A.C.R Messina 2023/2024

Notizie e News sulla Stagione 2023/2024

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    Fisiologici momenti di stallo nella trattativa per la cessione del Messina. La settimana, fin qui, è stata molta intensa, i colloqui sono stati fitti e c’è stata anche tensione tra le parti. Da un lato Pietro Sciotto e la sua voglia di vendere, ma in mani sicure, dall’altro Fabrizio Mannino e Manuele Ilari, i due imprenditori che hanno compiuto fin qui i passi più decisi per assicurarsi il Messina, seppur con approcci molto diversi.

    Mannino si è esposto già con il sindaco Basile, indicando pure la gestione degli impianti sportivi come una condicio sine qua non, ma prossima settimana dovrebbe essere a Messina per incontrarsi con lo stesso primo cittadino e soprattutto con Pietro Sciotto, rivedendo le proprie richieste e formalizzando un’offerta ancora più vicina alle esigenze del massimo dirigente biancoscudato; Ilari, invece, è rimasto abbastanza nell’ombra, dialoga da tempo con Sciotto, sin da quando il campionato era ancora in corso, e avrebbe già individuato la squadra tecnica e dirigenziale che verrebbe con lui a Messina.

    Sullo sfondo restano poi altri soggetti interessati, ma fin qui rimasti tutelati da una nube di riservatezza, oltre alla suggestione Lotito lanciata dalla senatrice Dafne Musolino, ex assessora del Comune di Messina, che ha incontrato proprio il presidente della Lazio nei corridoi di Palazzo Madama, pubblicando successivamente una foto sui propri canali social. Una suggestione, però, nulla più, perché figure di spessore già operanti nel mondo del calcio appaiono sempre molto lontane dall’orizzonte messinese.

    Trascorso poi questo weekend festivo, sarà tempo di chiudere la trattativa in un senso o nell’altro. Le scadenze incombono, delle prime, quelle relative al 31 maggio, se n’è fatto carico il presidente Sciotto, mentre le altre vanno chiuse entro l’inizio della seconda metà di giugno e saranno propedeutiche alla iscrizione alla prossima Serie C del Messina. Due settimane o poco più per definire nella sua totalità il futuro del club biancoscudato. Il tempo stringe.

     
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    Il tempo scorre inesorabile, le scadenze incombono e intanto la trattativa per la cessione del Messina vive una fase stagnante, con la giornata odierna che potrebbe mettere un punto importante nei colloqui tra Pietro Sciotto e i due potenziali acquirenti Mannino e Ilari. Entro il 20 giugno bisognerà definire l’iscrizione alla prossima Serie C, il nodo fideiussione resta il più difficile da sciogliere in caso di passaggio di proprietà e, a oggi, l’unico a potersi muovere in tal senso è proprio Pietro Sciotto: troppo stretti i tempi perché un nuovo proprietario possa adempiere a tutti i passaggi burocratici e richiedere poi la stipula di una polizza fideiussoria per la quale potrebbero occorrere anche dieci giorni lavorativi.

    E intanto il tempo passa e a Messina c’è solo attesa su ciò che accadrà con l’inizio della nuova stagione. Sarà la settima con Pietro Sciotto al timone, ci sarà l’atteso passaggio di proprietà o il club biancoscudato sparirà dai radar del professionismo come affermato dallo stesso Sciotto se non dovesse concretizzarsi la cessione? Scenari, a oggi, tutti plausibili e che riescono a far disamorare ancora di più una piazza che, invece, si era stretta attorno alla propria squadra di calcio nel finale di stagione e, soprattutto, nel playout casalingo con la Gelbison.

    Una stagione di Serie C, la prossima, che si annuncia tra l’altro estremamente interessante e che, in linea di massima, avrebbe già deciso le venti partecipanti del prossimo Girone C. Ci sono le 14 reduci del passato torneo (Audace Cerignola, Avellino, Crotone, Giugliano, Juve Stabia, Latina, Messina, Monopoli, Monterosi, Picerno, Potenza, Taranto, Turris e Virtus Francavilla); almeno una tra Foggia e Pescara, con il ritorno della semifinale playoff in programma giovedì all’Adriatico; la retrocessa dalla B Benevento e le promosse dalla D Brindisi, Catania e Sorrento. In caso di promozione in B di una tra Foggia e Pescara, la ventesima squadra potrebbe essere il Pineto, formazione abruzzese vincitrice dell’ultimo Girone F di Serie D. Difficile che possa arrivare qualche novità attraverso i ripescaggi: nella graduatoria stilata dalla Lega Calcio, tra le meridionali, trovano posto al secondo posto i pugliesi del Nardò, al sesto la Casertana e all’ottavo il Trapani.

     
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    Tre settimane dopo la conferenza stampa nella quale Pietro Sciotto annunciava il suo disimpegno quale proprietario dell’Acr Messina, il panorama non sembra essere mutato in modo significativo, malgrado le apparenze. Infatti, il cosiddetto “patto di riservatezza” ha vincolato le parti in causa a non diffondere dichiarazioni pubbliche sull’andamento dei contatti tra i potenziali acquirenti e Pietro Sciotto, con la figura del sindaco Federico Basile non meglio codificata (“garante della volontà di vendere da parte del presidente”, si disse il 18 maggio scorso), anche se la combinazione tra l’utilizzo dei social e la tendenza al pettegolezzo da cortile molto in voga dalle nostre parti ha creato tempeste di voci incontrollate, più o meno pilotate.

    Gli ultimi documenti trapelati sono quelli datati tra il 25 e il 30 maggio, con la pec da parte di uno studio legale torinese in rappresentanza di Fabrizio Mannino e la nota di risposta del presidente Sciotto, oltre ai due contatti precedenti, sempre veicolati dal medesimo avvocato per lo stesso gruppo, concretizzatisi a dicembre e aprile scorsi. Dopo pochi giorni, l’indiscrezione non smentita di una ulteriore posta elettronica certificata nella quale Mannino si impegnava a formulare i termini della propria proposta di acquisto, dopo il completamento della verifica della situazione patrimoniale affidata al dott. Antonio Morgante, più volte interessatosi alle sorti del calcio messinese a partire dall’ultimo periodo dell’era Franza, passando per l’esperienza di Lello Manfredi presidente nella stagione 2011-12, e, infine, nel 2017, quando quantificò la massa debitoria dell’Acr per conto del gruppo Proto nelle settimane precedenti al passaggio di quote da Natale Stracuzzi all’ex presidente dell’Atletico Catania.

    Il lavoro del professionista messinese dura da alcuni giorni, ovviamente nel massimo riserbo, mentre Manuele Ilari, seguendo il rapporto diretto con l'attuale proprietà, avrebbe fatto passi ulteriori per formalizzare i termini e le modalità di una proposta di acquisto, nel silenzio più assoluto. Il passare dei giorni, però, avvicina in modo inevitabile le scadenze improrogabili cui sono legate le possibilità di mantenere il professionismo a Messina, almeno nel calcio.

    Oltre la problematica legata alla disponibilità di un terreno di gioco da comunicare alla Legapro al massimo tra una settimana (con i dubbi relativi ai lavori da eseguire sul manto erboso dopo i concerti estivi e alle modalità di definizione dei rapporti tra Comune e Acr), entro venerdì 16 giugno, infatti, occorrerà saldare stipendi e contributi dei tesserati riguardo le mensilità da marzo a maggio, per un ammontare intorno ai 600.000 euro complessivi, secondo quanto trapelato da fonti societarie nelle scorse settimane.

    A questo impegno occorrerà aggiungere la fidejussione da 350.000 euro per l’iscrizione incrementata per spettanze, ritenute fiscali e previdenziali di giugno, con circa altri 200.000 euro da sborsare entro agosto. Oltre un milione di euro, quindi, disponibili “pronta cassa”, un concetto che mal si accorda alla lunghezza di trattative o considerazioni su investimenti futuri e futuribili, piani industriali a lungo raggio, possibili futuri apporti di sponsor locali o non provenienti dal territorio.

    Non dovrebbe, quindi, essere il tempo per scenari suggestivi ma poco immediati, e neppure per forzature o spinte emotive, in quanto occorre assolutamente evitare l’ipotesi di una mancata iscrizione che andrebbe a sancire, forse definitivamente, l’incapacità organica dell’ambiente che ruota attorno al calcio nella nostra città a portare avanti un campionato professionistico. La costruzione di alibi e facili capri espiatori ha caratterizzato almeno gli ultimi 15 anni delle vicende calcistiche messinesi, mentre serve immediatamente un cambio di rotta e l’assunzione di responsabilità da tutte le parti in causa.

    Il presidente Sciotto ha la necessità di uscire da questo stallo, decidendo se le due opzioni fin qui sul tavolo hanno un futuro e comportandosi di conseguenza nel modo più celere possibile, evitando suggestioni o eccessive negatività.

    I gruppi fin qui manifestatisi, invece, in modo più o meno discreto, dovrebbero evitare eccessivi tatticismi, presentando le garanzie indispensabili, dal punto di vista finanziario e patrimoniale, per poter far fronte all’acquisto delle quote sociali e alle incombenze correnti (stipendi, contributi, tasse iscrizione, fidejussioni). In sostanza, se non si ha a disposizione immediatamente almeno un milione di euro tra pagamenti e fidejussioni (realizzabili in 24 ore con le compagnie assicurative, se c'è un corrispondente deposito vincolato), è impossibile pensare a un subentro immediato al vertice dell’Acr. Considerare il resto della massa debitoria una variante che possa influire su quanto dovuto per ottenere l’iscrizione può fuorviare dall’obiettivo e rendere i giorni precedenti alla scadenza troppo carichi di tensione, lasciando pericolosamente aperta l’opzione della esclusione dal campionato di Serie C.

    Allo stesso tempo, pensare adesso “la proprietà attuale si occupi della iscrizione e poi facciamo i conti”, condizionerebbe in modo pesante le scelte organizzative da fare immediatamente in vista della prossima stagione, soprattutto senza una intesa già formalizzata per il passaggio delle quote. In ogni caso, questo fine settimana dovrà portare alla definizione almeno dei primi passi per un eventuale cambio della guardia al vertice del Messina, oppure di una strategia alternativa che consenta di porre le basi per una continuità immediata.

    Al di là delle frasi fatte o dei proclami, di posizionamenti e giochi delle parti, non si può prescindere dal mantenimento di un titolo sportivo tra i professionisti, senza il quale si aprirebbe l’ennesima pagina oscura del calcio messinese, una condanna alla mediocrità molto probabilmente irreversibile, che bisogna evitare ad ogni costo, facendo tutti un passo indietro, azzerando il passato e ricominciando, davvero, con una prospettiva diversa. In questo momento di incertezza sembra quasi impossibile comprendere quale sarà la via d’uscita, ma occorre evitare eccessi e pensare a costruire piuttosto che distruggere.

     
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    Il Messina a breve dovrebbe passare di mano dopo l'addio di Sciotto, come riportato da itasportpress infatti c'è pronto l'imprenditore romano Manuel Ilari a rilevare il club. Con il suo arrivo si prospetta anche l'arrivo di Maurizio Pellegrino come direttore sportivo e quello di Francesco Baldini come allenatore.

     
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    C’è ancora distanza tra la domanda di Pietro Sciotto e l’offerta di Fabrizio Mannino. L’incontro c’è stato, le parti hanno dialogato a lungo nel pomeriggio, ma non c’è ancora l’accordo per la cessione del Messina. Nodo non solo sulla “buonuscita” da corrispondere al presidente, ma anche su alcune parti del bilancio societario che hanno richiesto e richiederanno un ulteriore approfondimento.

    Le parti si aggiorneranno nella mattinata di domani, ma se fino a oggi pomeriggio filtrava un lieve ottimismo, adesso sembra che la distanza tra Sciotto e Mannino sia aumentata, tanto che, come confermato dalla Gazzetta del Sud, pare si sia registrato anche qualche momento di tensione. Alla prima parte dell’incontro, poi, ha partecipato anche il sindaco Federico Basile, indicato inizialmente dallo stesso Sciotto come garante della vicenda e che, adesso, dovrebbe assumere anche un ruolo di tutela nei confronti dell’intera tifoseria.

    A restare ancora in bilico sono proprio i tifosi biancoscudati, nel limbo da quando lo scorso 18 maggio il presidente Pietro Sciotto ha comunicato la propria volontà di passare la mano. Adesso, però, siamo definitivamente al punto di svolta, in un senso o nell’altro, tra l’attuale proprietario e l’armatore di origini siciliane che vive e lavora a Dubai.

    E a otto giorni dalla scadenza per l’iscrizione alla prossima Serie C, inoltre, appare evidente come tutti gli ultimi adempimenti burocratici ed economici dovranno gravare sull’attuale proprietà. Ed è proprio questo uno dei nodi che potrebbero essere parte integrante della vicenda.

     
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    A cinque giorni dalla scadenza per l'iscrizione alla Serie C doccia fredda per i tifosi del Messina: Pietro Sciotto, attuale presidente, ha comunicato che la squadra non si iscriverà al prossimo campionato. Interrotta la trattativa con l'imprenditore Fabrizio Mannino, che aveva manifestato interesse per l'acquisto del club, poiché non avrebbe fornito le necessarie garanzie. Nell'ultimo campionato il Messina si è salvato vincendo il playout contro la Gelbison.

     
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    "Qualcosa cambierà rispetto a ieri, auspico che ci si possa risentire a breve. Attendo e spero di concludere la trattativa, se sono rimasto a Messina anche oggi c'è un motivo".


    Queste parole dell’imprenditore Fabrizio Mannino, da tempo in trattativa per rilevare l’ACR Messina, hanno riaperto uno spiraglio nella città peloritana per non veder sparire la squadra dopo l’annuncio del presidente Sciotto di non iscrivere la squadra arrivato nella giornata di ieri. Lo riporta La Gazzetta del Sud spiegando che l’attuale proprietario avrebbe comunque fatto marcia indietro e starebbe procedendo all’iscrizione e lavorando sui versamenti ai dipendenti.

     
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    Dalle colonne de La Gazzetta del Sud il presidente del Messina Pietro Sciotto nega che ci siano stati passi avanti nella definizione dell'incartamento per partecipare al prossimo campionato di Serie C: "È tutto fermo, in un giorno se ne andrebbero praticamente un milione e quattrocento mila euro, per chi dovrei sostenere questo ulteriore sforzo? Ho chiesto garanzie a Fabrizio Mannino, più volte ho ribadito di volere terminare questa esperienza, sin dal 18 maggio, ma non voglio rischiare di iscrivere la squadra con qualcuno che poi magari non rispetti gli accordi. Avevamo trovato un accordo per una divisione sul 51 e 49 percento, poi un altro sul prendersi praticamente tutto, anche pagando su più anni, avrei pure “pulito ” i debiti ma chiedevo solo la firma di un accordo, di un preliminare, di un qualcosa che mi garantisse ma non si è mai arrivati in fondo.

    Non ho sentito nessuno, con Mannino ho parlato due volte fino a oggi (ieri ndr) e per poco tempo, credo che per rilevare una società come il Messina ci vogliano probabilmente ore, per trovare un accordo".

     
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    Gino Sciotto, fratello del patron del Messina Pietro, ha parlato a MessinaOggi del club e della discussa trattativa per la cessione all'imprenditore Mannino arenatasi alle battute finali: “Il termine scade oggi come ben sapete, vedremo. Non mi faccia aggiungere altro… Da quando ci siamo imbarcati in questa avventura nessuno si è fatto avanti per sostenere il progetto. Ci hanno chiesto ripetutamente di andare via, insultati in malo modo, sottoposti a pressioni inaudite per regalare la società.


    Non l’abbiamo fatto, anzi abbiamo sostenuto investimenti per salvare la categoria. La società è in vendita, ma non si è presentato nessun imprenditore che abbia manifestato reali intenzioni di rilevarla. Soltanto chiacchiere, conferenze stampa e tentativi di pressioni nei nostri confronti. Ma di concreto nulla, compreso Mannino. Se avesse avuto i soldi li avrebbe spesi. E uno che non ha fatto una proposta concreta che futuro potrà dare al calcio?”.



     
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    "Messina, pericolo scongiurato: l'iscrizione c'è. Presentata in extremis la documentazione". Titola così, già in prima pagina, l'edizione odierna della Gazzetta del Sud all'indomani della scadenza delle iscrizioni. Alla pagina 13 l'approfondimento del quotidiano locale: "Il Messina tira un sospiro di sollievo. Fumata bianca in extremis: Sciotto evita il peggio. Ora tornerà a trattare con Mannino e Ilari? Perfezionata ieri in tarda sera la domanda d'iscrizione al campionato. Adesso la pratica passerà all'esame della Covisoc".

     
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    Dopo una lunga e intensa settimana, Pietro Sciotto, patron del Messina, ha rotto il silenzio e ha spiegato quale è l’attuale situazione dei giallorossi, dalle colonne della Gazzetta del Sud: "Tra due o tre giorni sapremo qualcosa in più e capiremo cosa succederà. Finalmente, però, è stato riconosciuto il mio impegno, non si era mai detto che sono sempre stato accanto alla squadra e che ho sempre incoraggiato i giocatori (il riferimento è a quanto dichiarato da Konate, ndr)".

    "Nessuno si è ancora fatto sentire con convinzione", ha aggiunto Sciotto con riferimento anche all’imprenditore Fabrizio Mannino. Mentre riguardo la validità della documentazione fornita all'atto dell'iscrizione ha rassicurato: "Non c’è assolutamente alcun rischio, tutti i documenti sono in regola. Non vorrei aspettare fino all’ultimo come per l’iscrizione al campionato, quando ho atteso un mese e poi tra lunedì e martedì ho fatto tutto in poco tempo. Se nessuno si fa sentire non è positivo e, magari, in questi giorni stabilirò qualcosa di diverso".

    Infine un appello: "Chi ha intenzione di prendere il Messina, si faccia avanti così da raggiungere un accordo condizionato alle decisioni della Covisoc. Io sono ancora qui ad aspettare. Già per l’iscrizione è trascorso un mese e, poi, ho dovuto fare i salti mortali. Anzi, in un giorno e mezzo, sono riuscito ad avere non una ma due fideiussioni pronte da presentare per essere sicuro".

     
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    Nonostante nelle ultime ore sembrava esserci stato un riavvicinamento fra Pietro Sciotto, presidente dell’ACR Messina, e Fabrizio Mannino, imprenditore interessato all’acquisto del club, in serata è arrivata una nota del club che comunica "la chiusura definitiva delle delle interlocuzioni sulla compravendita con il Dott. Mannino". Il club peloritano sarà dunque ancora guidato dall'attuale numero uno.

    "Si comunica, inoltre, - si legge sempre nella nota - che da alcuni giorni è stata avviata la programmazione della nuova stagione sportiva che verrà illustrata nei prossimi giorni".

     
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    Il 30 giugno la Covisoc esprimerà il proprio parere circa le domande di iscrizione presentate per il prossimo campionato di Serie C, e l'ACR Messina attende di conoscere il proprio futuro. Esattamente come mister Ezio Raciti, che a siracusasportnews.it ha così parlato: "C'era il timore che tutti gli sforzi si potessero vanificare quando il Messina ha rischiato di non iscriversi, ma alla fine il patron Sciotto ha compiuto l'ennesimo atto d'amore verso la città e i tifosi. Io ci terrei a proseguire il lavoro svolto lo scorso anno, magari partendo dall'inizio".

     
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    Dopo che la trattativa per la cessione non si è concretizzata in casa ACR Messina si guarda al futuro con il presidente Sciotto che deve sciogliere innanzitutto il nodo legato al nuovo direttore sportivo a cui sarà affidata la costruzione della squadra per Ezio Raciti, che sarà quasi certamente confermato.

    Il primo nome che è filtrato in queste ore, come riporta Messinasportiva, è quello di Vincenzo Minguzzi, la scorsa stagione a Brindisi, specialista di promozioni, che nelle ultime settimane è stato accostato anche a diversi club di Serie D come Viterbese (dove ha già lavorato), Livorno e Mantova. L’altro nome è invece quello di Giuseppe Bonanno, messinese di nascita e tifo, con un passato importante al Catania. Sarebbe quest’ultimo il nome in pole position.

     
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    "L’A.C.R. Messina comunica la chiusura definitiva delle interlocuzioni sulla compravendita con il Dott. Mannino. Si comunica, inoltre, che da alcuni giorni è stata avviata la programmazione della nuova stagione sportiva che verrà illustrata nei prossimi giorni”.

    Con questa nota il presidente Pietro Sciotto ha chiuso le porte alla cessione del club all’imprenditore piemontese Fabrizio Mannino che da tempo era in trattativa per acquisire la società peloritana. Una trattativa al dire il vero piuttosto lunga con un primo approccio a cavallo del cambio dell’anno e poi con la pec indirizzata al sindaco della città Basile lo scorso maggio, un mese fa, in cui manifestava la sua intenzione di acquistare il club messo in vendita dall’attuale proprietario. A questa avevano fatto seguito una serie di incontri fra le parti che però non erano giunte a un accordo tanto da congelare la trattativa portando Sciotto a completare l’iscrizione della squadra pur continuando a ribadire di voler lasciare il suo ruolo.

    Dopo una settimana di silenzio radio c’era stato un riavvicinamento nel fine settimana con Sciotto che aveva inviato una pec all’investitore chiedendo un’accelerazione nelle trattative visto che il tempo stringeva ed era ora di iniziare a programmare la prossima stagione. Mannino però, oltre a chiedere ulteriori garanzie sui debiti pregressi, avrebbe voluto aspettare la decisione della COVISOC riguardo l’iscrizione del club in Serie C prima di chiudere eventualmente l’accordo. E probabilmente sono state queste richieste a far saltare il banco e far decidere a Sciotto di chiudere ogni discussione sulla vendita del club e decidere di andare avanti da solo.

    L’incontro avuto con il tecnico Ezio Raciti in parte aveva fatto capire che l’attuale numero uno era pronto a continuare dopo gli stop and go della trattativa. Toccherà ancora a lui, assieme al nuovo direttore sportivo che dovrà prendere il posto di Pasquale Logiudice, nel frattempo approdato alla Cavese in Serie D, costruire e guidare la squadra verso un’altra salvezza. Sarà ancora lui il punto fermo dei giallorossi e l'ancola di salvataggio a cui attaccarsi per conservare la categoria in attesa che nuovo compratori bussino alla porta di Sciotto e mettano sul piatto l'offerta e le garanzie necessarie per acquistare il club.

     
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