Messina 2017/2018

Notizie e News sulla stagione 2017/2018

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    La Associazioni Calcio Riunite Messina, abbreviato in A.C.R. Messina o più semplicemente Messina, è una società calcistica italiana con sede nella città di Messina, in Sicilia.

    La società è stata fondata il 1º dicembre 1900, con il nome di Messina Football Club. Nel 1947, l'Associazione Calcio Messina si fuse con l'U.S. Giostra, dando vita così all'Associazioni Calcio Riunite Messina. Il 17 luglio 1997 l'U.S. Peloro (unica squadra cittadina all'epoca) cambiò ancora una volta denominazione, e nacque il Football Club Messina Peloro. Dopo il fallimento di quest'ultima, il 23 marzo 2009 nacque l'A.C.R. Messina S.r.l., l'attuale società. Per la stagione 2016-2017, milita in Lega Pro. Disputa le partite interne presso lo Stadio San Filippo. Inaugurato nel 2004 ha una capienza complessiva di 38.722 posti a sedere. I colori ufficiali sono il giallo e il rosso, mentre i soprannomi della squadra sono Biancoscudati, Giallorossi e Peloritani.

    Il club è al 49º posto su 63 squadre nella Classifica perpetua della Serie A, che tiene conto di tutte le squadre di calcio che hanno militato nella massima serie nazionale almeno una volta. Nella sua complessiva storia centenaria il Messina ha disputato 5 campionati di Serie A e 32 di Serie B. Il miglior piazzamento in Serie A è il settimo posto raggiunto nella stagione Serie A 2004-2005 non ottenendo la qualificazione in Coppa Intertoto, per mancata licenza UEFA. Il miglior piazzamento nelle coppe è rappresentato dagli ottavi di finale di Coppa Italia. Nella sua storia, il Messina ha vinto un campionato di Serie B nel 1962-1963; uno di Serie C1 nel 1985-1986; due di Serie C2 nel 1982-1983 e 1999-2000; uno di Lega Pro Seconda Divisione nel 2013-2014; tre di Serie D nel 1973-1974, 1997-1998 e 2012-2013.



    Edited by Tarentum - 8/6/2017, 14:14
     
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    Il Messina giocherà il prossimo campionato al Celeste. Oggi incontro Proto-Sindaco, si va verso concessione annuale

     
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    Rimane una settimana - il 26 giugno la data ultima - per reperire le somme necessarie a saldare le scadenze,
    tra le quali le 5 mensilità (più relativi contributi) vantate da calciatori e staff. I lavori al Celeste
    inizieranno la prossima settimana con la rimozione delle barriere.
    Si allontana Auteri. Il Messina potrebbe puntare suu un allenatore giovane.

     
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    Con l'addio di Cristiano Lucarelli, in casa Messina si è alla ricerca di un nuovo allenatore. Il profilo che, secondo quanto riporta ternananews.it è al vaglio del club, è quello di Riccardo Zampagna, che proprio in questi giorni si trova a Coverciano per partecipare al corso per allenatori professionisti di seconda categoria - Uefa A. Non resta quindi che attendere.

     
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    Entusiasmo da parte dei tifosi Messina, nonostante la preoccupazione per le prossime scadenze da parte del club giallorosso (stipendi in primis). I supporters siciliani stanno rispondendo in maniera positiva alla campagna abbonamenti: attualmente sono poco più di 900 le tessere sottoscritte per la prossima stagione 2017/2018

     
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    Ieri, dopo un sopralluogo, la Commissione provinciale di Vigilanza ha dato segnali
    positivi sul rilascio della licenza che permetterà al Messina di giocare le sfide interne al Celeste, condizionandolo
    ad alcune prescrizioni. Contestualmente hanno preso avvio i lavori in previsione delle prove di carico cui saranno
    sottoposte le tribune dell’impianto.

     
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    Una campagna abbonamenti già ben avviata, con oltre mille tessere staccate, ma un'iscrizione al prossimo campionato a forte rischio: questa la situazione che si sta vivendo adesso in casa Messina. Con i tempi che stringono, e la data ultima della presentazione della domanda di iscrizione si avvicina: il 30 giugno scade il tempo massimo.
    Il nodo cruciale del tutto è legato ad alcune operazioni della vecchia proprietà, operazioni che non sono state compiute pur essendo previste persino nell'atto di cessione, e che adesso stanno inguaiando patron Franco Proto, che a lasicilia.it parla così:

    "I pignoramenti sono all’ordine del giorno la situazione è compromessa e il colmo è che, oggi, con la fideiussione da 350mila euro pronta e pur essendoci una buona “provvista” bancaria, tecnicamente non possiamo fare nessun adempimento. Con la trasferta di Pagani era stato raschiato il fondo del barile e non c’era più nulla. Quando siamo subentrati noi abbiamo garantito la regolarità del campionato, abbiamo tutelato i terzi, pagate le mensilità di marzo e aprile. Abbiamo salvato la squadra sul campo aprendo una speranza al territorio. La situazione è difficile ma noi non molliamo, lotteremo sino alla fine".

     
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    Con una nota apparsa sul sito ufficiale l’A.C.R. Messina comunica che prosegue senza sosta l’attività amministrativa funzionale all’iscrizione al prossimo campionato di serie C secondo condizioni, termini e scadenze prescritte dalla vigente normativa federale.

     
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    Dal sito ufficiale del Messina arriva un comunicato sulla situazione societaria del club peloritano:

    A.C.R. Messina rende noto che a seguito delle operazioni di verifica e controllo effettuate da COVISOC, propedeutiche per il rilascio della Licenza Nazionale per la stagione sportiva 2017/2018, è emerso che l’indice patrimoniale della società, relativo all’annualità 2016, non rispetta i parametri previsti dalla normativa federale vigente.
    Il rientro di tale parametro prevede un ulteriore finanziamento infruttifero della proprietà, a favore di Acr Messina per Euro 330.000,00 da effettuarsi entro e non oltre il 7 luglio 2017 a pena dell’esclusione della società dalla partecipazione al campionato 2017/2018 di Lega PRO – Serie C.
    Allo stato attuale la proprietà di Acr Messina, ai fini dell’iscrizione, attraverso un imponente sforzo economico-finanziario è in grado di garantire l’emissione della polizza fidejussoria, il pagamento degli emolumenti e delle relative ritenute fiscali e previdenziali relativo ad un monte ingaggi gravato da oltre 50 contratti, l’abbattimento del saldo debitorio con la Lega-PRO per il campionato 2016/2017 ed infine il versamento della tassa d’iscrizione al prossimo campionato senza recare alcun pregiudizio ai diritti dei sottoscrittori degli abbonamenti.
    A seguito di quanto occorso la proprietà di Acr Messina rende noto, infine, che sta verificando tutte le opzioni possibili per produrre questo ulteriore e definitivo sforzo fermo restando che, in modo coerente con quanto più volte dichiarato, auspica una partecipazione ancor più incisiva e determinante delle istituzioni e dell’imprenditoria locale.

     
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    Il Messina attende l’esito dei controlli Covisoc e punta a completare l’iscrizione al prossimo campionato di Serie C. Una volta completato l’iter ci si concentrerà agli aspetti prettamente tecnici. Secondo quanto raccolto da Goalsicilia.it ci sarebbero quattro nomi in lizza per il ruolo di allenatore della prima squadra. Ai già citati Venuto, Di Napoli e Pellegrino si potrebbe aggiungere il nome di Giacomino Modica. Il tecnico, storico collaboratore di Zdenek Zeman, nella scorsa stagione ha guidato il Mazara ma ha tantissime esperienze in Serie C.

     
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    Tutti preoccupati nell’ambiente sportivo del Messina per il rischio sempre più concreto di una mancata iscrizione della squadra al campionato di Serie C, preoccupati anche i giocatori della squadra peloritana. Sono stati proprio loro a diramare una nota stampa nella quale esprimono il proprio timore per il futuro, sperando di poter incontrare quanto prima il presidente della Lega Professionisti Serie C, anche per come la società ha affrontato la scorsa stagione: “I calciatori del Messina chiedono un incontro immediato con il presidente Gravina e sono pronti a dire tutta la loro verità riguardante l'ultima stagione giocata senza nessuna garanzia e senza una fideiussione. A oggi ci ritroviamo con una società sull'orlo del fallimento e senza sei dei nostri stipendi. Abbiamo famiglie e figli che con quei soldi vivono il quotidiano. Vogliamo garanzie immediate da parte della Federazione ed i nostri stipendi al più presto.

    C'è stata una grossa complicità tra il nostro presidente Franco Proto e il presidente Gravina. Adesso vogliamo spiegazioni. Vogliamo raccontare a tutta Italia come abbiamo vissuto questo anno calcistico tra promesse mai mantenute e richieste di sacrifici economici e rinunce alle nostre spettanze per assicurare un salvataggio societario. È giusto che ci sia da parte di tutti l'impegno per rimediare a questa situazione che noi abbiamo solo subito". A firmare la nota sono proprio i giocatori del Messina.

     
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    Game over. L'ACR Messina non prenderà parte al prossimo campionato di Serie C. Il club peloritano sarà costretto a ripartire dai dilettanti. Queste le parole del presidente biancoscudato, Franco Proto (ex dirigente del Catania nella gestione Attaguile, nonché volto storico dell'Atletico), comunicate attraverso il sito ufficiale della società messinese:

    Io ci ho provato a realizzare un sogno, che era il mio, di 1100 tifosi che hanno appoggiato incondizionatamente il Messina, di chi insieme a me ha combattuto in questi cinque mesi nel tentativo di portare normalità all’interno di una società che abbiamo rilevato con un pessimo bilancio, debiti ingentissimi, un libro paga nel quale figuravano i nomi di due direttori generali, quattro direttori sportivi, sei tecnici e una cinquantina di calciatori. In queste ore leggo che il Messina non verrà iscritta al campionato per la mancanza della fideiussione assicurativa. Una precisione intendo farla subito: la fideiussione non c’è perché non poteva venire fuori da una patologia complessa come quella che affliggeva il Messina. Lo scrivo perché se qualcuno dice che il Messina non verrà iscritto per una polizza che costa a chi la richiede 45mila euro non pensa a una verità molto più complessa. Il Messina, per essere iscritto, aveva bisogno di una cifra vicino al milione di euro, una mole di denaro impressionante che poteva essere raggiunta solo se chi in città poteva, e sono tanti gli imprenditori che nell’ultimo anno e mezzo hanno chiacchierato sul Messina e sulla possibilità di un loro impegno, avesse poi mantenuto le intenzioni. Opero nel campo sanitario da quasi 40 anni e oggi, per chiarezza, a chi pensa che la mancata iscrizione, la morte del Messina sia attribuibile al dott. Franco Proto ha ragione solo nella misura in cui ammette che il Messina a febbraio scorso era un malato terminale che nessuno voleva operare per non prendersi responsabilità. E invece Proto ha avuto il coraggio di portare il paziente in rianimazione, evitare la morte a campionato in corso, salvarlo sul campo, e poi procedere a un intervento chirurgico di altissima complessità con enormi possibilità che il paziente non ce la facesse. A febbraio scorso, quando il Messina era tecnicamente fallito, sollecitato da numerose persone, ho deciso di intervenire, mettendo da parte il calcolo e dando slancio alla passione per un tentativo disperato. L’ho fatto da appassionato di calcio e da uomo che pur essendo nato altrove ama Messina, la città, la squadra. Dopo chiacchiere su chiacchiere, da parte di chi mi voleva parte di una cordata, è venuto da me il dott. Lello Manfredi dicendomi che o intervenivano subito o non c’era domani. Libri contabili alla mano, con Manfredi abbiamo capito subito che il tentativo sarebbe stato disperato. Ma abbiamo capito anche che era nostro dovere tentare. Quelli che avevano promesso una mano da dare al Messina mi hanno detto “vai avanti. Se salvi il Messina dalla retrocessione noi saremo col Messina”. Tutti sanno la storia del campionato, lo sforzo fatto per normalizzare una società col bilancio sconquassato, un organico straripante, con costi assurdi di un numero pazzesco di dipendenti. E ogni giorno veniva fuori una vertenza da migliaia di euro da pagare. Al mio fianco mi sono ritrovato Manfredi, Formisano, Fiumanò, Pitino, Corona, Leonardo, Forzano, Buttò, Calogero, Di Bartolo, Cucinotta e poi l’avvocato Massimo Rizzo, che ci ha prestato consulenza legale con passione per tutti questi mesi, e Sergio Magazzù.

    Oltre che a queste persone, il mio grazie va ai calciatori, a Cristiano Lucarelli e al suo staff tecnico, che hanno mostrato grande professionalità e attaccamento alla maglia. Grazie a Ciccio Alessandro, al dott. Mento e allo staff medico, ai magazzinieri e a tutti i collaboratori. Con noi ci sono stati i tifosi veri, che ci hanno seguito durante le partite ma anche nella campagna abbonamenti e quasi tutti i giornalisti messinesi che, conoscendo la realtà dei bilanci e come era maturata, non ci hanno fatto mancare il loro supporto, perché già l’onestà intellettuale è in periodi come questo merce rara. Tutto il resto della città è rimasta incredibilmente indifferente al nostro sforzo, al nostro tentativo. So che chi a febbraio scorso mi ha dato una pacca sulle spalle dicendo che in caso di salvezza avrebbe aiutato il Messina, ma dichiarando al contempo che era meglio fare fallire la società, oggi pensa di avere avuto ragione. Ma oggi più di ieri dico che si sbaglia. Una società con debiti oltre i due milioni di euro ma tra i professionisti, quindi con un introito certo derivante dallo status, meritava di essere salvata. Quei tifosi meritavano di non subire ciò che oggi accade, perché la dignità dei tifosi non può essere svenduta ogni dieci anni con un fallimento dalle cui ceneri fare rinascere una nuova società. Vantaggio dunque di essere in una categoria Pro e dignità: sono questi i due valori ai quali non ha dato alcuna importanza chi poteva e non ha aiutato il Messina. Oggi, a 64 anni, io, che non sono messinese, che non ho attività che portano interessi particolari e che non ho aziende che hanno bisogno di pubblicità, ho pianto per il Messina. Piango per il Messina, insieme a quelle persone che in questi mesi ci hanno sostenuto comprendendo che a Messina non era arrivato lo sceicco o il gruppo cinese miliardario.
    Quelli, purtroppo per molti aspetti, dalle nostre parti non vengono. Piango insieme a pochi messinesi, in una città che in prevalenza è rimasta indifferente, e addirittura immobile nella parte che poteva e non ha fatto. Alla città di Messina mi sento di dire: se volete semplificare concludete pure con la considerazione che sono stato io a fallire. Ma chi vuole fare di questa città una città nuovamente viva e operosa non si soffermi a questa superficie. A Messina, la squadra di calcio è stata uccisa da chi negli anni ha prodotto debiti su debiti, portando scandali, operazioni opache. Io vado via con la consolazione di avere provato a ribaltare una condizione patologica gravissima. Ho fallito io o chi nell’ultimo decennio ha distrutto l’ACR Messina? Ha fallito Proto e la sua piccola squadra di lavoratori appassionati che ci hanno provato o chi ci ha abbandonato portando quel paziente in fin di vita sul lettino e scappando via? La mia risposta è scontata, mi piacerebbe che i messinesi dessero un giudizio, che lo facessero tutti e dopo avere letto bene i fatti accaduti negli anni, in questi ultimi mesi, in questi ultimi giorni.

    Franco Proto

     
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    Gazzamercato.it ha ricevuto e pubblicato un comunicato dei giocatori del Messina in merito alla mancata iscrizione del club in Lega Pro per la stagione 2017/2018: ““I giocatori del Messina chiedono ancora oggi 15 luglio 2017 un incontro immediato con il presidente Gravina.
    Vogliamo immediate garanzie per le nostre famiglie ed i nostri figli ai quali oggi è stato precluso un futuro a causa di false promesse e leggi federali non rispettate.
    Ancora non riusciamo a darci una risposta sul fatto che la nostra squadra abbia potuto giocare un intero campionato senza fideiussione e di questo ne è sempre stata a totale conoscenza la lega calcio e lo stesso presidente Gravina.
    Vogliamo che da oggi si parli degli interessi di noi calciatori e prima di tutto Delle nostre famiglie.
    Oggi tutti noi ci troviamo in gravi difficoltà economiche con figli e famiglie che noi portiamo avanti con quegli stipendi che non ci sono stati retribuiti da sei mesi ad oggi”.

     
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    Nota del Presidente Gravina Con riferimento alla lettera inviata dai calciatori dell’ACR Messina al quotidiano Gazzetta dello Sport ed alle varie interpretazioni circolate sugli organi di stampa, pur comprendendo l’amarezza e la delusione che ne sono alla base, mi corre l’obbligo evidenziare quanto segue per riportare la vicenda nell’alveo della realtà fattuale, a beneficio anche e soprattutto di una consapevole informazione degli stessi calciatori prima che degli addetti ai lavori. Innanzitutto faccio presente che, appresa la volontà di incontrarmi da parte dei calciatori dell’ACR Messina – di cui non ho ricevuto alcuna comunicazione diretta - mi sono preoccupato spontaneamente di convocare per martedì prossimo 18 luglio l’AIC ed i rappresentanti delle squadre della Maceratese, del Messina e del Mantova, per un incontro specifico relativo alle problematiche connesse con l’esclusione dei rispettivi club al campionato di Serie C. Questo ad ulteriore conferma della responsabile attenzione con cui la Lega ha seguito e monitorato la situazione dei club non solo negli ultimi giorni, ma da diversi mesi di una genesi gestionale evidentemente travagliata, con numerosi cambi, nomine, dimissioni ed avvicendamenti.

    Voglio ricordare ai calciatori del Messina che il club di cui erano alle dipendenze èuna società dotata – per legge! - di autonomia gestionale e finanziaria e che la Lega non ha poteri “sostitutivi” rispetto agli obblighi in capo ad essa nel quadro del rapporto contrattuale, ma può solo operare a livello di “moral suasion” e, alle scadenze prefissate, a titolo di controllo unitamente ad altri organi federali. Come dimostrano alcuni casi, concretizzatesi nei mesi di mia presidenza, compreso il MESSINA, laddove è stata allertata con le procedure federali previste, la Lega èintervenuta con tempismo e decisione nel quadro delle proprie limitate possibilità. E’ giusto ricordare che, pure in presenza di lunga e pesante inadempienza contrattuale, i calciatori del Messina non hanno mai provveduto ad attivare alcuna delle procedure loro concesse dalle normative dell’Accordo Economico, negando di fatto la formalizzazione di tale stato di cose e, ancora peggio, negandosi una tutela dei propri interessi (e di quelli richiamati ad effetto delle proprie famiglie) rispetto alle mensilità da percepire.

    E’ giusto ricordare che la “complicità” (del tutto inesistente e pretestuosa) che imputano al Presidente di Lega con i loro organi societari, va invece ascritta piuttosto a loro stessi, stante – in aggiunta alla mancata attivazione della procedura legale dinanzi al Collegio Arbitrale - la concordata formalizzazione di accordi di non meglio precisate “rinunce” a stipendi dovuti, non sappiamo se e fino a quanto concertati con l’AIC ma certamente del tutto sconosciuti dalla Lega. E’ giusto ricordare che, legittimamente ma in maniera sorprendente, i calciatori hanno accettato senza alcuna rivendicazione formale l’imputazione di stipendi al bimestre gennaio-febbraio, pur in presenza della mancata corresponsione di quelli del bimestre precedente (sanzione di 2 punti a maggio e nuovo deferimento a giugno).

    Nel richiamare tutti - calciatori ed organi di stampa - ad una maggiore attenzione nella trattazione di argomenti molto seri e ad una migliore informazione dello stato (anche normativo) dei fatti, ricordo da ultimo che i calciatori del Messina, così come quelli degli altri club coinvolti nella mancata iscrizione di questi giorni, avranno regolarmente accesso al Fondo di Garanzia che concederà loro copertura degli stipendi mancanti, grazie alle ricorse che la Lega destina a tale scopo, sia in via ordinaria che in via straordinaria come avvenuto nelle due ultime stagioni, proprio per concorrere ad una copertura pressochè integrale delle somme.

    Rispetto a queste iniziative di rivendicazioni estemporanee e forse anche un tantino imprudenti, vorrei invece che non si dimenticasse che le vere “vittime” di questi fallimenti sportivi – purtroppo senza alcun fondo su cui rivalersi – sono altri. Penso ai dipendenti ed i collaboratori di questi club che con stipendi bassi e tanta disponibilitàne hanno costituito la spina dorsale e penso alla gran massa dei tifosi, che con generosità e passione, hanno partecipato ad un’avventura sportiva professionistica ora spezzata nel nulla.
     
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    Dopo la mancata iscrizione in Lega Pro, il Messina riporta della Serie D con una nuova proprietà. Oggi scadeva il termine ultimo per presentare le manifestazioni d’interesse per il rilancio del calcio messinese. Solo una è stata l’offerta presentata: è quella di Pietro Sciotto, proprietario di una catena di concessionarie d’auto nella provincia peloritana.

    “Si sta realizzando un sogno che avevo fin da quando allenavo all’età di 25 anni. Voglio riportare il Messina in Serie A”, ha detto a Messina Sportiva dopo l’incontro avuto a Palazzo Zanca.


    “Sono convinto di poter andare avanti da solo, ma non chiudo le porte a nessuno, però se nessuno dovesse farsi avanti sono disposto ad andare avanti da solo – aggiunge – . Siamo molto in ritardo, ora aspettiamo il sindaco per formalizzare tutto. In settimana cercheremo di concretizzare con l’allenatore e di iniziare a formare la squadra. Partiremo da domani quando il sindaco ci darà l’ok”.

    “Spero di poter accontentare i tifosi, anzi ne sono convinto. Credo di essere competente e sicuramente ho entusiasmo da vendere. Gli obiettivi sono quelli di avere un bilancio in ordine e i risultati. Nel nostro progetto c’è il dover ripartire dal “Celeste” che dovrà essere una bolgia e il nostro futuro. Voglio i tifosi tutti uniti, devono credere in me”.

     
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