Juventus 2023/2024

Notizie e News sulla Stagione 2023/2024

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    Federico Chiesa è un'idea della Roma per la prossima stagione. Lo scrive il quotidiano Tuttosport: legato alla Juventus da un contratto valido fino al 30 giugno 2025, l'attaccante della Nazionale non ha ancora trovato l'accordo con la Juventus per il rinnovo del contratto e senza una nuova intesa partirà in estate, a un anno dalla scadenza del contratto. Chiesa potrebbe essere tassello importante per la nuova Roma di Daniele De Rossi, allenatore ufficialmente confermato anche per la prossima stagione. Con quei soldi, la Juventus pare intenzionata a puntare su Albert Gudmundsson del Genoa: valutato 35 milioni di euro, il calciatore islandese piace anche al Tottenham oltre che all'Inter. Dovesse nelle prossime settimane entrare nel vivo la trattativa, non è escluso che nell'affare possano rientrare anche delle contropartite: i due principali indiziati solo Tiago Djalò e Enzo Barrenechea (quest'ultimo è attualmente in prestito al Frosinone). Gudmundsson è attualmente legato al Genoa da un contratto valido fino al 30 giugno 2027 e ha uno stipendio da 1.2 milioni di euro netti a stagione. La Juventus - si legge - è pronta a mettere sul piatto uno stipendio da 2.4 milioni di euro più bonus per arrivare a tre milioni a stagione.

    Il quotidiano Tuttosport fa il punto sul futuro del difensore della Juventus Danilo, calciatore attualmente legato alla società bianconera da un contratto valido fino al 30 giugno 2025. Nel suo contratto - si legge - è presente una clausola di rinnovo automatico per una ulteriore stagione qualora il difensore sudamericano dovesse disputare il 50% delle partite della prossima stagione. Danilo potrebbe quindi restare alla Juventus altre due stagioni. Una ipotesi tutt'altro che remota data la sua importante sia nello spogliatoio che nell'undici titolare. Gli altri calciatori bianconeri che hanno un contratto valido fino al 30 giugno 2025 sono Szczesny, Pinsoglio, Perin, De Sciglio, McKennie, Chiesa, Iling-Junior e Kean.

     
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    La Juventus pareggia per 1-1 sul campo del Cagliari con l’ennesima prestazione deludente per la squadra di Massimiliano Allegri. I bianconeri non sanno più vincere in trasferta, infatti, lontano dall’Allianz Stadium non ottengono i tre punti dal 21 gennaio contro il Lecce. Dopo un primo tempo completamente regalato al Cagliari e chiuso sul parziale di 2-0 per i padroni di casa, è venuta fuori una reazione d’orgoglio dei bianconeri, grazie alle reti di Vlahovic e l’autogol di Dossena.




    Primo tempo shock poi esce fuori il carattere della Vecchia Signora.
    Il Cagliari inizia molto forte e sfrutta i tanti errori della Juventus per ripartire in contropiede e far male ai bianconeri. Dal 27’ al 35’ i padroni di casa riescono a guadagnarsi due rigori che trasformano prima con Gaetano e poi con Mina. La Vecchia Signora prova una timida reazione nel finale di primo tempo, quando viene annullata una rete di Vlahovic per un fuorigioco millimetrico di Chiesa. Nella seconda frazione di gioco, Allegri tenta il tutto per tutto inserendo Yildiz per uno spento Alcaraz. I bianconeri al 61' riescono a tornare in partita con una magia su punizione di Dusan Vlahovic, al 16° gol stagionale in campionato. La Juventus ci crede e Allegri inserisce anche la quarta punta, con Milik che prende il posto di Locatelli. I bianconeri, però, non riescono quasi mai ad impensierire il Cagliari, ma all’86’ un cross apparentemente innocuo di Yildiz trova la deviazione goffa di Dossena, che porta il risultato sul 2-2. Nel finale c’è spazio solo per qualche attacco confuso della Juventus che non trova la vittoria per la sesta trasferta consecutiva.

    Dalla delusione di Allegri al rammarico di Danilo per il rigore su Alcaraz.
    Nel post partita, si è visto un Massimiliano Allegri molto deluso per la prestazione dei suoi ragazzi in una gara che poteva avvicinare molto la Juventus alla qualificazione in Champions: “Dopo il primo tempo avrei dovuto cambiarli tutti. Me compreso. Ho visto errori tecnici che non ci volevo credere. Poi siamo stati bravi a rimetterla in piedi. Non vinciamo da diverse gare in trasferta e abbiamo perso un'occasione importante. Serve pazienza. Mi prendo il punto fatto e il secondo tempo”, così il tecnico livornese a Sky. Dopo la partita, è intervenuto ai microfoni di Dazn anche Danilo che ha commentato il mancato rigore fischiato in favore dei bianconeri, per un fallo di Mina su Alcaraz: "Arrabbiato no, purtroppo sono errori accaduti spesso in questa stagione. Ci sono le immagini, se non ci fischiano un rigore così cosa posso dire?".

     
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    Aumentare la quantità ma anche la qualità: sono queste le prerogative del ds Giuntoli in vista della prossima finestra di mercato che dovrà garantire alla Juventus una rosa più lunga e più competitiva. In cima al taccuino c'è il nome di Albert Gudmundsson, uno dei talenti che si è maggiormente messo in luce in questo campionato e che rientrerebbe perfettamente nei target bianconeri. Su di lui, però, c'è anche la concorrenza dell'Inter e di alcuni club di Premier League: la Juventus si è però portata avanti con il lavoro avviando da tempo il discorso con le varie parti coinvolte, come racconta Tuttosport.

    Capitolo uscite, si fa sempre più insistente la notizia del rinnovato interesse dell'Arsenal per Dusan Vlahovic. Secondo il quotidiano, se il club inglese fosse disposto ad accollarsi sia i costi del cartellino che quelli dell'ingaggio, la Juventus lascerebbe partire l'attaccante per poi valutare soluzioni alternative come Zirkzee del Bologna a Boniface del Leverkusen

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    Il futuro di Weston MCKennie è in bilico, la Juventus deve decidere se rinnovargli il contratto con l'americano che chiede un aumento ed uno status importante nella squadra, la dirigenza valuterà con attenzione e nel caso non si trovasse un accordo sarà costretta alla cessione, per almeno quindici milioni di euro.

     
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    Dopo il pareggio in rimonta per 2-2 a Cagliari, la Juventus è tornata subito in campo per iniziare a preparare la sfida di Coppa Italia contro la Lazio in programma martedì 23 aprile. Le buone notizie per Massimiliano Allegri arrivano dall’infermiera dove Fabio Miretti è tornato ad allenarsi con il gruppo, mentre Moise Kean ha continuato il suo lavoro a parte per superare il problema al ginocchio. Nella giornata di ieri, la squadra si è divisa in due gruppi: lavoro di scarico per chi ha giocato venerdì contro il Cagliari, esercitazioni di possesso palla e partitella finale per il resto del gruppo.



    Vlahovic sempre più leader della Vecchia Signora.
    Ancora una volta l’unica nota positiva della Juventus è rappresentata da Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo con il gol, su punizione, contro il Cagliari ha segnato il suo diciassettesimo gol stagionale. DV9 subito dopo la partita ha voluto lanciare, tramite il suo profilo Instagram, un messaggio da vero leader a tutto il mondo bianconero: “Niente scuse, niente alibi. Dobbiamo fare meglio e chiudere al meglio questa stagione. Noi vogliamo vincere e vogliamo farlo con voi”. Nella scorsa stagione, DV9 aveva giocato 27 partite andando in gol soltanto 10 volte. Dunque, la crescita di Vlahovic è stata esponenziale e spesso è stato l’uomo decisivo per la squadra di mister Allegri. Senza l’attaccante serbo, la Juventus difficilmente trova la via del gol e l’attacco bianconero non può fare a meno di lui.

    Vlahovic ha conquistato tutti anche Allegri.
    Dopo il pareggio contro il Cagliari, mister Allegri è apparso molto deluso, ma ai microfoni di Dazn ha voluto elogiare la prestazione del bomber serbo: "Vlahovic ha fatto una buona partita e sta crescendo sotto quel punto di vista. Sono molto contento, sta trovando il suo equilibrio nell'arco della partita per tutti e 95 i minuti". DV9 è cresciuto molto anche in termini di leadership. Nelle difficoltà è sempre uno degli ultimi ad arrendersi e cerca spesso di caricare i suoi compagni di squadra nei momenti più complicati. Vlahovic deve ancora migliorare sotto alcuni aspetti e qualche volta si fa prendere dal nervosismo come è accaduto nell’occasione del rosso contro il Genoa. Ma le sue reazioni sono quasi sempre riconducibili alla voglia di strafare perché il suo desiderio è quello di portare la Juve fuori da questa tempesta.

     
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    Una sfida importante per rilanciare le ambizioni di Europa. Il Torino è chiamato all'acuto casalingo contro il Frosinone questo pomeriggio per provare ad accorciare sull'ottavo posto. La squadra di Ivan Juric al momento 45 punti in classifica, quattro in meno del Napoli che ieri è stato frenato dall'Empoli al "Castellani". L'occasione adesso diventa molto importante per provare a cullare il sogno di lottare per un posto in Conference League ma di fronte ci sarà un avversario che cerca punti per raggiungere la salvezza.




    Il ritorno di Ilic dal primo minuto
    E oggi sarà anche una partita importante per Ivan Ilic. Il centrocampista granata tornerà in campo dal primo minuto cinquanta giorni dopo l'infortunio nel match casalingo contro la Fiorentina. Un rientro che servirà al tecnico croato che nella zona nevralgica del campo dovrà fare i conti con due assenze pesanti come l'infortunio di Gineitis e soprattutto la squalifica di Ricci.

    La richiesta di Juric al suo centrocampista
    Ed è proprio dal suo centrocampista che Juric chiede molto, riporta l'edizione odierna di Tuttosport. L'allenatore infatti si aspetta un apporto importante non solo in fase di impostazione, grazie alla sua qualità, facendo girare rapidamente il pallone da un lato all'altro ma anche sui calci da fermo per andare ad imbeccare le punte

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    Anche se molto passerà anche dagli eventuali rinnovi di contratto, si può dire che la Juventus si muoverà molto sul prossimo mercato, in tutti i ruoli. Dall'attacco al centrocampo, fino alla difesa. E per il reparto arretrato il preferito resta Riccardo Calafiori, esploso definitivamente quest'anno al Bologna alla corte di Thiago Motta. Per arrivare all'ex Roma non si scarta a priori l'ipotesi di dover sacrificare Dean Huijsen, già nel mirino di Borussia Dortmund e Newcastle.



    Spunta un nome nuovo
    Si va verso alcuni cambiamenti anche sulle fasce, soprattutto se si passerà al 4-2-3-1/4-3-3 a partire dall'anno prossimo. Qui il sacrificato potrebbe essere Timothy Weah e il sostituto potrebbe arrivare dallo stesso club francese, il Lille, dove quest'anno è esploso Tiago Santos. Di chi si tratta? Di un terzino, connazionale di Tiago Djalò, 21 anni e un futuro roseo davanti. Qui però c'è la concorrenza delle big inglesi. A riportarlo è La Gazzetta dello Sport.

     
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    Tra campo e mercato, come al solito. Perché se la Juventus ha da conquistare ancora definitivamente la qualificazione alla prossima Champions League e ha da giocarsi anche la Coppa Italia, è normale che la dirigenza pensi anche al futuro e a programmare la prossima stagione, quella del ritorno in Europa e anche del Mondiale per club.



    Così, stando a quanto riferito da La Gazzetta dello Sport, Cristiano Giuntoli ha l'attenzione rivolta anche al mercato. Con un reparto da puntellare sicuramente: il centrocampo. A prescindere da ciò che accadrà con il rinnovo di Adrien Rabiot, alla Vecchia Signora servirà un rinforzo in mediana. Anzi, due se il francese dovesse andare via.

    Proprio per questo tra Mikel Merino della Real Sociedad e Sofyan Amrabat della Fiorentina (non sarà riscattato dal Manchester United dopo una stagione deludente), è tornato di moda il nome di Lazar Samardzic. Il gioiellino dell'Udinese potrebbe lasciare il Friuli in prestito con obbligo di riscatto, una formula che potrebbe piacere alla Juventus perché conveniente per il bilancio. E Madama deve tenere sempre un occhio attento ai conti.

     
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    La Juve da quattro anni, quindi addirittura prima del ritorno di Allegri, a questo punto del campionato era come adesso già fuori dai giochi scudetto. E i motivi erano chiari e di facile comprensione, a cominciare da una società spesso e volentieri distratta o assente. A Pirlo venne a mancare anche la giusta esperienza per competere alla pari con la bandiera Conte concessa – per testardaggine - alla causa nerazzurra. Del triennio successivo, poi, conosciamo peste e corna anche se il giudizio pende a favore di una crescita impalpabile. Senza tener conto, come si fa invece dalla prospettiva aziendale, delle tante difficoltà superate. Diciamola tutta, anche Allegri avrà qualche piccolo merito, altrimenti le posizioni da scalare sarebbero state molto più distanti da quelle nobili della classifica.




    Giuntoli – Questo è il vero motivo per cui Giuntoli ha preso le difese dell'allenatore con estrema razionalità: riconoscendogli quanto fatto per il Club in situazioni assai gravose (plusvalenze, penalizzazioni e rosa a disposizione), accettando col naso tappato di gettare fango su chicchesia, tirando dritto anche quando i risultati non arrivavano e senza protezione alcuna della dirigenza, che poche volte si è sforzata di capire quali fossero le priorità da far viaggiare parallele agli aspetti economici. Insomma, questa è una Juve che va ricostruita a partire dalle fondamenta e che in teoria, ma solo in teoria e per non spaccare i già fragili equilibri interni, non taglia apertamente con Allegri, ma aspetta la fine della stagione, così come si fa con le sentenze in attesa di leggere le motivazioni che non cambiano la sostanza. Come abbiamo detto una settimana fa su Radiobianconera, a derby in corso, e qualche ora dopo sulle colonne di Bianconeranews, il destino di Allegri è già deciso. Al 99 per cento.

    Coppa – A parte l'Inter (col campionato) chi ha fatto comunque meglio della Juventus? Cancellate per un istante la classifica e provate a ragionare, nei panni dei milanisti, quale sarebbe il vostro grado di soddisfazione. Ma il giochino potreste ripeterlo anche nei panni del Napoli e della Lazio. E aspettando l'esito delle coppe europee, anche di Fiorentina, Atalanta e Roma a cui però il cambio di allenatore ha generato una forte reazione di orgoglio. E allora questo è il momento di spingere tutti verso la stessa direzione, ovvero verso la finale di Coppa Italia. Non c'è tempo per virtuosismi o scelte fantasiose. C'è solo bisogno di non tracollare a Roma con Lazio nella gara due della semifinale. La Juve non vince in trasferta da sei giornate, un'eternità che riporta ai tempi di Zaccheroni, ma dopo il due a zero dell'andata non è costretta a farlo per forza. Il motore bianconero sta girando a velocità ridotta e tutti ne siamo consapevoli. Lasciamo lavorare Giuntoli sotto traccia e vedrete che al momento giusto svelerà il piano del prossimo biennio. Con decisioni drastiche a tutti i livelli. In una società, tanto per essere chiari, non c'è solo l'allenatore.

     
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    Massimiliano Allegri vuole chiudere in bellezza, si legge sul Corriere dello Sport. Vuole regalarsi un trofeo che darebbe tutto un altro sapore a una stagione che ha cambiato repentinamente volto. La Juve ha accarezzato l’idea di scrivere una impresa tricolore impensabile a inizio stagione, si è arrampicata fino al primo posto in classifica ma poi è crollata clamorosamente. Domani c'è la semifinale di ritorno di Coppa Italia e Allegri punta questo trofeo per non restare a secco nella sua gestione bis. Vuole la quinta Coppa Italia e staccare Mancini ed Eriksson, diventando così l’allenatore più vincente nella competizione.

     
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    La Juventus ha 16 milioni di buoni motivi per vincere la Coppa Italia! Come riferito da Tuttosport oggi in edicola, i bianconeri, attesi oggi dalla semifinale di ritorno contro la Lazio, potrebbero incassare quasi 8 milioni di euro dalla vittoria del torneo (escluso il botteghino) mentre altri 8 potrebbero arrivare poi dalla partecipazione alla Supercoppa in Arabia.




    L’anno scorso l’Inter, prima vincitrice della Supercoppa con la formula delle Final Four, si è portata a casa 8 milioni, sono invece 5 i milioni guadagnati dal Napoli, che ha perso la finale, mentre alle altre due semifinaliste, Lazio e Fiorentina, sono andati 1,6 milioni ciascuno, infine 6,8 milioni se li è presi la Lega. Ma non solo. Con gli sceicchi grande impatto a livello di visibilità e investimenti.

     
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    La Juventus, nonostante la sconfitta per 2-1 all’Olimpico di Roma contro la Lazio, ha staccato il pass per la finale di Coppa Italia in programma il 15 maggio. Massimiliano Allegri, dopo una partita molto difficile, che l’ha visto perdere più volte la pazienza, ha commentato così la prestazione dei suoi in conferenza stampa: “La Lazio doveva ribaltare la partita, era normale aspettarsi l'aggressione. La Lazio ha fatto veramente una bella partita, abbiamo avuto due belle occasioni con Vlahovic e Bremer dopo il vantaggio loro. Dopo il 2-0 a inizio ripresa siamo saliti di tono e abbiamo ottenuto il risultato contro un'ottima Lazio. Dovevamo fare prima gol".



    Castellanos spaventa la Juve, ma Milik regala la finale ai bianconeri.
    La Lazio parte subito forte e schiaccia la Juve, fin dalle battute iniziali del match. Al 12º, Castellanos porta in vantaggio i biancocelesti, realizzando il gol dell’1-0 con un colpo di testa, che accende le speranze degli uomini di Tudor. Dopo il vantaggio laziale, i bianconeri reagiscono con Vlahovic che si fa ipnotizzare da Mandas, ma nel finale di primo tempo, è Perin a salvare la Vecchia Signora con una splendida parata sullo scatenato Castellanos. Nella ripresa, la Lazio trova il 2-0 che fa esplodere l’Olimpico con la doppietta del suo numero 19. La Juventus non ci sta e reagisce con forza e soltanto un prodigioso salvataggio di Marusic impedisce a Vlahovic di trovare la rete del 2-1. Allegri, allora, decide di fare dei cambi con Weah e Milik che prendono il posto di Cambiaso e Vlahovic. Proprio i due subentrati, al minuto numero 82’ costruiscono la rete della qualificazione: lo statunitense fa partire un tiro-cross perfetto, che il bomber polacco deposita in rete. I 10 mila tifosi della Vecchia Signora possono esplodere di gioia, perchè il 15 maggio giocheranno una finale contro la vincente della sfida tra Fiorentina e Atalanta.

    Allegri azzecca i cambi e ringrazia i tifosi.
    Nella conferenza stampa post partita, Massimiliano Allegri ha voluto ringraziare i tifosi che hanno sostenuto la sua squadra per tutti i 90’ minuti: “Stasera i tifosi sono stati straordinari, in questo momento ancor di più c'è bisogno di un aiuto dai tifosi. Sabato ci vorrà un ambiente tosto allo Stadium contro il Milan, è uno scontro diretto importante per entrare in Champions. Lo scorso anno abbiamo sfiorato una finale europea, due anni fa abbiamo giocato la finale di Coppa Italia. È importante giocare le finali e vincere, intanto pensiamo alla finale che giocheremo il 15 maggio". Il tecnico livornese, inoltre, ha parlato dell’importanza dei cambi e del gol di Arek Milik dopo pochi minuti dal suo ingresso: “Non è una mia vittoria, il gol di Milik è anche frutto di un pizzico di fortuna. Quella di oggi era una partita importante, una nostra eliminazione avrebbe portato a un contraccolpo psicologico pericoloso visto che non siamo ancora matematicamente in Champions". Ora la Juventus deve ripartire da questa finale e ritrovare delle certezze che mancano ormai da tre mesi e sembrano non esistere più.

     
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    Contassero soltanto i numeri maturati in Coppa Italia, Arkadiusz Milik sarebbe ben oltre un bomber di scorta per la Juventus. Già, perché mai come quest'anno l'attaccante polacco è il calciatore più decisivo nell'unica altra competizione che la Juventus disputa in stagione e in cui è arrivata fino in fondo, fino alla finale, dopo aver superato il turno ieri sera contro la Lazio proprio grazie alla rete dell'ex Napoli e Olympique Marsiglia. L'1-2 siglato all'Olimpico ha trascinato i bianconeri all'ultimo atto, concedendogli la possibilità di chiudere una stagione con un trofeo, oltre che con l'obiettivo principale del ritorno in Champions League. E ha migliorato ulteriormente delle statistiche già ottime in coppa.


    Numeri da top scorer
    In tre presenze (di cui soltanto due da titolare) e un totale di 147 minuti in campo, Milik ha messo a segno ben quattro gol, con una media di una rete ogni 37 minuti. Ai quarti di finale risultò determinante rifilando una tripletta al Frosinone. Poi, dopo aver saltato la semifinale d'andata allo Stadium, in semifinale con la Lazio si è ripetuto realizzando il gol-qualificazione. Che Arek fosse un bomber di coppa non è una novità per la Juventus. Anche lo scorso anno, infatti, timbrò il cartellino per due volte in 5 presenze in Champions League, tenendo una media più alta che in campionato.

    E in campionato?
    L'anno scorso 7 reti in 27 presenze in Serie A, quest'anno in campionato è ancora fermo a 3 gol, ancora in 27 presenze, meno che in Coppa Italia. E ora alla Juventus per blindare la qualificazione alla prossima Champions League serviranno i suoi gol anche in campionato. Ancora cinque partite per migliorare uno score che per ora è il peggiore in carriera. Per trovare una stagione in cui Milik ha segnato meno in campionato bisogna tornare addirittura al 2013/14, quando con l'Augsburg si fermò a 2 gol. Da quel momento non è mai sceso sotto la soglia delle 5 realizzazioni a campionato (nelle prime due stagioni al Napoli). Nelle ultime cinque giornate potrebbe ancora arrivarci. Ad Allegri servono anche i suoi gol per non rischiare una clamorosa estromissione dalla Champions League.

     
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    Si tratta di un’opzione che è estremamente interessante, tra le tante piste di mercato seguite ad aprile: portare anche alla Juventus “un” Thuram, come ha fatto l'Inter con Marcus. Del resto - sottolinea Tuttosport - non è un segreto che al dt Giuntoli prima e ai bianconeri poi piaccia assai Khephren Thuram, centrocampista del Nizza, figlio di Lilian (nella foto) e fratello del Marcus fresco campione d'Italia con l'Inter.




    Il ragazzo del Nizza è una mezzala che farebbe perfettamente al caso della Juventus potendo contare su forza fisica, visione di gioco e ottima tecnica. E, dettaglio tutt'altro che trascurabile, il suo contratto con il Nizza andrà a scadenza il prossimo giugno, quello del 2025. Anche per questo l'operazione con il club della Costa Azzurra - continua Tuttosport - si potrebbe chiudere a un cifra intorno ai 40 milioni: un valore di mercato che, al netto delle variabili circa l'ambientamento del ragazzo francese, può alimentare dubbi circa gli investimenti più onerosi per altri obiettivi di mercato. Ma una formula si può sempre trovare.

     
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    La Juventus, dopo aver festeggiato la qualificazione alla finale di Coppa Italia che la vedrà sfidare l’Atalanta, si appresta a preparare la sfida di campionato di sabato alle 18, all’Allianz Stadium contro il Milan. Massimiliano Allegri, per la gara contro i rossoneri, potrebbe fare qualche cambio di formazione viste le fatiche di Coppa. Il tecnico livornese, in questo finale di stagione, avrà un’arma in più a disposizione, ovvero Arek Milik che sarà galvanizzato dalla rete contro la Lazio.



    Milik dal rosso contro l’Empoli al gol in Coppa Italia.
    Arek Milik non ha vissuto sicuramente una stagione positiva con la maglia della Juventus. Il bomber polacco è stato protagonista in negativo di uno degli episodi, che hanno cambiato la stagione della Vecchia Signora: l’espulsione contro l’Empoli. Da quel momento, la stagione della Juventus si è interrotta ed è iniziato il periodo negativo con solo due partite vinte su dodici, dodici sono anche i punti fatti dai bianconeri in questi tre mesi. Nella serata di martedì all’Olimpico, però, è arrivata la grande occasione di riscatto per Milik che, appena entrato, ha realizzato il gol grazie al quale la Juventus si è qualificata alla finale di Coppa Italia. Ormai, sembra essere troppo tardi per provare a cambiare un destino in bianconero che, vede il bomber polacco in uscita dalla Vecchia Signora, ma sicuramente ora si è tolto di dosso quella negatività che si è portato dietro da quella sciagurata entrata contro l’Empoli.

    Milik capocannoniere di Coppa.
    Arek Milik è il miglior marcatore di questa stagione della Coppa Italia con quattro gol, ed è il secondo giocatore della Juventus a segnare questo numero di reti in una singola edizione del torneo, dopo Paulo Dybala nel 2016/17. Il bomber polacco, invece, sta vivendo una stagione molto diversa in campionato, dove ha realizzato soltanto tre gol. Milik, però, è apparso raggiante nelle interviste post partita e questa carica potrà, magari, servire per il finale di stagione: “Sì, è vero, si era messa male la partita, abbiamo sofferto. Ci hanno messo in difficoltà, però siamo contenti che tra qualche settimana torniamo qui a Roma per giocare la finale. Un altro obiettivo raggiunto è giocare la Supercoppa. Ovviamente sappiamo che dobbiamo fare meglio, possiamo fare meglio, però siamo felici di andare in finale”.

     
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