Giro D'Italia 2024

La Mitica Corsa Rosa

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    La partenza del Giro 2024: via il 4 maggio da Venaria, si passa da Superga per il Grande Torino

    Per la quarta volta nella storia il Giro d’Italia, che dal 4 al 26 maggio 2024 vivrà l’edizione 107, partirà dal Piemonte. E il 4 maggio 2024 saranno passati 75 anni dalla tragedia del Grande Torino a Superga: da qui l’omaggio della corsa Gazzetta, che nella prima frazione – 136 km da Venaria Reale a Torino – passerà anche sul Colle di Superga.

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    LE PRIME TAPPE DELL’EDIZIONE 107

    4.5.2024 - Venaria Reale – Torino, 136 km – Giornata mossa con finale impegnativo, che farà uscire allo scoperto fin dall'inizio i capitani. Avvicinamento contornando Torino da Nord. Si entra quindi in un ampio circuito scalando la salita del Pilonetto sulla collina di Superga, raggiungendo Moncalieri e il lungo Po dove è posto l’arrivo. Da scalare anche il Colle Maddalena.



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    5.5.2024 – San Francesco al Campo – Santuario di Oropa (Biella), 150 km Tappa mossa con arrivo in salita. Partenza dalla città del velodromo in cui pedalò anche un giovane Filippo Ganna. Si attraversa il Canavese e il Biellese. Da Biella si affrontano i 13 km di salita fino al Santuario teatro dell’impresa di Marco Pantani nel 1999, quando il Pirata vinse dopo un salto di catena rimontando ben 49 corridori (nel 2024 saranno 25 anni).



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    6.5.2024 – Novara – Fossano, 165 km Tappa che, sulla carta, vedrà la prima volata del Giro 2024.

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    7.5.2024 – partenza della quarta tappa da Acqui Terme.



    I PRECEDENTI DELLE GRANDI PARTENZE DAL PIEMONTE

    1961: in occasione del Centenario dell’Unità d’Italia, il via fu a Torino con una tappa chiamata “Trittico Tricolore” che comprendeva 3 circuiti (Bianco, Rosso e Verde). Il vincitore di tappa fu lo spagnolo Miguel Poblet. 2011: si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia. La partenza è con la Venaria Reale-Torino, cronosquadre vinta dalla HTC-Highroad e maglia rosa a Marco Pinotti. 2021: partenza con una

     
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    Percorso Giro d’Italia 2024

    Come già svelato negli scorsi giorni, la Corsa Rosa prenderà quindi il via dal Piemonte con una tre giorni che chiamerà subito in causa anche gli uomini di classifica, che non potranno farsi cogliere impreparati. Già nell’inaugurale Venaria Reale – Torino, tappa di soli 136 chilometri, si affronteranno infatti alcuni GPM, tra cui quello di Superga e il Colle della Maddalena, quest’ultimo scollinato a meno di 20 chilometri dalla conclusione e possibile trampolino di lancio per qualche attacco. Il giorno seguente, poi, i big si troveranno davanti al primo arrivo in salita, posto al Santuario di Oropa dopo 150 chilometri in provenienza da San Francesco al Campo e al termine dell’ascesa finale di 11,8 chilometri al 6,2% resa celebre nel 1999 da Marco Pantani, che firmò qui una delle sue imprese più belle.


    Con la terza frazione, la Novara – Fossano, dovrebbero invece entrare in gioco i velocisti, anche se una breve rampa finale poco prima del traguardo potrebbe un po’ scombinare le carte e dare la possibilità a qualche finisseur di tentare il colpo. Dal Piemonte, precisamente da Acqui Terme, ripartirà anche la quarta tappa, che però si concluderà in Liguria, ad Andora, per una giornata che si svilupperà soprattutto nel savonese, costeggiando l’Aurelia nel finale, e che si preannuncia adatta alle ruote veloci, più della Genova – Lucca del giorno seguente, che comunque proporrà alcune asperità nella prima parte con il Monte Bracco, e il Montemagno nel finale, ostacolo che dovrebbe tagliar fuori i velocisti puri. Una frazione che potrebbe rivelarsi molto importante sarà invece la sesta, che da Torre del Lago Puccini (località di Viareggio) porterà il gruppo a Rapolano Terme dopo aver affrontato diversi settori di strade bianche che renderanno la tappa sicuramente scoppiettante.


    La classifica subirà un bello scossone dalla lunga crono umbra che collegherà Foligno e Perugia attraverso 37,2chilometri, una prova che sarà seguita dal secondo arrivo in salita di questa edizione del Giro, a Prati di Tivo, impegnativa ascesa di 14 chilometri affrontata anche alla Tirreno-Adriatico 2021, preceduta da due altre salite, dando così vita alla prima tappa da cinque stelle. La tappa prenderà il via dall’Umbria, da Spoleto, per concludersi quindi in Abruzzo, da dove si ripartirà il giorno seguente per la giornata che chiuderà la prima settimana di gara; da Avezzano, il gruppo si sposterà però in Campania per il terzo arrivo in tre anni a Napoli, proponendo una giornata aperta a più soluzioni visto il Monte Procida che posto a pochi chilometri dall’arrivo.


    Nel capoluogo partenopeo i corridori trascorreranno il primo giorno di riposo, spostandosi poi nella splendida Pompei per iniziare la seconda settimana e la risalita verso Nord con una tappa decisamente movimentata che attraverserà il beneventano e affronterà le salite di Guardia Sanframondi, Castelvenere, Telese Terme, Cerreto e Bocca della Selva (località di Cusano Mutri), dove sarà posto l’arrivo. Anche la frazione numero undici partirà dalla Campania, da Foiano di Val Fortore, ma ritornerà in Abruzzo con un tracciato mosso che, tuttavia, dovrebbe veder protagonisti soprattutto i fuggitivi, che potrebbero giocarsi il successo di giornata sul traguardo di Francavilla al Mare. Tappa intermedia sarà anche la Martinsicuro – Fano del giorno seguente, con qualche ruota veloce che potrebbe comunque riuscire a resistere, mentre i velocisti più puri torneranno protagonisti nella Riccione – Cento, tappa senza asperità che anticiperà di 24 ore la seconda cronometro di questo Giro.

     
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    :intervista:

    Primoz Roglic, vincitore del Giro 2023, riannoda il filo delle emozioni: “Quello ai Monti Lussari è stato uno dei giorni più importanti ed emozionanti della mia carriera - ha detto lo sloveno -. Tutto è andato veloce in quei giorni, ma poi ci ho ripensato un sacco di volte. La tappa più importante del nuovo percorso? Quella del Monte Grappa (è la ventesima, partenza dall’Alpago e arrivo a Bassano del Grappa scalando due volte il Grappa, ndr) sarà quella in cui si deciderà chi vincerà”. “Per fortuna che mi ritiro - sorride Peter Sagan vedendo un inizio che sarebbe adatto a lui -. In realtà continuo a gareggiare ma voglio tornare alle mie radici, dopo 14 anni di professionismo voglio divertirmi col vecchio amore della mountain bike. Il vero divertimento però sarà andare a Parigi 2024. Sarà dura ma ci provo”. Dice la sua Filippo Ganna: “In questo giro vedo tante stellette, sarà dura - dice il campione piemontese -. So di essere favorito nella crono di Desenzano, ma cercherò di farmi valere anche prima”. Jay Hindley, vincitore del Giro 2022, valuta così il percorso: “Sarà una grande seconda settimana, giornate durissime come quella di Livigno. E non vedo l’ora di correre con Primoz Roglic”.

     
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    Percorso Giro d’Italia 2024


    Quest’anno si parte quindi dal Piemonte con una tre giorni che, almeno per i primi due, chiamerà subito in causa gli uomini di classifica. Già al termine della prima tappa, la Venaria Reale – Torino di 140 chilometri, potrebbe infatti andare in Maglia Rosa uno dei favoriti al successo finale, anche perché in programma ci saranno tre GPM (Berzano di San Pietro, Superga e Colle Maddalena, quest’ultimo scollinato ai -22 dalla conclusione) e un altro paio di asperità, tra cui il doppio passaggio sullo strappo che porta al Bivio di San Vito, che potrebbe rivelarsi decisivo dato che l’ultima volta sarà superato a meno di 3000 metri dall’arrivo. Il giorno successivo, poi, ci sarà già il primo dei sei arrivi in salita in programma durante questo Giro, con il traguardo che sarà posto al Santuario di Oropa (11,8 km al 6,8%, max. 13%) 161 chilometri dopo il via da San Francesco al Campo, gli ultimi 60 dei quali sono un continuo saliscendi.


    La prima occasione per i velocisti dovrebbe quindi arrivare nella terza frazione con la Novara – Fossano (166 km), anche se, appena entrati negli ultimi 4500 metri, ci sarà una breve rampa al 5,3% che potrebbe dare la possibilità a qualcuno di tentare un colpo da finisseur o, in ogni caso, scombinare un po’ i treni delle squadre degli sprinter. Per ruote veloci sarà anche la quarta giornata di gara, 190 chilometri che porteranno il gruppo da Acqui Terme ad Andora, in Liguria: a eccezione di una prima parte in costante (ma leggera) salita fino al Colle del Melogno, infatti, gli ultimi 60 chilometri saranno tutti sull’Aurelia e pianeggianti, anche se, anche qui, negli ultimi 5000 metri ci sarà da superare la breve asperità del Capo Mele, che potrebbe restare nelle gambe a qualche velocista. Uno sprint non si può escludere neppure al termine della Genova – Lucca (178 km) del giorno seguente, che comunque proporrà diversi saliscendi nella prima parte, con il Passo del Bracco, e il Montemagno nel finale, ostacolo che potrebbe tagliar fuori alcuni sprinter puri.


    Dopo tre frazioni relativamente tranquille, gli uomini di classifica dovranno invece affrontare con grande attenzione la sesta tappa, che scatterà da Torre del Lago Puccini (Viareggio) e si concluderà dopo 180 chilometri a Rapolano Terme. Di per sé non eccessivamente movimentata, anche se nella seconda parte non mancheranno i saliscendi, a caratterizzare questa giornata saranno soprattutto i tre settori di strada bianca che verranno affrontati negli ultimi 50 chilometri, per un totale di 11,6 chilometri di sterrato che, al di là delle sempre possibili cadute o forature, potrebbero fare una bella selezione in vista del traguardo in leggera salita, anticipato da un breve strappo che toccherà punte del 20%. Ancor più importante ai fini della classifica generale sarà poi la cronometro che collegherà Foligno e Perugia: lunga ben 40,6 chilometri, i primi 34 pianeggianti e gli ultimi 6,6 di una salita irregolare, sarà probabilmente il primo punto di svolta di questo Giro, dove i favoriti al successo finale più abili in questo esercizio potranno guadagnare molto terreno sugli scalatori puri.


    Il secondo arrivo in salita di questa edizione sarà quello dei Prati di Tivo, al termine di un tappone appenninico di tutto rispetto nonostante i soli 152 chilometri totali. Dopo la partenza da Spoleto, i corridori affronteranno Forca Capistrello (2ª cat., 16,3 km al 5,6%, max. 12%) e Croce Abbio (3ª cat.) per poi dover venire a capo dei 14,6 chilometri finali che presentano una pendenza media del 7% (con picchi al 12). Non è una salita inedita però presenta uno sviluppo costante che non lascia quasi mai spazio per rifiatare. La prima settimana si conclude poi con quello che sta diventando un piccolo classico, ovvero l’arrivo di Napoli che cala il tris dopo quelli del 2022 e 2023. Da Avezzano, il gruppo si sposterà quindi verso la Campania per una tappa relativamente mossa nel finale con anche il passaggio panoramico da Monte di Procida ma che difficilmente vedrà i velocisti lasciare il passo agli attaccanti.


    Frazione tutta campana per la ripresa dopo il giorno di riposo, con 142 chilometri in programma da Pompei a Cusano Mutri, in provincia di Benevento. Dopo una sessantina di chilometri tranquilli si entrerà nel vivo con la salita di Camposauro (2ª cat, 6,1 km al 7,8%, max. 13%), che sarà seguita da alcuni saliscendi e quindi dall’ascesa finale verso Bocca della Selva (1ª cat., 17,9 km al 5,6%, max. 10%). Si tratta di una salita non irresistibile e piuttosto irregolare che probabilmente creerà un po’ di selezione soltanto nelle ultimissime battute. Dopo alcune giornate complicate, si ritornerà a salire verso nord con la semplice Foiano di Val Fortore – Francavilla al Mare, 207 chilometri di trasferimento tra Campania e Abruzzo con qualche salita soltanto a inizio tappa sul tratto appenninico. Giunti a Termoli si costeggerà il litorale adriatico fino a Francavilla, situata alle porte di Pescara. Decisamente più adatta agli attaccanti la dodicesima tappa, che dall’Abruzzo risalirà 193 chilometri fino alle Marche, precisamente da Martinsicuro a Fano. Superata Civitanova Marche si percorreranno le strade dell’entroterra, care alla Tirreno-Adriatico, passando per Recanati, Osimo, Monsano, Ostra, La Croce e infine il Monte Giove, ultima difficoltà a circa dieci chilometri dal traguardo.


    Poca pianura quindi per una tappa dove il gruppo con tutta probabilità tirerà il fiato, cosa che proverà a fare anche nei successivi 179 chilometri con partenza da Riccione e arrivo a Cento, in provincia di Ferrara. Si tratterà di una giornata totalmente pianeggiante senza alcuna difficoltà apparente alla vigilia della seconda, e ultima, cronometro da Castiglione delle Stiviere a Desenzano del Garda. 31,2 chilometri molto veloci che scompiglieranno le carte in classifica generale prima dell’inizio delle Alpi, che faranno la loro comparsa il giorno successivo. L’ultima giornata della seconda settimana è quindi dedicata alle salite, con la lunghissima Manerba del Garda–Livigno che mette sul piatto quelle di Lodrino (3ª cat.), Colle San Zeno (2ª cat., 13,9 km al 14%) che faranno da prodromo a uno dei passaggi più attesi di tutto il Giro: quello su Mortirolo. Con i suoi 12,6 chilometri al 7,6%, con punte del 16%, fa paura a tutto il Mondo e soprattutto ai corridori in gara, che si porteranno le scorie nelle gambe fino al gran finale che si giocherà tra Passo del Foscagno (1ª cat., 15 km al 6,4%, 11% max), superato a 8,7 chilometri dal traguardo, e il muro finale verso Livigno, al termine della salita di Mottolino (8,1 km al 6,6%, max. 18%).


    Dopo un giorno di meritato riposo a Livigno si riprenderà subito con un tappone alpino sopra i 200 chilometri, da 5400 metri di dislivello, da Livigno a Santa Cristina Val Gardena. Inizio giù a saliscendi tra Passo di Eira, Passo del Foscagno e, dopo la discesa a Bormio, e Passo dello Stelvio, Cima Coppi di questa edizione (se si riuscirà finalmente a percorrerlo) con i suoi 2758 metri s.l.m. conquistati dopo 19,6 chilometri al 7,5% con pendenza massima del 15%. Dopo la picchiata verso Prato allo Stelvio si proseguirà ancora verso il fondovalle fino a raggiungere Bolzano e Prato all’Isarco, dove inizieranno gli ultimi 35 chilometri, quasi totalmente in salita. Si imboccherà infatti il lunghissimo tratto, 23 chilometri al 4,7%, che in più tronconi porteranno fino al Passo Pinei dopo il quale, superato un breve tratto in discesa, si salirà ancora da Ortisei fino a Santa Cristina Val Gardena e il suo Monte Pana (2ª cat., 7,6 km al 6,1%, max. 15%).


    Il trittico dolomitico si concluderà con un’altra tappa complicata sopra i 4000 metri di dislivello quasi tutta in provincia di Trento, con ripartenza da Selva di Val Gardena e arrivo in salita, di fatto l’ultimo di questa edizione, sul Passo Brocon dopo 159 chilometri. Neanche un metro di dislivello con la partenza immediatamente in salita verso il Passo Sella (2ª cat., 8,9 km al 7,4%, max. 11%), seguito da una lunga picchiata verso Val di Fassa e Val di Fiemme fino ad arrivare a Predazzo, dove si tornerà a salire fino al Passo Rolle (1ª cat., 19,8 km al 4,8%, max. 10%) e quindi, dopo un’altra lunghissima discesa, fino al Passo Gobbera, che avvicina il gruppo al Passo Brocon (2ª cat., 13,3 km al 6,5%, 12% max), che verrà poi riaffrontato dal versante opposto da Pieve Tesino (11,8 km al 6,6%, 13% max). Se da questa tappa non uscirà il vincitore del Giro d’Italia, poco ci mancherà.


    La diciottesima tappa sarà poi dedicata al recupero, con la facile Fiera di Primiero – Padova, frazione velocissima di 178 chilometri che anticiperà la Mortegliano-Sappada, frazione quasi interamente friulana tranquilla per i primi 100 chilometri che però all’improvviso diventa accidentata con i passaggi dal Passo Duron (2ª cat., 4,4 km al 9,6%, 18% max) e Sella Valcalda prima della lunga e irregolare arrampicata verso Cima Sappada (2ª cat., 8.3 km al 4,8%, 15% max), posta a meno di sette chilometri dal traguardo. L’ultimo sforzo prima della passerella finale non è un arrivo in salita ma l’interessante Alpago-Bassano del Grappa, la cui caratteristica principale è la doppia scalata del Monte Grappa (1ª cat., 18,2 km all’8,1%, 14% max), ai chilometri 106,1 e 153,3. Dopo 88 chilometri tranquilli si inizierà a salire per poi riscendere a Semonzo del Grappa e quindi picchiare verso Bassano, traguardo assente dal 1992, dove verrà incoronato il vincitore di questa edizione. Il Grappa è molto insidioso e soprattutto in discesa potremmo assistere a qualche azione potenzialmente decisiva.


    Anche quest’anno, in stile Tour de France, tutta la carovana si trasferirà in fretta e furia a Roma, dove assisteremo alla scenografica e spettacolare tappa conclusiva con 8 giri del circuito di 9,5 chilometri a spasso tra i Fori Imperiali e le bellezze della Capitale per un totale di 125 chilometri. Nel complesso un percorso vario ma forse poco spettacolare, con i passaggi decisivi che forse potevano essere dislocati in modo più strategico, anche perché assistere all’ultimo arrivo in salita a cinque tappe dalla fine potrebbe levare molto interesse alle ultime giornate
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    Giro d’Italia 2024, Presentazione Percorso e Favoriti Prima Tappa: Venaria Reale – Torino (140 km)

    Il Giro d’Italia 2024 si aprirà subito con una tappa che promette spettacolo. Infatti, la prima frazione, che sabato 4 maggio darà il via all’edizione numero 107 della Corsa Rosa da Venaria Reale, sarà decisamente mossa, soprattutto nella seconda metà. I 140 chilometri che condurranno il gruppo sul traguardo di Torino presenteranno tre GPM di difficoltà crescente, l’ultimo dei quali, il Colle Maddalena, è posto a 22 chilometri dalla conclusione, senza dimenticare lo strappo finale di San Vito, aggiunta dell’ultimo momento, che potrebbe fare ulteriormente la differenza e scongiurare uno sprint ridotto. Potremmo quindi vedere subito in azione i big, che potrebbero già infiammare la sfida per decidere chi andrà ad indossare la prima Maglia Rosa, che nel 75esimo anniversario della tragedia di Superga non mancherà di ricordare gli “Invincibili” del Grande Torino.


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    ORARIO DI PARTENZA: 13:50
    ORARIO DI ARRIVO (PREVISTO): 17:05-17:26
    DIRETTA TV E STREAMING: 13:05-14:00 RaiSport / 14:00-18:00 Rai2 / 13:30-17:45 Eurosport 1, Eurosport, Discovery+
    HASHTAG UFFICIALE: #Giro #GirodItalia


    Percorso Prima Tappa Giro d’Italia 2024
    Dopo il via da Venaria Reale, i primi 45 chilometri interamente pianeggianti consentiranno ai corridori un avvicinamento relativamente agevole al primo GPM di giornata, la salita di Berzano di San Pietro (2,9 km al 5%). Da qui in poi la tappa entrerà nel vivo, dapprima con il primo traguardo volante di questa edizione della Corsa Rosa, posto a Moriondo Torinese dopo 57,9 chilometri dalla partenza, poi con la salita di Superga (8 km al 4,4%), affrontata dal versante di Baldissero Torinese, che tuttavia presenta pendenze meno arcigne del versante classico da Torino. Dopo la successiva discesa, i corridori, prima di passare una prima volta sul traguardo, dopo 109,8 chilometri, dovranno affrontare per la prima volta l’impegnativo strappo di San Vito, aggiunto dagli organizzatori poco più di un mese fa per rendere sicuramente più pepato il finale.


    Dopo il passaggio sulla linea d’arrivo, si ricomincerà a salire verso il Colle Maddalena (7 km al 6,8%, max. 11%), GPM di seconda categoria dalla cui sommità mancheranno 22 chilometri alla conclusione. Questa ascesa potrebbe essere, insieme alla successiva discesa, il trampolino di lancio per chi volesse tentare un’azione da lontano. Sarà, infatti, una picchiata di una decina di chilometri che riporterà i corridori a transitare per Moncalieri, dove è posto il secondo traguardo volante di giornata. Potrebbe essere, però, il nuovo passaggio sullo strappo di San Vito (1,4 km al 9.8%, con un punta al 16%), che terminerà a tre chilometri dal traguardo, ad essere decisivo per assegnare la prima Maglia Rosa di questa edizione del Giro d’Italia. Una discesa veloce poi porterà agli ultimi 500 metri che saranno completamente pianeggianti, prima di tagliare il traguardo posto in Corso Moncalieri a Torino.


    Salite Prima Tappa Giro d’Italia 2024

    NOME CAT QUOTA KM INIZIO LUNGHEZZA DISL % MED % MAX
    Berzano di San Pietro 4 395 48,4 45,5 2,9 145 5% 11%
    Superga (Via dei Colli) 3 655 78,5 70,5 8,0 355 4,4% 11%
    Colle Maddalena 2 698 118,1 111,1 7,0 479 6,8% 11%

    Favoriti Prima Tappa Giro d’Italia 2024
    Il percorso, e soprattutto il finale, di questa frazione d’apertura sembra promettere un inizio già spettacolare. Bisognerà capire come le formazioni dei vari big intenderanno affrontare questa prima giornata ed anche quale sarà la condizione dei possibili protagonisti, talvolta non ancora brillante ad inizio di tre settimane che si prospettano certamente impegnative. Insomma, saremmo sorpresi a non vedere segnali di battaglia, o anche solo qualche scaramuccia, già sulle prime salite di questa edizione del Giro, un po’ come avvenne nelle prime frazioni in terra basca dello scorso Tour de France.

    Al di là di tutte queste premesse, non è difficile individuare il grande favorito di giornata, quel Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che, ovviamente, tutti indicano come indiziato numero uno ad indossare la Maglia Rosa sul podio finale di Roma. Che, come ipotizzano alcuni, possa provare ad infrangere un altro record indossando il simbolo del primato dalla prima all’ultima tappa, o che, più semplicemente, quando intravede la possibilità di successo la azzanni senza pietà, la sostanza non cambia, è il fenomeno sloveno il favorito numero uno di questa prima giornata.



    La tappa assomiglia, per certi versi, ad una sorta di classica di un giorno, alle Milano-Torino di qualche anno fa, con lo strappo di San Vito che sembra togliere ogni speranza ai velocisti per favorire corridori scattisti, che con la loro esplosività possono usare questa rampa per staccare la concorrenza. Se i segnali incoraggianti mostrati al recente Giro di Romandia non saranno stati solamente un fuoco di paglia e il suo colpo di pedale si avvicinerà nuovamente a quello di qualche stagione fa, questo finale, con una ripida discesa e uno strappo deciso, sembra fatto apposta per Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) che potrebbe trovare terreno ideale per scatenare la sua esplosività. Purtroppo, però, il due volte campione del mondo, nelle ultime stagioni è stato bersagliato dalla sfortuna e dagli incidenti che ne hanno certamente condizionato il rendimento. Questa tappa potrebbe decretarne la rinascita. Attenzione anche al compagno di squadra Mauri Vansevenant, che arriva da una promettente campagna delle Ardenne con il quarto posto all’Amstel Gold Race e il sesto alla Liegi a certificarne l’affidabilità su percorsi di questo tipo.


    Anche un altro transalpino troverà terreno ideale per esaltare le sue qualità, Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL) proverà a mettersi subito in mostra, reduce da un buon Tour of the Alps e dal secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi proprio alle spalle di un inarrivabile Tadej Pogacar. Sempre a proposito di corridori da classiche attenzione anche a Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan) e Michael Woods (Israel-Premier Tech), entrambi con le caratteristiche giuste per primeggiare su questo tipo di percorso.

    Proverà a giocare di squadra la Bora – hansgrohe che, oltre che sul proprio capitano Daniel Martinez, potrà contare anche su Florian Lipowitz, che ha sorpreso tutti al Giro di Romandia, dove ha colto il secondo posto nella tappa regina e il terzo in classifica generale a soli 9 secondi dal vincitore. Il giovane tedesco avrà subito l’occasione per confermare il suo buon momento di forma. Questo percorso potrebbe esaltare anche le caratteristiche di Aurélien Paret-Peintre (Decathlon Ag2r La Mondiale), quinto alla Liegi-Bastogne-Liegi e già vincitore di una tappa al Giro d’Italia dello scorso anno. La formazione francese sta vivendo un ottimo momento e non sono da escludere le possibilità del fratello Valentin Paret-Peintre, quarto al Tour of the Alps, e di Ben O’Connor, capitano per la generale che potrebbe uscire allo scoperto se dovesse accendersi la battaglia tra i big.


    Più carte anche per il Team Jayco – AlUla che su questo percorso potrebbe dare via libera a Filippo Zana, alla caccia di una vittoria di tappa per bissare il successo ottenuto lo scorso anno, e Luke Plapp, al suo debutto sulle strade del Giro d’Italia. Mentre in casa Ineos Grenadiers questa tappa potrebbe essere adatta alle caratteristiche di Jhonatan Narvaez, che, dopo un buon inizio di stagione, torna in gara dopo la commozione cerebrale causata dalla caduta alla Gand – Wevelgem che lo ha costretto a saltare gran parte della stagione delle classiche. Da non sottovalutare nemmeno la voglia di Filippo Ganna di indossare nuovamente la prima Maglia Rosa sulle strade della sua regione, mentre Thymen Arensman e Geraint Thomas preferiscono tendenzialmente salite più lunghe e impegnative.


    Mentre tra gli italiani, potrebbe far valere il suo spunto veloce Andrea Bagioli (Lidl-Trek), che ha già dimostrato di poter battagliare con i migliori su percorsi di questo tipo. Interessante anche vedere come si muoverà Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) che, partendo con l’obiettivo di curare la classifica generale, potrebbe muoversi se qualche big dovesse lanciare un attacco da lontano. Potrebbero dire la loro, se riuscissero ad arrivare in un gruppetto ristretto in testa alla corsa, anche Simone Velasco (Astana Qazaqstan) e Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale), col secondo che ha mostrato una gran condizione al Giro di Romandia dove ha sfiorato in due occasioni il successo di tappa.

    Non mancano corridori esplosivi che possono trovare la giornata di gloria, magari approfittando del controllo tra i big, come Quinten Hermans (Alpecin- Deceuninck) o Simon Carr (EF Education-EasyPost), reduce da un successo di tappa al Tour of the Alps. Infine, altri corridori che, se in giornata, potremmo vedere nelle prime posizioni sono Maximilian Schachmann (Bora-hansgrohe), Simon Clarke e Nick Schultz (Israel-Premier Tech), Esteban Chaves (EF Education-EasyPost) e i promettenti Ewen Costiou (Arkéa-B&B Hotels) e Kevin Vermaerke (Team dsm-firmenich PostNL).



    Borsino dei Favoriti Prima Tappa Giro d’Italia 2024
    ***** Tadej Pogacar
    **** Julian Alaphilippe, Romain Bardet
    *** Alexey Lutsenko, Daniel Martinez, Michael Woods
    ** Andrea Bagioli, Simon Carr, Florian Lipowitz, Aurélien Paret-Peintre
    * Quinten Hermans, Jhonatan Narvaez, Ben O’Connor, Mauri Vansevenant, Filippo Zana

    Meteo previsto Prima Tappa Giro d’Italia 2024
    Nuvoloso. Possibilità di precipitazioni: 0%. Umidità: 56%. Vento direzione SSE fino a 8 km/h. Temperatura prevista: minima 12°, massima 21°.

    Maggiori insidie Prima Tappa Giro d’Italia 2024
    In una tappa dove lo strappo di San Vito è stato individuato da molti come il probabile punto decisivo, i corridori dovranno prestare particolare attenzione soprattutto alla discesa dal Colle della Maddalena. Sarà una picchiata, molto veloce, che potrebbe anche favorire gli specialisti all’interno del gruppo che riporterà il plotone verso il finale, che si preannuncia caldissimo. Attenzione, poi, alla voglia che in molti avranno di emergere subito e farsi vedere nelle prime posizioni del gruppo, spesso le tappe inaugurali delle corse a tappe, anche per questo motivo, sono funestate da diverse cadute.



    Giro-dItalia-2024-Tappa-1-Cronotabella

     
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    Che spettacolo al Giro d'Italia! Narvaez vince lo sprint e si prende la maglia rosa. Pogacar subito protagonista

    L'ecuadoriano ha battuto in volata Schachman e il campione sloveno sul traguardo di Torino: “È stata una salita dura e brutale, è stato terribile tenere il ritmo di Tadej. Questa maglia è un’emozione speciale”


    Che sorpresa! L’ecuadoriano Jonathan Narvaez, compagno di squadra di Ganna e Thomas, batte a Torino il tedesco Maximilian Schachman e il favoritissimo Tadej Pogacar sul traguardo della prima tappa del Giro d’Italia numero 107. Pogacar fa la corsa, mette alla frusta il gruppo sin dalla salita del Colle Maddalena, e fa la selezione: a 3 chilometri dall’arrivo, sullo strappo di San Vito (1400 metri con punte al 16% di pendenza), in un tripudio di folla lo sloveno accelera una, due, tre volte, ma gli resta alla ruota Narvaez, ecuadoriano di 27 anni, già vincitore della tappa di Cesenatico nel 2020, e poi in discesa rientra anche Schachmann. Pogacar lancia la volata in testa e Narvaez gli esce negli ultimi 30 metri per la prima maglia rosa.



    CAMPIONE NAZIONALE— Subito dopo il traguardo, l’abbraccio con i suoi capitani, Ganna e Thomas. Narvaez mette così la maglia rosa su quella di campione nazionale in linea: “È stata una salita dura e brutale, è stato terribile tenere il ritmo di Pogacar. Questa maglia è un’emozione speciale”. L’Ecuador è ancora in festa: ricordiamo che Richard Carapaz ha vinto il Giro 2019 e il titolo olimpico a Tokyo 2021. Narvaez è cresciuto da giovane nella squadra giovanile diretta da Axel Merckx, il figlio del Cannibale, e poi dal 2019 è al team Sky/Ineos. Primo italiano al traguardo Conci, quinto a 10”, in un gruppettino con Caruso e Tiberi. È stata una tappa scoppiettante, in cui si mette in evidenza Giulio Pellizzari, 20 anni, il più giovane dei 176 in gara: è proprio il marchigiano della Vf Bardiani-Csf a provarci un paio di volte, prima dell’allungo di un altro giovane azzurro, Nicola Conci, che resta al comando fino a 4 km dall’arrivo quando si vede raggiunto e superato da Pogacar. Domenica seconda tappa del Giro e primo arrivo in salita del Giro: San Francesco al Campo (Torino)-Santuario di Oropa (Biella), km 161. L’ascesa finale misura 11,8 chilometri con 773 metri di dislivello: pendenza media del 6,2% e punte del 13% dopo 6600 metri. Qui l’impresa di Marco Pantani al Giro 1999, con 49 corridori rimontati dopo un salto di catena a inizio salita.



    L’ordine di arrivo della prima tappa (Venaria Reale – Torino, 140 km)

    Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers) 3h14’23”
    Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe) st
    Tadej Pogacar (UAE Emirates) st
    Alex Baudin (Decathlon AG2R) +6″
    Nicola Conci (Alpecin Deceuninck) +10″
    Quinten Hermans (Alpecin Deceuninck) +10″
    Mauri Vansevenant (Soudal Quick Step) +10″
    Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) +10″
    Attila Valter (Team Visma Lease a Bike) +10″
    Geraint Thomas (Team Ineos Grenadiers) +10″

     
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    Di seguito la classifica generale del Giro d’Italia 2024 al termine della prima tappa.

    Domani (Domenica 5 maggio) andrà in scena la seconda frazione: 161 km con partenza da San Francesco al Campo e l’arrivo in cima al Santuario di Oropa, i big si fronteggeranno a viso aperto in salita.


    CLASSIFICA GIRO D’ITALIA 2024 (dopo la prima tappa)
    1 NARVÁEZ Jhonatan INEOS Grenadiers 20 10″ 3:14:13
    2 SCHACHMANN Maximilian BORA – hansgrohe 7″ 0:03
    3 POGAČAR Tadej UAE Team Emirates 4″ 0:06
    4 BAUDIN Alex Decathlon AG2R La Mondiale Team 0:16
    5 CARUSO Damiano Bahrain – Victorious 3″ 0:17
    6 CONCI Nicola Alpecin – Deceuninck 2″ 0:18
    7 HERMANS Quinten Alpecin – Deceuninck 0:20
    8 VANSEVENANT Mauri Soudal Quick-Step ,,
    9 TIBERI Antonio Bahrain – Victorious ,,
    10 VALTER Attila Team Visma | Lease a Bike ,,
    11 THOMAS Geraint INEOS Grenadiers ,,
    12 GANNA Filippo INEOS Grenadiers ,,
    13 MARTÍNEZ Daniel Felipe BORA – hansgrohe ,,
    14 UIJTDEBROEKS Cian Team Visma | Lease a Bike ,,
    15 DUNBAR Eddie Team Jayco AlUla ,,
    16 HONORÉ Mikkel Frølich EF Education – EasyPost ,,
    17 ALAPHILIPPE Julian Soudal Quick-Step ,,
    18 CHAVES Esteban EF Education – EasyPost ,,
    19 O’CONNOR Ben Decathlon AG2R La Mondiale Team ,,
    20 PELLIZZARI Giulio VF Group – Bardiani CSF – Faizanè ,,
    21 RUBIO Einer Movistar Team ,,
    22 LUTSENKO Alexey Astana Qazaqstan Team ,,
    23 LÓPEZ Juan Pedro Lidl – Trek 0:30
    24 PARET-PEINTRE Aurélien Decathlon AG2R La Mondiale Team ,,
    25 HIRT Jan Soudal Quick-Step ,,
    26 FORTUNATO Lorenzo Astana Qazaqstan Team 0:34
    27 TRATNIK Jan Team Visma | Lease a Bike 0:37
    28 ZANA Filippo Team Jayco AlUla ,,
    29 ALEOTTI Giovanni BORA – hansgrohe 0:57
    30 STORER Michael Tudor Pro Cycling Team ,,
    31 DE MARCHI Alessandro Team Jayco AlUla ,,
    32 PICCOLO Andrea EF Education – EasyPost 1:07
    33 SCHULTZ Nick Israel – Premier Tech ,,
    34 POZZOVIVO Domenico VF Group – Bardiani CSF – Faizanè ,,
    35 QUINTANA Nairo Movistar Team ,,
    36 COVILI Luca VF Group – Bardiani CSF – Faizanè ,,
    37 PALENI Enzo Groupama – FDJ ,,
    38 STEINHAUSER Georg EF Education – EasyPost ,,
    39 BARDET Romain Team dsm-firmenich PostNL ,,
    40 PLAPP Luke Team Jayco AlUla ,,
    41 PIGANZOLI Davide Team Polti Kometa ,,
    42 FRIGO Marco Israel – Premier Tech ,,
    43 MULUBRHAN Henok Astana Qazaqstan Team 1:17
    44 CALMEJANE Lilian Intermarché – Wanty 3″ 1:47
    45 FERNÁNDEZ Rubén Cofidis 1:50
    46 SCARONI Christian Astana Qazaqstan Team 2:15
    47 ARENSMAN Thymen INEOS Grenadiers 2:27
    48 TRENTIN Matteo Tudor Pro Cycling Team ,,
    49 VENDRAME Andrea Decathlon AG2R La Mondiale Team ,,
    50 MAYRHOFER Marius Tudor Pro Cycling Team ,,

     
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    :intervista:

    Maximilian Schachmann è soddisfatto del suo secondo posto nella prima tappa del Giro d’Italia 2024. Il corridore tedesco, al termine di una tappa breve ma molto nervosa, è riuscito a tenere le ruote dei migliori sulle tante salite in programma e sul traguardo di Torino ha chiuso secondo dietro al vincitore Jonathan Narvaez (Ineos Grenadiers). Il portacolori della Bora-hansgrohe è però stato in grado di concludere la volata finale davanti a un fenomeno come Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che ha terminato la frazione inaugurale al terzo posto. Parlando ai nostri microfoni nell’immediato dopo tappa, il tedesco classe 1994 ha voluto analizzare la sua ottima prestazione.

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    ”La corsa è iniziata a 30 km all’arrivo ed è stata veloce, pensavo di morire nella salita più lunga, ma allo scollinamento ho visto che tutti erano al limite – ha ammesso Schachmann – Poi dopo quella salita non è successo molto, me lo aspettavo più veloce e io mi sono sentito bene ma non benissimo. Lungo la discesa pensavo che la UAE-Emirates si sarebbe comportata diversamente e ho visto Rafa [Majka – ndr] era l’unico a tirare e poi ci sarebbe stato un tratto pianeggiante. In quel momento ho pensato che forse avrei potuto farcela, hanno lasciato andare quel piccolo gruppetto poi Pogacar è partito sull’ultima salita come un missile ed ero felice di essere quasi riuscito a tenere la sua ruota”.


    Il corridore della Bora-hansgrohe ha poi spiegato come si è svolto lo sprint conclusivo con due rivali così competitivi: “Nella volata finale sapevo che Pogacar era molto veloce e che anche Narvaez era veloce perché correvo con lui da under 23. è un corridore esplosivo e sapevo che quello sprint sarebbe stato difficile. Non mi piacciono le volate brevi quindi sono partito ai -250 metri, e forse era meglio fare lo sprint in scia. Tutto sommato sono felice di essere tornato davanti“

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    Giro d’Italia 2024, Presentazione Percorso e Favoriti Seconda Tappa: San Francesco al Campo – Santuario di Oropa (161 km)

    Giro-dItalia-2024-Tappa-2-Altimetria


    La seconda tappa sarà già teatro del primo vero arrivo in salita di questo Giro d’Italia 2024. I 161 chilometri tra San Francesco al Campo e Biella avranno un totale di oltre 2300 metri di dislivello, tutti condensati negli ultimi 70 chilometri del percorso. Ma prima della decisiva ascesa conclusiva al mitico Santuario di Oropa, lunga 11,8 km con pendenza media del 6,2%, il gruppo dovrà affrontare altri due Gpm ufficiali nella tostissima seconda metà del tracciato. Sarà molto probabilmente una giornata per scalatori puri e uomini di classifica, che si daranno battaglia su una salita resa celebre dall’indimenticabile vittoria in rimonta di Marco Pantani alla Corsa Rosa del 1999.

    ORARIO DI PARTENZA: 12:55
    ORARIO DI ARRIVO (PREVISTO): 16:59-17:27
    DIRETTA TV E STREAMING: 13:05-14:00 RaiSport / 14:00-18:00 Rai 2 / 12:45-17:45 Eurosport 1, Eurosport, Discovery+
    HASHTAG UFFICIALE: #Giro #GirodItalia

    Percorso Seconda Tappa Giro d’Italia 2024
    I primi 93 chilometri dopo la partenza di San Francesco al Campo saranno facili e quasi totalmente pianeggianti. Ma una volta passato il traguardo volante di Valdengo inizierà un continuo e durissimo saliscendi che proseguirà fino al traguardo finale. La prima salita di giornata sarà quella di Valle San Nicolao (7,2 km al 3,1%), seguita immediatamente da quella di Crocemosso (3,2 km al 5,7%) che scollinerà a 54 chilometri dal traguardo e precede il primo Gpm di giornata, quello di Oasi Zegna (3a Cat., 5,5 km al 5,6% con pendenze massime del 12%).

    Una breve discesa porterà il gruppo all’imbocco del secondo e penultimo Gpm, il terza categoria di Nelva, lungo 5 km con pendenza media del 5.7%, che potrebbe anche essere teatro di qualche azione delle squadre meglio attrezzate in salita. Una lunga picchiata condurrà i corridori al traguardo volante di Biella, che assegnerà secondi di bonus, e che segnerà l’inizio della durissima e decisiva salita finale, che parte a 11,8 chilometri dal traguardo. La scalata al Santuario di Oropa sarà un Gpm di prima categoria con pendenza media del 6,5% e punte massime che arrivano anche al 14%. Su queste pendenze vedremo emergere gli scalatori migliori che cercheranno di mettersi in difficoltà a vicenda. Attenzione agli ultimi 4 chilometri di salita, che avranno una pendenza media del 9%.



    Salite Seconda Tappa Giro d’Italia 2024

    NOME CAT QUOTA KM INIZIO LUNGHEZZA DISL % MED % MAX

    Oasi Zegna 3 756 122,7 117,2 5,5 310 5,6% 12%
    Nelva 3 775 137,4 132,4 5,0 285 5,7% 12%
    Santuario di Oropa 1 1142 161,0 149,2 11,8 733 6,2% 14%



    Favoriti Seconda Tappa Giro d’Italia 2024
    Il primo arrivo in salita di questo Giro d’Italia ci darà ulteriori indicazioni su chi potrà lottare per il podio finale e chi invece no. Qualche preziosa indicazione l’abbiamo avuta anche al termine della impegnativa tappa inaugurale, ma sulla salita di Oropa ci aspettiamo di avere ulteriori importanti conferme. Quello che sappiamo per certo è che il favorito numero uno sarà ancora una volta Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Il fenomeno sloveno anche oggi ha dimostrato di essere il più forte in salita e avrà anche il dente avvelenato per non essere riuscito a vincere la prima tappa di questa Corsa Rosa. La salita di Oropa si addice alle sue caratteristiche ed è storicamente teatro di imprese di grandi campioni, un palcoscenico perfetto per una sua prima ipotetica vittoria al Giro d’Italia.


    Immaginando che difficilmente verrà lasciato spazio alla fuga, anche considerando che lo sloveno vorrà riscattarsi dopo la delusione appena vissuta, non mancano coloro che potranno cercare di cogliere un eventuale passo falso del grande favorito. Seguirlo ovviamente non sarà semplice, ma chissà che non possano nuovamente venire fuori scenari particolari, anche se in un arrivo come questo le gambe contano molto di più. Ovviamente, con una squadra che ha più potenziali opzioni, la Ineos Grenadiers è tra quelle che possono provare qualcosa, tenendo Geraint Thomas il più al caldo possibile mentre uomini come Thymen Arensman e Tobias Foss, entrambi oggi non proprio brillanti, possono cercare di smuovere le acque cercando il riscatto.

    Corsa d’azione in qualche modo potrebbe provarla anche la Decathlon Ag2r La Mondiale che ha in Ben O’Connor uno degli outsider più quotati, che può cercare di restare al coperto mentre possono provare a giocare d’anticipo corridori come i fratelli Paret-Peintre. Più carte anche per la Bahrain-Victorious che già oggi ha provato a mandare Damiano Caruso in azioni di disturbo, lasciando Antonio Tiberi dietro per giocare di rimessa. Per il giovane corridore italiano sarà una giornata molto importante ed appare fra i più freschi.

    Molto attesi indubbiamente anche Cian Ujtdebroeks (Visma|Lease a Bike) e Daniel Martinez (Bora-hansgrohe), che tra i loro compiti in questo Giro hanno anche quello di sfiancare il più possibile il grande rivale dei loro compagni per il Tour de France. Considerati tra i nomi più caldi per i piazzamenti di vertice a Roma, oggi sono rimasti nel gruppo senza farsi notare: non ne avevano o hanno preferito risparmiarsi in vista del primo arrivo in salita, indubbiamente più adatto alle loro caratteristiche?

    L’arrivo di Oropa sarà sicuramente più propizio anche a scalatori più puri come Esteban Chaves (EF Education – EasyPost), Einer Rubio (Movistar) ed Eddie Dunbar (Team Jayco-AlUla), che potrebbero così cercare di migliorare la buona prestazione odierna su un terreno meno congeniale, in cui si sono limitati a seguire. Sarà inoltre una prova importante per corridori dai quali non si sa ancora bene cosa aspettarsi in questo Giro come Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step) e Attila Valter (Visma|Lease a Bike), oltre che per quell’Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan) arrivato a Torino quasi all’ultimo, per provare ad approfittare di una buona gamba.



    Il terreno è più adatto anche ai vari Jan Hirt (Soudal Quick-Step), Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan), Filippo Zana (Team Jayco – AlUla) e Giovanni Aleotti (Bora-hansgrohe), arrivati poco dietro il gruppo difendendosi abbastanza bene, così come Michael Storer (Tudor Pro Cycling), altro corridore che verso Oropa potrà capire a cosa ambire in queste tre settimane. La prova sarà inoltre chiaramente importante per coloro che hanno già perso terreno, partendo da Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNl), così come Domenico Pozzovivo (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Nairo Quintana (Movistar), che sono chiamati a dare risposte su quanto successo oggi su una salita indubbiamente più adatta a loro.

    Tenendo comunque aperto uno spiraglio per uno scenario in cui viene dato spazio alla fuga, sono uomini come Simon Carr (EF Education-EasyPost), Florian Lipowitz (Bora-hansgrohe), Jefferson Cepeda (EF Education – EasyPost), Marco Frigo (Israel Premier Tech), Matteo Fabbro (Polti-Kometa) ed Edoardo Zambanini (Bahrain-Victorious) quelli che possono provare qualcosa, senza dimenticare un Mike Woods (Israel-Premier Tech), che per quanto abbia detto che per lui queste prime tappe serviranno soprattutto per far girare la gamba resta sempre molto pericoloso se gli si lascia spazio d’azione.


    Borsino dei Favoriti Seconda Tappa Giro d’Italia 2024
    ***** Tadej Pogacar
    **** Ben O’Connor, Geraint Thomas
    *** Daniel Martinez, Antonio Tiberi, Cian Uijtdebroeks
    ** Esteban Chaves, Eddie Dunbar, Einer Rubio, Mauri Vansevenant
    * Thymen Arensman, Romain Bardet, Alexey Lutsenko, Lorenzo Fortunato, Juan Pedro Lopez

    Meteo previsto Seconda Tappa Giro d’Italia 2024
    Per lo più nuvoloso. Possibilità di precipitazioni: 20%. Umidità: 64%. Vento direzione NO fino a 14 km/h. Temperatura prevista: minima 15°, massima 19°.

    Maggiori insidie Seconda Tappa Giro d’Italia 2024
    Siamo appena al secondo giorno di gara, ma la corsa è subito entrata nel vivo. Oggi alcuni corridori hanno già pagato dazio e non sappiamo se qualcuno invece non potrebbe non aver già fatto un fuori giri che potrebbe costargli difficoltà di recupero in vista di questo impegnativo arrivo. Se difficilmente succederà qualcosa prima della salita finale, l’atteso cambio di ritmo che si avrà quando la strada si impennerà verso il Santuario, dove ovviamente tutti dovranno provare a farsi trovare il più avanti

     
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    Giro d’Italia 2024, Tadej Pogacar stacca tutti ad Oropa e si prende la Maglia Rosa! 4° Lorenzo Fortunato


    Tadej Pogacar come Marco Pantani. Il fuoriclasse sloveno ha fatto impazzire il pubblico del Giro d'Italia aggiudicandosi la seconda tappa con arrivo al Santuario di Oropa dove venticinque anni fa il campione romagnolo realizzava una delle imprese più belle della sua carriera. Come il "Pirata" anche il capitano dell'UAE Team Emirates ha avuto a che fare con problemi tecnici, tuttavia il 25enne di Komenda non ha lasciato spazio a nessuno vestendo per la prima volta la maglia rosa.

    Prima parte dedicata a una fuga tutta italiana con Christian Scaroni (Astana), Andrea Piccolo (EF Education – EasyPost), Davide Bais (Polti-Kometa), Filippo Fiorelli e Martin Marcellusi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) che hanno ottenuto un vantaggio massimo di 4'37". I battistrada hanno proseguito di comune accordo sino al traguardo dell'Intergiro dove Piccolo è scattato in solitaria lasciando sulle ruote gli ex compagni d'avventura. Nonostante l'inseguimento prolungato di Scaroni e Marcellusi, il piemontese è rimasto sempre davanti sino a sei chilometri dall'arrivo quando il gruppo è rientrato.

    Dietro però ci sono stati momenti di paura per Tadej Pogacar che è scivolato in curva dopo aver forato rischiando di essere investito dalla sua ammiraglia. Ciò non gli ha impedito di rientrare con estrema facilità e a quattro chilometri dall'arrivo ha attaccato in solitaria distanziando nuovamente tutti gli avversari. Dietro hanno provato a reagire Ben O' Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Geraint Thomas (Ineos Grenadiers), tuttavia non c'è stato nulla da fare per battere il corridore emiratino che si è imposto là dove nel 1999 compì Marco Pantani compì una delle più belle imprese.

    Secondo posto per il colombiano Daniel Martinez (Bora Hansgrohe) davanti a Geraint Thomas e Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan) che con il quarto è risultato il migliore degli italiani, mentre Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers) ha dovuto lasciare immediatamente la maglia rosa.


    L'ORDINE D'ARRIVO

    1. T. POGACAR (UAE Emirates) 3h54'20''
    2. D. MARTINEZ (BORA - hansgrohe) +27''
    3. G. THOMAS (INEOS Grenadiers) st
    4. L. FORTUNATO (Astana Qazaqstan) st
    5. F. LIPOWITZ (BORA - hansgrohe) st
    6. M. STORER (Tudor) +30''
    7. C. UIJTDEBROEKS (Visma | Lease a Bike) st
    8. E. RUBIO (Movistar) st
    9. J. P. LOPEZ (Lidl Trek) +35''
    10. J. HIRT (Soudal - Quick Step) +37''

     
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