ssd biancoscudati padova

2014-15

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    Padova, chiusa la campagna abbonamenti: sfondata quota 3500!
    Di Staff Padovagoal Ultima modifica: 27 settembre, 2014
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    La Biancoscudati Padova informa che si è conclusa oggi la campagna abbonamenti per la stagione 2014-2015. Le tessere sottoscritte dai tifosi padovani sono 3511, un risultato che va ben oltre le più rosee previsioni di questa estate. La Società ringrazia di cuore quanti hanno espresso il loro entusiasmo e la loro fiducia nella rinascita del calcio padovano.

    Edited by padova81 - 15/11/2014, 14:51
     
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    Nuove maglie, venerdì la presentazione
    01.10.2014 11:10 di Redazione Padova Sport articolo letto 280 volte

    Saranno svelate venerdì alle 18, presso il Macron Store di via della Croce Rossa, le nuove maglie dei Biancoscudati confezionate dall’azienda bolognese: oltre alle classiche bianca e rossa, la terza casacca sarà blu con la grande effigie del Gattamelata, scelta dai tifosi lo scorso anno prima che il Calcio Padova scomparisse dal professionismo.

    maglia attuale
     
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    Padova, la presentazione delle maglie ufficiali al Macron Store
    Scritto da: Gabriele Fusar Poli 3 ottobre 2014


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    Ore 18.20 – Termina la presentazione. Sulla nostra pagina Facebook tutte le foto dell’evento!
    Ore 18.07 – Inizia la presentazione delle maglie.
    Ore 18.05 – I “modelli” che indosseranno le maglie saranno Petkovic, Segato, Cunico e Ferretti.
    Ore 17.55 – Leggendo il comunicato ufficiale della Macron si scopre che la prima maglia bianca avrà “particolari inserti, presenti sul collo in maglieria, nei polsini delle maniche e nella sezione laterale, di colore rosso”. La seconda maglia, di colore rosso, avrà inserti bianchi. La terza maglia sarà blu intervallata con particolari bianchi e rossi, ed avrà l’effigie del Gattamelata come previsto.
    Ore 17.50 – Arrivano i giocatori biancoscudati al Macron Store.
    Ore 17.40 – Grande mistero sulle nuove maglie, i tre manichini sono coperti da altrettanti teli.

     
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    Sfida di Coppa: Parlato pensa al turn-over
    14.10.2014 10:12 di Redazione Padova Sport
    Fonte: "Il Mattino"

    Si è aperta tra certezze, dubbi e paure la settimana più importante, fin qui, della Biancoscudati Padova. La vittoria contro il Fontanafredda ha dato forza a un gruppo capace anche di fare la voce grossa anche senza due uomini fondamentali come Segato e Ferretti, mentre domani si torna già in campo per la sfida di coppa a Fano, anche se la testa è rivolta anche al big match di domenica all’Euganeo contro il Belluno e ai possibili provvedimenti che può prendere il giudice sportivo dopo gli episodi di domenica. Ma andiamo con ordine. Verso Fano. Oggi la squadra si allenerà alle 14 alla Guizza e subito dopo partirà per Fano, dove domani alle 15 scenderà in campo per i sedicesimi di finale di coppa Italia di serie D. Parlato, quasi sicuramente, schiererà una formazione completamente diversa rispetto a quella vista contro il Fontanafredda e a quella che giocherà con il Belluno. Spazio a chi ha giocato meno fin qui, al punto che il tecnico lascerà a casa anche Cunico e Nichele, per far recuperare loro perfettamente le forze in vista di domenica prossima. Spazio invece a Segato, squalificato in campionato, a Tiboni e Mattin che devono trovare la migliore condizione e ai tanti giocatori che fin qui si sono visti poco. Il tecnico non considera l’impegno minore, ma ha la necessità di di far rifiatare alcuni giocatori e di valutarne altri. «Sarà un modo per vedere all’opera tutti», ha spiegato, infatti, il diesse Fabrizio De Poli. «Non ci dà fastidio il fatto che questa gara arrivi proprio nella settimana che precede la sfida al Belluno. Giocare è sempre un divertimento». De Poli ha bisogno anche di risposte positive da tutta la rosa e da una squadra che l’ha soddisfatto solo a metà nell’ultima partita di campionato. «A Fontanafredda ho visto luci e ombre. Nel primo tempo abbiamo fatto molto bene, siamo stati incisivi anche senza un centravanti di manovra e il centrocampo a tre si è dimostrato una soluzione più che efficiente. Non si possono, tuttavia, sbagliare tanti gol. La gestione della gara va assolutamente migliorata, dobbiamo farci più cinici e chiudere le partite quando abbiamo la possibilità. Dobbiamo essere più cattivi e non rilassarci come fatto nel finale a Fontanafredda.

    Padova, più grave del previsto l’infortunio del “Rulo” Ferretti: si allungano i tempi di recupero?
    Scritto da: Gabriele Fusar Poli 14 ottobre 2014

    Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe/Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
    El Rulo Ferretti è partito per Empoli, dove si curerà in un centro specifico fino a domani. La lesione alla coscia è più grave del previsto (superiore al secondo grado), anche se, con le terapie di Empoli, c’è ottimismo sul fatto che l’argentino possa tornare in campo già fra tre settimane.

    Si teme uno stop più lungo per Ferretti. L’entità dell’infortunio al flessore della gamba sinistra è più grave di quanto emerso nei primi accertamenti clinici, tanto che si parla di una lesione superiore al secondo grado. Questo è il responso emerso al centro di riabilitazione di Empoli, dove da ieri si trova l’attaccante: una struttura all’avanguardia, alla quale si rivolgono molti giocatori di serie A, e nella quale “El Rulo” effettuerà almeno fino a domani (incluso) tre sedute giornaliere di fisioterapia e di esercizi di mobilizzazione. Proprio domani, infatti, è previsto che dal capoluogo toscano vengano comunicati i tempi di recupero, che inizialmente erano stati quantificati in tre-quattro settimane.
     
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    tiboni e la nuova autista del pullman in partenza per fano


     
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    Fano-Padova, le pagelle biancoscudate: Tiboni encomiabile per l’impegno, bene Petrilli ed Aperi, Busetto sicuro, bocciato Russo
    Scritto da: Gabriele Fusar Poli 15 ottobre 2014

    Cicioni 6: All’esordio con la maglia biancoscudata salva il risultato dopo pochi minuti. Sivilla lo spiazza dal dischetto, e nella ripresa è spettatore non pagante. Vien da sé chi meritava di passare il turno…
    Busetto 6.5: Aveva già avuto modo in campionato di dimostrare le sue qualità. E in Coppa le conferma: puntualità e pulizia in ogni intervento difensivo e precisione quando c’è da far ripartire l’azione. Sia a destra che a sinistra.
    Thomassen 6: Rischia di alzare bandiera bianca ad inizio partita causa problema al ginocchio sinistro. Ma da buon capitano di giornata stringe i denti e resiste fino al novantesimo ed oltre. E sbaglia poco là dietro.
    Niccolini 5.5: Sarà la stanchezza accumulata nelle prime sei giornate di campionato, o forse l’approccio non ottimale alla gara, ma sta di fatto che traballa in almeno tre occasioni. Le sue doti, però, non si discutono. E poi c’è chi ha fatto di peggio…
    Russo 4.5: Sbaglia lo sbagliabile: in ritardo in quasi tutte le diagonali difensive, è troppo morbido nella clamorosa occasione avuta in attacco. E provoca il rigore che regala la vittoria al Fano. Può bastare…
    (Mazzocco 6): Magari non precisissimo, ma serve comunque un paio di palloni interessanti.
    Dionisi 6: Nel primo tempo viene schierato a sorpresa quale interno di centrocampo, e non demerita tanto che sfiora pure l’eurogol. Nella ripresa viene messo nel suo habitat naturale (la fascia destra, per intenderci) e spinge come di consueto. Ma non basta per cambiare il risultato.
    Segato 5.5: Visto il lungo stop in campionato ci si aspettava una prestazione generosa da lui. Invece la concentrazione non è quella dei giorni migliori. Risultato: troppi calci da fermo sprecati e poche intuizioni delle sue. Non la migliore delle partite.
    Mattin 6: Dopo l'”apprendistato” di Fontanafredda arriva la “promozione” di Fano. E sarebbe a pieni voti se non fosse per l’occasione sciupata nel finale. La sufficienza c’è, appuntamento alle prossime sfide per i voti più alti.
    Montinaro 5.5: Partiamo dall’aspetto positivo, ovvero l’impegno: c’è, e si vede. Ma purtroppo ci sono anche la testardaggine e la poca freddezza sotto porta in almeno due occasioni. Maledirà però Ginestra per la super-parata sul suo destro al volo: avesse segnato…
    (Pittarello 5.5): Non incide.
    Petrilli 6.5: Provoca più di un grattacapo alla retroguardia del Fano, puntando sempre il proprio diretto avversario. La domanda nasce spontanea: senza l’infortunio di inizio campionato ora sarebbe titolare inamovibile? La risposta sembra scontata…
    Tiboni 6.5: Sembrava destinato a partire dalla panchina. Invece non solo è inserito nell’undici iniziale, ma stupisce per l’impegno messo in campo. Certo, l’autonomia è ancora limitata ma il mezzo voto in più per la tenacia è meritato.
    (Aperi 6.5): Come Petrilli, ma con ancor più imprevedibilità.

    Fano-Padova, le voci dalla sala stampa. Bergamin: “Mi auguro un maggior senso di responsabilità da parte dei tifosi”. Parlato: “Eliminazione ingiusta, ora pensiamo al Belluno”.
    Scritto da: Gabriele Fusar Poli 15 ottobre 2014

    Nicola Petrilli: “Loro sono partiti forte nel primo quarto d’ora, poi dopo il vantaggio siamo cresciuti noi. La squadra che meritava di passare era la nostra, non loro che l’hanno messa sul piano più fisico che tecnico. Siamo stati ingenui sul rigore, ma ora dobbiamo pensare già a domenica. Il Belluno? Giocarla a porte chiuse o lontano da Padova sarebbe stata una beffa. Siamo contenti che ci sia il nostro pubblico, perché se non sentiamo la stanchezza in campo è per merito loro che ci incitano in maniera commovente fino all’ultimo secondo. Il Belluno non ha nulla da perdere, giocheranno sulle ali dell’entusiasmo e quindi dovremo stare attenti e riflettere su ogni pallone che andremo a giocare. Tiboni? In queste due settimane si è allenato intensamente, anche oggi ha fatto una buonissima partita. Nel finale di gara con loro stanchi e più aperti avrebbe anche potuto trovare il gol, ma nei sessanta minuti giocato si è comportato benissimo”.
    Carmine Parlato: “È un’eliminazione ingiusta, il loro portiere è stato il migliore in campo. C’è rammarico, ma complimenti al Fano. Abbiamo avuto occasioni ma non le abbiamo finalizzate al meglio, ora pensiamo sin da subito a domenica. Nel primo tempo abbiamo avuto il pallino del gioco in mano, ma dovevamo essere più lucidi sotto porta. Tiboni? Mi è piaciuto, l’ho sostituito perché l’ho visto stanco ad inizio ripresa com’era logico che fosse. Era meglio non perdere, ma facciamo tesoro degli errori commessi e ricordiamoci che abbiamo giocato con grande temperamento e carattere fino al novantesimo ed abbiamo perso a causa di un calcio di rigore. I giovani testati oggi? Ho capito su chi posso contare sin dall’inizio nelle prossime gare…”.
    Giuseppe Bergamin: “Se c’era una partita che potevamo anche perdere era questa, ma per quanto visto in campo è una sconfitta immeritata. Un rigore condiziona sempre l’andamento della gara, ma abbiamo anche fallito due limpide occasioni. Siamo delusi dal risultato ma da adesso cominciamo a pensare a domenica. Il Giudice Sportivo? Mi auguro che i tifosi capiscano che siamo sempre più vicini ad una zona di pericolo, anche chi ha perso il controllo domenica, perché siamo ancor più sotto osservazione. Devono rendersi conto che possono provocare gravi danni e che può costare caro alla società, in tutti i sensi… Mi auguro che ci sia un senso di responsabilità maggiore, perché crea danni a tutti. È la seconda volta che accade, mi auguro che non accada una terza perché sennò vuol dire che non ci capiamo. Dobbiamo farci una regolata… Cosa possiamo fare come società? Ce lo stiamo chiedendo anche noi, vediamo se possiamo anche solo avere un confronto con questi tifosi. Il regolamento parla chiaro ed il giudice è intransigente. In questo momento si può fare solo un appello a non ripetere certi gesti, poi cercheremo di capire cosa possiamo fare di concreto”
     
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    L'Appiani ai padovani è ormai realtà: via ai lavori per la riqualificazione della tribuna ovest
    22.10.2014 09:54 di Redazione Padova Sport

    Riceviamo e pubblichiamo da Michele Toniato, a proposito dello stadio Appiani:

    Dopo la delibera del 7 ottobre scorso con la quale la Giunta del Comune di Padova ha approvato il progetto esecutivo relativo alla RIQUALIFICAZIONE DELLA TRIBUNA OVEST ED I RELATIVI SERVIZI DELLO STADIO APPIANI, oggi ho avuto la conferma che i lavori partiranno fra qualche giorno! Sono veramente felice, finalmente sta per arrivare il momento a cui ho lavorato per tre anni durante il mandato di consigliere comunale… ne sono davvero fiero e felice! Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che, a vario titolo, mi hanno sostenuto ed aiutato in questo progetto. L’APPIANI AI PADOVANI, ORMAI È REALTÀ!
     
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  8. padova81
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    Padova, Bitonci apre alla tanto attesa modifica: “Stiamo valutando la possibilità di avvicinare la curva al campo da gioco dell’Euganeo”
    Scritto da: Gabriele Fusar Poli 22 ottobre 2014

    “Stiamo valutando la possibilità di avvicinare la curva al campo da gioco dell’Euganeo”. I tifosi biancoscudati sognano di sentire questa frase da vent’anni. Anzi, sognavano. Il loro desiderio, infatti, potrebbe trasformarsi in realtà.
    Perché a pronunciare tali parole è stato Massimo Bitonci: ospite della trasmissione “Padova in diretta” su Telenuovo, il sindaco della città del Santo – reduce dalla sua prima esperienza in Tribuna Fattori – ha auspicato di riuscire a migliorare l’impianto di viale Nereo Rocco accontentando, nel contempo, chi assiste alla partite casalinghe di Ferretti e compagni.
    Queste le dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino padovano: “E’ una richiesta fatta da molti tifosi, abbiamo anche già fatto fare dei preventivi. Ormai il campionato è iniziato ma credo che il prossimo anno, visto il grande entusiasmo dei tifosi e il numero di spettatori, si possa ragionarci su. Sono evidenti i limiti dello stadio Euganeo, per questo l’idea è quella di avvicinare almeno una parte delle tribune al campo da gioco”.
    L’idea sarebbe quella di “sovrastare” la pista d’atletica con una struttura in tubi innocenti, soluzione già adottata con successo a Cagliari o (più recentemente) a Trapani.
     
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    tiboni e la nuova autista del pullman in partenza per fano



    Quanto è idiota Tiboni !!!!!
     
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  10. padova81
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    Roberto Bonetto: “Continuiamo a crescere. E ben vengano nuovi soci, ma a patto che siano padovani…”
    Scritto da: Gabriele Fusar Poli 28 ottobre 2014

    Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli
    Un filo diretto da Giacarta a Padova. L’amministratore delegato Roberto Bonetto, che si trova in Indonesia per lavoro, è rimasto incollato al telefono domenica per seguire la partita dei biancoscudati contro l’ArziChiampo. «Sono rimasto in contatto con mio figlio che mi ha mandato un paio di messaggi, mentre mia moglie ha guardato la gara in tv raccontandomela al telefono. È stata una vittoria un po’ sofferta, ma è arrivato il risultato che ci auspicavamo tutti». Ha sentito anche il presidente Giuseppe Bergamin? «Sì, mi ha esternato la sua sofferenza. Spero che questa settimana passi in fretta per venire anch’io a soffrire in prima linea. Domenica il mio arrivo in aereo è previsto alle 13.40, mi auguro che non ci siano ritardi per potermi vedere tutta la sfida con la Triestina, spero di godermela. Anche perché una partita posso saltarla, ma due non ci riesco». Otto successi di fila a inizio stagione è un record per il Padova. «Domenica abbiamo raccolto una bella vittoria, continuiamo a crescere come squadra e come punteggio. Da amministratore delegato sono abituato a guardare i numeri e dicono che lo start-up è stato realizzato bene: abbiamo una vera struttura organizzativa, una società che ha chiuso i contratti con i suoi dipendenti, abbiamo 450-500 giovani che giocano a calcio, mio figlio e Alberto Noventa che seguono il marketing hanno chiuso molti contratti pubblicitari come si può vedere allo stadio».
    «Proseguiamo così fino a Natale, e da gennaio cominciamo a ragionare per la prossima stagione». Sono passati tre mesi (24 luglio) da quando lei e Bergamin avete fondato il Padova. È una bella soddisfazione a livello personale vederlo così in alto? «Abbiamo fatto un buon lavoro, ciascuno per la sua parte. Siamo più che soddisfatti, però dobbiamo restare con i piedi per terra, società e squadra, perché non abbiamo ancora vinto niente. Al di là di essere in testa alla classifica e di avere portato seimila persone allo stadio, alla fine i tifosi si ricordano di chi viene promosso. Cerchiamo di arrivare davanti e di programmare il futuro per fare tornare il Padova agli antichi splendori». All’inizio della vostra esperienza avevate parlato di tre anni per riportare i biancoscudati nei professionisti, sembra che le tappe possano essere bruciate. «Abbiamo costruito una buona squadra, De Poli e Parlato hanno svolto un ottimo lavoro. Può darsi che arriviamo al primo step prima di tre anni e bisogna cominciare a lavorare per il secondo step che sarà più difficile dato che tutto, squadra e struttura societaria, dovrà essere adeguato alla Lega Pro. Migliorie che servono per fare il salto di qualità, ecco perché dico che a gennaio bisogna cominciare a impostare la prossima stagione con un’alternativa A e un’altra B. Poi se non riusciamo quest’anno a salire pazienza. Se però ci riusciamo, dobbiamo essere pronti perché non si può programmare a giugno, è troppo tardi».
    Torniamo all’attualità. «Speriamo di recuperare Ferretti e di allungare questa striscia positiva. La prova della verità sarà il 4 gennaio (sfida con l’Altovicentino, ndr), qualcosa di più su dove possiamo arrivare si capirà dopo quella partita». Ci sono più di due mesi allo scontro diretto, e per quella data l’attuale vantaggio di due punti potrebbe essere lievitato. «Io sarei già contento di arrivarci con due punti in più». Crede che sarà corsa a due? «La classifica dice questo. Domenica la Sacilese ha perso e il Belluno ha pareggiato, chi procede a marcia spedita siamo noi e l’Altovicentino. Intanto, godiamoci questi momenti di gioia, lì da soli in vetta con un pubblico che ci segue, un organigramma societario completato e uno spirito nuovo». È possibile l’ingresso in futuro di nuovi soci? «Siamo aperti a tutti. Quando dico che bisogna programmare, significa che occorre guardare i numeri per vedere ciò che possiamo fare da soli e con l’aiuto di altri imprenditori e dell’azionariato popolare, quando si svilupperà, per costruire un grande Padova, ciascuno con la sua quota. Siamo partiti io e Bergamin, e si potranno aggiungere altre persone fermo restando tre requisiti: ci deve essere la passione per il Padova, gli imprenditori devono essere padovani e ci deve essere feeling reciproco tra le persone».
     
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    Padova, doppio cambio di sede in vista: col Dro a Rovereto il 16 novembre e col Kras Repen a Trieste il 14 dicembre
    Scritto da: Gabriele Fusar Poli 29 ottobre 2014

    Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia
    Se gli oltre 5.000 spettatori allo stadio Euganeo sono motivo d’orgoglio, i numeri dei tifosi biancoscudati in trasferta a volte possono diventare un problema. Fra tre settimane, dopo le partite con Triestina e Giorgione, il Padova sbarcherà infatti a Dro: stadio omologato per mille spettatori ma con diverse difficoltà. Dei mille omologati, quasi la metà sono posti in piedi (a ridosso, per esempio, della pista ciclabile sovrastante), e ci sono evidenti problemi di parcheggi e di gestione di numeri considerevoli di presenze. Una riunione tecnica svoltasi ieri sera in Questura a Trento ha affrontato la questione, e oggi dovrebbe arrivare il responso: Dro-Padova potrebbe andare in scena a Rovereto, allo stadio “Quercia”, impianto da 5 mila spettatori, che aveva ospitato il Padova per l’ultima volta in occasione di un’amichevole estiva con il Barletta, tre anni fa, in pieno ritiro estivo a Folgaria.
    L’ipotesi che si potesse giocare al “Briamasco” di Trento è sfumata per i problemi logistici del capoluogo trentino, alle prese con il nuovo museo d’arte contemporanea, ubicato a pochi passi dallo stadio, che ogni week end fa registrare il pienone. È invece già certo, con la conferma giunta nelle ultime ore, che la partita tra i Biancoscudati e il Kras Repen, programmata per la quindicesima giornata il 14 dicembre contro la formazione carsica della cittadina di Monrupino, si giocherà allo stadio “Nereo Rocco” di Trieste.
    Stadio-Quercia-Rovereto
     
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    Dro-Padova, dietrofront: si gioca nello stadio del paese trentino. Il presidente Angeli: “Sarà un evento con la E maiuscola. E i posti saranno…”
    Scritto da: Gabriele Fusar Poli 30 ottobre 2014

    Fonte: Trentino, Daniele Loss
    Il 16 novembre, indipendentemente dal risultato finale, sarà una giornata storica per l’Unione Sportiva Dro e per il piccolo paese della Busa. Il motivo? Semplice: la compagine gialloverde affronterà niente meno che i Biancoscudati Padova, nobilissima decaduta del calcio nazionale e capolista (quasi sicuramente lo sarà anche tra un mese) del girone C. C’è (o meglio c’era perché sembra essere risolto) un problema: dove si giocherà la partita? Al seguito della compagine patavina, in occasione delle gare in trasferta, si muovono non meno di 500 tifosi veneti e, in alcune occasioni, il numero è salito addirittura a 600 unità. Troppi per le tribune del piccolo campo di “Oltra”? No, assolutamente: la sfida tra Dro e Biancoscudati Padova si giocherà regolarmente nella “tana” dei gialloverdi e oggi arriverà l’ok definitivo della Questura che autorizzerà la manifestazione. «Siamo già al lavoro da una settimana – spiega il massimo dirigente droato Loris Angeli – per organizzare nel migliore dei modi quello che per la società, ma più in generale per la comunità di Dro, sarà un evento con la “E” maiuscola. Quando mai ci ricapiterà di affrontare il Padova? Per questo questa partita la vogliamo giocare sul nostro campo. Avremmo potuto andare a Trento o Rovereto, ma non avrebbe avuto senso. La Questura ci ha dato il benestare e ci stiamo adoperando per accogliere nel migliore dei modi i numerosi tifosi del Padova». Si ok, ma se veramente dovessero arrivare 500 spettatori dalla città del Santo dove saranno sistemati? «Nelle due tribune – prosegue Angeli – che destineremo interamente ai tifosi ospiti. Chiederò un piccolo sacrificio ai supporters di casa, che non sono mai troppi, che dovranno posizionarsi a Nord (sotto il monte, ndr) sul lato corto del campo. Lì, tra posti in piedi e qualche panchina, possono stare un centinaio di persone. Tutti gli altri posti (tutti a sedere, ndr), che sono complessivamente 600, saranno invece per la tifoseria veneta». Ma cinque – seicento spettatori significano anche pullman e, soprattutto, tante automobili. «Sulla strada “vecchia”, che dal paese porta al campo sportivo, verrà istituito il senso unico e l’altro lato della carreggiata servirà per il parcheggio delle vetture. E, inoltre, utilizzeremo un’ampia area come area dedicata alla sosta posta proprio all’inizio della salita dove sistemeremo anche una biglietteria. Per quanto riguarda, invece, la sala stampa, utilizzeremo anche lo spazio posto a sinistra della cabina per dare ospitalità nel migliore dei modi ai tantissimi giornalisti che ogni domenica seguono il Padova».

    Stadio-Dro
     
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    Padova, storico annuncio di Bitonci: “In caso di promozione in Lega Pro realizzeremo una tribuna coperta di 3000 posti a bordocampo”
    Scritto da: Dimitri Canello 5 novembre 2014

    “Ci siamo confrontati a lungo e, dopo aver valutato diverse ipotesi, abbiamo trovato la soluzione ideale – dichiarano in una nota congiunta il sindaco Massimo Bitonci e l’Assessore allo sport Cinzia Rampazzo – in caso di promozione in Lega Pro dei Biancoscudati Padova realizzeremo una tribuna modulare, coperta, di 3000 posti, a bordo campo, davanti all’attuale curva sud dello stadio Euganeo – specificano – A giorni avremo ulteriori incontri con la società e alcune rappresentanze di tifosi, ai quali sottoporremo il nostro progetto. Chiediamo sin da ora a tutti gli appassionati di sostenere i Biancoscudati Padova con lo stesso entusiasmo e calore delle settimane scorse – concludono – la squadra e la società nate quest’estate hanno conquistato il cuore dei padovani e sono, quindi, un patrimonio per tutta la città, che l’Amministrazione vuole tutelare”.

    Padova, nuovo nome per l’Euganeo? Roberto Bonetto: “Stiamo valutando due/tre proposte”
    Scritto da: Gabriele Fusar Poli 5 novembre 2014

    Fonte: Gazzettino
    Un nuovo nome per l’Euganeo? Si tratta di una ipotesi tutt’altro che remota su cui la società biancoscudata, in accordo con il Comune, sta ragionando, progettando un’operazione di marketing molto diffusa all’estero. E così l’impianto padovano potrebbe vedere abbinato, o sostituito, il proprio nome a quello di uno sponsor, esperienza che in Italia ha un unico precedente a Reggio Emilia dove il “Giglio”, utilizzato dal Sassuolo, è diventato il “Mapei Stadium”. Per Padova invece non si tratterebbe di una vera novità e una simile iniziativa seguirebbe la falsariga di quanto già successo con il palasport di San Lazzaro e quello dell’Arcella, rinominati rispettivamente Palafabris e Palaspiller. «Abbiamo due o tre situazioni e contatti che stiamo valutando – ha confermato l’altra sera a Tv7 Triveneta l’amministratore delegato biancoscudato Roberto Bonetto – e vogliamo fare le cose per bene. Vanno in primo luogo risolti alcuni aspetti burocratici». Il primo riguarda la convenzione tra il nuovo Padova e il Comune per la gestione dell’Euganeo che scade a giugno 2015. Solo in presenza di un accordo a più lungo termine, infatti, la società è in grado di entrare nel vivo della trattativa con gli sponsor. Tra questi figurerebbe un primario gruppo della grande distribuzione che opera nel territorio. Non è da escludere che la contropartita economica, si parla di cifre intorno ai 70 mila euro, possa poi servire per realizzare il progetto caro ai supporter della Fattori di avvicinare la curva alla porta, con una struttura prefabbricata in ponteggi come quelle realizzate a Cagliari e Trapani.
     
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    L’Euganeo si prepara a cambiare nome: si chiamerà “Alì Stadium”? L’accordo di massima è stato raggiunto, ma a patto che…
    Scritto da: Gabriele Fusar Poli 13 novembre 2014

    Fonte: Corriere del Veneto, Davide D’Attino
    Lo stadio Euganeo sarebbe davvero pronto a cambiare nome. Nei giorni scorsi, infatti, sarebbe stato raggiunto un accordo di massima e solo a determinate condizioni, tra il Comune, la Biancoscudati Padova e la catena di supermercati «Alì». Un accordo tra l’ente proprietario dell’impianto di viale Rocco, la società che lo ha in concessione e l’azienda padovana, guidata da Francesco Canella, che si sarebbe detta disponibile ad intraprendere un’operazione che, almeno per quanto riguarda il calcio, non vanta molti precedenti nel nostro Paese. In sostanza, il gruppo che ha sede in via Olanda, e che possiede ben 44 punti vendita tra città e provincia, dopo alcuni incontri con la società presieduta da Giuseppe Bergamin, sarebbe disponibile a mettere sul piatto una cifra (la cui entità, per ovvi motivi, rimane ancora «top secret») per sponsorizzare l’Euganeo. Anzi, con il benestare di palazzo Moroni, l’impianto potrebbe cambiare direttamente il nome in «Alì Stadium». La questione, di recente, sarebbe stata al centro di un lungo colloquio, avvenuto in municipio, tra il sindaco Massimo Bitonci e i Bonetto padre e figlio, rispettivamente ad e vicepresidente del Padova. Pur con tutti i condizionali del caso, il fatto che le parti siano pervenute ad una certa intesa viene confermato da più parti anche se, ad oggi, non esiste alcun patto nero su bianco.
    E il motivo è presto spiegato: il gruppo Alì, infatti, avrebbe sì dato la propria disponibilità, ma soltanto a partire dalla prossima stagione sportiva e soltanto a patto che la Biancoscudati Padova disputi il campionato di Lega Pro e non più quello di serie D. In pratica, la proposta del gruppo sarà valida solo se la squadra allenata da Carmine Parlato, a maggio prossimo, fosse promossa nella categoria superiore. Senza poi dimenticare che, essendo l’Euganeo di proprietà comunale, l’operazione dovrebbe ottenere il via libera da giunta e consiglio comunale di palazzo Moroni. Come è successo, ad esempio, la scorsa estate a Cesena. Dove l’azienda «Orogel», offrendo alla società bianconera il pagamento di 120mila euro all’anno per dieci anni, per un totale, quindi, di un milione e 200mila euro ed acquisendo il placet dell’amministrazione comunale, è riuscita a cambiare il nome dello stadio comunale Dino Manuzzi in Orogel Stadium. Se l’affare tra Alì e Padova andasse in porto, esso rappresenterebbe una sorta di «smacco» per l’ex patron della società di viale Rocco, Marcello Cestaro, leader della catena di supermercati Famila e dunque concorrente di Canella.

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  15. padova81
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    Il Comitato per la rinascita del Calcio Padova è operativo: ecco come si muoverà
    14.11.2014 16:02 di Redazione Padova Sport

    Riceviamo e pubblichiamo:

    IL COMITATO A SOSTEGNO DELLA RINASCITA DEL CALCIO PADOVA, sorto a fine estate dall’incontro di tifosi di variegata provenienza con l’obiettivo di contribuire concretamente al rilancio del calcio biancoscudato, esprime la più viva soddisfazione per l’andamento sportivo della squadra ed il riscontro quotidiano della serietà della società: fattori che hanno creato un entusiasmo crescente che sta accompagnando giorno per giorno l’avventura dei Biancoscudati.
    Il Comitato perciò sta operando attraverso i gruppi di lavoro in cui si è articolato, per sostenere tutte le iniziative utili, e quindi in particolare:
    1) Cercando il coinvolgimento di tutte le componenti della città e provincia – anche estranee al mondo della tifoseria (vedi apporto dato alla campagna abbonamenti attraverso le associazioni di categoria, “vetrine biancoscudate” di Ascom ecc)) – per un “gioco di squadra” con effetto moltiplicatore
    2) Nella stessa prospettiva – di un’apertura verso altre componenti della città, in questo caso quelle sportive – sollecitando la creazione di sinergie con altri sport: con la Pallavolo Tonazzo Padova è già in nuce e presto potrebbe estendersi al Petrarca rugby consentendo magari alle 3 societa' di proporre soluzioni agevolate per sponsor, cartellonistica ecc, del tipo "prendi 3 paghi 2"…
    3) Verificando, d’intesa con la società e con i clubs, possibili operazioni-simpatia di vario tipo: premi al tifo più spiritoso, iniziative educative rivolte ai ragazzini per un loro avvio al “bel” tifo, opportunità per le famiglie in modo da far diventare l’Euganeo un luogo di serenità e la partita una festa, ecc
    4) Agendo attraverso alcune sue componenti in modo discreto perché vi possa essere al più presto un sostanzioso supporto all’impegno finanziario dei 2 straordinariamente meritori attuali soci, Bergamin e Bonetto, attraverso un allargamento mirato della base societaria
    5) Puntando alla concretizzazione di quell’azionariato popolare o diffuso, di cui si è cominciato a parlare quest’estate, che avrebbe il merito di fidelizzare una consistente parte della tifoseria creando una base di padovanità resistente nel tempo agli eventi societari, anche i peggiori, che si verificassero in futuro. Questo tema sta impegnando una commissione apposita del Comitato in un confronto già avviato con i professionisti incaricati dalla società per i necessari approfondimenti, visto che l’ argomento è complesso, in parte delicato ed ha svariate possibili modalità di attuazione; ma c’è motivo di credere che alla fine ne nascerà qualcosa di innovativo per Padova e forse non solo.
    6) Questione stadio. Il tema strutturale non può essere eluso, sia pure nel medio periodo. Sappiamo peraltro che il Comune, anche prescindendo da altri ostacoli, non avrà mai le risorse per far diventare l’Euganeo uno stadio “da calcio”. Perciò bisogna puntare alla sua privatizzazione, sfruttando anche le agevolazioni di legge. L’apposito gruppo di lavoro in seno al Comitato ha quindi iniziato una verifica a tal fine che - per non scrivere un libro dei sogni - deve però partire, prima ancora del progetto architettonico, da un piano di sostenibilità economica (quanti soldi occorrono ? che resa devono perciò dare complessivamente le attività di contorno ? quali possono essere queste attività ?... ). E solo a fronte di una tale concretezza sarà semmai possibile la ricerca degli investitori privati interessati, naturalmente di concerto in primis con la società ed il Comune

    La notizia di questi giorni, della possibile realizzazione da parte di quest’ultimo di una tribuna precaria dietro una porta a bordo campo, si situa in una prospettiva diversa, che è quella del breve periodo. Nulla osta alla cosa, se davvero funzionale al tifo, accettabile sotto il profilo estetico, sostenibile economicamente dall’ente pubblico e non pregiudizievole dell’ipotesi di rifacimento strutturale, che deve rimanere l'obiettivo principale. Ovviamente si potrà dire però qualcosa di più preciso nel momento in cui sarà noto il progetto. Una parola infine sul vecchio Calcio Padova, che abbiamo tutti ancora nel cuore per la sua storia, le decine di suoi personaggi che hanno fatto vibrare i nostri cuori (a proposito, tanti auguri Gastone Zanon !) e le grandi emozioni che ci ha dato negli anni. L’ultimo capitolo che ha portato alla uscita del Calcio Padova spa dal professionismo è stato sportivamente umiliante e la ferita è ancora lancinante. Forse potremo almeno rimarginarla - mai cancellarla - solo quando logo e denominazione potranno tornare a casa; e speriamo perciò nel più breve tempo possibile, dopo il definitivo ed imminente scioglimento dell’opzione fra Concordato e Fallimento. Ipotesi quest’ultima (del fallimento) che per l’amore che portiamo per il “Calcio Padova” - non per chi lo ha distrutto - auspichiamo non avvenga, solo per non subire anche quest’onta… Penocchio e C li porta via il vento e saranno dimenticati, un Padova “fallito” resterebbe scritto per sempre.
     
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