Atalanta 2023/2024

Oltre 30 milioni di euro per poco più di 200 minuti in stagione: osservando solamente questi numeri l'impatto di El Bilal Toure (22 anni) sulla realtà dell'Atalanta sarebbe da considerare altamente negativo, ma di mezzo ci si è messo anche e soprattutto un grave infortunio alla coscia che l'ha costretto ai box nei fatti dall'inizio della stagione fino a febbraio. Scatenando al tempo pure la furiosa reazione del Mali, che sperava di poterlo avere per la Coppa d'Africa e che invece ha dovuto rinunciarci.




Adesso però Toure sembra tornato ad essere quel calciatore che aveva stupito in positivo in Spagna, con la maglia dell'Almeria, e portato la Dea ad operare l'acquisto record della sua storia (lo avrebbe battuto pochi giorni dopo Scamacca). Gasperini spera di aver trovato l'arma in più per il finale della stagione che vede ancora la sua Atalanta dentro a tutte le competizioni: mercoledì la semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Fiorentina, poi il penultimo atto di Europa League col Marsiglia oltre che un campionato in cui i nerazzurri sono ancora abbondantemente in grado di raggiungere un piazzamento che porti alla prossima Champions.

Il 2024 di El Bilal Toure lo ha visto scendere in campo in 8 occasioni con la Dea, una sola volta da titolare, con 2 gol segnati nei 206 minuti collezionati in tutte le competizioni. In Serie A in particolare va molto bene: 180 minuti e 2 gol, uno ogni 90 minuti, in sostanza uno a partita. Numeri importanti, che potrebbero anche convincere Gasperini ad utilizzarlo di più rispetto a oggi.

Una vittoria rotonda, un successo che significa soltanto una cosa: terza finale conquistata dell'era Gasperini. L'Atalanta strappa un poker quasi perfetto, ribalta la gara d'andata e tra poco meno di venti giorni si giocherà la Coppa Italia contro la Juventus, una rivincita del 2-1 incassato al Mapei Stadium nel 2021. "Credo che sia nel dna di questa Atalanta - ha ribadito Tullio Gritti al termine del match -, non si è mai posta un solo obiettivo. Quest'anno è il top perché siamo ancora in corsa su tre tavoli. Questi giocatori sono stupendi, pensi che abbiano fatto il massimo e invece riescono sempre a fare una prestazione migliore di quella prima".



Scamacca super
A sorprendere, ancora una volta, è stata la prestazione di Gianluca Scamacca. Prima la conclusione violenta per il gol del 2-0 - annullato per un fallo precedente su Beltran -, poi la mezza rovesciata che ha di fatto spezzato l'equilibrio. E poi giocate di sponda, aperture e protezione del pallone, praticamente 90 minuti più recupero che hanno certificato un momento di forma straordinario dell'attaccante azzurro.

Maggio d'oro
E ora? L'attaccante nerazzurro non ci sarà per squalifica, ma a Roma ci si gioca già un pezzo di stagione. Prima ci sarà la semifinale d'Europa League, ma meglio non correre troppo, altrimenti si rischia di andare fuori giri.

Nella serata di ieri, prima della qualificazione alla finale di Coppa Italia, l'amministratore delegato dell'Atalanta Luca Percassi si era espresso così sul futuro di Charles De Ketelaere, attaccante arrivato la scorsa estate dal Milan con la formula del prestito con diritto di riscatto: "Gli suggerirei di confermare la casa di Bergamo, perché è una città bellissima dove si sta molto bene".



Parole che non lasciano spazio a troppi fraintendimenti. L'intenzione dell'Atalanta è quella di completare l'acquisto del calciatore belga dopo gli accordi definiti col Milan qualche mese fa. In quella occasione, l'Atalanta pagò tre milioni di euro per il prestito oneroso e fissò il diritto di riscatto a 26 milioni di euro. Per il Milan, anche il 10% sull'eventuale futura rivendita.

Sarà questa una soluzione che accontenterà tutti. Anche lo stesso De Ketelaere che qualche settimana fa, interrogato sulla possibilità di restare a Bergamo, rispose così: "All’Atalanta mi trovo molto bene. Ho imparato molto dalla stagione negativa fatta con il Milan. Mi ha aiutato a compiere dei passi in avanti e mi aiuterà ancora. Da una buona stagione impari molto, ma da stagioni un po’ meno buone impari ancora di più. Riscatto? Se dipendesse da me rimarrei all’Atalanta, anche perché posso migliorare. Il Milan è una grandissima squadra, ma in questo momento ho bisogno di giocare e non voglio finire di nuovo in panchina. L’Atalanta mi sta aiutando molto: dallo staff ai compagni fino ai tifosi che mi hanno fatto sentire a casa".

L'Atalanta riscatterà Charles De Ketelaere. L'intenzione del club orobico è quella di completare l'acquisto del calciatore belga dopo gli accordi definiti col Milan qualche mese fa. In quella occasione, l'Atalanta pagò tre milioni di euro per il prestito oneroso e fissò il diritto di riscatto a 26 milioni di euro. Per il Milan, anche il 10% sull'eventuale futura rivendita.

Dopo una stagione molto deludente e ben al di sotto delle aspettative al Milan, De Ketelaere è passato la scorsa estare in prestito con diritto di riscatto all'Atalanta dove si è ritrovato sotto la guida di Gian Piero Gasperini. A dirlo sono prima di tutto i suoi numeri stagionali: 11 gol in 40 partite quest'anno contro le zero reti in 40 partite l'anno scorso con la maglia del Diavolo.



Conferma vicina
Le parole di Luca Percassi, amministratore delegato dell'Atalanta, a Mediaset prima del match di Coppa Italia contro la Fiorentina, confermano quanto si dice ormai da diverso tempo: il club bergamasco riscatterà Charles De Ketelaere al termine di questa stagione. "Gli suggerirei di confermare la casa di Bergamo, perché è una città bellissima dove si sta molto bene" le parole del dirigente nerazzurro che non lasciano spazio a troppi fraintendimenti sul futuro del belga, il quale aveva già espresso il suo desiderio di restare a Bergamo.

Le cifre
Il riscatto è quindi già scritto, ma quanto incasserà il Milan dalla cessione a titolo definitivo del belga all'Atalanta? Dopo i tre milioni di euro per il prestito oneroso, il club bergamasco dovrà versare altri 23 milioni (più circa due di bonus) nelle casse della società di via Aldo Rossi, la quale manterrà una percentuale del 10% su un futura rivendita. Dopo appena due stagioni, di cui una via in prestito, l'avventura in rossonero di De Ketelaere si concluderà, sicuramente con qualche rimpianto, ma anche con la consapevolezza comune che probabilmente è la cosa migliore per tutti.

La scommessa Charles De Ketelaere è stata vinta! L'Atalanta, che lo ha ingaggiato in prestito dal Milan, ora è pronta a confermare il belga dopo un'ottima prima stagione alla corte di Gasperini. Dopo le difficoltà dello scorso anno in rossonero, CDK ha convinto tutti e ci sono tutti i presupposti per una permanenza a Bergamo anche nella prossima stagione.

Secondo La Gazzetta dello Sport, la società orobica pare intenzionata a far valere il diritto di riscatto, fissato a 22 milioni, inserito nell'accordo con i rossoneri all'inizio della stagione. "Suggerisco a Charles di confermare casa a Bergamo" aveva detto l'a.d. Luca Percassi alcuni giorni fa. Un ulteriore indizio per la conferma.

Forse è ancora presto per poter intraprendere determinati discorsi. Difficile però evitarli quando un giocatore del genere ha ribaltato totalmente l'inerzia: la casella contente lo zero è stata cancellata a suon di gol e giocate che dalle parti di Bergamo hanno ricordato uno sloveno passato non tantissimo tempo fa. Ma niente paragoni, Charles De Ketelaere è riuscito a tirar fuori la propria personalità in una stagione in cui in casa Atalanta quasi tutto sembra funzionare alla perfezione: 7 reti in campionato, 11 totali comprese le coppe. Numeri che portano a un epilogo praticamente scontato.
Il riscatto dunque ci sarà? Salvo variabili imponderabili sì: la società orobica pagherà i 22 milioni di euro al Milan e si godrà un giocatore che sin dai primi istanti ha dato la sensazione di essere una scommessa vincente. In caso di ulteriore flop i bergamaschi probabilmente non avrebbero esercitato l'opzione, ma tale scenario non ha avuto senso di esistere già dalle prime gare: De Ketelaere ha conquistato Bergamo e ha convinto la Dea, ora bisogna pensare soltanto al campo. E a un finale di stagione che potrebbe entrare nei libri di storia.

Dieci anni di Gian Piero Gasperini, il cui trofeo con l'Atalanta è l'exploit del club orobico, sul campo e sul mercato. In attesa di una coppa "vera" nel senso di fisica, con la Dea in semifinale di Europa League e in finale di Coppa Italia. Dieci anni di Gasperini: è questo l'obiettivo dei Percassi, che nel 2016 hanno puntato sull'allenatore di Grugliasco e non se ne sono pentiti. Verso il rinnovo. L'attuale accordo fra l'allenatore e i bergamaschi, però, è in scadenza nel 2025. Servirebbe una nuova intesa per arrivare al 2026 ed è a questa, scrive La Gazzetta dello Sport, che starebbe lavorando la società. A prescindere dall'eventuale qualificazione alla prossima Champions League. A fine stagione ci sarà il classico confronto tra allenatore e dirigenza, come accade ogni anno e come avviene un po' ovunque. I toni saranno ovviamente non ruvidi, anzi: l'obiettivo sarà programma il futuro. E magari allontanare in via definitiva le tentazioni - dal Napoli alla Premier League, passando per il Porto di Villas-Boas - mettendo nero su bianco un altro sì. Il prolungamento, a oggi, non è scontato ma probabile. Prima, è superfluo, si passa dagli obiettivi di fine stagione: sono tanti e Gasp vorrebbe centrarli tutti.

Doppietta uno, gol pesante come un macigno l'altro. E poi le reti allo Sporting e tanta, tantissima corsa. L'Atalanta avrà bisogno di parecchia gamba, come quella di Mario Pasalic, ma anche del fiuto di Gianluca Scamacca: se è pur vero che la gara di Anfield si è decisa grazie alla partita perfetta fatta dai nerazzurri, al Velodrome servirà un'altra nottata da sogno da parte di chi è abituato a deciderla con gol e giocate decisive. Poco importa se domani ci sarà un inferno sugli spalti: "Non mi aspetto nulla di particolare, siamo abituati a giocare in atmosfere simili, ma ci dà tanti stimoli. Bisogna isolarsi da tutto questo, conta il campo", ha ribadito il centrocampista croato in conferenza stampa.




Fattore croato
Nelle notti europee Mario Pasalic è diventato una garanzia, con quei sigilli pesanti che spesso hanno portato la Dea nell'Olimpo: tre nell'anno della prima Champions (City, Shakhtar e Paris Saint-Germain), ma anche quello siglato a Liverpool che di fatto indirizzato il ritorno al Gewiss. Il croato in mezzo al campo è un fattore determinante e la sua duttilità sta facendo la differenza in una stagione che può diventare ancor più trionfale.

La paura la fa il 90
Scamacca invece ha dato un unico segnale, quella continuità necessaria per poter trascinare la squadra nell'ennesima notte europea. Otto le reti nelle ultime dieci partite giocate (tra campionato e coppa), cinque in otto partite quelle segnate in Europa: ritmi da top player, numeri da chi ha tutta l'intenzione di continuare a ribaltare l'inerzia. Stasera ci sarà un'altra notte della verità, la penultima prima del ritorno a Bergamo. Forse.

Da anni si continua a sottovalutare la sua Atalanta, credendo che il ciclo sia ormai finito e che la squadra bergamasca non possa raccogliere risultati migliori. Gian Piero Gasperini e i suoi ragazzi, però, non vogliono sentire ragioni e continuano a stupire: il 2020 e quella fantastica cavalcata in Champions interrotta solo dalla sconfitta contro il Paris Saint-Germain di Tuchel sono un meraviglioso ricordo ma oggi c'è da scrivere la storia.




La Dea ci proverà con tutte le sue forze, consapevole di aver raggiunto la maturità della grande squadra soprattutto nelle partite che contano. Lo dimostrano le tante belle prestazioni contro le big della Serie A, nei confronti di cui ormai non esiste più alcun timore reverenziale, e soprattutto nelle sfide continentali. La vittoria di Anfield è stata probabilmente il culmine, il punto più alto e irripetibile di un percorso che ora deve necessariamente finire con la conquista di un trofeo importante (l'Europa League o la Coppa Italia), anche per dare senso al meraviglioso lavoro svolto dal tecnico.

Gasperini ci crede e sa di essere al centro di un mercato che vedrà gli allenatori grandi protagonisti nelle prossime settimane. In ballo ci sono panchine importanti, soprattutto una: quella del Napoli, pronto a ripartire con rinnovate ambizioni dopo una stagione disastrosa sotto ogni punto di vista. La scelta del presidente De Laurentiis sembra essersi ridotta a soli due candidati: Antonio Conte e il mister di Grugliasco, che ha un contratto in scadenza nel 2025 e una proposta di rinnovo da parte della famiglia Percassi già presentata da tempo. "Le voci di mercato? Non è il caso di parlarne, siamo in una bella situazione", ha detto ieri in conferenza, alla vigilia della semifinale d'andata in casa dell'Olympique Marsiglia. Sarebbe un peccato, nel calcio di oggi, vedere terminare l'ennesima storia d'amore ma molto dipenderà dalle sensazioni di Gasperini: se riterrà di aver dato tutto per la sua Atalanta, allora sarà il caso di cercare nuove avventure.

La Salernitana vista quest'anno di certo non merita la Serie A, ma alcuni dei suoi calciatori sì. Tra questi c'è Giulio Maggiore, uno degli elementi più positivi in questa disastrosa stagione collettiva che si è già chiusa, dopo l'aritmetica arrivata la scorsa settimana per quanto riguarda la retrocessione in Serie B. Il centrocampista classe '98 ha accumulato 25 presenze, realizzando tre gol e due assist, ma soprattutto ha dimostrato di avere la personalità giusta per giocare in massima serie. E infatti dalla massima serie ci stanno facendo un pensierino.



L'Atalanta, ad esempio. Stando a quanto riferito da Tuttoatalanta.com, infatti, gli orobici tengono in considerazione anche l'ex Spezia per la mediana che verrà. Già in passato il giocatore era finito nel mirino del club nerazzurro e adesso il suo nome è tornato in auge. Certo, ora l'Atalanta ha ben altro a cui pensare, tra la semifinale di Europa League e la corsa-Champions in campionato, ma presto comincerà la programmazione dell'annata ventura e il mediano della Salernitana è un'idea che potrebbe essere approfondita.

Attualmente, Maggiore percepisce uno stipendio annuale di 850mila euro, cifra che si ridurrebbe di 150mila euro in Serie B. Nonostante abbia un contratto valido fino al 2026, la situazione finanziaria e sportiva della Salernitana potrebbe costringere il club a riconsiderare la sua posizione. Sulle sue tracce ci sarebbe anche il Parma.