Salernitana 2023/2024

Notizie e News sulla Stagione 2023/2024

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    Oramai è scontro senza esclusione di colpi quello fra Boulaye Dia e la Salernitana. Ieri l'attaccante senegalese ha preso la parola dopo un lungo periodo di assenza attraverso le colonne del quotidiano sportivo francese L'Equipe. Affrontando, in particolare, il tema del rifiuto ad entrare nel corso del match contro l'Udinese emerso nel postpartita attraverso le parole dell'allora tecnico dei campani, Fabio Liverani:

    "Non mi sono mai rifiutato di entrare in campo. All'80', l'allenatore mi ha chiesto di andare a scaldarmi. Ho solo fatto un gesto con la testa, non pensavo di entrare sul serio perché non mi ero ancora riscaldato prima. Lui ha visto il mio gesto e mi ha detto: "Siediti", poi ha mandato un altro giocatore a scaldarsi. Poi ne abbiamo parlato nello spogliatoio, dicendo che doveva restare fra di noi. Lui però ha spiattellato tutto in conferenza stampa poco dopo. Ma io non mi sono mai rifiutato di entrare, ci sono anche dei compagni di squadra pronti a testimoniare. La Salernitana mi chiede 20 milioni di euro di risarcimento e il salario ridotto del 50% fino a fine stagione. Il tutto senza giocare, e ora vogliono trovare una soluzione per farmi giocare ancora...".

    Il giocatore, poi, ieri ha rincarato la dose attraverso una storia su Instagram: "Solo i colpevoli si giustificano. Ho solo chiarito la posizione, leggete con attenzione. Primo e ultimo discorso in merito. A presto".

    Un comportamento, questo, che costerà all'attaccante una sanzione. Stando a quanto riportato da OttoPagine.it la strada più probabile dovrebbe portare ad una nuova multa, stabilito dal regolamento interno del club, pari al 15% dell'ingaggio

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    In casa Salernitana si sta per chiudere un'altra settimana senza alcun tipo di novità sul fronte societario. Il presidente Danilo Iervolino prosegue nel suo personale silenzio stampa con i giornalisti locali e non ha ancora sciolto le riserve, l'amministratore delegato Maurizio Milan (a Londra in questi giorni) ha ricevuto qualche telefonata al pari dei legali rappresentanti senza però individuare cordate o imprenditori realmente interessati a trasformare una chiacchierata informale in una trattativa vera e propria. In attesa di capire come si possa passare dal sogno europeo alla volontà di fare un passo indietro in così poco tempo e con una tifoseria tutta compatta al fianco della squadra, c'è un futuro che andrebbe costruito in largo anticipo per sfruttare il vantaggio temporale frutto di una retrocessione che sarà aritmetica forse a Frosinone, ma ormai certa dal ko interno con l'Empoli dello scorso febbraio. Occorrerebbe individuare subito un direttore generale in grado di parlare con i tanti giocatori che guadagnano troppo per la B e che vanno collocati altrove pur non avendo la fila di estimatori. Servirebbe soprattutto un direttore sportivo da campo che rimetta ordine nello spogliatoio, che capisca cosa non abbia funzionato quest'anno e quali siano i problemi che hanno trasformato un gruppo granitico e che dava spettacolo pochi mesi fa nella peggior Salernitana di sempre in A.



    Tra le tante problematiche c'è quella relativa a Boulayè Dia, anche oggi estromesso dalla lista dei convocati e criticatissimo dai tifosi sui social. La dura intervista rilasciata a un quotidiano francese è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, al punto che il club ha interrotto ogni tipo di dialogo con lui e con il suo agente. In attesa della pronuncia del Collegio Arbitrale, arriverà l'ennesima multa per l'ex Villareal. Cosa accadrà a giugno? La Fiorentina ha ancora interesse per il calciatore e i buoni rapporti tra le società potrebbero consentire di trovare un accordo. Il Napoli potrebbe tornare alla carica se Italiano, grande estimatore di Dia, dovesse essere il futuro tecnico degli azzurri. Iervolino non accetta di svenderlo dopo l'investimento da quasi 15 milioni di euro fatto un anno fa: sussiste il rischio di tenerlo fuori rosa a tempo indeterminato anche in cadetteria.



    Edited by Meridiano Zero Ct - 22/4/2024, 06:36
     
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    Sprofonda la Salernitana. Nella settimana che condurrà all'aritmetica retrocessione, la squadra granata perde ancora e aggiorna quasi tutte le statistiche negative: zero vittorie nel 2024, undicesima sconfitta casalinga, un solo successo all'Arechi, 70 gol al passivo, peggior attacco, minor numero di tiri verso lo specchio della porta, peggior dato sul possesso palla, nessun clean sheet tra le mura amiche ormai da maggio del 2023. Può meravigliarsi di questo rendimento tra i peggiori della storia della categoria soltanto chi non ha vissuto quelle vicissitudini che hanno indebolito la Salernitana sin dal ritiro estivo a Rivisondoli. La trattativa tra Sousa e il Napoli, l'assenza di volti nuovi nei primi 40 giorni di lavoro (al punto da dover usare i portieri come giocatori di movimento nelle partitelle tattiche), l'algoritmo, i quattro allenatori cambiati, il ritorno di un Sabatini arrivato a -2 e ora in B con un mese d'anticipo, un gruppo che non è mai diventato squadra e che basava le proprie fortune su un talento di 38 anni - Candreva - in fase calante da svariate settimane e ormai al passo d'addio. Se aggiungiamo il mai risolto caso Dia (multe, mal di pancia, mancate convocazioni, azioni legali e qualche 4 in pagella), la querelle stadio e i rapporti non idilliaci con l'amministrazione comunale locale, possiamo dire che la retrocessione è logica conseguenza di un'annata ricca di errori e contraddizioni.




    Solo la tifoseria continua a fare in pieno la propria parte. Ieri, al netto degli scontri all'esterno dell'Arechi (per i quali sono in arrivo sacrosanti provvedimenti), in 15mila hanno cantato fino alla fine sostenendo la squadra del cuore con civiltà e sportività. Nessun coro contro il presidente, nè striscioni di protesta. Tutt'altro modus operando rispetto agli anni scorsi, quando società che hanno riportato Salerno dalla D a San Siro venivano osteggiate di continuo nel timore che il regolamento vietasse il grande salto. Solo il Centro di Coordinamento, simbolicamente, ha deciso di non esporre gli striscioni. Per il resto un clima mix tra indifferenza e rassegnazione, con il sottofondo assordante della Sud e tanta amarezza quando la squadra, al triplice fischio, è rientrata negli spogliatoi rifiutando ogni confronto.

    In tribuna c'era anche il presidente Danilo Iervolino, accolto trionfalmente due anni fa e ora nel mirino della critica. Rispetto al passato, il patron ha scelto la strada del silenzio. Non è, dunque, dato sapere se la Salernitana è in vendita, se allestirà una rosa per risalire subito o se prevarrà la volontà di sistemare i conti e vivere un campionato d'assestamento. La piazza attende, sperando si possa spiegare il vero motivo delle promesse fatte e poi clamorosamente disattese. Qualche mese fa, l'Italia calcistica ammirava un imprenditore facoltoso e vincente che prospettava una Salernitana in zona Europa, subito dopo le grandi e "mai più ultima". Al punto da trattare Cavani e offrire 25 milioni di euro per Pinamonti. Oggi tanta confusione, voci che parlano di un disimpegno e un Arechi freddo impaurito dall'assordante silenzio. A chi giova tutto questo?

     
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    Dopo settimane di voci, incertezze e polemiche, potrebbe delinearsi a breve il futuro della Salernitana. Stando a quanto filtra in queste ore, il presidente Danilo Iervolino potrebbe proseguire la sua avventura alla guida del club granata pur deluso e demotivato da una stagione disastrosa contraddistinta da tante critiche social, da qualche striscione che non ha ancora digerito e - soprattutto - dagli errori di alcuni dirigenti che hanno contribuito in modo decisivo a riportare la Bersagliera in cadetteria dopo tre anni e con un dispendio economico non indifferente. Iervolino è imprenditore troppo intelligente e lungimirante per non rendersi conto che, ad oggi, la società presa a gennaio del 2022 per 10 milioni di euro sarebbe del tutto svalutata. Chi comprerebbe una Salernitana retrocessa, con scarsi introiti dalle tv, una rosa da ricostruire e decine di giocatori da piazzare? Proprio per questo alcuni dei suoi più fidati collaboratori spingono per permanenza e rilancio, pur senza fare spese folli. L'amministratore delegato e il pool di legali della Salernitana hanno già stilato una relazione dettagliata proponendo un piano finanziario che aiuti a contenere le perdite e a pianificare la campagna acquisti.


    Il direttore sportivo sarà scelto a maggio inoltrato, di certo c'è che Sabatini è stato bocciato e non farà parte dell'organigramma. Quanto all'allenatore, si parla di un profilo giovane ma con esperienze pregresse in cadetteria: circola il nome di Fabio Grosso, ha perso quota l'ipotesi Inzaghi-bis mentre non è affatto da scartare la permanenza di Colantuono al quale, comunque, è già stato prospettato un futuro da direttore tecnico della prima squadra e responsabile del settore giovanile. Prima di acquistare bisognerà ovviamente cedere e far quadrare i conti. Considerando che una decina di calciatori dal salario oneroso andranno via per fine prestito o per mancato rinnovo e che per altri scatterà un abbassamento dello stipendio causa retrocessione, il monte ingaggi si attesterà attorno ai 26 milioni di euro. 20 arriveranno dal paracadute, c'è un'ultima rata di DAZN a giugno da 3,2 milioni oltre ai 7 milioni del Salisburgo per Daniliuc e all'altra parte che il Napoli deve per Mazzocchi. Se aggiungiamo che Dia, Coulibaly, Tchaouna, Pirola e Bradaric hanno estimatori e frutteranno begli incassi e che Candreva, pagando 400mila euro, scioglierà il contratto da 2,3 milioni di euro lordi, si può dire che il salto all'indietro non sarà questo disastro economico paventato, pur con casi spinosi da risolvere (i rientri di Valencia, Bronn, Sepe e Bonazzoli, ad esempio) e giocatori che non hanno reso e non hanno estimatori (Ikwuemesi, Simy, Pasalidis, Sambia, Legowski). La sensazione, comunque, è che dell'attuale rosa non rimarrà quasi nulla.

     
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    In casa Salernitana si comincia già adesso a fare i conti con una retrocessione in Serie B verso la quale manca ormai praticamente solamente la matematica per averne la definitiva certezza. Il club campano cercherà un nuovo direttore sportivo che a quel punto avrà la responsabilità di individuare la giusta figura in panchina. Per alcuni giocatori, per esempio nel caso di Candreva che alla Salernitana costa 3,5 milioni di euro lordi a stagione, un addio sarà inevitabile in vista di una spending review imposta dalle differenti entrate tra le prime due serie.


    A prescindere, però, alcune situazioni contrattuali saranno modificate in automatico. Sì, perché come riportato dal portale specializzato Tutto Salernitana, infatti, sono previste clausole nei contratti di alcuni calciatori che porteranno ad una decurtazione automatica del loro ingaggio in caso di caduta in seconda serie. Ecco di seguito di chi si tratta.

    Dylan BRONN (scadenza contratto 2025): da 900 a 750mila euro
    Norbert GYOMBER (scadenza contratto 2025): da 1,2 milioni di euro a 750mila euro
    Junior SAMBIA (scadenza contratto 2026): da 1,1 milioni di euro a 950mila euro
    Lassana COULIBALY (scadenza contratto 2026): da 1,2 a un milione di euro
    Giulio MAGGIORE (scadenza contratto 2026): da 1,7 milioni a 1,3 milioni di euro
    Grigoris KASTANOS (scadenza contratto 2026): da 900mila a 700mila euro
    Boulaye DIA (scadenza contratto 2026): da 2,3 milioni di euro a 2 milioni di euro
    Loum TCHAOUNA (scadenza contratto 2026): da 450mila euro a 400mila euro

     
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    La Salernitana è ormai a un passo dalla Serie B e la dirigenza sta già pianificando il futuro. Boulaye Dia, attaccante granata che resterà fuori rosa probabilmente fino a fine stagione, potrebbe comunque giocare in Italia nel 2024-2025. Il senegalese avrebbe volentieri accettato l'offerta del Wolverhampton nel recente passato, ma il club rifiutò la proposta degli inglesi e decise di tenerlo. Altre big hanno manifestato interesse come Fiorentina e Lazio, ma le trattative non sono mai decollate.




    Secondo quanto riportato da TuttoSalernitana.com, per il giocatore che fu pagato 12 milioni di euro al Villarreal, sarebbero pronte a tornare alla carica proprio le due squadre italiane. I viola e i biancocelesti devono infatti cambiare nel reparto offensivo: se da una parte Nzola non ha convinto, dall'altra Immobile ha deluso e Castellanos non è ancora riuscito a trovare la continuità che ci si aspettava.

    Da monitorare c'è anche il Napoli, soprattutto se sulla panchina degli azzurri dovesse approdare Vincenzo Italiano, suo grande estimatore. Più defilata al momento la Premier League, anche se mancano ancora più di due mesi alla sessione di trasferimenti estiva e tante cose possono cambiare. La Salernitana rischia comunque una minusvalenza a causa dello scarso rendimento in questa stagione del centravanti e della retrocessione in Serie B

     
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    Lorenzo Pirola può salutare la Salernitana con la retrocessione in Serie B. Secondo quanto raccolto da TMW, nei giorni scorsi è stato il Genoa a tentare di capire la situazione del giocatore. Difficile pensare che la valutazione si possa discostare molto da quanto pagato nell'estate scorsa, ovvero 5 milioni di euro.

    Boulaye Dia lascerà con ogni probabilità la Salernitana. Su di lui, secondo quanto riportato da Il Tempo, c'è la Lazio, che ha messo nel mirino anche Giovanni Simeone. Sul senegalese pure gli occhi di Fiorentina e Napoli, soprattutto in caso di approdo di Italiano sulla panchina. Tornando ai biancocelesti, piacciono anche Ibrahima Sissoko dello Stasburgo, che a giugno si libererà a zero, e Cesare Casadei del Chelsea.

     
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    Il quotidiano 'Il Mattino' oggi in edicola fa il punto sui senatori della Salernitana che potrebbero lasciare la squadra campana in estate. Sul piede di partenza Antonio Candreva, capitano granata dell'ultima parte di stagione. Quello tra le due parti è un abbraccio che sarà sciolto a giugno quando gli verseranno 400mila euro di penale sullo stipendio per togliere il lucchetto al suo contratto di 1.8 milioni netti.

    Gli altri senatori al capolinea sono Coulibaly, Ochoa, Fazio, Basic. Il centrocampista maliano sarà ceduto al migliore offerente; il portiere messicano inseguirà altrove il sogno del suo quinto Mondiale, mentre il difensore ingaggiato nella stagione 7% sarà e a scadenza di contratto. Il centrocampista ex Lazio, ingaggiato in prestito secco a gennaio, è stato inghiottito dal grigiore e dalla negatività della retrocessione, dunque ritornerà a giugno alla casa madre.




    Oggi intanto può arrivare la matematica retrocessione in Serie B. Riprenderà a partire dalle ore 20 Udinese-Roma, partita valida per il 32esimo turno che fu sospesa per un malore accusato da Ndicka. La partita in terra friulana ripartirà dal 71esimo e dal risultato di 1-1: dovessero vincere i padroni di casa, alla prima con Fabio Cannavaro in panchina, per la Salernitana arriverebbe la matematica retrocessione. A cinque giornate dalla fine, infatti, diventerebbero incolmabili 16 punti di svantaggio dalla quart'ultima.

     
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    La stagione si concluderà con un'amara retrocessione. La Salernitana, sempre ultima in graduatoria, potrebbe essere condannata anche dall'aritmetica nella prossima giornata in un campionato dove sono stati commessi tanti errori da tutte le componenti. Dietro le scrivanie però è già tempo di pensare al prossimo torneo cadetto con l'obiettivo di conquistare l'immediata risalita. Sono diversi i giocatori che potrebbero essere messi sul mercato per raggiungere quel gruzzolo con cui costruire l'organico per la prossima Serie B.


    Valore diminuito della rosa con la retrocessione
    Chiaramente con la retrocessione, diminuirà il valore dei giocatori con le società che potrebbero accaparrarsi giocatori con un prezzo molto più basso rispetto a quello di mercato. Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, Loum Tchaouna e Lorenzo Pirola sarebbero finiti nel mirino della Lazio, anche lei intenzionata a ricostruire dopo le difficoltà di quest'anno.

    La situazione di Dia, piace anche in Inghilterra
    E poi c'è da sistemare la vicenda legata a Boulaye Dia. L'attaccante l'anno scorso era valutato sui 40 milioni di euro, ben oltre i 25 della clausola risolutiva, ma adesso molto probabilmente potrebbero basare una ventina. In Italia, oltre ai biancocelesti, ci sarebbero le attenzioni anche della Fiorentina e del Napoli ma attenzione anche ai club della Premier League.

     
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    E' la Salernitana la prima squadra a retrocedere in serie B. Quanto era ormai assodato da un paio di mesi, è diventato ufficiale ieri sera con la sconfitta per 3-0 dei granata a Frosinone. Partita che sintetizza al meglio una stagione disastrosa e costellata di episodi negativi. Di fatto i ciociari hanno fatto tre gol con altrettanti tiri in porta, mentre gli ospiti hanno sprecato una serie incredibile di potenziali occasioni ritrovandosi in svantaggio dopo meno di 10 minuti a causa dell'ennesimo rigore contro avuto quest'anno. La Bersagliera, accompagnata da appena due tifosi a causa delle restrizioni imposte dalle autorità di pubblica sicurezza, sta battendo ogni sorta di record negativo. Le statistiche non mentono e certificano un fallimento sportivo senza precedenti: peggior attacco, peggior difesa (oltre 140 gol subiti negli ultimi due campionati), appena due vittorie, un solo successo interno, maggior numero di sconfitte casalinghe, zero vittorie nel 2024, maggior numero di tiri in porta subiti, dato più basso sul possesso palla, appena tre punti nel girone di ritorno e un distacco di 16 punti dalla quartultima in attesa che scendano in campo Verona, Empoli e Udinese.




    Considerando che il presidente Iervolino aveva prospettato una Salernitana in lotta per la zona sinistra, "mai più ultima" e pronta a vivere la terza stagione come quella dei grandi investimenti, si può dire che il progetto presentato nella conferenza stampa del gennaio 2022 sia mestamente naufragato senza che il patron abbia ancora spiegato come si possa passare dal sogno Cavani e ai 25 milioni di euro offerti all'Inter per Pinamonti all'algoritmo e all'arrivo di calciatori che, di fatto, non sono parsi pronti per la categoria. Come abbiamo rimarcato in altre occasioni, è una retrocessione che ha radici lontane. L'incontro di Sousa col Napoli subito dopo la grande festa salvezza non deponeva a favore di nessuno, così come il caso Dia, il presentarsi in ritiro senza volti nuovi e la permanenza di diversi elementi desiderosi di cambiare aria. Proprio a Frosinone, nel mese di luglio, il tecnico portoghese lanciava un campanello d'allarme invocando sette rinforzi di categoria e in tempi rapidi "perchè devo usare i portieri come giocatori di movimento, visto che siamo pochi. Ad oggi il nostro livello è pari a quello del Frosinone neopromosso, sarebbe stato importante partire bene in campionato per gestire i momenti difficili, ma temo che questa cosa non si verificherà".

    E ora? Iervolino starebbe accantonando l'idea di cedere il club, anche perchè il valore della società si è più che dimezzato con il salto all'indietro di categoria. E nessun imprenditore, di questi tempi, prenderebbe la Salernitana accollandosi un monte ingaggi imponente (27 milioni di euro dal primo luglio), senza la certezza di percepire una fetta cospicua di paracadute (scendessero Udinese e Sassuolo resterebbe una parte minima) e con l'obbligo di mettere sul tavolo somme ingenti per un direttore sportivo di spessore, un bravo allenatore e calciatori pronti per disputare una stagione da vertice. La tifoseria, che ha vissuto la retrocessione con sportività e compostezza senza alcun tipo di contestazione, spera che la proprietà possa uscire allo scoperto parlando con chiarezza e spiegando cosa abbia indotto Iervolino a tornare sui propri passi rispetto ad un progetto che sembrava ambiziosissimo. La sensazione è che nessuno, dell'attuale rosa, resterà in granata. Lo strappo con la piazza è totale, c'è uno spogliatoio totalmente distrutto e i pochi a salvarsi percepiscono somme da serie A.

     
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    Il ritorno di Walter Sabatini alla Salernitana è stato tutto fuorché un successo. Subentrato a Morgan De Sanctis, l'attuale direttore generale dei granata ha visto la media punti addirittura peggiorare rispetto alla precedente gestione, con l'inevitabile retrocessione diventata aritmetica nella serata di ieri.

    Attraverso i propri canali sui social network, Sabatini ha parlato dell'amarezza legata a questo finale di campionato decisamente amaro, per lui e per i granata: "Già ieri sera, con il maturare del risultato a Frosinone, un dolore lancinante si è fatto strada dentro di me e oggi si ripropone puntuale, condiviso certamente con il popolo salernitano, anche se oggi sta declinando in qualcosa se possibile peggiore, un sentimento di implacabile vergogna e senso di colpa.

    Maledico gli incidenti che mi hanno tenuto lontano da Salerno dove avrei potuto e dovuto accompagnare calciatori e allenatori in questo terribile percorso, Salerno però ripartirà in virtù dell’impatto emotivo che i salernitani sapranno creare per sostenere la squadra che sarà".

     
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    È pronto l’identikit del manager che rimpiazzerà Sabatini alla Salernitana. Iervolino e l’ad del club, Milan, lo hanno tracciato con i loro consiglieri: anche ieri a Roma - riporta Il Mattino - si è tenuto un incontro (a quanto pare per parlare pure di manovre imprenditoriali al di fuori del calcio). Serve un dg esperto, con funzioni anche di direttore sportivo e una fitta rete di conoscenze per gestire mercato (esuberi, pezzi pregiati) e situazioni operative extra-campo.

    Il club granata è dato in fila tra i corteggiatori di Guido Angelozzi, attualmente al Frosinone, che ha dichiarato di avere altri quattro anni di contratto.
    In realtà, potrebbe liberarsi a fine stagione e molto dipenderà da come andrà a finire per i gialloazzurri, in lotta per la salvezza in A. Non è l’unico nome sulla scrivania. Ci sarebbero quelli di Sogliano, Meluso, Faggiano e non sarebbe da escludere un coinvolgimento anche dell’ex capitano Montervino. Insomma, casting aperti ma entreranno nel vivo tra un paio di settimane, a verdetti dei campionati chiari.

    Per la panchina, se i dialoghi andassero avanti, non sarebbe da escludere la candidatura di Fabio Grosso, fermo da novembre dopo l'esonero al Lione e già a Frosinone con Angelozzi. Piacerebbero anche allenatori attivi e ben messi in B, su tutti Paolo Vanoli.

     
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    Sembra un po' di rivivere l'estate del 2021, quando venivano accostati alla Salernitana una serie di personaggi solo teoricamente interessati ad acquisire la società. Era l'epoca del trust e della multiproprietà e, in città, nacque la favoletta dei Della Valle o di presunte cordate francesi disposte a subentrare a Lotito e Mezzaroma. Naturalmente si trattava di fake news, messe in giro ad arte per destabilizzare un ambiente che chiede all'attuale proprietà di uscire allo scoperto quanto prima anche per evitare spiacevoli speculazioni di questo tipo. Allo stato attuale la situazione appare chiarissima: Iervolino ha perso l'entusiasmo iniziale, è scottato dalla retrocessione, probabilmente non si aspettava che quest'avventura a tinte granata fosse così dispendiosa e prenderebbe in considerazione offerte in presenza di interlocutori seri. Viceversa, proseguirebbe per la sua esperienza all'ombra dell'Arechi prospettando un progetto triennale che punti, anzitutto, a mettere a posto i conti e a cadere in piedi dopo una retrocessione sanguinosa dal punto di vista finanziario e che ha causato uno strappo evidente con buona parte della tifoseria. Perchè, al netto dell'assenza di contestazioni e della scelta di cantare e sostenere fino alla fine in casa e in trasferta, è palese che il pubblico abbia perso fiducia a causa del rendimento horror di quest'anno e di una serie di promesse roboanti che non sono state mantenute.



    La stagione non è ancora finita e la matematica è arrivata da meno di una settimana, ma possiamo comunque dire che maggio sia già mese della verità per la Salernitana. L'unico vantaggio lasciato in eredità da un'annata pessima e ricca di errori e contraddizioni è rappresentato dalla possibilità di operare in anticipo rispetto alla futura concorrenza. Ad oggi, però, tutto tace sul fronte direttore sportivo. Foggia era un'idea, quella di Meluso appare un'ipotesi meramente giornalistica, altri si sono proposti e sarebbero felici di far parte della Salernitana del futuro. Entro una ventina di giorni il quadro sarà meno nebuloso, possibile anche che il presidente interrompa il prolungato silenzio stampa e indica una conferenza verità utile a tracciare un bilancio di questo triennio e a presentare il programma per la stagione 2024-25. E l'allenatore? Stefano Colantuono avrebbe già dato la sua disponibilità a partire dall'inizio. L'attuale guida tecnica gode della stima del club, è responsabile del settore giovanile e potrebbe essere inquadrato come direttore tecnico e uomo di fiducia con pieni poteri a 360°. L'amministratore delegato Milan ha pubblicamente ammesso che c'è ancora il nome di Filippo Inzaghi nella lista dei papabili, occhio alla candidatura di Fabio Grosso che piace alla proprietà soprattutto per la capacità di valorizzare i giovani.

    La rosa sarà ovviamente stravolta, al primo luglio il monte ingaggi sarà di circa 27 milioni di euro e certo non basterà il paracadute per dormire sonni tranquilli. Via per scadenza di contratto i vari Boateng, Pellegrino, Manolas, Fazio, Ochoa, Gomis, Costil, Vignato, Pellegrino, Pierozzi, Zanoli, Basic, Martegani e Weismann. Saluteranno Salerno anche Pirola, Bradaric, Candreva (dietro pagamento di una clausola da 400mila euro), Dia, Lassana Coulibaly e Pasalidis. Si cercherà una sistemazione per i rientranti Sepe, Bronn, Valencia e Bonazzoli, mentre hanno qualche chance di riconferma il giovane Iannoni e Mamadou Coulibaly. Difficile trovare acquirenti per Mikael, Ikwuemesi, Simy e Sambia, tra i più pagati e tra i meno positivi. Hanno mercato Maggiore e Kastanos, la plusvalenza vera potrebbe essere rappresentata da Tchaouna (valutato 5 milioni di euro). Tra Bohinen e Daniliuc, che saranno riscattati rispettivamente da Genoa e Salisburgo, dovrebbero entrare nelle casse sociali circa 9 milioni, a cui aggiungere la seconda rata da 1,5 milioni che il Napoli deve alla Salernitana per Mazzocchi. E chi resta? Ad oggi Legowski, Fiorillo e poco altro, lo stesso Gyomber potrebbe cambiare aria dopo 4 anni se non sarà rinnovato il contratto in scadenza a giugno del 2025.

     
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    Parte dell'opinione pubblica sta involontariamente (o forse no) fornendo un alibi alla società, sostenendo - di fatto - che sia quasi impossibile allestire una rosa competitiva subito dopo una retrocessione a causa di costi che saranno decisamente più elevati dei ricavi. Cosa che la proprietà della Salernitana già sapeva quando, a gennaio, a 2 punti di distacco dalla zona salvezza decise di non ricapitalizzare e di basare il mercato di riparazione anzitutto sulle uscite e sulla necessità di mettere a posto i bilanci. Scelta legittima, ci mancherebbe, ma che ha causato ulteriori problemi dal punto di vista sportivo, al punto che Sabatini ha sbagliato quasi tutti gli acquisti ed è stato virtualmente esonerato già a metà marzo assieme a Liverani. Ma un salto all'indietro è davvero questo bagno di sangue sul piano finanziario? Certo, i 32 milioni di euro all'anno garantiti dai diritti tv sono tanti per un club ancora "piccolo" come la Salernitana e anche al botteghino sarà difficile far registrare incassi medi da 9 milioni a stagione.




    Tuttavia ci sono una serie di situazioni che spingono anche a vedere il bicchiere mezzo pieno. Anzitutto il monte ingaggi sarà dimezzato: oltre la metà dei giocatori è a scadenza di contratto o andrà via a fine prestito, pagando i 400mila euro della clausola di Candreva si scenderà fino a 26 milioni di stipendi quasi del tutto coperti dal paracadute se arrivasse una cifra tra 20 e 25 milioni. C'è poi il discorso dei riscatti. Il Napoli corrisponderà la seconda e ultima rata per l'acquisto del cartellino di Mazzocchi, il Genoa ha l'obbligo di riscattare Bohinen per 2 milioni e quasi certamente il Salisburgo ne sborserà 7 per Daniliuc. Solo il Torino pare assai indeciso su Lovato, destinato a tornare alla base. Ci sono poi calciatori come Dia, Coulibaly, Bradaric, Kastanos, Maggiore, Pirola e Tchaouna dai quali si spera di ricavare un tesoretto da almeno 20 milioni di euro, con annessi stipendi risparmiati. Di fatto ci sarebbe soltanto da gestire il rientro di Bonazzoli e Sepe (cifre obiettivamente troppo alte per la A) e un parco attaccanti numericamente ricco, ma composto da atleti che hanno fatto male a Salerno e che guadagnano tanto.

    La piazza sta vivendo questa fase post retrocessione con apparente rassegnazione e freddezza, la società ha apprezzato la scelta di non contestare in alcun modo e di sostenere la maglia fino alla fine. In città è apparso uno striscione contro il Governatore De Luca, mentre la tifoseria organizzata invoca un incontro pubblico tra tutte le componenti ed esorta parte dell'ambiente a non fornire alibi al club "perchè l'autofinanziamento è accettabile in epoca trust o con presidenti non facoltosi. Qui al timone c'è Iervolino, la Salernitana è stata presa in A ed è lì che deve tornare con investimenti e uomini di calcio". Di fatto il ritiro di Rivisondoli non è poi così lontano come sembra, in teoria tra poco più di due mesi si partirà già per preparare la nuova stagione e l'unico modo per non ritrovarsi a giugno con una marea di musi lunghi e casi da gestire è intervenire subito affidando le chiavi della società a un direttore generale. Si parla di Angelozzi, non corrisponde al vero la voce di Francesco Montervino, mentre resta immutata la stima per Pasquale Foggia. Cannella, uno che a Salerno ha lavorato bene e per anni, accetterebbe volentieri. Stefano Colantuono potrebbe essere promosso a direttore tecnico con incarichi nella prima squadra e nel settore giovanile. Quanto all'allenatore, sfumata progressivamente la pista Inzaghi-bis (ma sussiste ancora una piccola possibilità di un riavvicinamento), si fa largo la pista Grosso. Uno dei nomi sondati già nei mesi scorsi.

     
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    Mentre sul piano tecnico c'è davvero poco o nulla da dire, in casa Salernitana sono tanti i punti interrogativi che riguardano il futuro. In attesa che finisca presto la stagione forse peggiore della storia, la tifoseria è in fermento e si chiede quotidianamente quale sarà la decisione della proprietà. Iervolino è a un bivio: restare al timone del club trasformando l'amarezza in voglia di riscatto o abbandonare il mondo del calcio cedendo l'intero pacchetto azionario al miglior offerente. Stando a quanto filtra in queste ore, negli ultimi mesi qualcuno ha bussato alla porta del sodalizio campano chiedendo informazioni o all'amministratore delegato Maurizio Milan o ad alcuni professionisti non inseriti ufficialmente nell'organigramma, ma che da sempre affiancano Iervolino. Si parla con insistenza di un fondo straniero, di un paio di imprenditori campani con interessi anche nel mondo politico (ma in questo caso non si è andati oltre la chiacchierata informale) e di un altro gruppo estero che vorrebbe investire in Italia. Quale il prezzo per la cessione? Iervolino sa bene che la retrocessione comporta un abbassamento del valore della società. Anche perchè l'eventuale acquirente dovrebbe, in tempi record, rilevare il club, ricapitalizzare subito e poi investire tanto sul mercato. I tempi non ci sono e proprio per questo le possibilità che il patron restano al timone aumentano col passare dei giorni, sebbene sussista l'amletico dubbio: se Iervolino rimarrà solo per assenza di interlocutori ritenuti validi, sarà disposto ad allestire una rosa in grado di tentare il grande salto o prospetterà qualche anno d'assestamento puntando sui giovani?



    Dalla scelta del direttore sportivo si capiranno molte cose. In queste ore si sta parlando con insistenza di Angelozzi del Frosinone, per il quale sarebbe pronto un triennale della Sampdoria a prescindere dall'esito di questo campionato. Il nome di Pasquale Foggia resta annotato sul taccuino, smentita invece la voce di un sondaggio per Francesco Montervino. Stefano Colantuono dovrebbe essere promosso: ruolo di direttore tecnico con incarico di prestigio anche per quanto riguarda il settore giovanile. Non è da escludere, però, che possa restare lui al timone della prima squadra come allenatore: la disponibilità c'è, la proprietà ci pensa e non esclude anche un riavvicinamento con Filippo Inzaghi che, fino a giugno, resterà in città assieme alla famiglia. Piace molto Fabio Grosso, profilo già sondato nei mesi scorsi. Paolo Zanetti è altro profilo che stuzzica la fantasia della Salernitana, ma la concorrenza è tanta e bisognerebbe muoversi in anticipo prospettando un progetto interessante.

    Quanto all'organico, si contano davvero sulle dita di una mano i giocatori che hanno chance di permanenza: Legowski, forse Gyomber, Fiorillo come terzo portiere e il giovane Iannoni. Dalle cessioni di Lovato, Pirola, Dia, Lassana Coulibaly, Bradaric, Tchaouna e uno tra Kastanos e Maggiore si spera di ricavare un tesoretto di 20 milioni di euro, ai quali aggiungere i 20 del paracadute, i 6 dei diritti tv e i 10 per i riscatti di Daniliuc (Salisburgo), Bohinen (Genoa) e Mazzocchi, col Napoli chiamato a corrispondere l'altro milione e mezzo previsto dal contratto. Sarà pagata quasi certamente anche la clausola da 400mila euro che consentirà di sciogliere il contratto con Candreva, economicamente insostenibile per la B a meno che il capitano non faccia una scelta di vita spalmando lo stipendio su altre due stagioni. Via Ochoa, Costil, Fazio, Boateng, mAnolas, Pasalidis, Pellegrino, Vignato, Gomis, Zanoli, Pierozzi, Martegani e Weismann, rientreranno Bonazzoli, Bronn, Sepe, Valencia e Mamadou Coulibaly ma solo quest'ultimo ha qualche chance di riconferma. Da piazzare altrove Ikwuemesi, Simy e Mikael che guadagnano tanto ma non rientrano nei piani tecnici.

     
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