (35’ st Salvo), Manetta, Pacciardi, Dumbravanu; Frisenna (35’ st Giunta), Franco; Rosafio (39’ st Signorile), Zunno (35’ st Civilleri), Ragusa; Plescia (1’ st Emmausso). Allenatore: Giacomo Modica. A disposizione: Piana, Di Bella, Polito, J. Fumagalli, Zona, Ortisi, Firenze, Cavallo, Scafetta, Luciani.

    Ammoniti: Bouah (C), Cianci (C), Lia (M), Welbeck (C), Kontek (C), Frisenna (M), Chiricò (C), Costantino (C), Quaini (C)

    Arbitro: Michele Delrio di Reggio Emilia
    Assistenti: Amedeo Fine di Battipaglia e Roberto Allocco di Alba-Bra
    Quarto ufficiale: Abdoulaye Diop di Treviglio

    Corner: 6-3 - Recupero: 3’ e 6’

     
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    Le dichiarazioni dell'allenatore del Messina Giacomo Modica nel post-gara del Massimino: "L'arbitraggio non mi è piaciuto, lo dico perché me lo chiedete, ma preferirei parlare della prestazione. Secondo me il rigore non c'era, ma commentatelo voi: a noi in stagione diverse volte non ne hanno dati di più evidenti. Rispondo con estrema sincerità. Inoltre, all'ultima occasione della partita andava dato il calcio d'angolo. Non voglio togliere meriti a nessuno, il Catania ha fatto la sua partita. Noi abbiamo fatto una grandissima prestazione, rimane la grande amarezza. Abbiamo creato, costruito, giocato, ci abbiamo provato ma non siamo stati fortunati. Sappiamo anche di avere fatto qualcosa d’importante perché la squadra è viva, presente, ha giocato contro una signora squadra individualmente e davanti ad una bellissima cornice di pubblico"

     
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    Giacomo Modica traccia un primo bilancio della stagione del suo Messina. Il tecnico giallorosso ha così commentato le prestazioni della sua squadra e i traguardi ottenuti nella regular season: "Sono molto soddisfatto del nostro percorso, è andato contro ogni lecita considerazione. Sicuramente mi prendo qualche merito, alleno un gruppo fantastico e con loro mi diverto, giochiamo un calcio propositivo.

    Siamo una squadra giovanissima - riporta goalsicilia.it. vedere giocare i miei ragazzi davanti a 20.000 persone, domenica scorsa, senza timore è una delle soddisfazioni più grandi".

     
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    Emmausso e Salvo firmano la salvezza, col Potenza finisce 2-2
    Pareggio salomonico tra due squadre che si sono fronteggiate con agonismo fino al gol del 2-2, poi c'era solo da attendere il fischio finale

    Finisce con un lungo palleggio a centrocampo tra le due squadre una partita equilibrata dai due volti, appannaggio del Potenza nella prima frazione, mentre il Messina era riuscito a ribaltarla nella ripresa, subendo, però, il pareggio a 10’ dal novantesimo. Un 2-2 che vale la salvezza per i giallorossi di Giacomo Modica, applauditi all’uscita dal terreno di gioco dalla Curva Sud, cha ha apprezzato il valore di una salvezza tranquilla, chiedendo con forza, alla società di alzare l’asticella nel prossimo futuro.

    PREPARTITA – C’è una buona presenza di pubblico in questa ultima uscita stagionale del Messina al “Franco Scoglio”, con l’auspicio di festeggiare la salvezza anticipata, rendendo omaggio a un gruppo squadra che si è ben comportato durante il campionato. In tribuna centrale è presente Peppe Catalano, mitico numero 10 biancoscudato negli anni 80, quando Franco Scoglio in panchina chiamava “bastardi” i suoi calciatori, che sfiorarono il sogno di una clamorosa doppia scalata dalla C1 alla serie A. Giacomo Modica deve rinunciare agli squalificati Lia e Frisenna, rispolvera Firenze accanto a Franco, lascia in panchina Rosafio inserendo Ragusa nel trio di trequartisti alle spalle di Plescia, mentre Dumbravanu a sinistra completa la linea difensiva composta da Salvo, Manetta e Pacciardi. Il Potenza ritrova mister Pietro De Giorgio dopo l’interregno tra Lerda e Marchionni, dopo l’esonero di quest’ultimo la scorsa settimana, vittima della sconfitta interna subita contro il Foggia.


    CRONACA
    PRIMO TEMPO – Inizio intraprendente del Potenza che, sul secondo corner conquistato, all’8’, passa in vantaggio con un tocco da un metro di Maddaloni che corregge una sponda di Caturano. Ancora Maddaloni, al 12’, su calcio dalla bandierina, anticipa tutti e mette a lato di poco. Reagisce il Messina, mette sotto pressione i lucani, ma senza produrre palle gol, anzi subendo l’iniziativa avversaria con una serie di 4 corner consecutivi tra il 26’ e il 28’ su uno dei quali Caturano, di testa, impegna Fumagalli. L’ultimo evento da segnalare nei primi 45’ è il giallo a Burgio, reo di un intervento falloso. I giallorossi sembrano non avere idee e forze per impensierire Alastra, confezionano un primo tempo opaco e mediocre e il duplice fischio del signor Ancora sigilla il meritato vantaggio del Potenza, attento, rapido e cinico nello sfruttare un calcio piazzato, non riuscendo a concretizzare qualche altra chance potenziale per il raddoppio.


    SECONDO TEMPO – Doppia sostituzione nell’intervallo per Giacomo Modica che inserisce Rosafio e Giunta al posto di Plescia e Ragusa, passando al 4-3-3. Mosse che danno subito frutto, perché, al 49’, Rosafio lavora un pallone sulla fascia destra, sventaglia dal lato opposto, dove Emmausso arriva coi tempi giusti e, di testa, batte Alastra. Decimo gol stagionale per il numero 10 giallorosso, che ristabilisce l’equilibrio in una partita scorbutica oltre ogni aspettativa. Il Messina sembra un’altra squadra, ma, al 53’. Manetta perde un contrasto nei pressi della propria area con Caturano, Pacciardi chiude in corner sul centravanti avversario. Ammonito Maddaloni al 60’ per un intervento durissimo su Rosafio. Primo cambio per De Giorgio al 65’, fuori Castorani per Steffè. Sfiora il raddoppio Zunno al 67’, su cross di Salvo, ma la sua girata al volo termina alta. Allo scoccare del minuto 70, finisce il match di De Grazia, inizia quello di Volpe. Al 72’, lampo improvviso del Messina, con una bella trama sull’asse Emmausso-Giunta, palla sul fondo verso il centro dell’area, irrompe Salvo che scaraventa in fondo alla rete. La rete arriva proprio nel momento in cui la curva sud dà avvio alla contestazione nei confronti della proprietà, rimasta sopita per una intera stagione, ma evidentemente programmata al momento in cui la salvezza sarebbe stata raggiunta. Esposto anche uno striscione polemico contro società ed amministrazione comunale, accusati di mortificare la passione della piazza. Ammonito Saporiti al 73’, per una trattenuta su Zunno, e, dopo due minuti, il giocatore del Potenza esce per lasciare posto a Rossetti, insieme a Hadziosmanovic, sostituito da Maisto. Il Potenza spinge alla ricerca del pareggio e raggiunge l’obiettivo al 79’, quando Caturano trova Steffè in area, deviazione aerea di precisione che si insacca alla destra di Fumagalli. Sembra chiusa la contesa su questo risultato, anche se ci prova Rosafio all’87’ con una botta di sinistro, deviata da Alastra con grande difficoltà. Modica concede la passerella a Marco Zunno e Marco Firenze al momento di battere il corner, lasciando spazio a Luciani e Civilleri. Alla fine, c’è pure l’opportunità di dare un minuto da professionista a Jacopo Fumagalli, sullo stesso terreno di gioco del papà Ermanno, a coronamento di una storia significativa non solo dal punto di vista mediatico. Il triplice fischio del signor Ancora sancisce il risultato finale che accontenta le due contendenti, anche se il Potenza dovrà ancora battagliare in casa contro il Francavilla, mentre per il Messina il viaggio a Monopoli sarà solo una occasione per chiudere con dignità la stagione

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    TABELLINO
    MESSINA-POTENZA 2-2
    Marcatori: 8’ Maddaloni (P), 49’ Emmausso (M), 72’ Salvo (M), 79’ Steffè (P)


    MESSINA (4-2-3-1): Fumagalli; Salvo, Manetta, Pacciardi, Dumbravanu; Firenze (dall’88’ Civilleri), Franco; Ragusa (dal 46’ Rosafio), Emmausso (dal 93’ Fumagalli J.), Zunno (dall’88’ Luciani); Plescia (dal 46’ Giunta). In panchina: Piana, Di Bella, Zona, Signorile, Ortisi, Cavallo, Polito, Scafetta. Allenatore: Giacomo Modica.

    POTENZA (3-5-2): Alastra; Armini, Sbraga, Maddaloni; Hadziosmanovic (dal 75’ Maisto), Candellori, Castorani (dal 65’ Steffè), Saporiti (dal 75’ Rossetti), Burgio; Caturano, Di Grazia (dal 70’ Volpe). In panchina: Cucchietti, Galiano, Marchisano, Steffè, Rossetti, Maisto, Pace, Ragone, Spaltro, Paura, Hristov, Volpe. Allenatore: Pietro De Giorgio.

    Arbitro: Andrea Ancora di Roma 1
    Assistenti: Giuseppe Luca Lisi di Firenze e Antonio Alessandrino di Bari
    IV Ufficiale: Martina Molinaro di Lamezia Terme.
    Ammoniti: 46’ Burgio (P), 60’ Maddaloni (P), 74’ Saporiti (P), 79’ Dumbravanu (M)
    Corner: 2-10
    Recupero: 2’ e 4’

     
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    Giacomo Modica esulta. Missione compiuta per l'allenatore che porta il Messina alla salvezza nel Girone C: “Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, con sacrificio, merito, applicazione e voglia di fare qualcosa di importante attraverso il gioco. L’empatia con la città è stata la ciliegina sulla torta. La tifoseria ci è sempre stata vicina e ci ha sostenuto, anche in trasferta, dove c’erano sempre centinaia di tifosi al seguito - le parole, riprese da Messinasportiva.it, dopo il 2-2 col Potenza -.


    Abbiamo chiuso la stagione con una settimana di anticipo, anche se ad otto giornate dal termine avevamo già 39 punti, per cui la salvezza non era mai stata davvero messa in discussione. Alcuni dicono che abbiamo fatto il nostro ma per me resta un capolavoro. Ci sono state tante avversità da affrontare, abbiamo girovagato per i campi di allenamento per le note difficoltà con le strutture. I ragazzi hanno dato il meglio di loro, cementandosi come gruppo, e abbiamo dimostrato che questa maglia ci apparteneva e ce la siamo conservati stretta, mostrando amore e affetto. Il capolavoro è dettato da questo, anche se al quadro manca soltanto la cornice”.

     
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    Correva lo scorso 14 gennaio, e per la partita di Serie C, Girone C, contro la Casertana (per altro vinta 2-0), l'ACR Messina annoverava tra i convocati il portiere Ermanno Fumagalli - per altro divenuto il giocatore più presente di sempre in categoria con 700 gare all'attivo - e il centrocampista Jacopo Fumagalli, classe 2005 aggregato dalla Primavera. Cosa c'è di strano in tutto ciò? Sostanzialmente niente, ma la particolarità è che i due sono padre e figlio. Che hanno potuto condividere l'emozione di giocare insieme, anche se allora il giovane Jacopo non scese in campo.


    Era però solo questione di tempo, perché domenica il ragazzo ha fatto l'esordio tra i professionisti, scendendo in campo con il Potenza e giocando quindi con il papà. Che ai microfoni di Sky Sport (nel corso di Area C, spazio dedicato al mondo della terza serie), come si legge su tuttoc.com, ha così commentato l'evento: "Non me l’aspettavo, è stata un’emozione indescrivibile. Non nego che qualche lacrimuccia durante quei minuti di partita mi è scappata. Voglio ringraziare quelle persone che hanno reso questo mio sogno realtà e voglio ringraziare anche i tifosi. Ho sentito tanto amore verso Jacopo. Messina mi resterà sempre nel cuore".
     
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    Giacomo Modica, tecnico del Messina, a TCF ha analizzato il rapporto con la tifoseria: "“Ho stima assoluta della Curva Sud, che si sobbarca viaggi e trasferte. Ci sono almeno duecento persone presenti in ogni stadio. Li ringrazio di cuore per l’impegno economico e il tempo che sottraggono alle loro famiglie.


    Il feeling con me nasce da tempo e credo che anche per questo la società sia sempre stata sostenuta durante il campionato, a differenza di quanto era avvenuto nelle stagioni precedenti. Chiaramente quando abbiamo perso cinque partite di fila a novembre hanno contestato anche me, è giusto e lecito. Non ci sono sempre state rose e fiori”, le parole riportate da MessinaSportiva.it.

     
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    La contestazione dei tifosi del Messina non conosce pause. Anche durante la festa per la conquista aritmetica della salvezza, i sostenitori peloritani non hanno perso occasione per manifestare la propria insoddisfazione nei confronti della società. Una scelta che ha sorpreso e contrariato Giacomo Modica, tecnico dei siciliani: “Pur rispettando la loro presa di posizione, avrei aspettato qualche giorno.



    Si poteva magari dopo la gara illustrare la posizione della Curva in un comunicato stampa - ha proseguito Modica nell'intervista rilasciata a TCF, qui ripresa da TuttoC - per contestare le mancanze, invitando il presidente ad organizzarsi meglio, per porre rimedio a tutto quello che non è andato. I tifosi avrebbero potuto dire: 'Quest’anno abbiamo tollerato alcune situazioni, ma non lo faremo più in seguito'. Dal momento che era l’ultima giornata e che poteva essere una festa se fosse maturata la salvezza, come poi è peraltro avvenuto, probabilmente non lo avrei fatto allo stadio, ma in seguito.

    Credo che abbiano optato per questa scelta per spronare la proprietà. Credo che i tifosi vogliano fare capire al presidente che se è intenzionato a proseguire la sua avventura alla guida della società deve almeno trovare qualcuno in grado di coadiuvarlo, per cercare di ottenere risultati ancora migliori. Non credo sia un invito a lasciare tutto e subito, ma immagino sia uno stimolo a valutare altre strade. Tutto nasce dall’amore per il Messina, che da parte della gente è immutato”.

     
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