Frosinone 2023/2024

Notizie e News sulla stagione 2023/2024

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    Quale futuro per Fabio Grosso? Dopo la vittoria del campionato di Serie B, con conseguente promozione in Serie A, l'ex campione del mondo sarà ancora sulla panchina del Frosinone il prossimo luglio? E' una delle domande poste all'allenatore gialloblù in conferenza stampa dopo la gara con la Ternana: “Ci dobbiamo ritrovare, parlare, sappiamo quello che ci aspetta e valuteremo quale sarà la soluzione migliore per tutti. Ho avuto la fortuna di lavorare in una società seria, con un direttore bravissimo e con dei ragazzi fantastici anche sotto il profilo umano”.

     
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    “La gioia per la promozione ancora dura, è stata un’annata bellissima e per questo motivo c’è sempre tanta soddisfazione e gioia. La Serie A è una cosa bella, quindi non ci saranno preoccupazioni o rompicapo, ma delle responsabilità e fra poco inizieremo a progettare la prossima annata”. Intervistato da Extra TV il direttore dell’area tecnica del Frosinone Guido Angelozzi ha parlato del futuro a partire dalla conferma di Fabio Grosso sulla panchina: “Firmerà sicuramente, però giustamente vuole capire quale sarà il tipo di progetto che avremo e il tipo di mercato che svolgeremo. Queste sono situazioni normali ed è giusto che quando si comincia un percorso lo si inizi tutti quanti nella maniera migliore. Grosso è una persona molto seria e preparata, un allenatore che avrà un grande futuro. Vorrà discutere dei programmi futuri con me ed il presidente Stirpe e sta aspettando di essere chiamato in questi giorni per farlo. - continua Angelozzi come riporta Tuttofrosinone.com - Faccio questo lavoro da più di 30 anni e ho lavorato sempre in club importanti dove ho avuto la possibilità di fare un certo tipo di compito.




    Per la maggior parte delle volte mi piace sempre lavorare con i giovani e lanciare dei calciatori magari sconosciuti. Boloca? Lo portati a La Spezia, lasciando in dote ai liguri una perla. Poi lì arrivò un nuovo ds e secondo lui non aveva le caratteristiche giuste e lo scartò. Per cui, mi sono raccomandato con il giocatore di non prendere nessuno accordo con altre squadre, perché lo avrei portato con me non appena sarei stato chiamato da un altro club. Serie A? Ci saranno giornate in cui andrà tutto bene e altre meno, sarà dura perché si gioca un altro sport rispetto alla Serie B, ma noi abbiamo una società forte e faremo ciò che potremo ed affronteremo tutte le battaglie possibili con dignità e coraggio. La salvezza sarà per noi lo scudetto. È difficilissimo, ma nulla è impossibile quando si crede a qualcosa”.

     
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    Occhi in Polonia per il Frosinone neo promosso in Serie A. Stando a quanto riportato da TuttoFrosinone il club ciociaro avrebbe messo nel mirino Szymon Wlodarczyk, attaccante classe 2003 in forza al Gornik Zabrze.

    Per il cartellino del giocatore acquistato appena 12 mesi fa da Legia Varsavia e che nella stagione appena conclusa ha messo a referto 9 gol e un assist, la richiesta sarebbe quella di 3 milioni di euro più bonus.

    Frosinone, al momento, fermo al palo vista la volontà d'intavolare la trattativa sulla base di un prestito con obbligo di riscatto in caso di salvezza.

     
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    Dopo la stagione da protagonista a Frosinone conclusa con la promozione in Serie A, i riflettori del mercato si sono accesi su Daniel Boloca, centrocampista classe 1998.

    Stando a quanto riportato dal Corriere dello Sport il ragazzo di Chieri sarebbe infatti finito nel mirino del Sassuolo, ma anche di Lazio, Fiorentina e Bologna.

     
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    Possibile futuro sulla panchina dell'Olympique Marsiglia per Fabio Grosso. L'attuale tecnico del Frosinone, che ha riportato i ciociari in Serie A dopo aver vinto il campionato con una splendida cavalcata, è il candidato numero uno per i francesi dopo l'addio di Igor Tudor.

    Secondo quanto riportato da Sky Sport il direttore sportivo dei transalpini Javier Ribalta voleva Grosso già ai tempi del Parma e ora potrebbe portarlo in Francia, con il Frosinone che adesso attende ed è pronto a parlare con l'allenatore, anche se in caso di offerta sarà difficile trattenerlo. Ora la scelta finale spetterà all'OM.

     
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    Il futuro di Fabio Grosso sarà ancora a Frosinone, stando a quanto rivela Ciociaria Oggi: l'Olympique Marsiglia sembra ormai aver scelto Marcelo Gallardo come erede di Tudor, abbandonando di conseguenza la pista che porta all'italiano. L'argentino, che il presidente del club francese Pablo Longoria ha avuto modo di incontrare in occasione della finale di Champions League, disputata a Istanbul, firmerà nei prossimi giorni. E così dovrebbe fare Grosso, pronto ad allungare il proprio contratto con i ciociari fino al 2025.

     
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    Fabio Grosso non ha ancora sciolto le riserve sul suo futuro. Il tecnico protagonista della promozione in Serie A del Frosinone è chiamato a dare una risposta alla società ciociara in merito al suo futuro già nelle prossime ore. Grosso al netto dei sondaggi degli altri club (è per l'Olympique Marsiglia un'alternativa a Gallardo) sta valutando pro e contro di una sua permanenza e per questo motivo non è escluso che in caso di addio possa anche decidere di fermarsi.

     
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    Il Frosinone perde il proprio allenatore. Perché Fabio Grosso ha comunicato al club di non volere rimanere dopo la promozione in Serie A. A riportarlo è Sky che spiega come Grosso lascerà alla fine del suo contratto, il 30 di giugno.

     
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    Casting allenatore in casa Frosinone dopo la decisione di Fabio Grosso di fare un passo indietro. Di Francesco è una possibilità, ma si stanno valutando anche altri profili come Alvini e Stramaccioni. L'ultima idea - riporta 'Sky' - è Michele Mignani del Bari.

     
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    Il presidente del Frosinone Maurizio Stirpe ha parlato in conferenza stampa in vista della nuova stagione in Serie A. Questi i passaggi salienti riportati da TuttoFrosinone.com:

    Il suo percorso alla guida del club?
    "Bisogna partire dai fatti storici, oggi sono venti anni che ho assunto la guida del Frosinone Calcio. Dividiamo questo periodo in due fasi, che hanno una scansione ben distinta. I primi dieci, gli anni della nascita, dove non c’era assolutamente nulla a Frosinone se non il nome e la tradizione. Siamo partiti da zero, abbiamo fatto rapidamente un percorso che ci ha permesso di prendere confidenza con il concetto di stabilità nel mondo professionistico. Se non si fosse concretizzato il percorso che ci ha portato in pochi anni dalla C2 alla B, sarebbe stato probabilmente difficile farlo in seguito. Idealmente la prima fase si chiude con la retrocessione dalla B alla C1, quella appunto della nascita e del consolidamento. Era un percorso che ci poteva stare, visto da dove eravamo partiti e cosa avevamo raggiunto in un arco di tempo ristretto."

    Il secondo decennio?
    "Dopo la retrocessione abbiamo cambiato filosofia. Abbiamo fatto un primo anno di assestamento, per poi iniziare a sviluppare alcuni dei concetti che ci ritroviamo anche nelle ultime stagioni sportive. Abbiamo valorizzato il settore giovanile, vincendo due tornei e promuovendo allenatore e giocatori che venivano da lì. Mi ricordo lo scetticismo, non era sicuramente un percorso semplice, ma alla lunga si è rivelata un’intuizione corretta. Negli ultimi anni abbiamo fatto 4 promozioni, una finale e una semifinale playoff. Con Grosso, soprattutto dopo il primo anno, abbiamo rivisto un concetto che forse avevamo un po’ dimenticato: vincere giocando bene, e nell’ultima stagione abbiamo trovato continuità anche sotto questo punto di vista. L’ultimo anno si è rivelato la conclusione di un processo, tradotto poi in numeri, tra punti ottenuti e record raggiunti. Abbiamo dimostrato autorevolezza in tutte le fasi del campionato, e non c’è stata alcuna partita in cui siamo stati in grande ed evidente difficoltà. Onore e merito a chi ha costruito questa squadra e a chi ha saputo dirigerla. Fabio Grosso è stato artefice di questo successo, e anche i ragazzi hanno saputo interpretare questo ruolo alla perfezione, regalando una grande gioia a società e tifosi. E’ importante il concetto che anche nella scorsa stagione ho detto spesso: il risultato conta, ma oggi per me è più importante il modo in cui questo viene raggiunto. Oltre ai numeri, bisogna sottolineare che questo risultato è arrivato mentre la società stava attraversando un processo di profondo risanamento. Per noi era importante raggiungere la salvezza tranquilla, non era preventivabile la promozione, ma ora ci teniamo questo risultato perché ha accelerato il processo di risanamento dei conti. Nella prima stagione nella massima serie, abbiamo puntato sui ragazzi, facendo una stagione dignitosa e a tratti sfortunata. Con un pizzico di esperienza in più avremmo ottenuto la salvezza, ma non uscimmo con le ossa rotte. Al contrario, abbiamo avuto un bilancio positivo che ci ha permesso di ripartire già dalla stagione successiva. Ribadisco un ringraziamento generale, anche ai miei collaboratori, perché dietro a questi successi ci sono tante persone meno note ai più. Si chiudono, con questa stagione, altri 10 anni di un processo importante. Non faremo l’errore commesso dopo la seconda promozione, dove non abbiamo tenuto in considerazione il “come” si raggiungessero i risultati. Abbiamo avuto anni difficili a livello economico, culminati con le vicende legate al covid. Sono stati anni duri anche per gli addetti ai lavori, da cui dobbiamo trarre spunto per evitare di ripetere gli stessi errori. Sono sempre le situazioni e i numeri che parlano. Il percorso degli ultimi 10 anni dimostra che possiamo stare nel mondo professionistico con grande dignità, e quando la nostra competenza riesce a raggiungere dei punti di sublimazione possono arrivare sorprese piacevoli come la Serie A. Si apre ora un nuovo periodo, sperando che si possa consolidare il processo di crescita del Frosinone."

    Cosa pensa dell'addio di Fabio Grosso?
    "La sera del 20 maggio, quando è stata consegnata la cittadinanza onoraria alla squadra, ho invitato a cena Angelozzi, Doronzo, Grosso e il suo vice, per iniziare a fare alcuni ragionamenti. Lascio sempre liberi i miei collaboratori di decidere, a prescindere dall’esistenza dei contratti. A chi aveva un contratto ho spiegato i programmi della società, chiedendo di rimanere soltanto in caso di piena convinzione. Ho chiesto una risposta entro la fine della prima settimana di giugno, in modo da pianificare la stagione senza affanni. Il primo di giugno ho ricordato che il tempo stava per finire. Guido Angelozzi e Doronzo mi hanno risposto anche prima del termine del 9 giugno, decidendo di proseguire la loro esperienza professionale con noi, fatto di cui sono molto contento. Angelozzi è la persona con cui ho iniziato questo percorso 20 anni fa, per motivi diversi non abbiamo avuto la possibilità di lavorare assieme nel corso degli anni, ma quando è stato possibile ho avuto estremo piacere nel farlo e i risultati sono arrivati. L’allenatore, invece, non ha risposto entro il 9, ma il 14 sera mi ha inviato un SMS molto cortese, garbato, in cui ha ripercorso la bella esperienza che abbiamo avuto in questi anni. Mi ha comunicato, però, di non sentirsi pronto a continuare il rapporto da allenatore, senza approfondire sui motivi che, tra l’altro, non voglio nemmeno sapere. Di lui dobbiamo ricordare i risultati raggiunti e la valorizzazione di tanti giocatori, che nessuno ha mai fatto in questo modo nella storia del Frosinone. Avrà avuto le sue ragioni per questa decisione, non c’è alcun elemento di polemica o di recriminazione, ma è soltanto il frutto di un percorso che ho innescato io stesso, chiedendo di rimanere soltanto a chi se la sentisse. Bisogna accettare le decisioni di ognuno e ringraziare per il lavoro svolto, a maggior ragione quando le scelte personali sopraggiungono in un momento in cui le cose vanno bene. Fabio (Grosso, ndr) ci ha fatto arrivare prima ad un risultato che avevamo pronosticato tra uno, due anni. Ora si volta pagina e si guarda avanti senza polemica. Non cambia molto averlo saputo con qualche giorno di ritardo, a noi basta sapere che prima della stagione sportiva avremo un nuovo l’allenatore".





    Esiste un identikit per il nuovo allenatore?
    "Deve aiutarci a completare il nostro percorso, deve saper fare un calcio propositivo continuando sulla strada del “come” si raggiungono i risultati, pur prendendo coscienza che la Serie A è completamente diversa rispetto alla B. Non è importante l’età, vogliamo continuità. E’ importante, comunque, divertirsi e far divertire la gente, valorizzando chi ancora non è stato valorizzato. Per la costruzione della squadra ci confronteremo con il nuovo mister, ma abbiamo già le idee chiare. Non è importante avere la squadra pronta il primo giorno di ritiro, ma è importante averla per la prima partita della stagione, e il percorso fatto lo scorso anno ne è la dimostrazione".

    Quali gli obiettivi alla prima stagione in Serie A?
    "La salvezza, ma prima viene quello di vivere questa stagione con grande dignità, facendo parlare di noi perché abbiamo saputo mettere in campo qualcosa di valore. Il campo, poi, è il giudice che non mente mai, e se saremo stati capaci di intraprendere un percorso interessante, con un occhio alla situazione economico-finanziaria, avremo fatto il nostro. La proprietà investirà soltanto nelle infrastrutture, la mia famiglia metterà mano sugli impianti in tutto il territorio provinciale, perché lo riteniamo elemento fondamentale per permetterci di rimanere a certi livelli in modo stabile, senza dipendere dalle sorti dell’azionista. L’esempio dell’ Empoli è quello più lampante, che prendiamo a modello sia per dimensione della città che per livello dei dirigenti e del settore giovanile. Vogliamo salvarci, ma qualsiasi risultato non deve rappresentare un disastro economico-finanziario. Il vero fallimento è quello di non garantire la stabilità nel futuro in casi di insuccesso. In caso di retrocessione, mi assumerò tutte le responsabilità come ho sempre fatto, ma il punto da cui partiamo è quello che ho appena descritto, anche in occasione di valutazioni future da parte vostra. Per competere in un mondo calcistico sempre più d’elite, che chiude al mondo “provinciale” del calcio, serve inventarsi una terza strada. Oltre alla valorizzazione dei giocatori, ampliamo la parte del marketing con l’inserimento di due nuove unità, oltre alla parte della comunicazione. Vogliamo valorizzare il marchio Frosinone, aggiungendo anche quella parte legata alle infrastrutture che manca".

    Cosa può dire delle infrastrutture del club?
    "La prima ambizione è quella di completare la struttura dello stadio, e questo avverrà nel mese di luglio con il completamento degli spazi all’interno della tribuna. La sala stampa avrà dimensioni maggiori e potrà essere convertita in sala convegni. Sarà sotto al ristorante, e potrà essere messa in comunicazione con i piani successivi attraverso un ascensore. Sono state rifatte altre aree tra cui la mixed zone, mentre l’infermeria è stata spostata in posizione più centrale. E’ stata realizzata una sala d’accoglienza anche per la squadra ospite, che raramente esiste anche in altri impianti di Serie A. Tutto questo è stato fatto anche per potenziare gli uffici del personale del Frosinone, che saranno tutti nello Stadio, completando un lavoro di razionalizzazione delle posizioni lavorative. Contrariamente a quanto detto in precedenza, teniamo nello Stadio Stirpe sia area tecnica che marketing".

    Cosa si aspetta dall'ambiente?
    "Eravamo pronti dal 5 giugno per la campagna abbonamenti, ma ho voluto farla partire dopo la mia conferenza stampa affinché la gente potesse decidere cosa fare dopo aver sentito i programmi societari, così come è stato per i dirigenti. Le persone devono avere la possibilità di poter scegliere, e ora che ho presentato il nostro futuro potranno elaborare le loro idee. Mi aspetto uno stadio pieno già con gli abbonamenti, voglio essere ambizioso e spero di superare i record precedenti. Mi aspetto una grande risposta, dovuta soprattutto al percorso fatto dalla società nei 20 anni precedenti. Sarò molto attento a questo aspetto, così come mi aspetto un segnale di vicinanza dal mondo degli sponsor. Il Frosinone, ribadisco, non è “di Stirpe”, ma della città e dell’intera provincia, ma ha bisogno di un continuo lavoro di gestione e manutenzione. Se qualcuno può fare qualcosa, lo faccia, perché sarebbe un’opera non soltanto gradita, ma indispensabile".

     
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    Nelle prossime ore, spiega Sky Sport, il direttore sportivo del Frosinone Guido Angelozzi avrà un incontro diretto con Eusebio Di Francesco, candidato forte per la panchina del dopo Fabio Grosso. Il tecnico della promozione in Serie A, come ammesso dal presidente Stirpe in conferenza stampa, ha scelto di non proseguire per motivi che non sono stati comunicat

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    L'uomo mercato del Frosinone Guido Angelozzi domani mattina proverà a convincere Eusebio Di Francesco ad accettare la panchina della squadra ciociara. Sul piatto, riporta 'Sky', un contratto di un anno con opzione di rinnovo per un'ulteriore stagione in caso di salvezza.

     
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    Una lunga lettera quella con cui Fabio Grosso saluta Frosinone. Il tecnico protagonista della promozione in A ha pubblicato su Instagram: "Porterò dentro di me, per sempre, il ‘percorso’ di questa magica avventura! Grazie Pres (così la chiamavo…) per le modalità con cui mi ha fatto lavorare, con la Sua giusta presenza e al tempo stesso serenità e fiducia. Grazie Dire (e Piero), con la vostra competenza e vicinanza avete reso semplici giornate difficili! Grazie al mio staff, a Manu e allo staff medico, a Max, Fede, Gianni e Manu, per avermi supportato ma soprattutto sopportato ogni giorno! Grazie ai miei ‘angeli custodi’ ‘addetti al materiale’.


    Grazie a tutti i miei calciatori, ragazzi speciali dal cuore gigante…avete fatto qualcosa di straordinario! Grazie a tutte le persone che lavorano nel mondo ‘Frosinone’…non mi avete fatto mancare un sorriso! Infine, non ultimi, grazie a voi, tifosi, per avermi sostenuto in ogni momento ma soprattutto per aver fatto la cosa più bella che potevate fare…farmi sentire a casa dal primo giorno! Ho dato tutto me stesso con passione, dedizione ed onestà, ho ricevuto quello che mai mi sarei aspettato di ricevere…Amore. Grazie, occuperete sempre un posto speciale nel mio cuore. Mister Fabio"

     
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    Nelle ultime ore ha preso così ancora più corpo la candidatura di Eusebio Di Francesco (53), con
    Roberto D’Aversa (47) e Massimiliano Alvini (53) in seconda fila.

     
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    Eusebio Di Francesco è sempre più vicino al ritorno in Serie A. Secondo quanto riportato da Sky Sport c'è quasi l'accordo totale tra il tecnico e il Frosinone, che dopo l'addio di Fabio Grosso è pronto a ripartire dall'ex allenatore della Roma. La definitiva fumata bianca è attesa nelle prossime ore, quando dovrebbe arrivare l'ufficialità, con Di Francesco che ritroverà Angelozzi, con il quale aveva lavorato al Sassuolo.

     
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