Cagliari 2023/2024

Notizie e News sulla Stagione 2023/2024

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    Il 'Corriere dello Sport' oggi in edicola fa il punto sul futuro di Nahitan Nandez, centrocampista legato al Cagliari da un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Dopo cinque anni in Sardegna, il polivalente centrocampista uruguagio sembra vicino all'addio visto che i flebili contatti avuti col suo procuratore negli scorsi mesi non hanno portato a qualsivoglia tipo di accordo. Un nuovo confronto tra Nandez e il presidente Giulini, a questo punto, ci sarà verosimilmente a fine stagione: senza un accordo, Nandez lascerà il Cagliari a parametro zero.



    Lo scorso 9 gennaio, con un post su 'Instagram', Nandez parlò così del suo futuro: "Visto le dichiarazioni e i commenti a mio riguardo, oggi voglio metterci la faccia e parlare con il cuore in mano come sempre ho fatto. Sentire che voglio lasciare il Cagliari, lasciare questa città, lasciare questa gente mi fa stare molto male. Leggere che sono un venduto e che non ho più voglia di lottare per questa squadra mi rattrista l’animo. Ho passato 5 anni intensi in questa terra che per me é paradiso. Ho fatto delle scelte. Ho scelto di rimanere qua sino alla fine del mio contratto per dare tutto me stesso a questa isola, nonostante avessi avuto altre proposte. Abbiamo vissuto tanti momenti belli ma anche forti e brutti. Abbiamo perso la categoria e nel mezzo del cammino ho avuto anche varie lesioni. Ma abbiamo vinto i play off ..ci siamo sentiti vivi. Abbiamo riso e abbiamo gioito, tutti insieme. Uniti. Tutti parte di un popolo.

    Qua é nato mio figlio, ho ricostruito la mia famiglia con la mia attuale ragazza Sarda. Mi sono sentito uno di voi. Mi sento sardo. La Sardegna é per me Casa.
    Molti possono pensare che sono solo parole e probabilmente queste parole non mi bastano per esprimere al meglio l’amore che provo per questa città e per la sua gente. Chi mi conosce sa il rispetto che ho verso questa maglia e la sua storia. Non so se questi saranno i miei ultimi 6 mesi. Non so se rimarrò qua un anno, 10 o tutta la vita ma vi assicuro che sono felice di avere l’opportunità di vivere in un posto come il vostro e di soffrire e gioire con voi. E siate certi che sino all’ultimo giorno lotterò per questa squadra, per la città e la sua gente… metterò tutto me stesso per rappresentarvi/ci, perché questo popolo lo merita!
    Grazie e sempre forza casteddu! Sino alla fine insieme ce la faremo".

     
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    Prima la salvezza, poi il futuro di Leonardo Pavoletti e Nahitan Nández. Entrambi i giocatori del Cagliari sono in scadenza di contratto e da qui al termine della stagione il club dovrà trovare una soluzione per entrambi. Come riporta il TGR Sardegna il capitano dei sardi, che rientrerà non prima di maggio, a causa della frattura al piede subita contro il Napoli, potrebbe anche continuare la sua avventura al Cagliari, ma con un'altra veste. Pavoletti ha 35 anni e negli ultimi anni ha subito diversi infortuni, per questo potrebbe anche prendere in considerazione l'idea di entrare in società

    Nandez, tutto passa dalla salvezza
    Discorso diverso per Nahitan Nández, anche lui in scadenza di contratto come Pavoletti. Il centrocampista uruguaiano è un idolo dei tifosi e più volte ha manifestato la volonta di continuare a vestire la maglia del Cagliari. Tuttavia le speranze di trattenerlo in Sardegna sono legate alla salvezza: senza la massima serie difficilmente le parti troveranno un accordo, con Nandez che potrebbe quindi lasciare a parametro zero.

     
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    Il 'Corriere dello Sport' oggi in edicola fa il punto sul futuro di Nahitan Nandez, centrocampista legato al Cagliari da un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Dopo cinque anni in Sardegna, il polivalente centrocampista uruguagio sembra vicino all'addio visto che i flebili contatti avuti col suo procuratore negli scorsi mesi non hanno portato a qualsivoglia tipo di accordo. Un nuovo confronto tra Nandez e il presidente Giulini, a questo punto, ci sarà verosimilmente a fine stagione: senza un accordo, Nandez lascerà il Cagliari a parametro zero.

     
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    Dopo quattro risultati utili di fila, il Cagliari ha riassaporato l'amaro sapore della sconfitta. Il Monza è passato solo grazie ad un gioiello del giovane Maldini, mentre la difesa rossoblù ha dimostrato grande compattezza nonostante l'assenza di Mina. La situazione di classifica è al momento invariata, viste le sconfitte delle altre concorrenti, ma il rammarico di non aver osato di più nella gara contro i brianzoli c'è. Intanto la sosta si sta rivelando un toccasana importante per accumulare benzina nelle gambe e nella mente, ma soprattutto per recuperare gli infortunati. Contro i brianzoli si sono fatte particolarmente sentire le assenze di Luvumbo e di Gaetano. Soprattutto quella dell'ex Napoli ha pesantemente influito sulla manovra offensiva, giacchè nessun attaccante rossoblù è stato in grado di impensierire la difesa avversaria. Lo 0 sotto la casella dei tiri in porta è stato un dato oltremodo emblematico. La buona notizia per Claudio Ranieri è il pressochè certo recupero dei tre infortunati, Mina, Gaetano e Luvumbo. Intanto dai primi incontri delle selezioni nazionali, sono arrivati segnali incoraggianti da Shomurodov e Lapaudla, entrambi in goal con l'Uzbekistan ed il Perù,
    nonché dallo stesso Prati, che ha ben figurato con la nazionale Under 21. La gara contro il Verona sarà da vincere, specie in considerazione del fatto che dopo gli scaligeri, ci sarà un trittico terribile contro Atalanta, Milan e Juventus.




    L'ABBRACCIO DEI TIFOSI A SELARGIUS. Continua, intanto, l'iniziativa di Ranieri che periodicamente porta la squadra ad incontrare i tifosi nei piccoli campi di periferia. Giovedì è stata la volta di Selargius, piccolo centro a due passi dal capoluogo. Senza i nazionali e gli infortunati, c'è stata occasione per alcuni elementi di mettersi in mostra, vedi Viola, Di Pardo, Azzi, ma soprattutto si sono visti diversi elementi della formazione primavera (Kingstone, Marcolini, Achour, Catena). Ranieri vorrebbe tenere sulla corda anche questi ultimi per questo finale di campionato. Per la cronaca il risultato è stato di 6-0, con l'ultimo goal che è stato realizzato proprio dall'attaccante gambiano, Kingstone Mutandwa.

     
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    Uno dei perni del Cagliari del presente è senza dubbio Zito Luvumbo. Il nazionale angolano classe 2002 da Luanda, vera e propria intuizione dello scouting della società sarda, in questa annata non ha segnato tanto quanto sperato, visto che lo score è di 4 reti e 3 assist, ma il suo apporto in quanto a gioco e supporto ai compagni è sempre stato altissimo. Il Cagliari davanti ha avuto sempre lunghe e importanti assenze e il ventiduenne arrivato in Sardegna nelle giovanili nell'estate del 2020 dal 1° de Agosto, una delle big del campionato angolano, si è dovuto caricare il peso e le responsabilità dell'attacco sulle spalle.




    Ora il presente e la salvezza. Poi...
    Per Luvumbo e per il Cagliari adesso c'è una sola priorità. Salvarsi. Il polivalente e rapidissimo attaccante della formazione di Claudio Ranieri non ha altro che in mente che il mantenimento in categoria del club di Tommaso Giulini. Out adesso per un infortunio al bicipite femorale, rischia di averne ancora per un paio di settimane e difficilmente sarà a disposizione per lo scontro salvezza di lunedì contro l'Hellas Verona. Una pedina comunque importantissima per Ranieri in vista di questo rush finale. E poi...

    Sirene portoghesi
    Zito Luvumbo avrebbe interessi importanti in Portogallo. Secondo quanto raccolto da Tuttomercatoweb.com, due società in terra lusitana (una è lo Sporting CP) avrebbero manifestato interesse con l'entourage del calciatore. Chiaramente il fatto che in Angola la lingua nazionale sia il portoghese facilita anche un immediato inserimento nello spogliatoio e proprio per questo in Liga portoghese è un obiettivo caldo per l'estate.

     
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    Uno dei perni del Cagliari del presente è senza dubbio Zito Luvumbo. Il nazionale angolano classe 2002 da Luanda, vera e propria intuizione dello scouting della società sarda, in questa annata non ha segnato tanto quanto sperato, visto che lo score è di 4 reti e 3 assist, ma il suo apporto in quanto a gioco e supporto ai compagni è sempre stato altissimo. Zito Luvumbo avrebbe interessi importanti in Portogallo. Secondo quanto raccolto da Tuttomercatoweb.com, due società in terra lusitana (una è lo Sporting CP) avrebbero manifestato interesse con l'entourage del calciatore. Chiaramente il fatto che in Angola la lingua nazionale sia il portoghese facilita anche un immediato inserimento nello spogliatoio e proprio per questo in Liga portoghese è un obiettivo caldo per l'estate

     
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    Chi sono i difensori in lotta per non retrocedere che possono davvero spiccare il volo? Stando in casa Udinese, è probabile che a giugno parta anche il centrale sloveno Jaka Bijol, appena rientrato dopo un lungo infortunio. Il prossimo Europeo potrebbe consacrarlo. Ma Bijol è guardato a vista dalla Roma perché nello staff di Daniele De Rossi c’è chi il carrarmato Jaka lo conosce bene (il match analyst Enrico Iodice). Per averlo occorrono non meno di 15 milioni.




    Alberto Dossena con la maglia del Cagliari sta vivendo una favola. Con Claudio Ranieri il difensore è esploso, la sua è una super stagione e Bologna e Fiorentina gli hanno messo gli occhi addosso. Ma - sottolinea La Gazzetta dello Sport - se dovesse restare in A, pure il Sassuolo vorrebbe sistemare una difesa che ora fa acqua, partendo dal centrale bresciano. E, non è una boutade, anche il Napoli osserva con interessa la crescita del numero 4 rossoblù. E’ un ‘98. Il presidente Tommaso Giulini e l’uomo mercato Nereo Bonato sanno benissimo che cosa hanno tra le mani e la base minima è di otto milioni.

     
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    Lunedì 1 aprile (giorno di Pasquetta) alle ore 15, andrà in scena per la 30a giornata di Serie A TIM all'Unipol Domus il match tra Cagliari ed Hellas Verona.

    Ci sono alcuni elementi che accomunano le due squadre.
    - entrambi i Club hanno il blu come uno dei due colori sociali

    - entrambe le società sono infatti detentrici di uno storico scudetto (Hellas 1984-1985) (Cagliari 1969-1970)

    -entrambe hanno gli stessi punti in classifica: 2

     
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    Sirene dall’Inghilterra per Etienne Catena. Il difensore classe 2004 del Cagliari è un’idea concreta del Bournemouth. Una possibilità che può diventare concreta nelle prossime settimane. Legato ai sardi fino al 2026, il Bournemouth ha individuato in Catena un profilo ideale per il presente ed il futuro. L’Inghilterra chiama, nel mirino c’è Etienne Catena.

     
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    A volerla vedere in chiave positiva, resta comunque un punto che muove la classifica.
    Ma realisticamente, la muove molto poco. Ecco perché contro il Verona è stata sprecata l’ennesima occasione di dimostrare che il Cagliari ha raggiunto la piena maturità. E sementente non è così.
    E la squadra di Claudio Ranieri sarà condannata a lottare fino all’ultimo secondo dell’ultima partita.

    Questo il pensiero che lo stesso tecnico rossoblù ha più volte espresso, probabilmente perché con il materiale tecnico a disposizione, di più non si può avere. Il pericolo, però, è che questo possa essere il campionato dei rimpianti perché più di una volta il Cagliari avrebbe potuto (dovuto?) fare il salto di qualità. E invece anche contro il Verona è andato in scena il solito copione: una squadra tesa, preoccupata, incapace di costruire azioni da gol, almeno fino a quando non è entrato in campo Viola, con poche idee e con un sistematico lancio lungo in avanti, facile preda dei centrali avversari.




    Si spiega perché Lapadula e Shomurodov non hanno mai visto la palla e perché anche il frizzante Luvumbo, per tutto un tempo, non sia riuscito ad entrare in partita. Serve, forse, più coraggio.
    Quello che, nella seconda frazione di gioco, ha portato gli isolani ad essere più arrembanti dalle parti di Montipò. E che invece è mancato per gran parte della gara, con una squadra in balia di un avversario tutt’altro che irresistibile.
    Più fisico, più pimpante e meno impreciso nei passaggi.
    Tanto che in almeno due occasioni (alla terza ci ha pensato il VAR) è stato Scuffet a doverci mettere una pezza. Se il Verona si fosse portato in vantaggio di due gol, nessuno avrebbe potuto ridire nulla.

    Alla fine, come spesso è accaduto, più con la voglia che con le idee, il Cagliari è riuscito a riacciuffarla e avrebbe potuto, immeritatamente, se si vuole essere onesti, per quanto visto sul campo, anche vincerla. Sarebbe stato un bel salto in avanti in classifica anche in virtù dei risultati degli altri campi. Un modo per avvicinarsi sensibilmente al traguardo della salvezza. E invece no. Evidentemente i tifosi rossoblù sono destinati a soffrire e dovranno farlo fino in fondo. Sperando di non dover andare a rimpiangere a fine stagione quei punti persi troppo banalmente per strada. Perché anche lunedì sarebbe bastato quel pizzico in più di determinazione, per riuscire a centrare l’impresa.
    Soprattutto alla luce di una situazione all’orizzonte che, oggettivamente, è tutt’altro che rosea. È vero, infatti, che i punti in palio contro una diretta concorrente valgono allo stesso modo di quelli disponibili quando si affronta una big. Ma è altrettanto chiaro che è più probabile riuscire ad ottenerli contro una squadra di pari livello.
    Forse il Cagliari ha deciso di stupire in questo finale. Ma dovrà farlo davvero. Perché delle 8 sfide che mancano da qui al termine, ben 5 vedranno gli isolani opposti a compagini di rango superiore.
    Atalanta, Inter e Juventus, tanto per iniziare e in rapida successione. Con Milan e Fiorentina che saranno altri due ostacoli belli tosti tra le gare contro Genoa e Sassuolo.

    In un calendario che non da scelta agli uomini di Ranieri: è arrivato il momento di conquistare punti, a prescindere dal nome dell’avversario di turno. Perché per arrivare alla quota di 36-37 punti ipotizzata dal tecnico rossoblù come sufficiente per la salvezza, c’è ancora tanto da fare. E le gare a disposizione sono sempre meno. All’appello mancano 10 punti, forse ne basteranno 8. Ma già dalla partita contro l’Atalanta, in programma domenica alla Unipol Domus, il Cagliari dovrà spingere sull’acceleratore. Magari rischiando qualcosa in più ma, considerato che alla fine una sbavatura viene sempre commessa nella fase difensiva, sarà necessario segnare un gol in più degli avversari. Per allontanarsi il prima possibile da una zona a rischio ancora troppo vicina.

     
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    Il successo che non ti aspetti, ma soprattutto dal peso specifico enorme. La vittoria ottenuta dal Cagliari nel pomeriggio di ieri contro l'Atalanta di Gasperini ha portato i rossoblù a quota 30 punti, in testa al gruppetto di squadre che si giocheranno la permanenza in Serie A. Una gara double face con gli orobici sembrati in controllo fin dalle prime battute, ed una ripresa quasi totalmente appannaggio dei rossoblù che hanno tirato fuori il cuore, accompagnati dai boati del pubblico, con la convinzione sempre più crescente di poter raggiungere l'obiettivo finale.




    SCELTE INIZIALI. Ranieri ha optato per una sorta di 4-1-4-1 con Deiola a fare da schermo frangi flutti davanti alla difesa, e Shomurodov come punta centrale, a combattere con la forte difesa orobica. Oristanio ha avuto il suo bel da fare contro Kolasinac, specie a causa della gran fisicità del difensore, ma una volta prese le misure l'ex Inter ha messo in crisi il diretto avversario. Gasp confermava il blocco dei titolari, lanciando Toloi e Hateboer. La gara si sblocca dopo appena 12 minuti: azione sulla sinistra di Lookman (buona la sua prova), cross al centro, Dossena perde Scamacca a cui basta un dolcissimo scavetto per battere Scuffet. La gara pare incanalata verso un tranquillo successo orobico, anche perchè i rossoblù non riescono a portare insidie rilevanti. Ranieri opta per un cambio tattico: arretra Sulemana sulla linea dei difensori a guardia di Lookman, ed ordina il centrocampo a 5, con Gaetano a fare da pendolino con la coppia d'attacco Shomurodov-Oristanio. Il pareggio arriva grazie ad un'intuizione dello stesso ex partenopeo, che trova Shomurodov all'interno dell'area avversaria. Controllo superbo dell'uzbeko, che attira a se l'intera retroguardia avversaria e serve ad Augello un cioccolatino solamente da scartare. Un goal che ha avuto il merito di caricare mentalmente i rossoblù e destabilizzare l'Atalanta.

    ALTRO RIBALTONE. Nella ripresa l'Atalanta prova da subito a riportare la gara dalla sua parte, ma il Cagliari prende ben presto il sopravvento sospinto da un grande orgoglio e soprattutto dall'incitamento costante del suo pubblico. Ranieri decide di mandare in campo forze fresche, e gli ingressi di Luvumbo e Viola per Shomurodov (uscito tra gli applausi) e Gaetano, porta i suoi effetti a pochi minuti dalla fine, quando un cross dalla sinistra dell'angolano viene dolcemente deviato di testa dal trequartista, che beffa Carnesecchi. Un'esplosione di gioia di altri tempi, la consapevolezza crescente che i rossoblù possono farcela nonostante una stagione a dir poco travagliata. L'Atalanta si butta a capofitto alla ricerca del pareggio, ma il Cagliari rimane concentrato fino alla fine grazie al solito sontuoso Yerry Mina, che lascia le briciole ai diretti avversari. Il terribile trittico dei rossoblù è comnciato nel migliore die modi.

     
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    Trenta punti, un rassicurante più quattro sul Frosinone terzultimo e una vittoria di carattere conquistata nell'ultimo turno - contro un avversario ostico come l'Atalanta - che fa ben sperare. Il Cagliari di Claudio Ranieri ha conquistato 10 punti nelle ultime cinque partite (una sola sconfitta nelle ultime sette) e si gode la sua "cooperativa del gol": non c'è un unico trascinatore, tutti sono utili alla causa e riescono a incidere.



    Sono quindici i giocatori ad aver trovato la rete finora. Al primo posto nella classifica dei cannonieri stagionali, con quattro gol realizzati, ci sono infatti Zito Luvumbo, Leonardo Pavoletti e una sorpresa: Nicolas Viola, autore del gol decisivo contro la Dea. Il trequartista di Oppido Mamertina, entrato a 10 minuti dalla fine, ha regalato per la prima volta i tre punti agli isolani; in precedenza aveva segnato contro Salernitana (gol del momentaneo 1-2, poi arrivò la beffa di Dia), Genoa (partita sbloccata al 48' e poi vinta) e Torino (rete della vana speranza al 77').

    Un'annata importante, per l'ex giocatore di Benevento e Reggina, che si sta rivelando preziosissimo per i rossoblù: tutte le quattro marcature sono arrivate da subentrato, segno che riesce a incidere nelle fasi più delicate delle partite. Queste prestazioni - alle quali si aggiunge anche il centro in Coppa Italia - lo avvicinano al suo record personale in A e al secondo miglior risultato in carriera in termini realizzativi (6 reti). Un'arma in più per centrare l'obiettivo della salvezza.

     
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    Come riferito da Opta, con la bella rimonta di stasera, il Cagliari ha recuperato 17 punti da situazione di svantaggio nel torneo in corso, solo il Napoli ha fatto meglio (19).

     
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    E' l'uomo degli ultimi minuti del Cagliari. Nicolas Viola ieri ha reso amara la serata dell'Inter, ma dolce quella degli uomini di Claudio Ranieri. Con una rete a sette giri di lancetta dal termine, il centrocampista rossoblu ha fissato il punteggio sul 2-2 permettendo alla sua squadra di conquistare un punto importantissimo a San Siro per la lotta per non retrocedere. Il quinto gol in campionato per lui, il sesto stagionale.



    Il cagliaritano con più gol da subentrato
    Il numero 10 rossoblu è senza dubbio un valore aggiunto per la squadra isolana. Analizzando le statistiche infatti possiamo asserire che Viola è il giocatore più decisivo della sua squadra quando subentra dalla panchina. Nel corso di questo campionato infatti il calciatore ha già realizzato quattro gol, tutti entrando a gara in corso. Il gol che è valso la vittoria contro l'Atalanta lo ha fatto diventare il cagliaritano con più reti da subentrato in un campionato di Serie A nell'era dei tre punti.

    Inseguendo Nainggolan
    Non solo. Analizzando invece il suo ruolo possiamo notare come l'ex Bologna e Benevento sia diventato il secondo centrocampista con più reti in un singolo torneo di Serie A del Cagliari. Davanti c'è soltanto un certo Radja Nainggolan che nel campionato 2019/2020 ha realizzato ben sei marcature. Il primato sarebbe già stato eguagliato se contassimo anche la Coppa Italia, Viola segnò a Udine lo scorso primo novembre.

     
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    Trentuno punti, ed una serie positiva che nelle ultime giornate ha portato due vittorie ed un pareggio. E che pareggio! In casa dei prossimi campioni d'Italia dell'Inter, il Cagliari non ha per nulla sfigurato, e se quel colpo di testa a botta sicura di Nicolas Viola fosse stato indirizzato meglio, i punti sarebbero potuti essere persino tre. Claudio Ranieri può sorridere per la sua squadra che, nonostante tante, tantissime difficoltà, infortuni, rischi di rassegnazione, ha saputo mantenere compatto l'ambiente e, grazie anche ai tifosi, ha rialzato i suoi ragazzi, anche chi sembrava "inutile" alla causa.

    QUATTRO PUNTI CON DUE BIG. Atalanta, Inter e Juventus, questo era il trittico che attendeva i rossoblù dopo la vittoria contro la Salernitana. Un trittico terribile da potenziali zero punti. Ed invece ne sono già arrivati quattro, e rimane da affrontare la Vecchia Signora all'Unipol Domus. Considerate le prestazioni offerte, il morale altissimo, la ritrovata condizione di giocatori come Shomurodov, Lapadula, la vittoria contro i bianconeri è obiettivo assolutamente alla portata. Da rilevare, inoltre, l'inversione del trend proprio con le big, dato che prima della vittoria sugli orobici, i rossoblù avevano ottenuto una sola vittoria contro le prime della classe (gara interna contro il Bologna).




    "CI SONO ANCH'IO!" Nella gara contro i nerazzurri, il tecnico di Testaccio ha rilanciato diversi giocatori che non scendevano in campo da diverso tempo: Hatzidiakos, Obert e Di Pardo. I due difensori centrali non giocavano da gennaio, l'esterno addirittura da prima. In base ad una primissima analisi si è pensato ad una strategia di tipo "conservativo", per concentrare tutte le energie sulla gara di venerdì contro la Juventus. Ed invece, dopo qualche fisiologico tentennamento, anche questi tre elementi sono risultati decisivi per l'economia della gara.

    LA NUOVA PRIMAVERA DI VIOLA. E' il vero e proprio uomo della provvidenza. Con la rete realizzata a San Siro, il suo score sale a 5 centri, di fatto il cannoniere della squadra. Il suo ingresso ha portato tecnica, fantasia e fosforo, peculiarità che hanno di fatto disorientato la difesa nerazzurra. Nonostante i 34 anni, il buon Nicolas vive una vera e propria nuova primavera, e sta recuperando tutto il tempo perduto lo scorso anno, quando forma fisica mai ottimale, e qualche equivoco tattico, non gli hanno praticamente mai consentito di dire la sua nel campionato cadetto. Fino a quando Claudio Ranieri non ha deciso di utilizzarlo in momenti specifici delle gare, già dai play off, scelta dimostratasi vincente. Ed oggi può raccogliere i frutti del duro lavoro.

     
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