Milan 2023/2024

Due giorni al derby. Il Milan vuole rialzare la testa dopo l'eliminazione in Europa League per mano della Roma e lo può fare nella partita più importante. Se poi c'è anche il fatto che, in caso di successo, andrebbe a rimandare la festa scudetto dei cugini ecco che la gara di lunedì sera di San Siro assume ancora più valore. Lavora a Milanello la squadra di Stefano Pioli che avrebbe la possibilità anche di allungare al secondo posto sulla Juventus, bloccata ieri dal Cagliari sul 2-2 alla Unipol Domus.

La rabbia dei tifosi
E proprio i tifosi si sono fatti sentire nel match all'Olimpico. Al triplice fischio la squadra infatti è stata chiamata sotto lo spicchio occupato dai sostenitori rossoneri che hanno espresso la loro delusione esortando il gruppo a tirare fuori gli attributi in una gara così importante. Per la curva il messaggio è recepito e né oggi né domani andranno al centro sportivo lasciando lavorare Giroud e compagni nella tranquillità.

Cambi di formazione
E Stefano Pioli starebbe pensando a delle novità di formazione per la stracittadina. Come riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, in mezzo al campo potrebbe rivedersi Reijnders mentre Loftus-Cheek andrà verso la conferma. Adli e Musah invece si contenderanno una maglia da titolare.

Situazione piuttosto spinosa sui rinnovi in casa Milan. La stagione non è ancora agli archivi, c'è soprattutto un derby ancora da giocare per rovinare la festa all'Inter, ma il club di via Aldo Rossi vorrebbe portare il più avanti possibile la situazione legata a Theo Hernandez e Mike Maignan. I due giocatori infatti sono in scadenza di contratto nel 2026 e devono ancora discutere il prolungamento anche se in passato qualche cosa si è mosso ma la situazione è ancora in fase preliminare.



La situazione
Come riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, presto potrebbero esserci nuovi incontri per discutere la situazione. Entrambi i giocatori vorrebbero restare e ne sarebbero molto felici ma vorrebbero una crescita sia di ambizioni che di ingaggio. Il portiere francese, che ora percepisce 3,2 milioni di euro, vorrebbe - si legge sul quotidiano - aumentare il proprio stipendio così come il difensore, il secondo più pagato della rosa dopo Leao, vorrebbe avvicinarsi al portoghese.

Il Bayern alla finestra
Il Milan riflette sulla situazione così come il Bayern Monaco. Il club tedesco infatti presto avrà due buchi fra porta e fascia sinistra con Neuer e Alphonso Davies che saluteranno e chissà che non potrebbero arrivare a bussare alla porta del Milan per i due giocatori.

La bruciante eliminazione del Milan ai quarti di finale di Europa League dopo il doppio ko contro la Roma mette ancora di più a forte rischio il futuro di Stefano Pioli sulla panchina rossonera. La stagione del Diavolo, lontano dalla vetta in campionato, eliminato ai gironi di Champions League e anche da Coppa Italia ed Europa League, può dirsi deludente. E a pagare, dunque, potrebbe essere proprio il tecnico emiliano.

Del resto, il doppio derby con Roma e Inter avrebbe potuto cambiare le prospettive e avvicinare Pioli alla permanenza, ma dopo l'eliminazione europea anche un eventuale successo nella sfida contro i nerazzurri (con il conseguente rinvio della festa scudetto interista) a questo punto potrebbe non bastare. Nulla di deciso, nulla di scontato, è bene ribadirlo, ma la delusione in casa rossonera dopo la recente eliminazione dall'Europa League, l'ultimo obiettivo stagionale, è tanta e al momento la fa da padrona. "Cosa cambia nel mio futuro? Portate pazienza fino alla fine del campionato, poi tireremo le somme io e la società e affronteremo il discorso", ha sottolineato lo stesso Pioli in conferenza stampa dalla pancia dell'Olimpico.



Non resta dunque che aspettare le decisioni della dirigenza del Milan, che in qualche modo si sta già muovendo. Fermo restando l'ipotesi ad oggi difficile che Pioli possa restare sulla panchina rossonera, il ventaglio dei possibili candidati per la sostituzione è ricco e nelle ultime ore sembra anche un nome leggermente in vantaggio. Si tratta di Julen Lopetegui, 57 anni, ultima avventura al Wolverhampton e attualmente libero (Paulo Fonseca invece è la prima alternativa).

Nella carriera dell'allenatore spagnolo, ex portiere, sono da sottolineare soprattutto l'esperienza da Commissario Tecnico della Spagna e quella sulle panchina del Siviglia, con cui ha vinto l'Europa League nel 2020. In sintesi, il Milan non ha ancora preso una decisione definitiva su chi prenderà il posto di Stefano Pioli in estate, ma con Lopetegui e il suo entourage le discussioni procedono da tempo anche sui possibili dettagli del progetto futuro dei rossoneri. Che resta ancora da definire.

Situazione piuttosto spinosa sui rinnovi in casa Milan. La stagione non è ancora agli archivi, c'è soprattutto un derby ancora da giocare per rovinare la festa all'Inter, ma il club di via Aldo Rossi vorrebbe portare il più avanti possibile la situazione legata a Theo Hernandez e Mike Maignan. I due giocatori infatti sono in scadenza di contratto nel 2026 e devono ancora discutere il prolungamento anche se in passato qualche cosa si è mosso ma la situazione è ancora in fase preliminare.
La situazione
Come riporta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, presto potrebbero esserci nuovi incontri per discutere la situazione. Entrambi i giocatori vorrebbero restare e ne sarebbero molto felici ma vorrebbero una crescita sia di ambizioni che di ingaggio. Il portiere francese, che ora percepisce 3,2 milioni di euro, vorrebbe - si legge sul quotidiano - aumentare il proprio stipendio così come il difensore, il secondo più pagato della rosa dopo Leao, vorrebbe avvicinarsi al portoghese.
Il Bayern alla finestra
Il Milan riflette sulla situazione così come il Bayern Monaco. Il club tedesco infatti presto avrà due buchi fra porta e fascia sinistra con Neuer e Alphonso Davies che saluteranno e chissà che non potrebbero arrivare a bussare alla porta del Milan per i due giocatori.

l destino di Stefano Pioli è ormai segnato: a fine stagione il tecnico emiliano dirà addio alla panchina del Milan. L'eliminazione dall'Europa League ha escluso le ultime possibilità di conferma: Pioli resterà comunque al suo posto fino al termine del campionato, ma in Via Aldo Rossi si è già aperta la caccia al successore.
Come riferisce Tuttosport, il preferito dei tifosi è sempre Antonio Conte ma il suo nome non sembra entusiasmare al momento i dirigenti del Milan, che starebbero cercando un profilo diverso, più portato per esempio a lavorare con i giovani. In questo senso piacciono Thiago Motta, Roberto De Zerbi, Julen Lopetegui, Paulo Fonseca, Francesco Farioli, Raffaele Palladino, Alberto Gilardino, Marco Rose e Marcelo Gallardo. C'è anche un altro profilo, però, che è spuntato nelle scorse ore: quello di Mark van Bommel.

L'ex centrocampista rossonero è alla guida dell'Anversa, che nella scorsa stagione ha portato fino alla vittoria del campionato belga e della Coppa nazionale. Zlatan Ibrahimovic lo conosce benissimo: i due sono stati compagni di squadra nel Diavolo, conquistando uno Scudetto nella stagione 2010/11. L'olandese, che quest'anno ha chiuso la regular season al terzo posto e ha iniziato male la poule scudetto, conosce bene l'ambiente rossonero e la Serie A e non avrebbe problemi a confrontarsi con un campionato sicuramente più difficile.

Nella conferenza stampa della vigilia Davide Nicola aveva affermato, senza mezzi termini, che contro il Napoli il suo Empoli avrebbe fatto di tutto per recuperare il punto perso a Lecce. Un azzardo, secondo alcuni. In realtà è riuscito a fare di più, ottenendo una vittoria insperata che riaccende di colpo le speranze di salvezza dei toscani. E il caso ha voluto che il match sia stato deciso da Alberto Cerri, praticamente allo stesso minuto del gol realizzato - e poi annullato - contro il Lecce. Un'ideale rivalsa per l'attaccante ex Como, che ha messo a segno la sua prima marcatura in maglia azzurra.

Il merito di crederci
L'Empoli ha meritato di vincere. Contro un Napoli distratto, sbiadito, abulico, l'ombra di se stesso, ha saputo tirare la gara dalla sua parte nel primo tempo. Anzi, se andiamo a vedere le occasioni gli uomini di Nicola avrebbero potuto incrementare il vantaggio. Merito di una intensità e di una grinta che ha messo a nudo le debolezze attuali della squadra partenopea. Poi, nella seconda frazione, l'Empoli ha badato più che altro a difendersi, ma lo ha fatto sempre con ordine e senza prendersi troppi rischi.

Solidità difensiva
La ritrovata vena realizzativa va di pari passo con una solidità difensiva che sta emergendo da quando Nicola è al timone. La difesa, capeggiata da un Luperto sempre lucido, ha saputo tener botta e ha mandato in tilt tutti gli attaccanti del Napoli, che non sono riusciti a impensierirla. Sicuramente n buon viatico per le cinque rimanenti giornate, che metteranno a dura prova la tenuta difensiva dei toscani.

Un pareggio che può risultare molto importante. La Sampdoria rischia e non poco al "Picco" de La Spezia contro una squadra affamata di punti per mettersi in salvo il prima possibile. Al netto degli episodi contestati dagli Aquilotti e che lasciano diverse perplessità sulle decisioni prese da Di Bello, anche i blucerchiati in stagione sono stati penalizzati e non poco, la squadra di Andrea Pirlo è parsa in difficoltà fin dalle prime battute. Colpa di "virus influenzale" che ha colpito una decina di giocatori, ha confessato l'allenatore al termine del match, ma senza dubbio nello sviluppo del gioco è il secondo passo indietro dopo la sconfitta casalinga di due sabati fa contro il Sudtirol.



Cambiare atteggiamento
La classifica per il momento è ancora a favore di Murru e compagni. L'ottavo posto è stato conservato complice anche i pareggi del Pisa, del Brescia e fra Sudtirol e Cittadella. L'ottavo posto conservato però non deve far dormire sonni tranquilli ad una squadra che soltanto due settimane fa viaggiava a mille e aveva ottenuto quattro vittorie di fila e un pareggio che l'aveva proiettata all'interno della zona playoff. Il calendario non è dei più semplici, sabato prossimo arriva il Como sempre più lanciato verso la seconda piazza. Servirà cambiare approccio e atteggiamento utilizzando la spinta del "Ferraris" non sfruttata a pieno nel corso del campionato.

Minutaggio per Piccini ed Esposito
La nota positiva può essere rappresentata dai minuti concessi a Piccini ed Esposito, al rientro dai rispettivi infortuni, oltre alla condizione crescente di Pedrola. Per questo finale c'è davvero bisogno di tutti e il fatto di avere tutti a disposizione può permettere a Pirlo di effettuare le giuste scelte. La strada per i playoff è ancora lunga ma la Sampdoria ha bisogno di ritrovarsi.

La Gazzetta dello Sport questa mattina offre una chiave di lettura sul futuro di Stefano Pioli. Dopo una stagione di discorsi, congetture e indiscrezioni, adesso sembra certo: il tecnico lascerà il Milan a fine stagione. Il tracollo nell'euroderby di Europa League contro la Roma ha lasciato ferite definitive che non sembrano rimarginabili e così dopo cinque stagioni e mezzo il mister di Parma è ai saluti. Le modalità dell'addio, però, sono tutte da studiare. Quello che è sicuro è che non ci saranno separazioni al vetriolo o con tensioni di qualche tipo.




Domani tutti uniti per evitare il titolo nerazzurro a San Siro. Tra tecnico e Milan stima reciproca: i saluti senza tensioni. Sul futuro e sulle modalità, a livello contrattuale, dell'addio la rosea parla anche di un altro scenario. L'attuale contratto lega Pioli al Milan fino al 2025 con uno stipendio da 4.5 milioni di euro. Dunque per i saluti si pensa a un accordo sulla buonuscita. Non sarà difficile comunque trovare un accordo anche perchè Pioli potrebbe subito rimettersi in discussione: è tra i candidati forti per la panchina del Napoli.

Niente Milan. Con ogni probabilità, infatti, non sarà Julen Lopetegui l'allenatore dei rossoneri nella prossima stagione: secondo le informazioni raccolte dalla nostra redazione, l'ex tecnico di Porto, Real Madrid, Siviglia e Wolverhampton potrebbe trovare presto l'accordo con il West Ham.

Il club londinese è pronto a salutarsi con David Moyes e ad aprire un nuovo ciclo con Lopetegui, che dovrebbe firmare un contratto triennale. Nel pomeriggio ci sarebbero stati nuovi colloqui tra le parti, che avrebbero portato a un'accelerata nella trattativa.

L'ex portiere basco, 57 anni, sembrava poter essere uno dei favoriti per la successione di Stefano Pioli- il cui destino è stato segnato dall'eliminazione nei quarti di Europa League contro la Roma - sulla panchina del Diavolo. Una notizia che non era stata accolta con particolare entusiasmo dai sostenitori del Milan (ecco spiegato l'incipit), che subito si erano fatti sentire sui social mostrando tutto il proprio disappunto. Alla fine saranno accontentati, visto che l'ex CT della Spagna dovrebbe continuare la sua carriera ancora in Premier League, dopo la separazione forzata con il Wolverhampton a pochi giorni dall'inizio della stagione.

Di derby speciali, nella storia calcistica di Milano, sono piene le cronache, da una parte e dall'altra. Nessuno, però, come quello di questa sera. In caso di vittoria, nella città ambrosiana e non lo sanno anche i muri ormai, l'Inter vincerebbe infatti lo scudetto di fronte al Milan. Sarebbe la prima volta nella storia della stracittadina meneghina. E, anche se di derby decisivi ve ne sono stati, e la sfida anche personale tra Simone Inzaghi e Stefano Pioli ne sa qualcosa, è inutile sottolineare l'impatto e l'unicità di un evento del genere.




Il Milan si gioca la faccia. E ha, si può dire, una posta in palio molto più alta, per quanto sembri paradossale. Non c'entra il futuro, che sembra già scritto: i toni amari nella conferenza stampa di Pioli sanno di musichetta di fine ciclo, è evidente. C'entrano i cinque derby precedenti, tutti persi segnando un solo gol. C'entra la voglia di evitarsi una festa sul campo di San Siro sotto gli occhi dei tifosi rossoneri. C'entra che la seconda stella dei concittadini sarà già abbastanza amara: coniugarle un derby destinato a rimanere nella storia sembra davvero troppo.

L'Inter la stella. Che arriverà comunque. E quindi viene da credere allo stesso Inzaghi. Ha detto che lo scudetto nel derby non è un'ossessione, né per lui né per la squadra. Altro è sottolineare che farebbe piacere, e quello è innegabile. Chiuderebbe un cerchio, inoltre, perché proprio il derby di due anni fa è ancora un macigno che il tecnico piacentino vuole lasciarsi definitivamente alle spalle, pure nei commenti di chi giudica da fuori. Non dovesse arrivare stasera, però, lo scudetto arriverebbe comunque, prima o poi. È una tranquillità che può dare forza.

Il Milan guarda al futuro dopo la decisione di non proseguire con Stefano Pioli. Oggi il derby contro l'Inter per provare a non consegnare nello scontro più sentito lo Scudetto ai cugini nerazzurri, quello peraltro della seconda stella, tanto attesa e agognata da parte del club ora di proprietà di Steven Zhang. Però, formalità a parte, il club di Red Bird guarda al domani e alla stagione che verrà. E non ci sarà più Stefano Pioli alla guida della formazione rossonera, la decisione è definitiva e già presa. Chi al suo posto? Facciamo il punto.




Contatti già avanzati con Lopetegui
Julen Lopetegui è in questo momento il primo nome per la panchina rossonera. I contatti in fase embrionale risalgono a quasi due mesi fa, negli scorsi giorni e ore sono andate in scena nuove telefonate e confronti con l'ex tecnico tra le altre del Wolverhamtpon per parlare della questione economica, del progetto, delle possibili richieste. Un nome che deve passare ancora al vaglio di Zlatan Ibrahimovic ma è quello per il quale i contatti sono stati più approfonditi e frequenti.

L'idea Fonseca e i contatti con Conte
Una telefonata (anche di più) è stata fatta anche per e con Paulo Fonseca. Che già conosce la Serie A, avendo allenato a Roma, che guida un club con una filosofia di recruiting e valorizzazione dei giocatori simile al Milan, il Lille, e che sta facendo benissimo in stagione. Per stile fuori e dentro al campo piace molto ma al momento la società non ha affondato il colpo. Poi Antonio Conte: è il preferito di Ibra (ricordiamo, ogni decisione passa da lui), ma per adesso non si è andati oltre a un paio di contatti a Montecarlo senza entrare nello specifico sul progetto e sui contorni economici e di investimenti per il Milan che verrà.

E sono sei di fila. Il Milan, blindata la qualificazione alla prossima Champions e salutata in anticipo l'Europa League in corso, aveva da chiedere al finale di questa stagione soltanto di evitare lo scudetto in faccia per la prima volta nella storia del derby di Milano. Invece, ecco il sesto ko consecutivo per i rossoneri di Stefano Pioli, che consolida la peggior striscia negativa negli annali del calcio meneghino: a San Siro finisce 2-1 e la festa è tutta nerazzurra.




Tomori non basta. Il gol del difensore inglese, non esente da sbavature in corso d'opera, alimenta le speranze del Milan nel finale ma non basta per evitare la disfatta. Saltano i nervi, al Diavolo: 4 in pagella a Theo Hernandez che chiude il derby con le mani al collo di Dumfries.

Pioli diserta la conferenza stampa, Furlani lo conferma ma… Il tecnico rossonero non si presenta in conferenza stampa. Davanti alle telecamere va invece Giorgio Furlani, amministratore delegato rossonero che, per ora, conferma l'emiliano: "L'allenatore del Milan è Pioli, siamo concentrati nel finire bene la stagione e le persone che riportano a Jerry Cardinale sono Jeff, Moncada, Zlatan e io - spiega il dirigente - ne parleremo a fine stagione, le decisioni spettano a Cardinale". Sembra che siano già state prese.

Per una Milano nerazzurra che sorride, c’è quella rossonera che si deve leccare le ferite. E per un Simone Inzaghi che festeggia, c’è inevitabilmente uno Stefano Pioli nuovamente al centro del ciclone. Ma questa volta, scrive La Gazzetta dello Sport, l’epilogo sembra mai più che mai certo. A dire il vero, si legge su la rosea, il cartello “cercasi nuovo allenatore”, era comparso in sede Milan già dopo l’eliminazione dall’Europa League, ma adesso sembrano non esserci più dubbi.


A fine stagione Pioli lascerà il club e sul giornale si fanno già i primi nomi pronti a sostituirlo. Julien Lopetegui - su cui ci sarebbe anche il West Ham - e Paulo Fonseca sarebbero, al momento, i due più papabili per prendere le redini dei rossoneri. Le alternative sono Christophe Galtier e Marcelo Gallardo, seppur i loro ricchi contratti percepiti rispettivamente da Al Duhail e Al-Ittihad, si legge sul quotidiano, rendono le trattative non particolarmente semplici. Da non escludere, chiosa la Gazzetta, anche un possibile Mister X, magari cercato e spinto a Milano da Zlatan Ibrahimovic che, per quanto riguarda la vicenda allenatore, sembra avere molta voce in capitolo.

In attesa di capire chi sarà l'allenatore del Milan del prossimo anno, con Lopetegui che è sempre più vicino al West Ham nonostante resti il primo nome per i rossoneri e con Paulo Fonseca che è un altro forte candidato, la dirigenza rossonera nelle persone di Ibrahimovic, Moncada e Furlani continua a portare avanti le varie trattative di mercato legate al centravanti da acquistare in estate. Anche perché Olivier Giroud è oramai in dirittura d'arrivo nella trattativa per volare a Los Angeles.



Il prossimo allenatore darà il proprio parere, ma secondo la Gazzetta dello Sport dovrà comunque scegliere fra una lista oramai definita: Joshua Zirkzee piace sempre di più, il Milan si è mosso per tempo ma il prezzo spaventa, visto che serviranno almeno 60 milioni. C'è poi Benjamin Sesko, 20enne di proprietà del Lipsia. I tedeschi valutano il suo cartellino 50 milioni di euro.

Ci sono poi le alternative probabilmente meno costose: Jonathan David del Lille continua a piacere particolarmente ed il contratto in scadenza nel 2025 potrebbe favorire lo sconto. Il giocatore fra l'altro gradirebbe la maglia rossonera. Quindi Santiago Gimenez: il Feyenoord in questo momento storico è bottega cara, per questo per il suo cartellino la richiesta, sperando nell'asta internazionale, partirà da 60 milioni di euro.

Il Milan monitora la situazione di David Hancko. Il difensore ceco, cresciuto enormemente nelle sue ultime due stagioni al Feyenoord, è inseguito dai club di mezz'Europa. Il Napoli lo aveva seguito la scorsa annata quando doveva sostituire Kim, ma la valutazione fatta dagli olandesi - di 25 più bonus - aveva fatto scappare tutte le società che avevano intenzione di puntare su di lui. Quest'anno però Hancko si è riconfermato e il Feyenoord ha alzato ulteriormente le richieste, visto che il livello delle pretendenti è salito di molto. Così il Feyenoord vuole 40 milioni per lui. Una cifra altissima - anche se con bonus inclusi - ma che gli olandesi hanno intenzione di trattare poco. Dunque è probabile che con un'offerta intorno ai 32-33 milioni più bonus, per arrivare a 37-38, possa essere accettata, ma solo dopo un po' di tira e molla. Il Feyenoord avrà già una cessione di alto livello con Santi Gimenez e potrebbe non avere bisogno di farne un'altra, considerando anche che Hancko è stato il trasferimento record per quanto riguarda un difensore: 9,5 milioni più bonus, a riprova di quanto credessero in lui. La situazione è però intricata, perché sono tanti i club che hanno chiamato il Feyenoord in queste settimane. Anche big d'Europa che potrebbero giocare la Champions nella prossima stagione per vincerla.

Il Milan con ogni probabilità cambierà guida tecnica al termine della attuale stagione e in casa rossonera è già partita la caccia al sostituto di Stefano Pioli sulla panchina del Diavolo per l'annata 2024/2025. Sono già diversi i profili candidati a diventare il nuovo allenatore del Milan, alcuni di questi provenienti dall'estero. Come nel caso per esempio dei vari Lopetegui o Xavi, o come per una vecchia conoscenza del nostro campionato attualmente impegnato in Ligue 1. Si tratta di Paulo Fonseca, ex tecnico della Roma che oggi siede sulla panchina del Lille. Il problema è che, guardando a quanto viene scritto in Inghilterra in queste ore, potrebbe arrivare la concorrenza di una grande realtà della Premier League a mettere i bastoni tra le ruote ai piani del Diavolo per il futuro. Stando a quanto riporta The Athletic, infatti, il nome di Fonseca sarebbe nella shortlist del Liverpool per sostituire il partente Jurgen Klopp al termine di questa stagione. Ancora nulla di concreto, viene specificato, ma l'idea esiste e potrebbe essere percorsa più nel dettaglio nelle prossime settimane. Il portoghese è in scadenza di contratto il 30 giugno prossimo con il Lille e non ha ancora esteso l'accordo che lo lega ai francesi.

Altre brutte notizie in arrivo per il Milan, che si appresta a perdere Olivier Giroud al termine della stagione. Era già noto il corteggiamento del Los Angeles FC verso il centravanti veterano dei rossoneri e secondo le ultime indiscrezioni provenienti dalla Francia sembrerebbe essere vicino il momento in cui il trasferimento negli Stati Uniti del classe 1986 diverrà realtà. L'emittente transalpina RMC Sport fa il punto sul futuro del 37enne, svelando che quest'ultimo ha rotto gli indugi e preso una decisione definitiva. Addio Milan, addio Serie A e addio Italia in favore delle sirene della MLS: accordo totale tra il club americano e Giroud, che metterà la sua firma su un contratto annuale in cui è prevista anche un'opzione per aggiungere un altro anno. Secondo le informazioni in arrivo da Oltralpe, la prima punta di 37 anni raggiungerà il suo nuovo club all'inizio del mese di agosto, mentre non dovrebbe partecipare come fuori quota della Francia Under 23 alle prossime Olimpiadi di Parigi.