Italia-Venezuela

A 85 giorni dalla sfida contro l'Albania non c'è da stare troppo sereni. Siamo i campioni in carica, è vero. Siamo la Nazionale che meglio di tutte le altre sa come esaltarsi nelle difficoltà, è vero. Ma oggi non è facile ottimisti, anche se una risposta importante questa gara l'ha data: sì, Mateo Retegui può essere il centravanti di questa Nazionale. Magari tecnicamente non è esaltante, può crescere e anche tanto, ma non c'è oggi in Italia un altro attaccante che vede la porta come lui e stasera l'ha confermato: due occasioni a disposizione, due gol.
Poi una considerazione a caldo: meglio tornare subito al 4-3-3. In 75 minuti di 3-4-2-1 - la prima volta di Spalletti con la difesa a tre - non abbiamo trovato alcuna risposta e molto meglio è andata dopo l'ingresso di Zaniolo. La squadra fino al 74esimo è apparsa disattenta, disorganizzata.
La nostra Nazionale ha commesso tanti errori e altrettanti ne ha commessi la vinotinto. Con la differenza che noi abbiamo vinto quattro Mondiali e due Europei e il Venezuela - 52esimo nel Ranking FIFA - a una Coppa del Mondo nemmeno ha mai preso parte. E' vero che dall'arrivo dell'argentino Batista la cenerentola del calcio sudamericano ha perso due volte in undici partite, che da un anno a questa parte sta vivendo uno dei momenti migliori della sua storia. Ma se, con tutto il rispetto per gli avversari, anche col Venezuela facciamo fatica a dominare, c'è da chiedersi cosa accadrà quando si alzerà il livello.

Da calcio fluido a caos disorganizzato è un attimo. L'Italia ha sempre e comunque provato la costruzione dal basso e la conseguenza è stata che nel primo tempo ha prima concesso un rigore (parato da Donnarumma) e poi il gol di Machis arrivato dopo l'iniziale vantaggio firmato Retegui. Il gol del centravanti del Genoa sembrava dovesse agevolare una partita molto difficile nei primi 40 minuti e invece il clamoroso errore di Bonaventura (lasciato all'intervallo negli spogliatoi) ha di fatto permesso al Venezuela di rimettersi in carreggiata già prima del duplice fischio.



Spalletti a inizio ripresa ha provato a cambiare la partita. Ha subito inserito un titolarissimo come Barella, poi dopo l'ora di gioco ha lanciato Zaccagni, Jorginho e Pellegrini. L'ha cambiata veramente solo al 74esimo quando con l'ingresso di Zaniolo è passato al 4-3-3. Da quel momento in poi la squadra azzurra ha ritrovato le sue certezze e quindi il controllo del gioco. Ha trovato anche il gol vittoria, una bella iniziativa di Jorginho finalizzata da Retegui. Di nuovo al posto giusto al momento giusto. Gli azzurri hanno vinto 2-1: c'è ancora tanto da lavorare, ma forse da stasera un problema è risolto

IL TABELLINO

Venezuela-Italia 1-2

Venezuela (3-4-2-1): Romo 5; Osorio 6,5, Angel 6,5 (33' st Makoun 6), Ferraresi 6; Aramburu 6 (41' st Otero sv), Casseres 6 (41' st Rincon sv), Martinez 6 (33' st Castillo 6), Navarro 6; Savarino 6 (17' st Pereira 6), Machis 6,5 (17' st Cadiz 5,5); Rondon 5,5.

Ct: Batista 6

Italia (3-4-2-1): Donnarumma 7; Di Lorenzo 5,5, Buongiorno 5,5, Scalvini 6; Cambiaso 5,5 (29' st Zaniolo 6), Locatelli 6 (20' st Jorginho 6,5), Bonaventura 5 (1' st Barella 6), Udogie 5,5; Frattesi 5 (20' st Pellegrini 6), Chiesa 6 (20' st Zaccagni 6); Retegui 7,5 (42' st Raspadori sv).

Ct: Spalletti 6

Arbitro: Vazquez

Marcatori: 40' e 35' st Retegui (I), 43' Machis (V)

Ammoniti:

Espulsi:

Spalletti e la difesa a 3: "A volte siamo superficiali, al di là dei discorsi sul modulo"

Il commissario tecnico azzurro Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni di Rai Sport dopo il successo per 2-1 in amichevole contro il Venezuela: "Il 3-4-3 non è ancora il modulo giusto? Secondo me abbiamo fatto delle cose fatte bene, i ragazzi hanno riconosciuto i vantaggi che dovevamo prendere quando avevamo palla. Anche se siamo stati leggeri. Se si commettono errori come il rigore o come il gol è inutile parlare di sistemi, di calcio. Poi però abbiamo fatto una buona partita sia con la difesa a 3 che poi col 4-3-3".

La squadra però ha tratto benefici dal cambio di modulo nel finale...
"Per quello che ci riguarda non è mai un caso quello che succede... Poi si viene a lavorare per dare una direzione alla squadra. Da un punto di vista dell'impatto fisico serve mettere qualcosa in più, perché a volte siamo superficiali a prescindere dal sistema. Prima dobbiamo mettere a posto queste cose, poi si parlerà di altro".

Chi ha fatto il suo dovere è sicuramente Mateo Retegui.
"Chi fa gol mette sempre qualcosa in più degli altri. Lui oggi ha fatto bene la fase di tenere la palla, ha fatto bene la finalizzazione, ha fatto bene di testa in fase difensiva... Lui ha fatto quello che doveva fare".

L'attaccante dell’Italia Mateo Retegui ha parlato ai microfoni della Rai dopo l’amichevole vinta per 2-1 contro il Venezuela, grazie ad una sua doppietta.

Doveva essere la tua serata: il 9 azzurro può essere davvero tuo?
"Sono molto contento, perché abbiamo giocato una partita dura e abbiamo vinto. Ora riposiamo un po' e pensiamo alla partita di domenica".

Quanta forza trovi per provare ad essere il centravanti agli Europei?
"Devo essere tranquillo, con i piedi per terra, continuare così, lavorare tanto e aiutare la squadra quando gioco"

Il portiere dell’Italia Gigio Donnarumma ha parlato ai microfoni della Rai dopo l’amichevole vinta per 2-1 contro il Venezuela.

Hai parato un rigore, poi c'è stato il loro gol e la costruzione dal basso tanto discussa.
"Siamo contenti per quello che stiamo facendo e per le situazioni che si stanno creando. C'è da sistemare qualcosa, ma ci sarà tempo per preparare le partite più importanti. Queste sfide ci servono per creare un grande gruppo per giugno".


Non era un'amichevole.
"Loro sono molto fisici, nella mentalità sudamericana non ci sono amichevoli. Anche noi dobbiamo ragionare così: loro sono andati a 2000 e noi non dovevamo essere da meno. Hanno fatto molti falli, ma abbiamo retto la loro fisicità".

Primo rigore parato in azzurro.
"Sono contentissimo, ma soprattutto per la squadra".

"E' stata una gara molto difficile, contro una squadra organizzata e aggressiva. Tanta gente sottovalutare il Venezuela, ma nelle ultime dieci gare avevano perso una sola volta. Sono ben organizzati tatticamente, sanno aggredire, quanto e come cadere per guadagnarsi qualche vantaggio. Sapevamo sarebbe stata una gara molto difficile". Parole e pensieri di Jorginho, centrocampista della Nazionale che ha propiziato il gol del definitivo 1-2 nella sfida vinta contro il Venezuela grazie a una doppietta di Mateo Retegui.

Cosa dà Retegui in più a questa squadra?
"Ha una qualità importante davanti alla porta, vede la porta e ha fame di gol. E' giovane, ha tanto da crescere e potrà fare anche meglio. Dipenderà solo da lui".



Cosa significano queste amichevoli?
"Rappresentiamo la nostra Nazionale, dobbiamo crescere come gruppo, come squadra, queste partite non sono solo amichevoli".