Champions League 2022/2023

Notizie e News sulla stagione 2022/2023

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    Inzaghi: "Su Mkhitaryan decido domani, non è al top. Rigori? Sempre provati..."

    La storia del calcio è fatta di squadre che hanno sovvertito i pronostici. Cosa si aspetta?
    "Noi sappiamo domani il tipo di partita che dovremo fare. Il City è la squadra più forte al mondo, l'ha dimostrato nelle gare che ha giocato. Noi siamo orgogliosi di essere arrivati fin qua, faremo di tutto per fare una partita di una concentrazione incredibile. Dovremo limitare gli errori e fare il massimo".

    Siete meno che un underdog. È una cosa che vi ha unito ancora di più?
    "Assolutamente, io lo dicevo anche ai vostri colleghi dopo Torino. Domani sarà la 57esima partita per noi, è un percorso lunghissimo permesso dalle prime 56: abbiamo avuto dei momenti difficili, è in quelli che siamo cresciuti di più. Siamo passati da sconfitte meritate e immeritate, abbiamo messo in campo un impegno folle e grazie a quello siamo arrivati a Istanbul. Nell'ultimo periodo abbiamo avuto poco tempo per pensare a quanto fatto, avevamo una qualificazione Champions da conquistare, una finale di Coppa Italia a cui tenevamo tantissimo. Soltanto ora stiamo capendo quello che abbiamo fatto, domani lotteremo centimetro contro centimetro".

    La chiave domani sarà il centrocampo?
    "Sarà molto molto importante. Però penso che siano molto importanti le gambe, la testa e il cuore. Le gambe serviranno a correre, la testa per essere lucidi, il cuore per trovare energie che in alcuni momenti non pensi di avere".

    Domani potete scrivere la storia.
    "Sì, sappiamo che abbiamo una grande opportunità. Sappiamo che sarà difficilissimo ma ci proveremo. Insieme è la parola che ci ha portato qui e insieme proveremo a fare un'impresa".

    Pippo ha detto che non è sicuro che dormirai stanotte. Si chiude un cerchio?
    "Ho la squadra, siamo abbastanza tranquilli. Più si avvicina l'appuntamento, più la tensione sale. Non dimentico le trasferte di Plzen, Barcellona, Porto, Lisbona: il merito è dei giocatori, lo sforzo in più lo dobbiamo a tifosi e società".

    Tutti i vostri giocatori dicono di essere molto tranquilli. Come ha fatto?
    "Ho la fortuna di allenare un gruppo di uomini veri, che non cambierei con nessuno. La rosa che ho a disposizione mi dà grandissime gioie, le abbiamo regalate ai nostri tifosi e alla nostra società. I ragazzi sono sereni, si stanno allenando nel migliore dei modi. Abbiamo qualche gruppo su Mkhitaryan e Correa, sembrano vicini a recuperare appieno. Domani avremo l'ultimo allenamento e vedremo".




    Zhang l'ha definita un dono.
    "Mi fanno piacere le sue parole, pubblicamente le ha dette ieri, ma nel percorso, anche nei momenti meno felici, le sue parole di conforto e le sue telefonate mi hanno sempre dato grandissima forza, che trasferivo allo staff".

    Mkhitaryan come sta? E Dzeko o Lukaku?
    "Oggi c'è l'ultimo allenamento, ieri Miki ha fatto l'ultimo allenamento completo: ci sono buone sensazioni e poi dovrò decidere se usarlo dall'inizio o a gara in corso".

    Come vi difenderete da Haaland?
    "Sappiamo la forza del City e quella di Haaland. Sarà un osservato speciale, come tutti i loro giocatori. Abbiamo predisposto un qualcosa, sarà tutta l'Inter a dover essere brava a dover limitare il City".

    La difesa del City è diversa, soprattutto per la posizione di Stones. Tanti pensano che si possano attaccare, è così?
    "È una difesa solida, che in Champions ha difeso pochissimo, così come in FA Cup. Loro stanno costruendo in un modo e difendendo in un altro. Cercheremo di fare la partita che va fatta in finale".

    Avete preparato i rigori?
    "Li abbiamo provati sempre durante l'anno, li proveremo anche oggi, sicuramente c'è massima attenzione".

    Due italiane battute in finale su tre. Potete fare la differenza?
    "È naturale, sarebbe importante per tutto il calcio italiano, per tutto il nostro movimento. Sono dispiaciuto per la Roma e la Fiorentina, che hanno fatto due ottime partite. Adesso ci siamo noi, a prescindere da come finirà la nostra partita penso che quest'anno sia stato centrato un grandissimo traguardo: era tantissimo che nessuna italiana arrivava in una finale europea. Ne abbiamo portate tre ed è stato un bellissimo traguardo per il calcio italiano".

    Chi gioca tra Brozovic e Mkhitaryan?
    "Per quanto riguarda le scelte, solo negli ultimi due mesi purtroppo ho potuto fare scelte. Nei primi cinque no e penso che i risultati si siano visti. Domani valuteremo anche oggi la condizione di Mkhitaryan che non può essere al cento per cento: vediamo oggi e decideremo domani".

    È uno specialista di coppe. Come prepara i suoi giocatori?
    "Ho la fortuna di allenare giocatori che sanno giocare questo tipo di partite. Non abbiamo giocatori che hanno finali di Champions e neanche un allenatore. Però tutti noi abbiamo fatto tante partite importanti: abbiamo campioni d'Europa e campioni del mondo. Abbiamo un mix di giocatori esperti e giovani, bisogna essere bravi a gestire i particolari, sono quelli che fanno la differenza e dovremo essere bravi domani a gestirli".

     
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    Lautaro: "Gioco le due finali più sognate da un giocatore. Siamo all'ultimo passo..."

    Pochi mesi fa hai vinto il Mondiale. Analogie, differenze?
    "Sono le due finali più importanti che un giocatore può giocare, l'unica cosa che cambia è la maglia. Le sensazioni sono le stesse, uniche, di arrivare fino in fondo: è merito del lavoro fatto durante l'anno, il gruppo è quello che conta, è la cosa più importante. Siamo all'ultimo passo, dovremo essere pronti per questa partita".

    Come si preparano e giocano questo tipo di partite, a livello emotivo e tattico?
    "Sappiamo che il Manchester City è un rivale molto tosto d'affrontare, per la qualità che ha. Però siamo pronti, abbiamo fatto il nostro lavoro e siamo pronti al meglio".

    Hai sentito Julian Alvarez?
    "No, non ci siamo sentiti. Da poco mi sono sposato e l'ho invitato al matrimonio, non è potuto venire".

    È l'anno migliore della tua vita?
    "Assolutamente, abbiamo raggiunto obiettivi molto importanti anche con l'Inter. Ho avuto la possibilità di giocare sei mesi fa la finale di un mondiale e ora giocherò una finale di Champions. Sono molto contento del presente e della stagione, vediamo di coronarla nella miglior maniera possibile".


    Hai avuto problemi alla caviglia, senti ancora dolore o ti senti in forma?
    "No, la verità che il problema è passato ,ho avuto una stagione molto intesa, al mondiale ho sentito dolore ma mi sono curato. Per l'Argentina, ho parlato con Scaloni e mi ha fatto riposare vista la stagione che ho avuto. Ho seguito grandi cure per giocare il mondiale, ma ora sto bene".

    Cosa vuol dire questa finale da campione del mondo, sei diventato ancora di più un leader del gruppo.
    "Questa partita significa tanto, sia per me che per i compagni. Era un obiettivo, abbiamo affrontato un girone tosto, merito nostro aver passato il turno e aver raggiunto la finale. Io ho imparato tanto, cerco di farlo ogni giorno e poi sento tanta responsabilità: sono cinque anni che sono all'Inter, domani anche i compagni saranno pronti per questa partita molto importante".

    Ossessione o sogno?
    "Non so se chiamarla ossessione, noi abbiamo tanta speranza, tanta voglia di riportare la coppa a Milano, in Italia. Sicuramente ci sono dei sogni, molto grandi, molto difficili da raggiungere, perché abbiamo fatto molta fatica per arrivare qua".

    Eto'o diceva che le finali non si giocano ma si vincono. La differenza la faranno gli aspetti psicologici?
    "Sicuramente la personalità non può mancare, è la prima cosa. Il cuore deve esserci sempre, la voglia di vincere e di alzare trofei anche. Abbiamo riportato trofei che a Milano mancavano da tanto, oggi abbiamo possibilità di giocarci un trofeo che manca da tantissimo. Chiedo ai compagni di giocare petto in fuori e testa alta".

    Nel 2010 c'era Milito...
    "So cosa ha fatto Milito in questo club, è un orgoglio poter seguire le sue orme. Spero di poter fare una grande partita domani, di poter aiutare i miei compagni e fare in minima parte quello che ha fatto lui".

     
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    Dias: "Noi favoriti? Non dimentichiamo che è una finale"


    Il Manchester City è considerato il grande favorito, qual è il pericolo domani?
    "Penso che l'errore più grande che possiamo commettere è dimenticare che domani si gioca una finale. La gente può dire quello che vuole, ma è una finale e quando ci sei puoi essere favorito solo quando giochi meglio dell'avversario".

    L'unica squadra che vi ha battuto due volte è il Brentford, che gioca 3-5-2 come l'Inter...
    "Ci sono tante partite in una partita ed è difficile fare paragoni così facili. Almeno per noi: domani è speciale e faremo tutto per essere pronti".

    Cosa è cambiato negli anni con Guardiola?
    "Ogni anno è diverso. Giocatori vanno, giocatori vengono. La lotta più grande che affrontiamo è trovare un equilibrio e penso che ci siamo riusciti in questa stagione. Da quando sono qui, ho sempre percepito la forza di questa squadra. La differenza la fa quello che ottieni alla fine: abbiamo vinto due coppe e ora proveremo a vincere la terza, faremo di tutto per vincerla. Ma non penso che sia giusto fare paragoni tra stagioni diverse: il calcio cambia".


    Come ti senti? Nervoso, eccitato?
    "Lo dico da tanto tempo, non solo in questi giorni. Quando arrivi al momento decisivo la cosa più importante è il carattere della squadra. Penso che, da un certo punto della stagione, abbiamo dimostrato tante cose e domani non sarà diverso. Tutti noi vogliamo vincere".

    Ti abbiamo visto fare un discorso alla squadra.
    "Siamo tutti capitani qui, è una caratteristica della squadra. Ed è importante che tutti riusciamo a capire quando è il momento di alzare la voce e quando invece no".

    Pensi che la pressione possa aiutarvi o appesantirvi?
    "La pressione ci piace, aiuta a essere concentrati: devi solo abbracciarla e non dimenticare di essere te stesso. Non dobbiamo dimenticare mai cosa rappresentiamo".

    Domani giocherai contro Dzeko o Lukaku. Quale dei due ti stimola come sfida personale?
    "È la finale della Champions League. Se fosse un lavoro facile, non sarebbe la finale della Champions League. Conosciamo i punti di forza dell'Inter: non si tratta di 2-3 giocatori, ma di tutta la squadra. E quando non diamo tanta importanza a tutti sbagliamo".

     
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    Guardiola: "La Champions è un sogno. Ma anche ossessione è una bella parola"


    Champions ossessione o sogno?
    "È un sogno. È sempre un sogno vincere dei trofei. Anche la parola ossessione è una parola positiva, ma è ovviamente un sogno per noi".

    Che partita sarà? Tutti vi vedono favoriti...
    "Non posso controllare cosa dicono o pensano le persone. Tutto dipenderà da noi e dall'Inter. La squadra più forte sarà la vincitrice: se alzerà la coppa, l'Inter sarà più grande del City. Conta solo la partita".

    Quanto sarà importante l'atmosfera?
    "Spero che sia una serata fantastica, è la competizione più bella del mondo. Siamo qui, pronti a supportare l'UEFA in questa competizione, ad aiutare i tifosi a divertirsi".

    Quali saranno le chiavi della partita?
    "Sono tante. L'Inter è una squadra abituata non solo a difendere. C'è la convinzione che le squadre italiane sappiano solo difendere, ma l'Inter sa fare tante altre cose. Acerbi, Darmian, Bastoni e Onana sono molto efficaci nel far ripartire la squadra. E tutti gli attaccanti, da Lautaro a Correa, sanno essere pericolosi. L'Inter ha la capacità di tenere la palla e di finalizzare, sa attaccare dal centro e dalle fasce. Cercheremo di difendere il meglio possibile, sia alti che bassi".

    Haaland nelle ultime occasioni ha avuto poche occasioni.
    "Non sono qui per discutere della sua capacità di convertire gli xGoals in gol. Domani sarà pronto per aiutarci a vincere la Champions".


    Quali sono le cose importanti per avere il suo successo. La lezione che dà ai giovani?
    "Avere ottimi giocatori. Avere Messi prima e Haaland ora. Ridete? Non sto scherzando".

    Due anni fa avete perso la finale col Chelsea. Cosa cambierà domani?
    "Vorrei dirvi tante cose. Che abbiamo imparato la lezione, ma non so che dire: sono squadre diverse, giocatori diversi, annate diverse. Col Chelsea non siamo riusciti a vincere. Per domani abbiamo un piano, abbiamo un'idea, ma poi bisogna vedere cosa dirà il campo. Noi siamo pronti e ci proveremo".

    A livello tattico quanto cambia affrontare una squadra che gioca con due attaccanti?
    "Cambia tanto, così come giocare con quattro o cinque in difesa. Noi dovremo gestire bene le transizioni".

    Che pensa di Lautaro?
    "Per come sta giocando nelle ultime settimane, cosa posso dire? È un campione del mondo, è un giocatore speciale: sa portare palla, sa essere pericoloso in area. Stiamo parlando dell'attaccante di una squadra che giocherà una finale di Champions".

    Qual è l'equilibrio tra seguire il piano gara e la creatività che spesso serve per vincere le partite?
    "Su tutta la partita, è importante sapere quello che devi fare e farlo bene. Però ci sono dei momenti in cui le partite diventano pazze, per cui magari devi inserire un attaccante in più o un difensore in più. E poi ci sono momenti in cui non si pensa alla tattica, ma a quello che ti dice il cuore. Nelle finali, non penso che sia giusto dire ai giocatori di lasciare troppo spazio alla creatività, a fare quello che vogliono: bisogna difendere bene, la cosa più importante è che stiamo perdendo, non che stiamo 0-0. E far sì che, sullo 0-0, l'Inter pensi di stare vincendo. A quel punto, potremmo farci avanti".

    Chi sarà il giocatore decisivo per l'Inter domani?
    "Per come giocano, Onana è fondamentale. Bastoni è eccezionale in quello che fa, aiuta ad avere una connessione migliore con gli attaccanti. Detto questo, dovremo cercare di difendere nel migliore dei modi e, quando avremo la palla, di attaccare creando problemi all'avversario".

     
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    De Bruyne: "Inseguiamo la Champions da tanto, sarebbe bellissimo"

    Sei al Manchester City da tanto tempo, inseguite la Champions da tantissimo. Come vi sentite?
    "È vero, sono qui da tanto tempo, ci sono stati momenti incredibili. Alti e bassi, giochiamo questa competizione da tempo e non siamo riusciti a vincere: penso che abbiamo fatto bene, se riuscissimo a vincerla sarebbe ovviamente fantastico per tutti".

    Inzaghi ha detto che il City è la squadra migliore d'Europa.
    "Lo ringrazio, penso che lavoriamo durissimo per giocare al massimo. Abbiamo vinto tante partite e tanti trofei in Inghilterra, penso che tutti sappiano di cosa siamo capaci di fare: ci proveremo anche domani".

    È stata una stagione particolare, interrotta dal Mondiale. Provare a vincere il treble cosa significherebbe?
    "Beh l'interruzione è stata molto strana, ognuno l'ha vissuta in maniera diversa. Io ovviamente sono molto orgoglioso di quello che abbiamo raggiunto come squadra: abbiamo fatto cose fantastiche e manca l'ultimo gradino, da scalare domani".

    Con Haaland è stato amore a prima vista?
    "No, assolutamente no. Sto benissimo con mia moglie. Scherzi a parte, il feeling che abbiamo in campo è difficile da spiegare: a volte io capisco cosa vuole e lui capisce cosa voglio. Ci colleghiamo bene e direi che siamo riusciti ad aiutare bene la squadra finora. Spero che domani sappia quello che sa fare".


    Domani servirà tanta pazienza.
    "Abbiamo studiato bene l'Inter, sappiamo di cosa sono capaci sia come squadra che a livello di singoli. Non ci aspettiamo una partita troppo aperta come spazi, è una finale. Dovremo cercare di giocare come sappiamo, con fiducia. Così, alla fine potremmo trovare occasioni e segnare gol".

    Il modulo di gioco è un po' inusuale per il calcio inglese.
    "Beh, negli ultimi anni molte squadre di bassa classifica in Premier League giocano a cinque in difesa. Il vantaggio che ha l'Inter è che conoscono benissimo questo sistema, i giocatori conoscono il loro ruolo e ovviamente sono molto bravi".

    La Champions per il City è un sogno o un'ossessione?
    "Dipende... Se vinci la Champions ottieni una delle cose più prestigiose che puoi vincere, sia come squadra che come giocatore. Domani abbiamo la possibilità di provarci".

    Cosa pensi che cambierà rispetto alla finale che avete perso?
    "Potrò rispondere solo domani. Abbiamo perso due anni fa, capita. Dobbiamo imparare da quello e domani abbiamo un'altra occasione di dimostrare che possiamo vincere questa coppa".

    Ma ci sono differenze rispetto alla vigilia di quella partita?
    "Non sento tanta differenza. Magari, il fatto che quest'anno abbiamo giocato una finale pochi giorni fa, mentre due anni fa venivamo da due settimane senza grandi impegni".

    Siamo al 10 giugno, quanta energia avete per giocare questa partita?
    "Penso che chiunque avrebbe tutte le energie del mondo, per una gara così. Se stai bene, puoi giocare per tutto l'anno. Se sei in forma, puoi giocare ogni 2-3 giorni. La cosa più complicata è il recupero a livello mentale. Però non vedo che problemi possano esserci in una finale di Champions: domani entrambi i giocatori avranno tutte le energie del mondo"

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    Ossessione o sogno? Forse ha ragione Guardiola, forse per una finale di Champions League vale la pena spendere entrambe le parole. Manchester City e Inter si giocheranno la partita più importante della stagione allo stadio Olimpico Ataturk di Istanbul. Appuntamento alle 21, fischio d'inizio affidato al polacco Marciniak.

    Dove seguire Manchester City-Inter. La finale sarà trasmessa in diretta TV in chiaro su Canale5, nonché in diretta su Sky (ai canali 201, 203 e 213, e su SkyGo) e in streaming su Infinity. Live testuale su TuttoMercatoWeb.


    Fischio d'inizio: ore 21
    Stadio: Stadio Olimpico Ataturk, Istanbul Tv: Canale 5, Infinity e Sky Sport

    Come arriva il Manchester City. Tutti a disposizione per Pep Guardiola, che recupera Walker e lo dovrebbe schierare in difesa insieme a Ruben Dias e Akanji. La novità, rispetto alla finale di FA Cup, sarà il ritorno del titolare Ederson fra i pali. Confermato per il resto lo schieramento alle spalle di Haaland, con Rodri-Stones coppia frangiflutti alle spalle della fantasia di Bernardo Silva, Gundogan, De Bruyne e Grealish.

    Come arriva l'Inter. Anche Simone Inzaghi può contare sulla rosa nella sua interezza. L'unica incertezza riguarda il minutaggio di Mkhitaryan, che per questo potrebbe partire dalla panchina con Brozovic in cabina di regia insieme a Barella e Calhanoglu, sicuri del proprio posto. Dzeko è ampiamente favorito nel ballottaggio con Lukaku per affiancare Lautaro. Gli esterni saranno Dumfries e Dimarco, con Darmian, Acerbi e Bastoni davanti a Onana.

     
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    La prima volta sarà quella buona, anche se soltanto per una fra Manchester City e Inter. La finale di Champions League di questa sera sarà in assoluto il primo incontro tra le due formazioni. Sarà anche la prima volta per Simone Inzaghi contro il club inglese, mentre ovviamente Pep Guardiola ha già sfidato i nerazzurri nella stagione del triplete di Mourinho.

    Male con le inglesi. Negativi, in compenso, i precedenti tra l'Inter e le formazioni della perfida Albione. Sulle 40 gare giocate contro squadre inglesi, i nerazzurri ha perso 18 volte e vinto 16, con sei pareggi a completare il quadro. Positivi, viceversa, i numeri del City contro le italiane: su 18 gare, 6 vittorie e 5 sconfitte, con sette pareggi.

     
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    L’Eintracht Francoforte aveva messo nel mirino Victor Lindelof per la prossima stagione. Il Manchester United però difficilmente cederà il centrale svedese. A bloccare tutto, come riporta l’edizione odierna di Bild, è stato il tecnico Erik Ten Hag che considererebbe il difensore come intoccabile

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    Cinquantadue reti e nove assist in 52 partite stagionali. Tutti gli occhi, stasera, saranno puntati su di lui: Erling Haaland potrebbe entrare nella leggenda a soli 22 anni aiutando il Manchester City a conquistare una storica tripletta e la prima Champions. Un trionfo che lo avvicinerebbe anche alla conquista del Pallone d'Oro, ma come arriva il norvegese a questa sfida? Non bene, almeno dal punto di vista realizzativo: l'ex Borussia Dortmund ha realizzato solo un gol nelle ultime sette partite, ed è rimasto a secco nelle due semifinali contro il Real Madrid e nella finale di FA Cup con il Manchester United. Resta uno spauracchio, ma anche i robot sentono la tensione e la pressione.

     
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    La partita più importante della storia del Manchester City avrà uno spettatore d'eccezione. Mansour bin Zayd Al Nahyan, lo sceicco proprietario del club inglese, sarà a Istanbul per assistere alla finale di Champions contro l'Inter, a differenza di Zhang Jindong, che invece non si è recato in Turchia ed è rimasto in Cina. Quella di Mansour è una presenza a suo modo storica, perché ha visto dal vivo solo una volta la sua squadra, nel 2010 contro il Liverpool. Era assente, invece, nel 2021, quando il City perse contro il Chelsea.

     
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    Il Manchester City grande favorito, l’Inter alla prova del sogno. Dopo tanta attesa, è arrivata la sera della finale di Champions League. Appuntamento alle 21 allo stadio Olimpico Ataturk di Istanbul, direzione di gara affidata al polacco Marciniak. Ecco le formazioni ufficiali della gara.

    Pep Guardiola lascia in panchina Walker. L’altra novità rispetto alla finale di FA Cup è il ritorno di Ederson tra i pali, in attacco ovviamente c’è lo spauracchio Haaland.


    Simone Inzaghi sceglie Brozovic e Dzeko dal primo minuto: Mkhitaryan e Lukaku partono dalla panchina.

    Manchester City (3-2-4-1): Ederson; Akanji, Dias, Aké; Stones, Rodri; Silva, De Bruyne, Gundogan, Grealish; Haaland. Allenatore: Guardiola.

    Inter (3-5-2): Onana; Darmian, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Dimarco; Dzeko, Lautaro. Allenatore: Inzaghi.

     
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    Alla lettura della formazione ufficiale del Manchester City salta all'occhio l'assenza di Kyle Walker. Il terzino destro era dato titolare alla vigilia avendo recuperato da un problema alla schiena ed essendosi allenato nell'ultima seduta, invece Guardiola ha deciso di lasciare il nazionale inglese in panchina, preferendogli Nathan Aké. A sinistra invece agirà Manu Akanji.

     
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    È l'Italia il Paese più rappresentato in questa finale di Champions League fra Manchester City e Inter. Tra i 22 titolari ben 15 nazioni rappresentate, tra cui 5 sono di casa nostra (Acerbi, Barella, Dimarco, Darmian e Bastoni). Solo due invece gli inglesi in campo (Stones e Grealish) così come i portoghesi (Ruben Dias e Bernardo Silva) e gli olandesi (Aké e Dumfries). Rappresentate anche Brasile (Ederson), Germania (Gundogan), Norvegia (Haaland), Spagna (Rodri), Belgio (De Bruyne), Svizzera (Akanji), Camerun (Onana), Bosnia Erzegovina (Dzeko), Argentina (Lautaro Martinez), Turchia (Calhanoglu) e Croazia (Brozovic).

     
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