Champions League 2023/2024

Notizie e News sulla Stagione 2023/2024

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    L’Atletico Madrid sogna la remuntada, per salvare una stagione che per i Colchoneros ha preso una piega sbagliata. L’Inter vola sulle ali dell’entusiasmo e punta a difendere l’1-0 conquistato allo stadio Meazza in San Siro nella gara di andata. Appuntamento alle 21 col ritorno degli ottavi di finale di Champions League, all’Estadio Metropolitano fischia l’arbitro polacco Marciniak. Di seguito, le formazioni ufficiali della partita.

    Diego Simeone ritrova Griezmann e lo schiera dall’inizio, al fianco di Morata. Llorente a centrocampo con Koke e De Paul, in difesa c’è Savic con Witsel e Hermoso.

    Simone Inzaghi scioglie in salsa olandese i dubbi di formazione: De Vrij e Dumfries preferiti ad Acerbi e Darmian, tornano dal 1’ Pavard, Bastoni e Lautaro.

    ATLETICO MADRID (3-5-2): Oblak; Savic, Witsel, Hermoso; Molina, Llorente, Koke, De Paul, Lino; Griezmann, Morata. Allenatore: Diego Simeone.

    INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. Allenatore: Simone Inzaghi.

     
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    È la serata cholista che ci si aspettava, l'Atletico Madrid di lotta e l'Inter di governo. Dopo quarantacinque minuti, ne bastano due per scrivere la storia della gara, almeno finora: appena dopo la mezz'ora, il botta e risposta. Federico Dimarco sblocca la gara, il primo svantaggio nella storia del Cholo in una gara a eliminazione diretta di Champions dura però un battito d'ali perché ci pensa Antoine Griezmann. Quanto al resto, la squadra di Inzaghi tesse la tela e quella di Simeone prova a strapparla a morsi: quello che ci si aspettava, appunto. Finisse così, passerebbe l'Inter. Ma c'è un secondo tempo da giocare e sarà lunghissimo.



    La spinta del pubblico e quella dell'Atletico: avvio timido dell'Inter, non altrettanto si può dire per i padroni di casa. Al quinto di gioco, Lino è già pericoloso: sventa Sommer. Manovra bassa nerazzurra e folate di pressing biancorosse: è questo lo spartito tattico in avvio. Al dodicesimo il computo delle occasioni si aggiorna, anche perché gli ospiti cominciano a macinare il loro gioco: Thuram libera la corsia per Dumfries, bravo nel movimento e non nella conclusione. Tutto facile, almeno per uno come Oblak, quasi sorpreso poco più tardi da una conclusione dalla distanza di Lautaro, sporcata e resa insidiosa grazie alla schiena di Witsel.

    Due gol in due minuti. È l'Inter, sempre di più, a dettare i tempi di gioco, aprendosi e allargandosi come una fisarmonica. Le accelerazioni improvvise dell'Atleti, per, sono un problema: sudori freddi per gli oltre tremila tifosi nerazzurri quando Hermoso crossa e De Vrij si perde Morata. Sommer c'è. Scavallata la mezz'ora, la gara si accende: Dimarco segue a rimorchio l'azione di Barella che, arrivato in area, scarica. Piattone dell'esterno e 1-0. Dura neanche 120 secondi: l'Atletico si tuffa in avanti alla ricerca del pari e lo trova con Griezmann, a cui la sfera arriva dopo una maldestra svirgolata di Pavard sul tocco sotto di Koke. Tutto da rifare per la squadra di Inzaghi, mentre il Metropolitano diventa una bolgia. L'ex Bayern si rifà ampiamente, murando un'altra conclusione del solito Griezmann, come prevedibile il migliore per distacco tra i padroni di casa.

     
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    Borussia Dortmund in vantaggio al termine dei primi 45' della sfida di ritorno degli ottavi di Champions League contro il PSV Eindhoven. I tedeschi segnano dopo appena tre minuti: la firma è di Jadon Sancho, per l'inglese è il primo gol nella fase a eliminazione diretta della massima competizione europea e il secondo stagionale, dopo quello realizzato al Werder nell'ultimo turno di Bundesliga.

    L'ex giocatore del Manchester United ha ricevuto palla al limite dell'area e con una rasoiata velenosa ha battuto Benitez, depositando la sfera nell'angolino sinistro. Con questo risultato i gialloneri sarebbero qualificati ai quarti di finale in virtù dell'1-1 del match di andata.

     
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    Il forcing disperato dell'Atletico Madrid, che dall'inizio del secondo tempo insegue il gol del vantaggio, punisce un'Inter fin troppo sprecona in questa ripresa. Al Metropolitano, è Memphis Depay a firmare la rete del 2-1: finisse così, si andrebbe ai supplementari. Ma sarà complicato per gli uomini di Inzaghi resistere.

    L'azione. Ancora in verticale, ancora tutto relativamente facile per il 9 biancorosso come lo era stato per Griezmann in occasione del momentaneo pareggio. L'olandese, che poco fa aveva colpito il palo, riceve in area, si libera di De Vrij troppo lontano e scarica violento alle spalle di Sommer.

     
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    Il Borussia Dortmund torna ai quarti di finale di Champions League battendo 2-0 il PSV Eindhoven al Signal Iduna Park. Un risultato che basta ai tedeschi, in virtù dell'1-1 della gara d'andata: le reti decisive sono di Jadon Sancho - un giocatore ritrovato - dopo 3' e di Reus in pieno recupero. Per l'inglese è il primo gol nella fase a eliminazione diretta della massima competizione europea e il secondo stagionale, dopo quello realizzato al Werder nell'ultimo turno di Bundesliga.

    L'ex giocatore del Manchester United ha ricevuto palla al limite dell'area e con una rasoiata velenosa ha battuto Benitez, depositando la sfera nell'angolino sinistro. Il capitano, invece, segna in contropiede sfruttando uno scivolone di Babadi.

    OTTAVI DI FINALE - RITORNO

    Martedì 5 marzo
    Bayern Monaco - Lazio 3-0
    39' e 66' Kane, 45'+2 Muller

    Real Sociedad - Paris Saint-Germain 1-2
    15' e 56' Mbappé, 88' Merino (RS)

    Mercoledì 6 marzo
    Real Madrid - Lipsia 1-1
    65' Vinicius, 68' Orban (L)

    Manchester City - Copenaghen 3-1
    5' Akanji, 9' Alvarez, 29' Elyounoussi (C), 45'+3 Haaland

    Martedì 12 marzo
    Arsenal - Porto 1-0 (5-3 d.c.r.)
    41' Trossard

    Barcellona - Napoli 3-1
    15' Fermin Lopez, 17' Cancelo, 30' Rrahmani (N), 83' Lewandowski



    Mercoledì 13 marzo
    Atlético Madrid - Inter 2-1 (partita ai supplementari)

    Borussia Dortmund - PSV Eindhoven 2-0
    3' Sancho, 93' Reus

    OTTAVI DI FINALE - ANDATA

    Martedì 13 febbraio
    Lipsia - Real Madrid 0-1
    Copenaghen - Manchester City 1-3

    Mercoledì 14 febbraio
    Lazio - Bayern Monaco 1-0
    Paris Saint-Germain - Real Sociedad 2-0

    Martedì 20 febbraio
    Inter - Atlético Madrid 1-0
    PSV Eindhoven - Borussia Dortmund 1-1

    Mercoledì 21 febbraio
    Porto - Arsenal 1-0
    Napoli - Barcellona 1-1

    Marcatori

    Harry Kane (Bayern Monaco) 6
    Erling Haaland (Manchester City) 6
    Kylian Mbappé (Paris Saint-Germain) 6
    Antoine Griezmann (Atletico Madrid) 6
    Julian Alvarez (Manchester City) 5
    Galeno (Porto) 5
    Rasmus Hojlund (Manchester United) 5
    Alvaro Morata (Atletico Madrid) 5

     
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    Le emozioni non mancano, ma non sono proprio quelle che sperava l'Inter. All'Atletico Madrid riesce la remuntada che sognava tutto il Metropolitano. Un gol diMemphis Depay a fine primo tempo manda infatti la gara ai tempi supplementari. 2-1 al novantesimo, extra time in virtù dell'1-0 dell'andata.



    Uno a uno all'intervallo: Griezmann risponde a Dimarco. Il primo tempo è come te l'aspetti, il pubblico spinge un Atletico che lascia la palla all'Inter e va a folate. Avvio timido degli ospiti: Lino è subito pericoloso, sventa Sommer. Al dodicesimo il computo delle occasioni si aggiorna: Calhanoglu libera la corsia per Dumfries, bravo nel movimento e non nella doppia conclusione. Tutto facile, almeno per uno come Oblak, quasi sorpreso poco più tardi da una conclusione dalla distanza di Lautaro, sporcata e resa insidiosa da Witsel. Brividi lungo le schiene interiste quando Hermoso crossa e De Vrij si perde Morata. Sommer c'è. Superata la mezz'ora, l'uno due che non cambia la storia della qualificazione: Barella sfonda a sinistra, Dimarco lo segue a rimorchio e infila Oblak. Il vantaggio nerazzurro dura un battito d'ali: Griezmann approfitta del liscio di Pavard e restituisce il favore. Il Metropolitano diventa una bolgia e i Colchoneros spingono: il pareggio al rientro negli spogliatoi, tutto sommato, va bene a Inzaghi.

    Depay punisce un'Inter sprecona. La ripresa si apre senza cambi, ma con una dormita di Bastoni e Dimarco: Llorente va al cross, Griezmann questa volta telefona a Sommer. È sempre il 14 biancorosso a creare pericoli alla difesa interista: all'ora di gioco offre un rigore in movimento a Morata, che non c'entra la porta con una conclusione anche abbastanza goffa. Inizia la girandola dei cambi, Simeone si butta in avanti e l'Atletico alza al massimo i giri del motore, creando occasioni su occasioni. Le due più nitide, però, sono di marca nerazzurra: Thuram spara altissimo la migliore, Barella chiama e Oblak risponde senza alcuna difficoltà quando Lautaro manda in porta il numero 23. Inzaghi capisce che c'è da mettere l'elmetto e trasforma la difesa a cinque. Non basta a spegnere la spinta rojiblanca, il protagonista è Depay che prima colpisce il palo a Sommer battuto e poi lo supera per il 2-1 che allunga di mezz'ora la serata portando la gara ai supplementari. E l'Inter deve anche ringraziare Riquelme, che si divora il 3-1.

     
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    L'Inter è stata costretta a giocarsi il passaggio del turno ai quarti di finale di Champions League ai tempi supplementari, nel ritorno degli ottavi sul campo dell'Atletico Madrid. Uno scenario tutt'altro che ricorrente, quello dell'extra time, nella storia dei nerazzurri nel torneo. Anzi, con il format della attuale Champions League è la prima volta che l'Inter si gioca un match nei tempi supplementari.

    Anche andando indietro e inserendo la Coppa dei Campioni nell'analisi, non abbondano i precedenti: c'è solo un'altra volta in cui la Beneamata ha disputato i trenta minuti aggiuntivi, nella semifinale del 1972 contro il temibile Celtic Glasgow. Allora fu approdo in finale per i nerazzurri, l'auspicio di Inzaghi è di poter ripetere.

     
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    Nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League 2023/24 il Borussia Dortmund piega 2-0 il Psv Eindhoven e stacca il pass per il turno successivo. I tedeschi, dopo l’1-1 dell’andata in Olanda, stappano subito la partita con Sancho al 3’. Nella ripresa i biancorossi sfiorano il pari con il palo di Lozano, poi crollano al 95’ con il raddoppio di Reus. Terzic e il BVB volano ai quarti di finale, eliminato il Psv.

    Avanza ai quarti di finale il Borussia Dortmund, che nel ritorno degli ottavi supera 2-0 il Psv Eindhoven eliminandolo dalla Champions League 2023/24. I padroni di casa iniziano subito a premere forte sull’acceleratore, e dopo soli tre minuti di gioco riescono a sbloccare il risultato: discesa sulla sinistra di Maatsen, che crossa il pallone dentro l’area. La difesa olandese pasticcia e non respinge, con Jadon Sancho che si sistema la sfera e calcia preciso sul primo palo, beffando Benitez. I gialloneri sono padroni del campo, e al quarto d’ora sfiorano anche il raddoppio con l’occasione di Malen. La squadra ospite prova ad essere pericolosa sfruttando l’ampiezza di Dest sul finale della prima frazione di gioco, ma il primo tempo si chiude con il BVB avanti di un gol.

    Nella ripresa gli uomini di Peter Bosz mettono in campo tutt’altra intensità, e colpiscono subito un palo con la conclusione da fuori area dell’ex Napoli Lozano. I tedeschi soffrono e non poco nel corso del secondo tempo, con gli olandesi che sfiorano il pareggio a più riprese. Al 78’ Fullkrug mette apparentemente in cassaforte la qualificazione firmando il raddoppio, ma la sua rete viene annullata dopo controllo al Var. Nei dieci minuti finali i gialloneri si difendono con tutte le energie rimaste, riuscendo anche a raddoppiare a tempo praticamente scaduto, con il 2-0 al 95' di Marco Reus (entrato al posto di Sancho) sulla giocata di Fullkrug. Vince il Borussia Dortmund e vola ai quarti di finale, Psv fuori comunque a testa alta.

    LE STATISTICHE

    - Il Borussia Dortmund si è qualificato ai quarti di finale di Champions League per la quinta volta nella sua storia: l’ultima risaliva al 2020/21, quando agli ottavi eliminò il Siviglia.

    - Il Borussia Dortmund è rimasto imbattuto nelle ultime nove gare interne di Champions League (5V, 4N), eguagliando così il record fissato in precedenza tra dicembre 1996-settembre 1999.

    - Jadon Sancho ha ritrovato il gol in Champions League a distanza di 841 giorni dall’ultimo, segnato il 23 novembre 2021, con il Manchester United, sul campo del Villarreal.

    - Quello messo a segno da Jadon Sancho al 2:52 contro il PSV è il gol più veloce realizzato dal Borussia Dortmund in Champions League dalla rete di Ciro Immobile (2:50), contro l’Anderlecht, nell’ottobre 2014.

    - Jadon Sancho ha preso parte a sette gol (quattro reti, tre assist) nelle ultime sette sfide casalinghe di Champions League con il Borussia Dortmund; tuttavia, questo è stato il suo primo sigillo con il BVB nella competizione da quello del novembre 2020, contro il Brugge.

    - A 34 anni e 287 giorni, Marco Reus è diventato il marcatore più anziano del Borussia Dortmund nella fase a eliminazione diretta di Champions League, superando Sebastian Kehl (34 anni, 34 giorni), nel marzo 2013, contro lo Zenit.

     
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    Anche il secondo tempo supplementare di Atletico Madrid-Inter non basta a decretare un vincitore. Per conoscere la squadra che andrà ai quarti di finale di Champions League si va ai tiri di rigore.



    Uno a uno all'intervallo: Griezmann risponde a Dimarco. Il primo tempo è come te l'aspetti, il pubblico spinge un Atletico che lascia la palla all'Inter e va a folate. Avvio timido degli ospiti: Lino è subito pericoloso, sventa Sommer. Al dodicesimo il computo delle occasioni si aggiorna: Calhanoglu libera la corsia per Dumfries, bravo nel movimento e non nella doppia conclusione. Tutto facile, almeno per uno come Oblak, quasi sorpreso poco più tardi da una conclusione dalla distanza di Lautaro, sporcata e resa insidiosa da Witsel. Brividi lungo le schiene interiste quando Hermoso crossa e De Vrij si perde Morata. Sommer c'è. Superata la mezz'ora, l'uno due che non cambia la storia della qualificazione: Barella sfonda a sinistra, Dimarco lo segue a rimorchio e infila Oblak. Il vantaggio nerazzurro dura un battito d'ali: Griezmann approfitta del liscio di Pavard e restituisce il favore. Il Metropolitano diventa una bolgia e i Colchoneros spingono: il pareggio al rientro negli spogliatoi, tutto sommato, va bene a Inzaghi.

    Depay punisce un'Inter sprecona: si va ai supplementari. La ripresa si apre senza cambi, ma con una dormita di Bastoni e Dimarco: Llorente va al cross, Griezmann questa volta telefona a Sommer. È sempre il 14 biancorosso a creare pericoli alla difesa interista: all'ora di gioco offre un rigore in movimento a Morata, che non c'entra la porta con una conclusione anche abbastanza goffa. Inizia la girandola dei cambi, Simeone si butta in avanti e l'Atletico alza al massimo i giri del motore, creando occasioni su occasioni. Le due più nitide, però, sono di marca nerazzurra: Thuram spara altissimo la migliore, Barella chiama e Oblak risponde senza alcuna difficoltà quando Lautaro manda in porta il numero 23. Inzaghi capisce che c'è da mettere l'elmetto e trasforma la difesa a cinque. Non basta a spegnere la spinta rojiblanca, il protagonista è Depay che prima colpisce il palo a Sommer battuto e poi lo supera per il 2-1 che allunga di mezz'ora la serata portando la gara ai supplementari. E l'Inter deve anche ringraziare Riquelme, che si divora il 3-1.

    Gol mangiati e colpi proibiti: il pareggio resiste al primo extratime. L'andamento della gara resta pressoché identico nel primo tempo supplementare. L'Inter continua a sprecare, Thuram sbaglia su un suggerimento perfetto di Bisseck, uno dei pochi a tirare fuori la personalità che serate del genere meritano. Provvidenziale, viceversa, Sommer, a tenere in piedi la serata quando Depay si presenta per l'ennesima volta dalle sue parti, a tu per tu. Chiusura col brivido per Thuram: colpo proibito ai danni di Savic, Marciniak lo grazia e Inzaghi no, inserendo Sanchez.

    Si decide ai tiri di rigore. La stanchezza si fa sentire, dall'inizio alla fine del secondo tempo supplementare. Inter e Atletico si allungano, provano entrambe a vincerla ma con il timore di perderla. Ne escono quindici minuti sporchi e nervosi, con emozioni e sussulti ma senza gli acuti che decidano chi va ai quarti di finale. Si va ai rigori.

     
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    Serata amarissima per l'Inter e per l'intero calcio italiano, che ha perso in un sol colpo agli ottavi di finale tutte e tre le squadre di Serie A che giocavano nella competizione. Fatali per gli uomini di Inzaghi i calci di rigore nel ritorno dell'ottavo di finale sul campo dell'Atletico Madrid di Simeone, che può così festeggiare.

    I Colchoneros si aggiungono alle sette già qualificate e certificano una supremazia della Spagna in questa edizione del torneo, visto che la Liga ha ben tre squadre ai quarti. Seguono Inghilterra e Germania con due ciascuna, una per la Francia. Amara la campagna Champions delle italiane: tutte eliminate le squadre della Serie A che avevano preso il via.


    PUBBLICITÀ

    LE 8 SQUADRE QUALIFICATE ALLA CHAMPIONS LEAGUE

    Arsenal (Inghilterra)
    Atletico Madrid (Spagna)
    Barcellona (Spagna)
    Bayern Monaco (Germania)
    Borussia Dortmund (Germania)
    Manchester City (Inghilterra)
    Paris Saint-Germain (Francia)
    Real Madrid (Spagna)


    Tiene banco anche la questione del ranking per le due nazioni che potranno beneficiare di una squadra in più nella prossima Champions. L'Italia è ancora in testa, ma ora diventerà fondamentale l'andamento delle quattro squadre del giovedì per arrivare a dama: sono Atalanta, Milan e Roma in Europa League e la Fiorentina invece in Conference League.

    IL RANKING UEFA AGGIORNATO
    Italia 16.571 (4/7)
    Germania 15.928 (4/7)
    Inghilterra 15.000 (6/8)
    Francia 14.416 (3/6)
    Spagna 14.187 (4/8)
    Repubblica Ceca 13.000 (3/4)
    Belgio 12.400 (2/5)

     
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    L’Inter va fuori dalla Champions League, l’Italia rimane senza rappresentanti nei quarti di finale. Ma stavolta non ci sono scuse. Se Lazio e Napoli hanno trovato avversarie molto più forti di loro, l’Inter aveva l’opportunità di andare avanti, aveva di fronte un Atletico in fase calante. C’era tutto per portare a casa una qualificazione che invece non è arrivata. Con chi prendersela adesso? Solo con sé stessi.

    i

    Gli errori si pagano sempre nel calcio. Il prezzo è proporzionale all’importanza della sfida: in una partita di Champions raggiunge il massimo degli oneri. Chi sbaglia paga e l’Inter ha sbagliato tanto, tantissimo. Sia all’andata che al ritorno. A San Siro ci sono state le conclusioni sconclusionate di Arnautovic, che poi ha messo la firma sull’unico gol. Una partita che poteva finire tre o quattro a zero è rimasta in bilico fino alla fine. Ma si partiva comunque da una posizione di vantaggio, c’erano due risultati utili su tre. Nessuno dei due è uscito.

    Al netto di una partita giocata alla morte dall’Atletico, l’Inter ha avuto tutte le possibilità di portare a casa il risultato e la qualificazione. Ma se all’andata gli errori erano quasi tutti ascrivibili a un solo protagonista, al ritorno sono stati diversi i complici di questo auto-killeraggio interista. Ha cominciato Dumfries, buttando via una ripartenza che l’aveva messo solo davanti al portiere avversario. Poi è toccato a Thuram e a Barella completare la scorpacciata di occasioni sbagliate, sempre in momenti che potevano essere letali per l’Atletico Madrid. In una serata che non ha visto Lautaro Martinez incidere come al solito negli ultimi venti metri, dal capitano sono invece arrivate giocate preziose che potevano scrivere la parola fine sul discorso qualificazione. Tutto inutile, come decretato dal verdetto finale. I rigori sono un dettaglio, si sa che a quel punto dipende più dalla fortuna che dall’abilità tecnica.

    Nella serata del Civitas Metropolitano agli errori in attacco si sono aggiunte delle sbavature difensive che l’Inter di quest’anno non ha mai sofferto. Sul primo gol è soprattutto Pavard a pasticciare, sul secondo una dormita collettiva che ha come utente finale De Vrij, uno che dovrebbe conoscere alla perfezione le caratteristiche del suo connazionale Depay. Invece, libertà quasi totale di segnare il gol che ha portato ai supplementari. Completata la rassegna degli errori individuali, a essi si può aggiungere anche qualche errore collettivo e concettuale, come quello di lasciarsi schiacciare troppo, di aspettare troppo durante le folate furiose degli spagnoli. Facile a dirsi da fuori, ma sono proprio quelli i momenti in cui un allenatore deve dare alla squadra quel qualcosa in più che può cambiare il destino di una partita così importante.

    Il rammarico per queste occasioni sprecate aumenta alla massima potenza se si pensa a come sta andando il campionato. Con uno scudetto quasi conquistato e un vantaggio da amministrare (aggiungiamo; con una rosa ricchissima), sarebbe stato molto più semplice per Simone Inzaghi gestire il cammino che avrebbe potuto portarlo anche quest’anno molto avanti nella manifestazione più importante. Invece per i prossimi due mesi e mezzo il livello di adrenalina è destinato inevitabilmente ad abbassarsi, resta solo il brivido della data in cui verrà festeggiato il ventesimo scudetto. Poteva andare molto diversamente, bastava sbagliare un po’ meno. E non c’è nessun soggetto terzo con cui prendersela.

     
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    L'Inter cade ai calci di rigore contro l'Atletico Madrid nel match di ritorno degli ottavi di finale di Champions League e saluta la competizione. I nerazzurri la sbloccano al 33' con Dimarco, ma subiscono l'immediato pareggio di Griezmann (35'). Nella ripresa tanto equilibrio fino all'ingresso di Depay, che all'87' sigla la rete del 2-1 portando la partita ai supplementari. A decidere la sfida dal dischetto le due parate di Oblak (su Sanchez e Klaassen) e l'erroraccio di Lautaro, che spara alle stelle il suo penalty. Ai quarti va Simeone, tutte le italiane eliminate.

    LA PARTITA

    I padroni di casa approcciano il match con grande aggressività e dopo 5' vanno vicini al vantaggio con un gran diagonale di Lino, che però trova la risposta di un attentissimo Sommer. L'Inter non ha fretta di cercare l'affondo, ma al 13' si spalanca una prateria per Dumfries: l'olandese arriva a tu per tu con Oblak in posizione defilata, ma lo sloveno gli nega il gol con un gran riflesso. La fiducia nel palleggio dei nerazzurri cresce col passare dei minuti, anche se al 27' è Sommer a essere nuovamente chiamato in causa: il colpo di testa di Morata è preciso, ma non particolarmente pericoloso per il portiere svizzero. Passano una manciata di minuti e l'Inter, con pazienza, trova l'affondo decisivo: bel lavoro di sponda di Lautaro e grande incursione di Barella sulla sinistra, che premia l'inserimento di Dimarco, bravo ad aprire il piattone destro e battere Oblak. Neanche il tempo di festeggiare il doppio vantaggio complessivo che l'Atleti pareggia: una svirgolata di Pavard spalanca la porta a Griezmann, che si gira e trafigge Sommer. Il francese ha una grande chance per il raddoppio al 43', ma grazia un'Inter che va al riposo con un po' di fiatone.

    La ripresa si apre con un'altra, enorme occasione per Griezmann, che servito alla perfezione da Llorente colpisce debolmente col destro rendendo facile la vita a Sommer. Il match è comunque molto equilibrato e le squadre si alternano nel pressing e nel possesso. Col passare dei minuti i ritmi calano moltissimo, a beneficio di un'Inter che non ha nessuna intenzione di strafare. Simeone ci prova con gli ingressi di Correa e Riquelme, ma al 76' il Civitas Metropolitano deve trattenere il fiato quando Thuram, in contropiede, si divora la chance per chiudere definitivamente i conti. Per l'assalto finale entra anche Depay, che dopo pochi minuti si ritrova sul piede il pallone del 2-1, venendo murato da un grande intervento in scivolata di Darmian. L'olandese è pericolosissimo anche all'85', quando fa partire un sinistro improvviso da fuori che si stampa in pieno sul palo. Al terzo tentativo, con l'Inter ormai tutta rintanata nella sua area, l'ex Barça trova il gol che ribalta la partita: De Vrij è un po' morbido nella marcatura, il suo destro angolato imprendibile per Sommer. Al 93' Riquelme grazia i nerazzurri divorandosi il rigore in movimento che avrebbe evitato i supplementari.

    Depay è scatenato e al 6' del primo tempo supplementare fa tremare ancora l'Inter, con Sommer che deve superarsi per impedire il 3-1. I nerazzurri faticano, ma non stanno solo a guardare e vanno anche loro vicinissimi al gol con una zuccata di Lautaro sugli sviluppi di corner, che sfiora il palo.

    Il secondo tempo è dominato dalla stanchezza, dalla scarsa lucidità e dalla paura di perdere di entrambe le squadre. Quella di Inzaghi ci prova con più insistenza, ma di occasioni concrete non ne arrivano e la sfida si trascina fino ai rigori, dove Oblak ne para uno in più di Sommer, prima dell'errore decisivo di Lautaro. I vicecampioni in carica dicono addio alla Champions al termine di una battaglia estenuante e di una partita, nel complesso, non all'altezza della stagione strepitosa disputata fin qui.

    LE PAGELLE

    Griezmann 7 - Svaria moltissimo, da destra a sinistra, cucendo il gioco tra centrocampo e attacco. Qualche errore non da lui, ma anche diverse giocate preziose, l'opportunismo sul gol dell'1-1 e tanto sacrificio in fase difensiva.
    Morata 5,5 - È sempre piuttosto coinvolto nella manovra, ma l'intesa con Griezmann è tutt'altro che perfetta. Ha un paio di palloni interessanti in area, ma li sciupa abbastanza malamente.
    Depay 7 - Entra come un uragano, sfiora il gol, colpisce il palo, poi trova il meritato 2-1 che la porta ai supplementari. Un cambio decisivo per il successo finale.

    Barella 7 - Fa su e giù per il campo con la solita volontà inesauribile ed è lui a trovare l'affondo e l'assist per il gol di Dimarco. Esce sfinito dopo un secondo tempo molto generoso, giusto un paio di minuti prima del gol di Depay.
    Pavard 5 - Pochissima spinta e più di una sbavatura difensiva, compresa quella svirgolata che spalanca a Griezmann le porte dell'1-1 appena due minuti dopo il gol del vantaggio che poteva dare grande sicurezza alla squadra.
    Lautaro 5,5 - Tanto lavoro sporco, diverse sponde interessanti (tra cui quella che da il La all'azione del gol), ma anche pochissime occasioni personali. Se la prende con il dischetto per un errore decisivo e, purtroppo, tutt'altro che inedito.

    LA SEQUENZA DEI RIGORI

    Calhanoglu - gol
    Depay - gol
    Sanchez - parato
    Niguez - parato
    Klaassen - parato
    Riquelme - gol
    Acerbi - gol
    Correa - gol
    Martinez - fuori

    IL TABELLINO

    Atletico Madrid-Inter 5-3 d.c.r.

    Atletico Madrid (5-3-2): Oblak 7; Molina 5,5 (34' st Barrios 6), Savic 6,5, Witsel 6,5, Hermoso 6,5, Lino 6,5 (26' st Riquelme 6,5); Llorente 6 (9' pts Azpilicueta 6), Koke 6, De Paul 6 (26' st Correa 6); Griezmann 7 (1' sts Niguez 6), Morata 5,5 (34' st Depay 7).
    Allenatore: Simeone 6,5

    Inter (3-5-2): Sommer 6,5; Pavard 5, De Vrij 6, Bastoni 6 (27' st Acerbi 6); Dumfries 5,5 (27' st Darmian 6), Barella 7 (39' st Frattesi 5,5), Calhanoglu 6, Mkhitaryan 6 (6' sts Klaassen 5,5), Dimarco 7 (39' st Bisseck 6); Thuram 6 (12' pts Sanchez 6), Martinez 5,5.
    Allenatore: Inzaghi 5,5

    Arbitro: Marciniak
    Marcatori: 33' Dimarco (I), 35' Griezmann (A), 42' st Depay (A)
    Ammoniti: Hermoso (A), Koke (A), Calhanoglu (I), Acerbi (I), Bisseck (I)
    Espulsi:



    LE STATISTICHE

    • L’Inter non ha superato gli ottavi di finale di Champions League in due delle ultime tre stagioni – in precedenza era stato eliminato dal Liverpool nel 2022.
    • L’Inter non ha superato il turno tre delle ultime quattro volte in cui ha sfidato una spagnola nella fase ad eliminazione diretta di Champions League - vs Villarreal ai quarti nel 2006 e Valencia agli ottavi nel 2007 in precedenza.
    • Una partita dell'Inter è andata ai supplementari per la prima volta nella storia della Champions League; considerando anche la Coppa dei Campioni, solo nel 1972 era accaduto (semifinale vs Celtic, vinta ai rigori).
    • L'Inter ha subito un gol negli ultimi 15 minuti di gioco (entro i 90 minuti) per la prima volta in questa stagione tra tutte le competizioni.
    • L'ultima italiana prima dell’Inter ad andare alla lotteria dei rigori in Champions League era stata la Roma contro l'Arsenal nel marzo 2009 (eliminata negli ottavi di finale).
    • Considerando tutte le competizioni, l’Inter ha interrotto una serie di 13 vittorie di fila nei 90 minuti.
    • Da inizio 2024, questa è solo la seconda partita ufficiale in cui l’Inter ha subito più di un gol nei 90 minuti - dopo il successo per 4-2 vs Roma il 10 febbraio.
    • Federico Dimarco è solo il secondo difensore dell'Inter a segnare nella fase a eliminazione diretta in Champions League, dopo Maicon in semifinale contro il Barcellona nel 2010 e negli ottavi contro il Valencia nel 2007.
    • L'ultimo gol di Memphis Depay in Champions League, prima di quello stasera all'Inter, era arrivato contro un'altra squadra italiana, segnando alla Juventus negli ottavi di finale nel 2020.
    • Antoine Griezmann e Kylian Mbappé sono gli unici due giocatori di questa Champions League ad aver segnato in ciascuna delle quattro partite casalinghe disputate.
    • Lautaro Martínez ha collezionato la sua 44ª presenza in Champions League e agganciato Maicon al 7° posto tra i giocatori più presenti nella storia dell'Inter tra Coppa dei Campioni/Champions League.
    • Con 30 anni e 129 giorni, l'Atlético Madrid ha schierato il suo undici titolare più "anziano" di sempre in una partita della fase a eliminazione diretta in Champions League.

     
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    "C'è delusione per essere usciti da questa manifestazione a cui tenevamo tantissimo". Simone Inzaghi, in mixed zone, commenta così l'eliminazione dalla Champions League della sua Inter, arrivata ai calci di rigore in casa dell'Atlético Madrid: "Il gol del pareggio subito subito ci ha penalizzato, ho detto ai ragazzi che devono esser orgogliosi di quanto fatto, è normale che c'è delusione perché volevamo andare avanti. Vanno fatti i complimenti all'Atletico, non ha mai mollato ed è stata in partita fino alla fine. Vanno avanti loro purtroppo".


    Cosa è mancato stasera?
    "Bisogna anche guardare l'avversario che avevamo di fronte, di assoluto valore. È mancato un po' di cinismo, devo ancora riguardarla. I supplementari sono stati fatti meglio da noi, abbiamo creato tre occasioni che dovevamo sfruttare meglio".

     
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    Cosa chiede di più, dopo aver superato gli ottavi di finale?
    "Oggi siamo contenti per la nostra gente, vogliamo che quando vengano allo stadio sia emozionante. Venivamo da una brutta partita, a Cadice: sinceramente sono riusciti a trasmettere che non era il momento di chiedere ma di dare. E i miei giocatori lo hanno fatto: hanno sentito l'appoggio della nostra gente, determinante nel nostro stadio. Abbiamo giocato contro un'avversaria incredibile, che ha velocità, aggressività, solidità difensiva, associazione rapida. I nostri centrocampisti hanno fatto una partita straordinaria, Koke ha dato la vita, Griezmann ha chiesto il cambio perché non ce la faceva più. Sono apparsi Depay e Riquelme, abbiamo bisogno di questo. Sembra facile, ma credetemi non lo è".

    È una notte un po' più speciale?
    "Penso che abbiamo giocato tante partite importanti, penso alla Supercoppa con il Real. Oggi la squadra è riapparsa, perché abbiamo tifosi che trasmettono qualcosa che i giocatori riescono a portare in campo. Dobbiamo migliorare e il primo responsabile sono io: oggi avevamo un piano e tutti i giocatori l'hanno seguito. Tutti hanno corso, non si sono messi a pensare se correre o no, ma lo hanno fatto".

    Venivate da uno dei momenti più complicati...
    "Mi conoscete da tempo, dopo la partita con il Cadice tutti dicevano che non avevamo alcuna chance. Sarà casualità o no, ma una volta ancora la squadra è tornata. Non tutti ci credevano, ma è successo perché abbiamo buoni giocatori".

    Che importanza ha questa vittoria per la testa della squadra?
    "Beh, in copa del rey abbiamo fatto bene, stiamo facendo una buona Champions e andiamo avanti. Ci sono 4-5 squadre superiori, ma ora possiamo continuare migliorando".



    Ora cosa dice alla tifoseria, pensando al futuro?
    "L'unica cosa che dico alla tifoseria è grazie. Sono dodici anni che alleno in questa squadra e non potete immaginare cosa si provi".

    Oblak?
    "Oblak è un portiere straordinario, uno dei migliori d'Europa. Vuole rimanere con noi e vogliamo che rimanga. Si merita tutto quello che gli succede, oggi ho ripensato alla partita col Bayer Leverkusen".

    La partita di Griezmann?
    "Potete dire tutto voi, ha partecipato ai momenti più importanti della partita e quando non ce la faceva più ha chiesto il cambio".

    Ha parlato con Inzaghi? Cosa manca all'Inter per essere una grandissima?
    "Cosa manca? Ha vinto praticamente sempre quest'anno. Non puoi vincere sempre, puoi capitare di affrontare una squadra forte e che gioca un'ottima partita. È davvero difficile giocare contro l'Inter, oggi abbiamo giocato 5-4-1 perché non ce la fai, non ce la fai... Entrano tutti, è difficile contenerli. Hanno fatto una grandissima partita tutti, penso a Hermoso: credo ci sia stato un grande merito dell'Atletico se la partita è arrivata alla lotteria dei rigori".

    Griezmann-Depay può essere la coppia migliore del calcio spagnolo?
    "Non lo so, abbiamo anche Morata che è un giocatore straordinario. Volevamo farli giocare insieme, ma sono contento di lui".

    Domattina inizierai a pensare alla prossima?
    "Se non lo faccio io mi ricordano di farlo... Dobbiamo chiudere bene la stagione".

     
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    Il difensore dell'Inter Stefan De Vrij ha parlato ai microfoni di Amazon Prime Video dopo il ko in Champions League ai rigori contro l’Atletico Madrid.

    Rammarico per non aver fatto più gol all'andata?
    "Quello ormai è andato. Abbiamo dominato, potevamo fare più gol. Avevamo un vantaggio e purtroppo non siamo riusciti a portarla casa stasera".

    La vostra stagione resta straordinaria?
    "Sono d'accordo, stiamo facendo un bellissimo percorso. C'è delusione per stasera, ma non cambia la nostra stagione. C'è da finire un lavoro che abbiamo iniziato a luglio, dobbiamo andare avanti".

     
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