ssd biancoscudati padova

2014-15

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    Arriva la fumata bianca: Carmine Parlato e Fabrizio De Poli rinnovano per altri due anni!
    Gabriele Fusar Poli 30 aprile 2015

    Fonte: Biancoscudati Padova

    Il Presidente della Biancoscudati Padova Giuseppe Bergamin e l’Amministratore Delegato Roberto Bonetto informano che oggi è stato siglato un accordo biennale con il Direttore Sportivo Fabrizio De Poli e con il Tecnico Carmine Parlato.

    La serietà professionale e le qualità dimostrate da entrambi rappresentano per la Società biancoscudata la garanzia per il futuro prossimo in Lega Pro.

    De Poli: “Obiettivi condivisi, avanti assieme”. Parlato: “Fiero e orgoglioso di allenare questa squadra”
    Dimitri Canello 30 aprile 2015

    Fumata bianca. Come già trapelato all’inizio della settimana, da oggi in poi ogni momento era quello buono per la firma di Fabrizio De Poli e Carmine Parlato. E la firma è arrivata subito, dopo l’incontro avvenuto in mattinata: “Sono molto felice – spiega De Poli a Padovagoal.it – perché c’è stata convergenza sin dall’inizio e l’obiettivo comune era quello di trovare un accordo che fosse soddisfacente per tutti. Così è stato ed è importante che sia arrivata una firma biennale, in modo tale da poter programmare il futuro con calma. Adesso avanti assieme con gioia e fiducia “. Nessun dubbio sin dall’inizio nemmeno per Carmine Parlato: “Sono fiero e orgoglioso di essere ancora l’allenatore di questa squadra. Sin dal primo momento era quello che tutti volevamo. Adesso pensiamo al presente ma anche al futuro, sempre nel rispetto di questi ragazzi che hanno fatto qualcosa di eccezionale e ai quali va la mia massima riconoscenza”
     
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    Bergamin e Bonetto presentano al sindaco Bitonci un progetto per la ristrutturazione dell’Euganeo: 25.000 posti e tribune…
    Gabriele Fusar Poli 8 maggio 2015

    Fonte: Corriere del Veneto, Davide D’Attino

    Ristrutturare completamente l’Euganeo e farne davvero un impianto destinato al calcio e soltanto al calcio. Per intenderci: uno stadio da venticinquemila posti a sedere senza l’attuale pista d’atletica (il meeting annuale traslocherà al Colbacchini dell’Arcella) e con gli spalti finalmente a pochi metri dal terreno di gioco. Quello illustrato lunedì scorso al sindaco Massimo Bitonci dagli imprenditori Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Biancoscudati Padova, è un progetto a dir poco ambizioso e suggestivo. E forse, per certi versi, pure un po’ esagerato per una società rinata da meno di un anno e appena tornata tra i professionisti dopo aver stravinto il campionato di serie D. Non è stato affatto semplice scoprire quanto si siano detti, quattro giorni fa a Palazzo Moroni, il primo cittadino e i vertici del club di viale Rocco. A differenza dei tanti altri incontri avvenuti in passato questa volta i presenti non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione (oltre al sindaco e ai vertici del Padova c’erano anche l’assessore comunale allo Sport Cinzia Rampazzo e il caposettore Urbanistica e Servizi Catastali del municipio Franco Fabris). Tantomeno il sindaco solitamente sempre pronto a concedersi a taccuini e microfoni. Ma le parole corrono visto che Bergamin e Bonetto hanno presentato a Bitonci un dettagliato piano triennale per trasformare l’area dell’Euganeo in una vera e propria cittadella dedicata al calcio prevedendo non solo la realizzazione del nuovo centro d’allenamento per la prima squadra e le giovanili, ma pure (ecco la novità assoluta) il completo rifacimento dello stadio.

    I casi presi a modello dai due industriali padovani, titolare il primo della Sunglass Srl e l’altro della Thema Italia Spa, sarebbero principalmente due. Quello di Modena dove, tra il 2002 e il 2007, la società gialloblu (51%) e il Comune (49%) hanno acceso un mutuo presso il Credito Sportivo e hanno investito circa 15 milioni di euro per ristrutturare il vecchio stadio Braglia facendolo diventare un piccolo gioiello. E quello di Udine dove, proprio in questi mesi, è entrato nel vivo il restyling del Friuli sostenuto interamente dall’Udinese Calcio (alla quale il municipio ha concesso per 99 anni il terreno in cui sorge l’impianto) e sempre attraverso un prestito del Credito Sportivo: qui la spesa complessiva dovrebbe aggirarsi intorno ai 30 milioni di euro. Inoltre, nel progetto che ad inizio settimana Bergamin e Bonetto hanno sottoposto al sindaco potrebbero essere coinvolte non solo le catene di supermercati Alì e Pam che attorno all’Euganeo possiedono ognuna una superficie di circa novantamila metri quadri, ma anche eventuali nuovi soci del club biancoscudato. L’obiettivo, dei vertici del club sarebbe pure quello di far vivere lo stadio sette giorni su sette collocando nell’impianto e a fianco una sorta di centro commerciale con tanto di negozi, ristoranti e altre attività. Da parte della compagine di viale Rocco, il prima passo nella direzione appena tracciata dovrebbe essere rappresentato dalla richiesta a Palazzo Moroni di avere in concessione per 99 anni l’area comunale in cui si trova l’Euganeo proprio come successo ad Udine con l’Udinese e il Friuli. Il piano, come detto ambizioso e suggestivo, è ancora in fase nascente. Ma le intenzioni di Bergamin e Bonetto (e dei possibili nuovi investitori) sembrano molto, molto serie.
     
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    Tifosi di categoria superiore: media di 4.534 spettatori a partita all’Euganeo, meglio di otto squadre di serie B…
    Gabriele Fusar Poli 16 maggio 2015

    Fonte: Gazzettino, Andrea Miola

    Se il Padova è stato meritatamente promosso in Lega Pro, i suoi tifosi, numeri alla mano, potrebbero tranquillamente spiccare un doppio salto di categoria e tornare in serie B. Domenica, nell’ultima gara di campionato contro l’Altovicentino, all’Euganeo è stato raggiunto il top delle presenze stagionali con un’affluenza di 6.581 persone, dato che numerose squadre del torneo cadetto possono solo sognare. Questa affluenza, restando all’ombra del Santo, è stata superiore a 17 delle 21 partite giocate in casa nella passata stagione in serie B, elemento che la dice lunga sull’entusiasmo con cui è stato vissuto dalla piazza il nuovo corso. Si era infatti superata tale quota solo nella sfida con il Palermo (7.308), nel derby con il Cittadella (9.603) e contro Novara (7.573) ed Empoli (8.214). In queste ultime tre gare, però, il biglietto costava un euro. Il dato totale di affluenza all’Euganeo (ottenuto sommando abbonati e paganti di ogni singola gara) quest’anno registra quota 77.081 per un’incredibile media di 4.534 spettatori a partita, con un incremento dalla prima giornata (2.962 con l’Union Pro) all’ultima del 122 al cento.

    Tornando al confronto con la passata stagione (media 5.690), il calo di presenze, nonostante il Padova disputasse un campionato dilettantistico e senza promozioni della stessa portata, è stato decisamente contenuto (-20%) e comunque adeguatamente recuperato dal numero di tifosi che hanno partecipato alle trasferte, in più occasioni oltre le mille unità, con punta massima a Valdagno dove sono arrivati quasi tremila padovani. Il paragone con altre piazze rende ancora più chiaro il quadro ed esalta ulteriormente il legame che si è venuto a creare tra la nuova portacolori cittadina e la piazza. Analizzando l’affluenza media in casa delle squadre di Lega Pro (dati calcio.com), il Padova occuperebbe il quarto posto in assoluto, restando nettamente in vetta al girone A davanti al Novara (4062), preceduto nel girone B da Pisa (5.334) e Ascoli (5.145) e nel girone C dall’irraggiungibile Salernitana (10.709). Restano su livelli inferiori le roccaforti del tifo del sud (tra le altre, Lecce, Cosenza, Benevento, Foggia, Reggina, Catanzaro).

    Non c’è poi confronto con le altre portacolori venete: Venezia 1.122, Bassano 1.171, Real Vicenza 193 e il discorso è in parte analogo anche in serie B dove il Cittadella non va oltre quota 2.617, mentre il Vicenza si attesta su livelli più alti (7.728). E sempre restando sulla serie B di quest’anno, con una sfida casalinga a testa ancora da disputare, sono sette (inclusa quella granata) le compagini sotto ai biancoscudati per media presenze sul proprio campo: Crotone 4.328, Latina 3.728, Lanciano 3.051, Varese 3.000, Carpi 2.991, Pro Vercelli 2.955 e Virtus Entella 2.164. Non solo numeri, ma pure la qualità del tifo ha visto un netto cambio di passo rispetto al passato. All’Euganeo meno mugugni per un passaggio errato e pubblico nel complesso più partecipativo, sempre pronto a dare una mano nei (rari) momenti di difficoltà. Idem in trasferta dove ogni gara è diventata occasione per fare festa e stare insieme. E tra i primi ad apprezzare il nuovo spirito con cui il popolo biancoscudato segue la propria squadra, i tanti ex biancoscudati presenti domenica scorsa allo stadio, tra cui Totò Di Nardo, l’artefice nel 2009 della promozione in serie B.
     
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