italia-Macedonia del Nord

7°Partita Qualificazione Euro 2024

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    Jorginho: "Pronto a tornare sul dischetto, non ho nessun blocco..."


    Come va l'infortunio alla testa?
    "Di testa ci vado poco... E' stata una contusione superficiale, mi sento benissimo".

    Come ti ha accolto Spalletti?
    "Mi ha accolto bene, mi ha fatto piacere mi abbia richiamato. Siamo molto motivati per queste partite, per andare dove vogliamo andare. Mi ha chiesto solo cose di campo, cosa si aspetta da me e cosa devo fare per il bene della squadra, ovvero controllarla, dare indicazioni e fare il gioco propositivo che vogliamo fare".

    L'Inghilterra è favorita per la vittoria del prossimo Europeo? La Premier è il campionato più bello?
    "Sono sempre i favoriti, sento sempre che sono i favoriti. Hanno una grande squadra con grandi talenti, ma per vincere serve di più del talento. Dobbiamo sempre rispettare una grande squadra. Poi è vero che la Premier è bellissima, ma anche la Serie A lo è e durante le partite può succedere di tutto, soprattutto nelle gare più sentite".

    Ti è passato per la testa il pensiero dopo la Nations League di non tornare in Nazionale?
    "No, sinceramente no. Sento che ho ancora tanto da fare in Nazionale, cercherò sempre di fare di tutto per aiutare la Nazionale e il mister. Ciò che ho sentito durante l'Europeo lo voglio risentire, per me è importante dare gioia al popolo".

    Hai giocato in Italia e in Inghilterra dove c'è un ritmo diverso. Quali sono per te le differenze?
    "Credo che ci sia una intensità più alta in Inghilterra. Ma credo sia un fatto di cultura, la partita in Italia è più una partita a scacchi. Più pensata. Mentre in Inghilterra la partita è più istintiva, si buttano sempre a tutta e magari a volte senza pensarci tanto. Quella è un po' la differenza".

    Vuoi tornare in Italia? Con che stato d'animo torni a Roma?
    "Sono molto in dubbio, vorrei tornare ma non so quale può essere il momento giusto. Voglio tornare sì, ma non so quando, sento di avere ancora cose da fare all'Arsenal. Per me è sempre bello giocare all'Olimpico, speriamo sarà pieno e non vedo l'ora, non ho nessun blocco, zero".

    Ritireresti un rigore? Vedi un tuo erede tra i giovani italiani?
    "Sul rigore, se capita e tocca a me assolutamente non mi tirerei indietro, sarei pronto per poter aiutare. Non sta a me decidere, ma se tocca a me assolutamente sì, senza problemi. Sul discorso del mio erede, anche quello non sta a me... Non lo so sinceramente. Ci sono tanti giovani che stanno emergendo e sicuramente verrà fuori qualcuno. Per adesso dovete accontentarvi di me..."

    Cosa serve per fare quel ruolo?
    "Mettere la squadra davanti e far diventare le cose più semplici ai compagni, questo è il ruolo del regista. Devi far giocare bene chi è al tuo fianco, bisogna semplificare le cose per gli altri".

    Cosa ti ha detto Spalletti in questi mesi quando non ti ha chiamato?
    "Ci siamo sentiti, mi ha spiegato che le sue scelte erano basate sul fatto che stavo giocando un po' meno. Ci tengo tanto a essere qui, la chiamata è arrivata e sono molto contento".



    Ci sono similitudini con Arteta?
    "Sì, ci sono e sono basate sulle mie caratteristiche. Mi chiedono di proporre calcio".

    Che Nord Macedonia ti aspetti?
    "Una Nord Macedonia chiusa, compatta. Ma senza concedere. Credo sia un fattore importante essere concentrati e non concedere nulla. Con due tiri in due partite abbiamo concesso due gol. Non dobbiamo concedere".

    Perché gli italiani vanno a giocare di più negli altri campionati?
    "Dobbiamo credere di più nei nostri talenti, nei nostri giovani. Ognuno ha il suo percorso e a volte non si crede tanto nel talento italiano".

    Vedi in questa squadra leader del calibro di Bonucci, Chiellini e gli altri?
    "Sì, credo proprio di sì. Ogni volta che c'è un cambiamento, che arrivano altri giocatori nuovi, devono crescere. Ci sono giocatori di grande personalità che possono lasciare il loro marchio della Nazionale facendo tante belle cose. Di Lorenzo, Cristante, Locatelli, sono giocatori che stanno venendo fuori con grande personalità".

    TMW - Quali sono le similitudini e le differenze tra Mancini e Spalletti?
    "Non mi piace molto fare le comparazioni, però sicuramente sono due allenatori con grande esperienza. Sono entrambi molto sinceri, le cose vanno dette. Sono sempre stati molto schietti con me, credo che quello sia un punto di vista importante. Personalmente, mi chiedono ciò che vedono nelle mie caratteristiche e posso dare alla squadra".

    E' ancora accesa radio Jorginho?
    "La radio è sempre stata accesa, magari le giocate sono venute un po' meno... L'obiettivo è sempre stato cercare di aiutare, mai in maniera negativa ma sempre positiva. Ho cercato di dare sempre forza e ho cercato di migliorare anche attraverso le critiche".

    In cosa credi di poter ancora crescere? In cosa sei migliorato in questi due anni?
    "Sono cresciuto tanto a livello di campo, di esperienza. Ho cambiato squadra, allenatore, quindi più informazioni. Ho capito ancora di più il gioco e come competere. Competere non vuol dire solo giocare bene, ma arriva anche dall'esperienza. E questa esperienza cerco di trasmetterla anche ai miei compagni".

    Che obiettivi ti sei posto in Nazionale? Che differenze vedi tra il gioco precedente e quello attuale?
    "Tanto diversa non credo, tutti e due gli allenatori vogliono proporre un bel calcio, di possesso palla e belle giocate con una squadra alta. Sono molto simili. Sugli obiettivi, dico che se non ne hai devi smettere... Ho degli obiettivi e sono quelli che mi muovono ogni giorno. Però non te li dico..."

    Come sei riuscito a importi all'Arsenal?
    "Ci vuole sempre tempo quando cambi squadra, ma i primi sei mesi all'Arsenal non sono stati negativi, anzi. Ovviamente ci vuole del tempo per capire meglio i meccanismi, Arteta ti dà un miliardo di informazioni ma sono felicissimo lì".

    Sei il vice-capitano all'Arsenal, secondo te cosa deve fare un capitano in campo?
    "E' una figura su cui la squadra deve appoggiarsi. Come si comporta, come dà il supporto alla squadra. Usa le parole giuste. Credo che quelli siano i comportamenti giusti che servono a un capitano che ha il rispetto dei compagni".

     
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    Italia – Macedonia del Nord: i precedenti
    Italia – Macedonia del Nord si affrontano per la quinta volta nella loro storia. Un solo successo per gli azzurri contro i rivali: nel primo incrocio nel 2016 per 3-2 in terra balcanica. Poi due pareggi, uno dei quali nella sfida di andata di queste qualificazioni, entrambi per 1-1 e il già citato successo macedone per 1-0 nel playoff mondiale del marzo 2022.

    Le statistiche
    Italia terza con 10 punti e staccata di tre lunghezze dall’Ucraina, ma quest’ultimi hanno un match in più. In caso di successo degli uomini del CT Luciano Spalletti, sarebbe uno spareggio la gara dell’ultima giornata, tra la nostra selezione e quella gialloblu. I Campioni d’Europa in carica sono reduci dalla sconfitta a Wembley contro la capolista Inghilterra per 3-1.

    Gli Azzurri non incassano due sconfitte di fila nella fase di Qualificazione agli Europei dal periodo tra aprile e novembre 1983, quando la serie di ko consecutivi in questa fase fu di quattro (Romania, due contro la Svezia e Cecoslovacchia) con Enzo Bearzot in panchina.

    Olimpico come Fortino, considerando che la nostra nazionale ha perso un solo match ufficiale nella sua storia nella capitale: 3-0 contro l’Ungheria il 17 maggio 1953. Da quel momento, 70 anni da imbattuti. L’Italia va a segno da 33 gare consecutive nella fase di qualificazione agli Europei: 77 reti nel periodo. L’ultima gara a secco di reti, risale al 2010 contro l’Irlanda del Nord.

     
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    Andrea Colpani ha rilasciato una intervista ai canali ufficiali della FIGC. Alla sua prima convocazione, il centrocampista del Monza ha parlato di questi primi giorni a Coverciano agli ordini del commissario tecnico Luciano Spalletti: "Stavo finendo l'allenamento prima della partita contro il Torino e ho visto il post con la lista. Per vie traverse avevo saputo di essere tra i pre-concovocati, ma ho voluto la certezza. Ci speravo, con il Monza sto dando il massimo".


    Colpani ha poi parlato del primo impatto con Spalletti: "Ha una personalità importante, ma ti fa stare tranquillo e non ti mette pressione. Non mi ha ancora parlato, ma cerco io di fargli vedere cosa so fare. Paura? Questo sentimento di paura di cui ha parlato anche Spalletti è giusto averlo. La paura ci porta nuove energie: entrare in campo troppo rilassati non va bene"

     
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    A due giorni dal match contro la Nord Macedonia, sono 47mila i biglietti emessi per la sfida che venerdì sera all'Olimpico vedrà impegnata l'Italia di Luciano Spalletti. Per l'occasione, la capienza massima dello stadio capitolino sarà di 60mila posti: restano di conseguenza 13mila tagliandi a disposizione.


    "Per l'occasione - si legge sul sito della FIGC - oltre 3.000 bambini e bambine delle società locali che svolgono attività con il Settore Giovanile e Scolastico sono stati invitati allo stadio, insieme ai loro tecnici e dirigenti, con l’obiettivo di promuovere, con il supporto dello staff SGS, un’educazione al tifo corretto e ai comportamenti virtuosi per sostenere la propria squadra e non tifare contro gli avversari e l’arbitro".

     
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    Il centrocampista della Nazionale Giacomo Bonaventura ha rilasciato una intervista ai microfoni di 'Rai Sport' a due giorni dalla sfida contro la Nord Macedonia. La squadra di Luciano Spalletti è attesa da due sfide decisive per la qualificazione a Euro 2024: "Sono due partite molto importanti, non saranno semplici. Quando si deve vincere per forza non è mai semplice, ma le stiamo preparando al meglio e stiamo facendo tutto ciò che c'è da fare. Ci sarà bisogno di grandi prestazioni".

    Venerdì dipenderà tutto da noi
    "Sarà importante partire forte e dare subito un segnale. Non troveremo un avversario remissivo, è una squadra che prova a giocare e cerca di fare un bel calcio. Dobbiamo tirar fuori le nostre qualità".

    Quanto è stato importante il gioco di Italiano per il tuo ritorno in Nazionale?
    "Molto, il suo gioco è molto adatto alle mie caratteristiche. Fin dai primi allenamenti abbiamo capito che poteva dare tanto alla squadra, poteva valorizzare le nostre qualità. E in questi anni è stato così, per il calcio che sta facendo e i risultati che sta ottenendo".

    Spalletti vi vuole tutti allacciati
    "Essere uniti, essere stretti e compatti ci può dare tanti vantaggi. Soprattutto quando attaccano gli altri, ma anche per recuperare la palla e andare in attacco. Spalletti ci sta trasmettendo diversi concetti, non c'è tanto tempo ma abbiamo fatto riunioni e video per arrivare alle prossime sfide nel migliore dei modi".

    Avete lavorato sulla ri-aggressione dopo la sfida contro l'Inghilterra?
    "Sì, l'abbiamo rivista quella partita, il mister ha sottolineato cosa abbiamo fatto bene e cosa meno. Aggredire bene è ciò che vogliamo fare per recuperare palla e tenerla il più possibile. Più sei alto, più crei occasioni, più riesci ad essere pericoloso".

    I centrocampisti offensivi devono dare di più in zona gol?
    "L'apporto del centrocampista è importante sia per dare sostegno alla punta che negli inserimenti, per andare alla conclusione. Solo un attaccante non basta, gli esterni a volte stanno larghi e c'è bisogno di attaccare lo spazio tra i centrali e i terzini".


    Alla tua età si può essere ancora emozionati?
    "Prima delle partite sono sempre emozionato, sia in Serie A ma soprattutto con la Nazionale. Quando parte l'inno è sempre una grande emozione".

    Servirà coraggio ma Spalletti ha parlato anche di paura
    "Non dobbiamo caricarci di troppe pressione, paure o preoccupazioni. In campo bisogno prendere decisioni velocemente e questa è una cosa che riesce bene solo quando si è tranquilli e sereni".

    Ormai alla Fiorentina sei uno dei leader. E in questa Nazionale è tornato un leader come Jorginho
    "Con l'esperienza si prendono anche più responsabilità e queste ti fanno crescere, ti fanno diventare più forte caratterialmente. Jorginho ha grande esperienza, conosce benissimo il calcio e in qualsiasi squadra gioca aiuta chi gli sta attorno".

    Quanto la fiducia di cui godi alla Fiorentina ti sta aiutando?
    "Quando si gode della fiducia di tutti è più facile. Anche al Milan però ho sempre giocato titolare, a parte quando ho avuto qualche problema fisico. Anche lì sono stato bene, poi se non sono riuscito a esprimermi come sto facendo adesso è anche un po' colpa mia. Sono maturato un po' più tardi ma ora sto bene, sento la fiducia di tutti".

    Non ti fece arrabbiare quando al Milan non ti diedero la fascia a favore di Bonucci?
    "Ci furono tanti cambiamenti e quando non c'è una stabilità come oggi alla Fiorentina è difficile esprimersi. Ci furono tanti cambiamenti e non fu facile. Quando una società si stabilizza con una proprietà, un allenatore e un gruppo di calciatori è tutto più facile".

    Si vede che stai bene in questa idea di calcio e che hai cambiato modo di giocare
    "Sì, il mio modo di giocare è cambiato rispetto ai primi anni. Sicuramente per la posizione, ma anche per il modo di giocare della squadra. Quando ero più giovane si giocava un calcio un po' diverso, si pressava di meno e si giocava più diretto in avanti. Ora invece alla Fiorentina giochiamo con più possesso palla grazie a Italiano: il calcio cambia e bisogna esser bravi nell'adattarsi".

     
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    Si ferma Alessandro Bastoni. Il difensore della Nazionale durante la sessione di allenamento odierna ha rimediato un affaticamento al polpaccio destro. Il calciatore classe '99 sarà sottoposto a esami strumentali domani mattina, prima della partenza della squadra per Roma.



    Molto difficile a questo punto il suo recupero per venerdì sera: al suo posto spazio a Federico Gatti, provato quest'oggi insieme ai titolari nell'allenamento pomeridiano. Con Acerbi spostato sul centro-sinistra, spazio al difensore bianconero in una retroguardia che verrà completato da Darmian a destra e Dimarco a sinistra.

    Italia, la probabile formazione (4-3-3) - Donnarumma; Darmian, Gatti, Acerbi, Dimarco, Barella, Jorginho, Bonaventura, Berardi, Raspadori, Chiesa.

     
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    Anche oggi Moise Kean e Bryan Cristante hanno svolto lavoro differenziato a Coverciano. I due calciatori non hanno preso parte alle prove tattiche di Luciano Spalletti e, a due giorni dalla sfida contro la Nord Macedonia, difficilmente saranno della partita che si disputerà all'Olimpico di Roma. L'obiettivo di Luciano Spalletti e del suo staff è quello di averli a disposizione per la decisiva partita di lunedì contro l'Ucraina a Leverkusen.




    Nel corso dell'allenamento odierno s'è fermato anche Alessandro Bastoni per un problema al polpaccio destro: domani mattina il difensore classe '99 svolgerà gli esami per capire l'entità dell'infortunio. Questa la probabile formazione: Donnarumma; Darmian, Gatti, Acerbi, Dimarco, Barella, Jorginho, Bonaventura, Berardi, Raspadori, Chiesa.

     
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    L'Italia ha perso un tassello importante in vista delle sfide contro Nord Macedonia e Ucraina: nell'allenamento di ieri, s'è fermato Alessandro Bastoni per un problema al polpaccio destro. Salta a questo punto la difesa tutta nerazzurra per la sfida che andrà in scena venerdì sera all'Olimpico, con Federico Gatti che dovrebbe prendere il posto del classe '99 al fianco di Acerbi.

    A due giorni dalla partita, il ct Spalletti ha provato Raspadori centravanti in un attacco composto anche da Berardi e Chiesa. A centrocampo Barella e Bonaventura gli interni, con Jorginho in cabina di regia certo di una maglia da titolare. Non ci sono infatti alternative in rosa al calciatore dell'Arsenal visto che anche ieri sia Kean che Cristante hanno proseguito nel lavoro differenziato: l'obiettivo è recuperarli per il match di lunedì.

     
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    Venerdì 17 novembre alle 20:45 l’Italia di Luciano Spalletti affronterà allo stadio Olimpico di Roma la Macedonia del Nord. Il match è valido per le qualificazioni agli Europei 2024, gruppo C, girone nel quale al momento gli azzurri occupano il 3° posto con 10 punti, 6 in meno della capolista Inghilterra, già qualificata alla fase finale della rassegna continentale, a 3 punti dall’Ucraina, che però ha giocato una gara in più e 3 in più rispetto agli avversari di questo match. Insomma, a 180 minuti dalla chiusura del raggruppamento, la nazionale italiana si gioca tutto e non ci sono calcoli da fare. L’Italia, infatti, dovrà battere la Macedonia del Nord e poi andarsi a giocare la qualificazione senza passare dagli spareggi all’ultimo turno in Germania contro l’Ucraina.

    Italia-Macedonia del Nord: precedenti e altre curiosità
    Le due selezioni di Italia e Macedonia del Nord si sono già affrontate nel match di andata di queste qualificazioni europee a Skopje lo scorso 9 settembre: nell’occasione, al debutto di Luciano Spalletti sulla panchina della nazionale azzurra, la sfida è terminata con il punteggio di 1-1 (gol di Bardhi per i padroni di casa nei minuti finali dopo il vantaggio di Ciro Immobile). Quello di venerdì sarà l’incrocio numero 5 tra queste due nazionali e per l’Italia non ci sono buonissimi ricordi nella storia recente, visto che la Macedonia del Nord è legata alle ultime due mancate qualificazioni azzurre ai Mondiali del 2018 e del 2022. Il bilancio è attualmente in perfetta parità nonostante sulla carta non dovrebbe esserci partita: 1 vittoria per parte e 2 pareggi.

    L’Italia, inoltre, torna a giocare all’Olimpico di Roma a due anni di distanza dal pareggio rimediato contro la Svizzera a novembre 2021 (1-1), che interruppe una striscia di 4 successi di fila nella capitale e l’inviolabilità della porta azzurra dopo 438 minuti. Quella di venerdì sarà nel totale la partita numero 64 giocata a Roma (che precede Milano con 61 gare ospitate e Torino con 40): il bilancio è di 38 successi, 18 pareggi e 7 sconfitte con 115 gol fatti e 48 subiti. All’Olimpico gli azzurri sono scesi in campo in tutto 52 volte (la prima a maggio del 1953): ad oggi si contano 31 vittorie, 14 pareggi e 7 sconfitte.

    Dove vedere la partita in diretta TV e streaming
    Italia-Macedonia del Nord, gara valida per le qualificazioni ad Euro 2024, andrà in scena venerdì 17 novembre alle 20:45 presso lo Stadio Olimpico di Roma. La gara sarà trasmessa in diretta TV in chiaro su Rai 1, mentre in streaming l’appuntamento live è tramite dispositivi mobili – computer, tablet, smartphone e compagnia – sulla piattaforma di RaiPlay, accessibile via app o col proprio browser Web. La telecronaca del match è stata affidata ad Alberto Rimedio con il commento tecnico di Antonio Di Gennaro.

    Le probabili formazioni di Italia-Macedonia del Nord
    Classico 4-3-3 per l’Italia di Luciano Spalletti, che si presenterà con Donnarumma tra i pali, Acerbi e Darmian al centro della difesa (problema muscolare per Bastoni), mentre Di Lorenzo e Dimarco completeranno il pacchetto arretrato. Nel ruolo di playmaker si rivedrà Jorginho, mentre come interni sembrano essere in tre a giocarsi due maglie, ovvero Barella, Frattesi e Bonaventura. Davanti diversi ballottaggi in corso con Scamacca e Raspadori che si contendono la maglia di terminale centrale, Berardi parte davanti a Politano per quella di esterno destro, mentre a sinistra è duello tutto juventino tra Chiesa e Kean.

    Il ct degli ospiti Milevski dovrebbe rispondere invece con un prudente 3-5-2 i cui terminali offensivi sarebbero il “napoletano” Elmas e Miosvki. In difesa, davanti a Dimitrievski agirà il trio composto da Manev, Serafimov e Musliu, mentre Atanasov dovrebbe essere il playmaker.

    ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Darmian, Acerbi, Dimarco; Barella, Jorginho, Bonaventura; Berardi, Raspadori, Chiesa. Ct: Spalletti.

    MACEDONIA DEL NORD (3-5-2): Dimitrievski; Manev, Serafimov, Musliu; Ashkovski, Elezi, Atanasov, Bardhi, Alioski; Elmas, Miovski. Ct: Milevski.

     
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    Con l'infortunio di Alessandro Bastoni, che sarà sostituito da Gianluca Mancini della Roma, cambia anche il probabile undici nella testa del ct azzurro Luciano Spalletti in vista della sfida di domani sera contro la Macedonia del Nord.

    Secondo le ultimissime raccolte da Coverciano, lo stesso Spalletti ha provato in formazione titolare Federico Gatti al posto del centrale dell'Inter. Questa dunque la formazione che dovrebbe scendere in campo domani sera allo Stadio Olimpico di Roma, col consueto 4-3-3: Donnarumma; Darmian, Gatti, Acerbi, Dimarco; Barella, Jorginho, Bonaventura; Berardi, Raspadori, Chiesa.

     
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    "Quando sei in Nazionale porti con te una grandissima responsabilità, domani ci giochiamo una gara fondamentale per la qualificazione. Sono davvero felice di essere qui, purtroppo non ho partecipato alle precedenti gare, ma sono davvero felice di poter aiutare domani la squadra". Parole e pensieri di Federico Chiesa, attaccante della Nazionale che ha parlato ai microfoni di 'Sky' alla vigilia della sfida contro la Nord Macedonia, partita che andrà in scena domani sera all'Olimpico di Roma.

    Che Italia sta nascendo?
    "Ci sono tanti giocatori nuovi, ma anche tanti giocatori che hanno vinto l'Europeo. Siamo un giusto mix. Dobbiamo raggiungere la qualificazione, altrimenti siamo qui a parlare del nulla... Dobbiamo qualificarci, siamo l'Italia. C'è la possibilità di questo fallimento come c'è stato quello culminato con la notte di Palermo. Ma noi scendiamo in campo consapevoli di voler raggiungere l'obiettivo".




    Cosa è cambiato con Spalletti in campo?
    "Per un esterno le indicazioni sono sempre quelle, soprattutto in Europa servono per l'uno contro uno, per la superiorità numerica. Cambia qualcosa a centrocampo, ma a livello di esterni e di punta i movimenti sono quelli. Il mister chiede tanto, speriamo domani di farlo vedere in campo".

    Tu come ti senti? Domani può chiudersi un cerchio?
    "Io mi sento bene. Purtroppo lo scorso ritiro mi sono portato dietro questa piccola lesione che non mi ha permesso di allenarmi per 10-12 giorni, ma ora sono tornato in forma. Domani possono chiuderci tanti cerchi ma dipende da noi, nessuno ci regalerà nulla".

     
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    Con una nota sui propri canali ufficiali, l'Italia ha annunciato l'indisponibilità di Alessandro Bastoni.Al suo posto, Luciano Spalletti ha convocato l'ex Atalanta e giallorsso Gianluca Mancini, che raggiungerà il ritiro degli Azzurri a Coverciano nelle prossime ore. Inoltre, il ct azzurro ha convocato anche Marco Carnesecchi in maniera preventiva dopo lo stato febbrile accusato da Guglielmo Vicario.



    "A seguito degli esami strumentali effettuati stamani, che hanno confermato un risentimento muscolare al polpaccio dx, il difensore Alessandro Bastoni è stato ritenuto non idoneo a sostenere gli impegni con la Nazionale e dovrà pertanto rientrare al club di appartenenza. Ulteriori approfondimenti verranno effettuati dallo staff medico dell'Inter. In sostituzione, il Ct Luciano Spalletti ha convocato il difensore dell'AS Roma Gianluca Mancini che si aggregherà alla squadra in serata nella capitale".

     
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    Luciano Spalletti, ct dell'Italia, ha parlato ai canali ufficiali della FIGC alla vigilia della partita contro la Macedonia del Nord di qualificazioni agli Europei del 2024: “La squadra sta bene ha lavorato in maniera corretta e questa mattina prima dell’allenamento ho ringraziato i ragazzi per la disponibilità e la professionalità che hanno messo anche in questa settimana. Abbiamo avuto altre possibilità di lavorare precedentemente, ci stiamo portando avanti con il lavoro per cui voglio vedere una nazionale migliore rispetto a quella già vista”.




    Detto che il Ct ha già chiaro l’undici che scenderà in campo con la Macedonia del Nord (“nessun dubbio”), sulle caratteristiche dell’avversaria di domani sottolinea: “Ogni volta che riconquisteranno palla cercheranno subito di andare a fare verticalizzazioni improvvise per il ribaltamento dell’azione. Dovremo farci trovare sempre in ordine da un punto di vista della prevenzione”. Gli oltre 50.000 tifosi attesi all’Olimpico possono trascinare l’Italia, come già avvenuto a settembre con l’Ucraina al ‘Meazza’ e a ottobre con Malta al ‘San Nicola’: “Roma è capacissima di darci quella spinta che può fare la differenza. Soprattutto per la squadra mi aspetto che ci sia calore e che il pubblico possa divertirsi dietro a quelle che saranno le nostre giocate, la nostra qualità di partita”.

     
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    Federico Chiesa, attaccante della Juventus e della nazionale italiana, parla così alla vigilia del match di qualificazioni a Euro 2024 contro la Macedonia del Nord: “Mi è dispiaciuto non aver partecipato agli ultimi due raduni – le parole ai canali social della FIGC – ora sono contentissimo di essere qui e di poter dare una mano alla squadra. Sarà bellissimo giocare all’Olimpico”.




    Il match di lunedì con l’Ucraina sarà decisivo, ma vincere con la Macedonia del Nord permetterebbe di guardare con più ottimismo alla sfida di Leverkusen: “La gara di domani è fondamentale, ci giochiamo la qualificazione. Non bisogna sottovalutare i nostri avversari perché in campo internazionale le partite sono sempre difficili: c’è voglia di far bene e di raggiungere il risultato attraverso il gioco”.

     
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    Vincere con la Macedonia del Nord per poter affrontare lo scontro diretto di lunedì con l’Ucraina avendo due risultati su tre a disposizione. È questo il primo obiettivo della Nazionale, attesa da 180 minuti decisivi per la qualificazione a Euro 2024. Domani allo Stadio Olimpico di Roma gli Azzurri andranno a caccia dei tre punti contro un’avversaria che non ha più speranze di raggiungere la fase finale dell’Europeo, ma che nella sua storia recente ha già dimostrato di sapere come farci male. "Da qui a domani sera – ha spiegato lo stesso ct Luciano Spalletti in conferenza stampa - conta solo il risultato, bisogna andare a vincere questa partita. Dobbiamo imparare cosa significa avere addosso questa maglia".

    Qualora ci dovesse essere un rigore, Spalletti sa che Jorginho non avrebbe problemi a calciarlo. Lo ha confermato martedì in conferenza stampa lo stesso centrocampista dell’Arsenal, che due anni fa proprio a Roma con la Svizzera fallì uno dei due penalty risultati fatali per la mancata qualificazione al Mondiale: “Mi aspetterei per la personalità e per la qualità che ha di veder Jorginho andare a prendere la palla. Sono sicuro che lui non si tirerà indietro. L’ho conosciuto in questi giorni e mi ha fatto un’impressione incredibile per come riesce a far muovere tutta la squadra, facendomi vedere la volontà di stare in questo gruppo”.



    Quanto è cambiata l'Italia dall'ultima partita contro la Macedonia? "E' un lavoro quotidiano, ne abbiamo parlato. La Federazione ci ha dato la possibilità di unire di più i punti in cui ci lasciamo e ci ritroviamo con tecnologie nuove quindi è più facile creare l'unione del gruppo che aiuterà la squadra a giocare meglio. Domani sera conta solo quel risultato però. Si possono fare duemila discorsi ma poi bisogna andare a vincere questa partita e fare anche una buona prestazione. Perché spesso il risultato è figlio della prestazione".

    Si giocherà all'Olimpico. "Per me sarà bellissima qualsiasi atmosfera troverò in questo stadio qui. Rivedere l'Olimpico pieno con 54mila persone è una cosa che tocca solo a quelli fortunati come noi. E' come quando entro in qualsiasi stadio e vedo una curva piena, come quando vedo un tramonto bellissimo o un quadro".

    Infine, il commento sulla pace fatta con Francesco Totti: "È stato veramente toccante, sono stato felice di vedere questi bambini. In questi casi doni uno e ricevi mille, perché loro accendono gli occhi e ti vedono come un supereroe, e invece il superpotere ce l’hanno loro. Bello fare lì questo abbraccio con Totti: un capitolo entusiasmante della mia storia. Con lui ho fatto uno dei giri più belli su questa giostra che è il calcio. Lo devo ringraziare".

     
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