Supercoppa Italiana 2023

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    La Fiorentina, scrive l'edizione oggi in edicola del Corriere Fiorentino, si è qualificata per la prima Supercoppa italiana a quattro squadre, ovvero l'edizione più ricca della storia di questo torneo. Oltre quindi al prestigio e alla volontà di riportare a Firenze un trofeo che manca da ormai quasi 23 anni, vincere per la Fiorentina significherebbe immettere nelle casse societarie un bel gruzzoletto da poter investire sul mercato. Rispetto all'anno scorso il montepremi è quasi raddoppiato e sono otto i milioni di euro che chi alzerà la coppa a Riyad si porterà a casa.


    Il tutto per sole due partite da disputare. Chi perde in finale riceverà comunque 5 milioni, mentre se domani la Fiorentina dovesse perdere contro il Napoli, dovrà accontentarsi di 1,6 milioni. Dei 23 milioni di Euro totali in palio, 16,2 verranno divisi in base al piazzamento tra le squadre partecipanti, mentre la restante parte andrà direttamente nelle casse della Lega Serie A. Lega che inoltre incasserà la metà dei proventi del naming rights della Supercoppa, il 50% dei ricavi dei led pubblicitari al bordo del campo e una percentuale, anche se piccola, dei diritti tv acquistati da Mediaset. Altri tre milioni di euro circa che la Lega spartirà tra le 16 società di Serie A che non sono partite per l'Arabia.

     
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    Giovedì 18 gennaio 2024 prendono il via la Final Four della Supercoppa Italiana a Riyadh, in Arabia Saudita. Si tratta della prima edizione che va in scena con la nuova formula, mutuata dalla Supercoppa di Spagna e da competizioni di altri sport. In precedenza, il trofeo veniva conteso tra la vincitrice dello scudetto e quella della Coppa Italia, mentre in questa edizione saranno protagoniste quattro compagini, ovvero la squadra campione d’Italia e seconda classificata in campionato, la squadra vincitrice della Coppa Italia e l’altra finalista dell’ultima edizione. La prima semifinale, quella tra Napoli e Fiorentina, verrà trasmessa da Italia 1 giovedì alle 20, la seconda semifinale, tra Inter e Lazio, e la finale, invece, saranno trasmesse su Canale 5, sempre alle ore 20, mentre in streaming l’appuntamento è live tramite la piattaforma di Mediaset Infinity.



    Supercoppa Italiana 2024: il programma della Final Four

    SEMIFINALI

    18.01. 20:00 Napoli-Fiorentina

    19.01. 20:00 Inter-Lazio

    FINALE

    22.01. 20:00 Vincente semifinale 1-Vincente semifinale 2

    Napoli-Fiorentina: primo incrocio in Supercoppa
    Giovedì 18 gennaio alle ore 20:00, presso lo stadio Al-Awwal Park di Riad (capienza 25mila posti), si giocherà la prima semifinale della Supercoppa Italiana tra Napoli e Fiorentina. Sarà il primo incrocio tra questi due team in Supercoppa, mentre, considerando tutte le altre competizioni, campani e toscani si sono incrociati 171 volte con un equilibrio quasi perfetto nei risultati: 61 successi del Napoli, 60 della Fiorentina e 50 pareggi. Negli ultimi 3 incroci, 1 vittoria per parte e un pareggio, ma Vincenzo Italiano non ha mai perso contro Walter Mazzarri (1 successo e 1 pari). L’attuale tecnico degli azzurri ha vinto solo 7 volte contro i viola (12 pareggi e 11 sconfitte). Il Napoli ha disputato 4 finali di Supercoppa, vincendo il trofeo 2 volte. La Fiorentina ha ottenuto un successo nel 1996, ma ha perso la finale del 2001.

    Le probabili formazioni di Napoli-Fiorentina
    Il Napoli arriva alla gara in grande emergenza, soprattutto a centrocampo. Zielinski sembra recuperato dopo l’affaticamento che lo ha costretto a saltare la Salernitana, mentre Cajuste e Demme rimangono in dubbio. Anguissa è in Coppa d’Africa e dunque non utilizzabile. Possibile chance per Gaetano. Davanti, vista l’assenza di Osimhen, si rinnova il ballottaggio tra Raspadori e Simeone.

    Italiano valuta il ritorno alla difesa a quattro dopo la gara con l’Udinese, con Parisi che in quel caso agirebbe alto a sinistra. In attacco, Beltran favorito su Nzola; a centrocampo Mandragora insidia Duncan per affiancare Arthur. In difesa ci sono due maglie a disposizione per tre: Martinez Quarta, Milenkovic e Ranieri.

    NAPOLI (4-3-3): Gollini; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Zielinski, Lobotka, Gaetano; Politano, Simeone, Kvaratskhelia. All. Mazzarri.

    FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Kayode, Milenkovic, Ranieri, Biraghi; Arthur, Duncan; Ikoné, Bonaventura, Parisi; Beltran. All. Italiano.

    Inter-Lazio: vittorie biancocelesti nei due precedenti nel trofeo
    Venerdì 19 gennaio alle 20:00 tocca invece a Inter e Lazio scendere in campo presso l’impianto dell’Al-Awwal Park. I nerazzurri hanno vinto gli ultimi 2 precedenti contro i biancocelesti (3-1 in casa ad Aprile e 0-2 all’Olimpico circa un mese fa in Serie A), ma hanno perso entrambe le finali di Supercoppa Italiana contro i laziali: 4-3 in rimonta nel 2000 a Roma; 1-2 in Cina nel 2009. Negli ultimi 10 scontri tra Inter e Lazio solo in un’occasione si è verificato il pareggio (5 successi meneghini e 5 dei laziali). Anche tra Simone Inzaghi e Maurizio Sarri ad oggi si è verificato solo un pareggio, con il tecnico dell’Inter che si è imposto 5 volte contro le 6 dell’allenatore della Lazio. L’Inter ha vinto la Supercoppa nelle ultime due occasioni in cui ha disputato il trofeo (7 successi totali e 4 sconfitte) – nel 2022 e nel 2023 – ma non ha mai ottenuto 3 successi consecutivi. La Lazio ha vinto la coppa in 5 occasioni, perdendola 3 volte.

    Le probabili formazioni di Inter-Lazio
    Simone Inzaghi non potrà contare su Juan Cuadrado, ma per il resto dovrebbe avere tutti a disposizione, a meno di problematiche dell’ultim’ora. In difesa Pavard in vantaggio per affiancare Acerbi e Bastoni, con Darmian che partirebbe dalla panchina. Lautaro e Thuram davanti, mentre a centrocampo il trio di titolarissimi con Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan.

    Maurizio Sarri davanti si presenta con Ciro Immobile in mezzo a Zaccagni e Felipe Anderson, visto che Castellanos è infortunato. Rovella verso la conferma da regista di centrocampo, con Guendouzi e Luis Alberto interni. In difesa dovrebbe ricomporsi la coppia centrale Casale-Romagnoli.

    INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Lautaro, Thuram. All. Inzaghi

    LAZIO (4-3-3): Provedel, Lazzari, Casale, Romagnoli, Marusic; Guendouzi, Rovella, Luis Alberto; Felipe Anderson, Immobile, Zaccagni. All. Sarri



    Supercoppa Italiana: l’albo d’oro

    2022, Inter
    2021, Inter
    2020, Juventus
    2019, Lazio
    2018, Juventus
    2017, Lazio
    2016, Milan
    2015, Juventus
    2014, Napoli
    2013, Juventus
    2012, Juventus
    2011, Milan
    2010, Inter
    2009, Lazio
    2008, Inter
    2007, Roma
    2006, Inter
    2005, Inter
    2004, Milan
    2003, Juventus
    2002, Juventus
    2001, Roma
    2000, Lazio
    1999, Parma
    1998, Lazio
    1997, Juventus
    1996, Fiorentina
    1995, Juventus
    1994, Milan
    1993, Milan
    1993, Milan
    1992, Sampdoria
    1991, Napoli
    1990, Inter
    1989, Milan

     
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    Mazzarri: "Stiamo valutando qualche novità. Ma lasciateci studiare"

    Cosa è cambiato con la vittoria con la Salernitana e come incide il mercato?
    "Il mercato non incide, penso solo a domani e se andrà bene a quella dopo. Sono abituato così da sempre, cerco anche di inculcare questa mentalità ai ragazzi. Venivamo da un momento in cui giocavamo bene, ma non siamo riusciti a raccogliere quanto meritato e quindi avevamo un po' perso la fiducia, credo che questa vittoria ci abbia fatto bene".

    Un punto su chi non è al massimo?
    "Cajuste, al contrario di quello che pensavo quando è uscito dal campo, sono rimasto contento. Oggi dovrebbe provare e dovrebbe farcela, Zielinski mi sembra stia meglio e lo valuteremo stasera. Demme invece mi sembra abbia avuto uno stiramento al gemello, non penso gravissimo, ieri non si è allenato e difficilmente sarà a disposizione".

    Questa Supercoppa di domani può riannodare il filo con la finale persa nel 2012?
    "Ora che me lo fate ricordare, ci vorrebbe... Non mi piace parlare del passato, ma fu una finale particolare, mettiamola così. Guardiamo avanti, questa è una storia diversa, è un Napoli diverso da quel tempo, la società ha fatto passi da gigante ed è riuscita a vincere uno scudetto. Sono cose diverse, pensiamo. domani: noi veniamo da un momento altalenante e dobbiamo fare una partita che dia convinzione ai ragazzi, che riporti la serenità che avevano pochi mesi fa".



    Simeone gioca?
    "La formazione la vedrete domani, sinceramente. È candidato, può giocare".

    C'è possibilità di un cambio di modulo?
    "Quello che ho pensato è bene lo tenga per me, abbiamo avuto due allenamenti e l'ultimo è oggi. Lasciatemi il tempo di valutare: è vero che abbiamo provato qualcosa di diverso settimane fa, ma ci vuole un po' di tempo. Credo rimarremo più o meno così".

    Vide Napoli-Fiorentina 1-3 il 10 ottobre, che sancì la fine dell'era Rudi Garcia? Cosa deve imparare il Napoli da quella gara?
    "Non entro nel merito di una gara giocata da un collega, è vero che fu una brutta partita perché dopo aver vinto lo scudetto ogni partita persa è sanguinosa. L'ho rivista in questi giorni ed è chiaro che sto cercando di capire cosa fare di diverso, stasera cercherò di lavorare anche in allenamento pensando a quella partita. Di sicuro ho visto una grande Fiorentina che fece una grande gara e cercherò di fare qualcosa di diverso".

    Cosa pensa del fatto che la Supercoppa si giochi a quattro e sia ospitata in Arabia Saudita?
    "È una bella domanda, ma non sta a me rispondere. Quando allenavo il Napoli la prima volta giocavano chi vinceva il campionato e chi vinceva la Coppa Italia, questa nuova formula l'ha decisa qualcun altro ed è bene che lo chiediate a loro il perché, non posso entrare nel merito".

    Tanti giocatori importanti si sono trasferiti in Arabia Saudita. A che punto è il progresso del calcio saudita?
    "È inutile nascondersi dietro un dito, è chiaro che ci sia una crisi europea dove c'è meno potenzialità economiche. Qui ci sono più potenzialità economiche e i giocatori importanti possono essere attratti da questa cosa, e poi anche il campionato diventerà sempre più competitivo. Questo è sotto gli occhi di tutti. È chiaro che porta via campioni alle squadre europee, che hanno fatto la storia del calcio"

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    Milenkovic: "Siamo motivati e ambiziosi, dovremo andare oltre al 100%"

    Le finali le avete perse, ma bisogna arrivarci. Giocare questo tipo di partite vi dà qualcosa per una competizione?
    "Esser qua per noi significa molto, è una continuità di lavoro fatto con l'anno scorso. Abbiamo la possibilità di giocarci una semifinale, di entrare in finale, di conquistare un trofeo mancato l'anno scorso. Sarà difficile, le altre squadre sono davvero forti e non basterà essere al 100 per cento. Siamo preparati e siamo ambiziosi".

    Come vi state trovando con la difesa a tre?
    "Penso che tutti noi difensori siamo più o meno esperti, giocare con 3 o 4 non è un problema. È il mister quello che prepara le partite, che legge le partite in corso, che capisce se cambiare. Per noi non cambia tanto, forse a livello difensivo, però è il mister che capisce le partite e può anche cambiare modulo".


    A Vienna hai detto che era una delle Fiorentine più forti dove hai giocato, che significherebbe vincere?
    "Vincere un trofeo posso immaginare cosa significherebbe per la Fiorentina e per i tifosi viola, però domani abbiamo la semifinale e il trofeo è lontanissimo. Pensiamo solo al Napoli, sappiamo che sarà una partita tosta e combattuta".

    Essere arrivati così vicini a dare una gioia alla città e non arrivarci l'anno scorso vi ha dato un dolore particolare?
    "Dopo un lavoro straordinario fatto l'anno scorso, in cui siamo stati vicini a vincere un trofeo e non siamo riusciti, ci ha fatto male. Non siamo riusciti a regalare una grande gioia al popolo viola, ma ormai è il passato e dobbiamo pensare al futuro. Siamo qua, dove abbiamo possibilità di conquistare un'altra finale e daremo tutto di noi stessi".

    Vi sentite favoriti?
    "Favoriti no. Loro sono campioni d'Italia, sono giocatori che l'anno scorso hanno fatto un percorso straordinario, sono giocatori forti e abbiamo il massimo rispetto del Napoli ma crediamo in noi stessi e siamo ambiziosi".

    Sei un leader dello spogliatoio, hai visto questo processo di crescita nel temperamento e nel saper leggere le partite?
    "Sicuramente giocando bene hai più possibilità di vincere le partite. Col gioco che proponiamo noi, con tanto palleggio, hai molta più possibilità di vincere le partite, ma quando non sei in giornata o non stai giocando bene non devi per forza perdere. Sotto questo punto di vista penso che siamo tutti più maturi e leggiamo meglio le partite: ogni tanto anche noi giochiamo più sul risultato".

    Milinkovic e Mitrovic giocano qui, avete parlato del calcio saudita?
    "Sì due miei compagni di nazionale giocano qui, mi hanno parlato tantissimo e stanno facendo molto bene. Domani rappresenteremo noi il calcio italiano e speriamo che tanti tifosi la vedranno".

     
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    Italiano: "Passato troppo tempo dal 3-1 a Napoli, domani altra storia"

    Lo scorso anno avete fatto 34 punti meno del Napoli, ma in questo momento sembra che la Fiorentina sia alla pari del Napoli e non sembra esservi una favorita. È un errore di valutazione?
    "Credo che sia passato troppo tempo dalla partita di campionato col Napoli, sono successe tantissime cose e quindi credo che quella sia stata una bella parentesi per noi. Siamo riusciti a esprimerci bene, ma domani sarà tutt'altra storia. Si parte da un solo obiettivo: riuscire a superare questa semifinale e arrivare a giocarsi questo trofeo. Domani sono convinto che troveremo un Napoli diverso, forte, campione d'Italia, con a disposizione tanti giocatori di qualità e campioni. Mi auguro che in questi giorni l'abbiamo preparata nel modo giusto, sappiamo di affrontare giocatori che sono sempre dei campioni, gente che può vincere le partite. Mi auguro di averla preparata nel migliore dei modi, in campionato l'avevamo davvero approcciata nel modo giusto e sviluppata nel modo migliore".

    Cosa è cambiato in questi mesi nell'approccio e nella gestione delle partite?
    "Credo che queste siano partite che abbiamo capito bisogna approcciarle bene, affrontarle con la massima attenzione. Tutte le situazioni vanno affrontate con la massima attenzione, bisogna cercare di essere al massimo sotto l'aspetto della concentrazione: il minimo dettaglio ti fa vincere o perdere. Arrivare in finale è un merito, è chiaro che si giochi per vincere, ma ci siamo resi conto che, per cercare di non commettere quegli errori bisogna avere una testa diversa e avere capito che sono partite secche, che vanno affrontate con un certo tipo di mentalità e attenzione, mettendo qualità in tutto quello che si propone. Nelle due finali perse abbiamo trovato attaccanti concreti e grande cinismo da parte degli avversari, questo paga e ti porta alla vittoria. È questo che ti lascia l'esperienza di giocare certe partite".

    Vi è piaciuta l'organizzazione araba?
    "Tutto bene, non abbiamo girato tantissimo, ma dove ci alleniamo tutto bene. Dagli spogliatoi al terreno di gioco, si vede che si vuole crescere e si vuole portare questo sport a un livello importante, di conoscere questa cultura".

    Domani Nico Gonzalez può essere della partita?
    "Oggi ha fatto 20 minuti con la squadra... È guarito e ci fa piacere, però è poco per inserirlo, per portarlo dentro. Insieme a lui Dodò, che ieri ha iniziato con la squadra anche se in maniera graduale e differenziando un po' il lavoro. Sono guariti e piano piano incrementeranno, cercheremo di portarli alla condizione".

    Cosa ha imparato dalle due finali dell'anno scorso e come viene elaborato il cambio di atteggiamento?
    "Noi, come detto prima, siamo arrivati a quelle due finali, dopo un percorso straordinario, e quando vai in finale sai di affrontare una squadra forte, che ha raggiunto la finale. In una era l'Inter, nell'altra il West Ham che in Premier League sta facendo grandi cose. Chiaro che in alcuni aspetti abbiamo sbagliato qualcosina: sotto l'aspetto difensivo vieni chiamato in causa contro queste big e lì devi sapere tenere botta. In campionato quest'anno la squadra ci sta riuscendo, abbiamo una tenuta difensiva importante e non stiamo soffrendo come gli anni scorsi. È cresciuta l'attenzione, lavoriamo da due anni e mezzo e quindi ci conosciamo: c'è anche un tema di crescita individuale, oltre che di tattica. I ragazzi sanno che giocare con la massima attenzione può limitare gli errori in questo tipo di partite, quegli errori che ci hanno fatto stare male. Mi auguro che questa lezione sia stata capita, abbiamo cercato di presentarci domani nella squadra più consona per mettere in difficoltà i campioni d'Italia, gente che ha giocatori come Kvara, Simeone, Raspadori, Politano, Di Lorenzo".


    Come si gestisce la voglia di riscatto? Può essere un limite o una cosa a cui appoggiarsi?
    "Intanto quelle erano finale e questa è una semifinale, però sono sempre partite secche, da giocare in maniera diversa rispetto a quello che è un campionato intero. Quelle due partite qualcosa ci hanno lasciato, dobbiamo esser orgogliosi di essere dentro a competizioni importanti, di arrivare a dove credo meriti di essere la Fiorentina, di galleggiare sempre in zone importanti di classifica. L'orgoglio qui deve essere il massimo, poi ogni partita ha storia a sé e spesso come stiamo facendo cambiare nel secondo tempo fa sì che si possano vedere tante facce. Figuriamoci a distanza di mesi e mesi, mi auguro che la squadra abbia dentro quel qualcosa di diverso che ti ha lasciato quel percorso in Coppa Italia e in Conference".

    Questo processo di cinismo sembra a buon punto. Domani quanto è vicina la Fiorentina al cinismo che vuole lei?
    "Quest'anno abbiamo dimostrato crescita e maturità sotto tutti i punti di vista, i numeri dicono questo. Nelle partite che siamo riusciti a vincere, anche non giocando benissimo, è avvenuto perché dietro abbiamo tenuto diversamente da come facevamo in precedenza. Il nostro portiere in quelle occasioni ha fatto alcuni importanti che ci hanno permesso di vincere e poi anche quando non abbiamo creato tantissimo lì davanti siamo cresciuti in cinismo e precisione. Questo ci sta portando a essere quarti in classifica, dentro al girone di Conference: se vuoi arrivare a ottenere certi traguardi deve crescere tutto. Il cinismo mancava e sembra far parte di questa squadra, un po' di attenzione in più dietro la stiamo migliorando e questo porta risultati. Domani non c'è occasione migliore per mettere in partita queste componenti: è gara secca e deve regnare quanto detto finora".

    Che ricaduta può avere questo break per il campionato e per la corsa Champions?
    "Noi siamo orgogliosi di essere qua, insieme a questi squadroni, per noi deve essere solamente un momento di grande crescita giocare senza pressioni, senza nessuna tensione, domani liberi di testa e di mente. Dobbiamo cercare di proporre quello che ci ha permesso di essere qua e non pensare che gli obiettivi cambino quando rientriamo a Firenze. Dobbiamo giocare con grande serenità, poi il futuro lo vedremo. Si recupereranno partite, siamo in una zona di classifica con squadre tutte forti e in grande crescita, ma intanto pensiamo a questi impegni. Poi penseremo al campionato, dove teniamo tantissimo a migliorare i piazzamenti dei due anni precedenti".

    È più contento dei risultati ottenuti o del progetto tecnico sviluppato?
    "Credo di entrambe le cose. I risultati secondo me sono stati anche inaspettati: giocare due finali non capitava da moltissimi anni. Subito al primo anno qualificazione a una coppa europea, e quest'anno stiamo ancora dimostrando di essere una squadra matura, che è cresciuta. Come progetto tecnico abbiamo valorizzato tanti ragazzi, siamo cresciuti, abbiamo dato la possibilità a tanti ragazzi e anche a me stesso di giocare partite di livello importante, dove forse nessuno immaginava di poter essere presenti. Risultato e progetto tecnico sono andati di pari passo, essere qui è una soddisfazione enorme, siamo qui con i campioni d'Italia e i vicecampioni d'Europa".

    Quanto conterebbe per questa squadra vincere?
    "La crescita ottenuta penso sia già una vittoria, essere qua è già una vittoria importante e penso che in questi tre anni ci sia stata già una grande crescita. Continuare a essere presenti e galleggiare come stiamo facendo noi deve essere un obiettivo ogni anno per la Fiorentina. Siamo felici del percorso e venirci a giocare una partita importante è una sensazione bellissima, ne siamo fieri e domani dobbiamo dimostrare il nostro valore".

    Domani senza supplementari come cambierà l'atteggiamento tattico?
    "È una partita diversa dalle altre, va giocata con grande attenzione e praticità. Nel senso che mettere in pericolo qualsiasi situazione può farti perdere la gara, noi abbiamo dei principi e delle situazioni consolidate. Però domani penso che il tenere la palla, non cercare di regalarla all'avversario può essere una strategia".

    Si aspettava di avere già un esterno d'attacco in più?
    "Credo che di questo se ne sia parlato già in precedenza. Non ho tanta intenzione di parlare di mercato, perché tutto bisogna fare, sia io e i ragazzi, tranne non pensare a questo impegno. Per questi giorni qui a Riyadh voglio solo pensare ai giocatori che ho a disposizione, a preparare al meglio i ragazzi e poi vedremo".

     
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    Nella sua conferenza stampa di vigilia della sfida contro la Fiorentina in Supercoppa Italiana, Giovanni Simeone ha parlato anche del ritiro degli azzurri dei giorni scorsi: "Quando si parla di ritiro sembra brutto, ma è anche una forma di stare insieme, di cenare insieme, di giocare insieme: è una forma di stare insieme e capire che siamo tutti nella stessa barca, è la cosa più importante. Non abbiamo parlato col presidente, stiamo lavorando tutti i giorni in silenzio e cerchiamo di lavorare insieme, di stare uniti. Meno si parla meglio è, contento i fatti".


    Nell'ultima Supercoppa vinta a Doha ci fu una doppietta di Higuain. Cosa significherebbe per te segnare domani? L'idea del mister di far svariare Kvara dietro la punta quanto vi aiuta?
    "Per quanto riguarda la prima domanda, è chiaro che per un attaccante e per un calciatore fare gol nelle partite importanti è molto importante. Speriamo che serva a vincere la partita, soprattutto. Per quanto riguarda Kvara, potrebbe essere una possibilità. Io cercherò di adattarmi sempre a quello che chiede il mister, io mi adatto a tutto. È chiaro che avere un giocatore come Kvara è sempre buono".

    Lo scorso anno usavi un bloc notes per notare i tuoi periodi, questo non sembra il più facile. Cosa senti di poter dare al Napoli ora?
    "Continuo a farlo, a scrivere, è questo che mi fa migliorare come calciatore e come persona. Mi aiuta tantissimo a trovare la fiducia e a sentire che sono con la squadra, in un certo modo, che posso aiutare i miei compagni con delle giocate. La partita con la Fiorentina sarà difficile: scrivo tante cose e il mister mi aiuta sempre con i video a cercare di scrivere il meglio possibile ed essere sempre più bravo".

     
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    Giornata di conferenze stampa e rifiniture per Napoli e Fiorentina, squadre che domani sera alla 20 ora italiana si affronteranno nella prima semifinale di Supercoppa Italiana.



    Come arriva il Napoli
    Nella squadra di Walter Mazzarri ci sarà ancora l'ex Gollini in porta, con Meret che ancora non ha recuperato dall'infortunio. In difesa WM non sembra avere particolari dubbi, con Di Lorenzo e Mario Rui sulle fasce e Rrahmani al centro con Juan Jesus. A centrocampo qualche problemino in più: Cajuste ha recuperato in extremis, Zielinski non è al meglio per il problema al ginocchio e i tanti rumors di mercato. Ad oggi però sembrano essere loro due i favoriti per agire ai lati di Lobotka. Davanti, con Politano e Kvaratskhelia, il favorito è Simeone, avanti nelle preferenze rispetto a Raspadori.

    Come arriva la Fiorentina
    Vincenzo Italiano punterà ancora su Terracciano per difendere la porta, con Milenkovic e Martinez Quarta (in ballottaggio con Ranieri) al centro di una difesa che vedrà Kayode e Parisi sugli esterni. A centrocampo dubbio Arthur, non al meglio, nel caso pronto Mandragora per far coppia con Duncan. Nico Gonzalez si è allenato in gruppo, ma difficilmente potrà essere della partita. Così nel terzetto di trequartisti con Bonaventura ci saranno Ikone e Brekalo, con Sottil pronto a subentrare a gara in corso. Davanti, Beltran nettamente favorito su Nzola.

     
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    L'ultima volta che si sono incrociate, ha sorriso la Fiorentina. Il 3-1 del Maradona del 10 ottobre scorso ha gettato le basi per la fine della breve era di Rudi Garcia alla guida del Napoli. Adesso, in palio c'è la finale di Supercoppa italiana ed entrambi tecnici hanno un conto aperto: Vincenzo Italiano insegue il primo trofeo da allenatore dopo le due finali perse nella scorsa stagione, Walter Mazzarri può chiudere un cerchio undici anni dopo la sconfitta con la Juventus a Pechino. Una cosa è certa: ne passerà solo una, al novantesimo o ai calci di rigore, perché il regolamento non prevede i tempi supplementari. Chi vincerà, giocherà contro la vincente di Inter-Lazio. Ad arbitrare la prima semifinale di Supercoppa, in quel di Riyad, sarà il signor Federico La Penna della sezione di Roma. Calcio d'inizio alle 20, di seguito le probabili formazioni della partita.


    Dove seguire Napoli-Fiorentina. La partita sarà trasmessa in diretta e in chiaro su Italia 1. In streaming su Mediaset Infinity.


    Fischio d'inizio: ore 20
Stadio: Al-Awwal Park, Riyadh
    TV: Italia1
Streaming: Mediaset Infinity
    Arbitro: Federico La Penna (Roma)

    Come arriva il Napoli. In emergenza, tra difesa e centrocampo: il nuovo acquisto Traoré, così come Ngonge che in giornata sosterrà le visite mediche, raggiungerà la squadra di Mazzarri soltanto in caso di accesso alla finale. Il tecnico toscano deve fare i conti con le defezioni di Meret, Olivera, Natan e Demme, oltre ad Anguissa e Osimhen impegnati in Coppa d'Africa. Scelte praticamente obbligate nel settore arretrato, dove Di Lorenzo e Mario Rui dovrebbero essere i terzini, con Mazzocchi dalla panchina, mentre Rrhamani e Juan Jesus formeranno la coppia centrale davanti a Gollini. Anche in mezzo al campo non c'è abbondanza: Cajuste è recuperato e dovrebbe partire titolare con Lobotka e Zielinski, quest'ultimo comunque acciaccato. Più abbondanza nel settore offensivo: Politano, nonostante la trattativa con l'Al Shabab, partirà titolare insieme a Kvaratskhelia. Simeone favorito su Raspadori come centravanti.

    Come arriva la Fiorentina. Anche Italiano si barcamena tra assenze e recuperi: Nico Gonzalez e Dodò sono rientrati in gruppo, ma non saranno ancora della partita. Più di un dubbio per il tecnico dei toscani, che tra i pali dovrebbe preferire Terracciano al portiere di coppa Christensen. Parisi si gioca il posto con Biraghi sulla sinistra, Martinez Quarta è in pole su Ranieri per giocare al fianco di Milenkovic, mentre sulla destra ci sarà Kayode. Arthur e Duncan favoriti su Mandragora per comporre la cerniera di centrocampo, così come Beltran su Nzola per il ruolo di numero nove. Alle spalle dell'argentino dovrebbe agire il terzetto composto da Icone, Bonaventura e Brekalo.

     
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    L'Inter di Simone Inzaghi si presenta in Arabia Saudita per la Supercoppa Italiana con l'entusiasmo del travolgente successo contro il Monza e di una classifica che fa ben sperare per la seconda parte di stagione e l'inseguimento della seconda stella.


    Dal punto di vista degli infortuni, il tecnico nerazzurro può sorridere visto che salvo imprevisti last minute avrà a disposizione praticamente tutta la rosa ad eccezione di Juan Cuadrado. A giocarsi un posto sulla destra ci sarà comunque Tajon Buchanan, ultimo arrivato che a Monza a vissuto la prima convocazione e che potrebbe esordire proprio a Riyad con la maglia nerazzurra. Pienamente recuperati, come dimostrato proprio dal successo dello U Power Stadium, Lautaro Martinez e Federico Dimarco dopo i problemi muscolari di fine 2023. Per il resto, nessun nuovo contrattempo da segnalare per la comitiva nerazzurra. Di seguito il programma completo dell'Inter in vista della sfida contro la Lazio in programma venerdì 19 gennaio alle ore 20 italiane

     
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    Il successo sul Lecce in campionato testimonia l'ottimo momento di forma della Lazio di Maurizio Sarri in vista della Supercoppa Italiana in Arabia Saudita. Quello con i salentini è la quinta vittoria consecutiva fra tutte le competizioni, col gruppo biancoceleste che sembra aver ritrovato lo smalto della passata stagione in vista dell'assegnazione del primo trofeo della stagione.


    La partita contro il Lecce ha testimoniato come Luis Alberto e Ciro Immobile abbiano superato i rispettivi infortuni muscolari. Lo spagnolo è stato protagonista da titolare con l'assist per Felipe Anderson, il centravanti è entrato a fine gara con l'obiettivo di mettere nelle gambe benzina proprio per la Supercoppa. Difficilmente riuscirà a recuperare Valentin Castellanos dal problema muscolare che lo sta costringendo ai box, mentre Sarri spera di avere a disposizione Patric dopo il problema fisico accusato nell'ultima di campionato

     
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    Sarri: "Inter tra le più forti d’Europa, abbiamo il 25/30% di possibilità”

    Sente la pressione della doppia sfida, anche legata alla novità regolamentare sui rigori?
    "Se bastasse allenarli i rigori, sarebbe facile. Oggi magari ne segniamo venti su venti, davanti alla gente i risultati sono diversi. Lo faremo, ma credo poco. Io ho espresso le mie idee sulla competizione, non sul fatto che dobbiamo venire qui motivati o meno: noi siamo motivati, abbiamo la partita più difficile, contro una delle squadre più forti d'Europa. Le possibilità sono attorno al 25/30 per cento, dovremo giocare in maniera ambiziosa".

    Firmerebbe per i rigori?
    "Nella mia vita non ho firmato neanche una cambiale".

    Gli infortunati?
    "Zaccagni ha dolore al piede, cerchiamo di recuperarlo ma prima o poi si dovrà fermare. Castellanos ieri si è allenato bene, ma è difficile possa essere della partita dall'inizio, è stato un rientro graduale. La situazione è questa, ieri era fermo anche Patric, ma speriamo di recuperare; era fermo anche Cataldi, per un problemino influenzale".

    Ha distinto tra trofei che servono alle società e ai giocatori. Quanto le darebbe soddisfazione personale vincere un trofeo?
    "Tutti i trofei danno soddisfazione, per il club, per il gruppo, per lo staff. Ho detto che c'è una distinzione netta tra problemi che risolvono i problemi della società e altri".


    Cosa si deve migliorare rispetto all'ultima con l'Inter? E sui rigori che consigli si può chiedere a Immobile?
    "Magari ne fanno tirare cinque a lui... Per il resto non dobbiamo fare cazzate, gli errori fanno parte della partita, la caratura dell'Inter ti fa fare meno errori di quelli che facciamo noi".

    È felice di questa Lazio?
    "Noi allenatori vorremmo sempre qualcosa in più, a livello di risultati. Se si parla di soddisfazioni, alleno un grande club".

    C'è De Siervo in sala, fate pace?
    "Io non devo litigare, se faccio delle critiche lo faccio per aiutare il calcio italiano, non per fare polemiche sterile. Quando una persona dice quello che pensa, se in buona fede, ti aiuta".

    Come ha reagito Isaksen al cambio di domenica?
    "Io vorrei parlare della partita, come volete che abbia reagito? Le reazioni mi lasciano completamente indifferente, tanto se lo fanno male dici che hanno mancato di rispetto; se reagiscono bene dici che non gliene importa un cazzo. Lasciamoli fare, però è stato molto contenuto da buon nordico".

    A che punto vede il calcio saudita?
    "L'arrivo di nomi importanti scatena interesse, come parte tecnica è da vedere. Questi giocatori possono aiutare, ma in passato ci sono stati casi di grandi nomi che non hanno fatto esplodere una lega, penso agli Stati Uniti di qualche anno fa. Io auguro ai sauditi che questo movimento evolva".

    Luis Alberto con l'Inter spesso non è partito dall'inizio, è un caso o una scelta tattica?
    "Io direi che è un caso, ma se poi 4 volte su 5 sono arrivato alla stessa conclusione qualche motivo ci sarà. Non è che a inizio campionato faccio la lista. A getto direi che è casuale, poi se mi fate notare che l'ho fatto 4 volte su 5 ci sarà un motivo".

     
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    Immobile: "In passato ho avuto proposte dall'Arabia Saudita, ma ho scelto la Lazio"

    Si corona il percorso dello scorso anno: sentite il peso del trofeo che manca?
    "No, sentiamo il peso della partita e l'importanza della partita. È un trofeo con due finali, si giocano semifinale e finale a ridosso di tre giorni. C'è poco tempo per preparare tutte le gare, siamo felici e orgogliosi del percorso fatto l'anno scorso. Ce la vogliamo godere al massimo".

    Come stai a livello fisico?
    "Mi manca un po' ovviamente di ritmo partita, sono stato fermo tre settimane, è stato importante giocare 15 minuti col Lecce per riprendere le cose del campo. Ho avuto la possibilità di allenarmi e di lavorare per essere al massimo".

    Un mese fa avete messo in difficoltà l'Inter?
    "Pensiamo sempre alle partite passate, quella gara è stata un buon banco di prova per noi. Abbiamo fatto 40 minuti di calcio importante, purtroppo non abbiamo finalizzato la mole di giioco. C'è da ritoccare qualcosa".



    Come hai vissuto il derby?
    "Io il derby l'ho vissuto male, in uno stanzino all'Olimpico per stare con i miei compagni, per noi era importante passare il turno e dare continuità al lavoro che stiamo facendo in campionato. Finita la partita ho chiesto di dimenticare quanto successo, di pensare al campionato, quello che ci è mancato poi è quello, ripensare a vittorie e sconfitte anziché alla prossima partita".

    È cambiato qualcosa nello spogliatoio?
    "Non abbiamo mai avuto problemi dentro, dopo la gara di Empoli ho voluto difendere quello che si era detto proprio perché da capitano mi sentivo in dovere di difendere lo spogliatoio. Ci mancava solo continuità di risultati, la squadra ha sempre lavorato al massimo e di portare tutto dentro al campo: a volte ci è venuto male, soprattutto all'inizio, ma piano piano piano ci stiamo migliorando".

    Ci può essere un futuro in Arabia per te?
    "È un campionato in crescita, rispetto al 2019 le infrastrutture stanno migliorando. Ora tutti puntano gli occhi sull'Arabia e credere che in futuro ci possa essere un campionato importante qui in futuro. In passato ho avuto avvicinamenti con i club qui, non si è fatto più niente alla fine: io ho cercato sempre di essere il più limpido e onesto possibile, ho deciso di rimanere alla Lazio e di portare avanti un progetto di crescita della squadra e del club".

    Avete incontrato Milinkovic-Savic, cosa pensi del suo momento?
    "Forse voi in Arabia lo state scoprendo ora, ma noi negli anni ce lo siamo goduti per bene. È un grande campione, parliamo di un giocatore forte, che ha fatto un pezzo di storia della Lazio: quando è andato via ci è dispiaciuto e gli abbiamo augurato le migliori fortune"

     
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    Mkhitaryan: "È la prima volta che gioco con questo format, non pensiamo al campionato"

    Hai vinto 22 trofei, hai tanta esperienza. Mai giocata una final four nel pieno della stagione?
    "È la prima volta che gioco questo tipo di format, ma è una cosa nuova e speciale. Faremo del massimo per andare in finale e provare a vincere. Alla fine, contano i trofei: non è facile, ma faremo del nostro meglio e cercheremo di seguire la nostra strada per arrivare dove vogliamo arrivare. Vogliamo renderci felici".

    Dispiace avere un asterisco in classifica in campionato?
    "È la prima volta che avremo questo problema, la cosa importante è vincere domani, con un atteggiamento positivo per le prossime partite. Non è facile, ma cercheremo di fare del nostro meglio".


    Una prima impressione di Buchanan?
    "È un bravo ragazzo, un po' timido. Ha bisogno di un po' di tempo e lo aiuteremo a integrarsi, ovviamente ha qualità e lo abbiamo visto durante gli allenamenti, ha velocità e qualità. Cercheremo di aiutarlo in futuro".

    State lavorando per non soffrire di cali di tensione?
    "Beh, non abbiamo ancora vinto questo trofeo. Intanto giochiamolo, poi pensiamo al campionato e a come reagire in quell'occasione".

    A che livello vedi il calcio saudita?
    "Quello che sta facendo l'associazione saudita è fantastico, non è un segreto perché tanti giocatori di livello mondiale sono venuti qui a giocare e stanno sviluppando il calcio arabo. I progressi non si vedranno in uno o due anni, serve tempo a partire dalle infrastrutture. Credo serviranno 5-6 anni per vedere i risultati di questo lavoro".

    Le partite con la Lazio per voi sono sempre state complicate, quale sarà la cosa più importante?
    "È vero, è una squadra che gioca a calcio, che sa come giocare, come attaccare e difendere. Li abbiamo affrontati un mese fa e siamo partiti con qualche difficoltà, domani servirà più del 100 per cento per fare quello che vogliamo fare e vincere la partita. Non sarà facile, giocheremo contro una squadra forte ed è una semifinale".

     
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    Inzaghi: "Guardie e ladri? Fa parte della dialettica del mondo del calcio"

    Che partita si aspetta?
    "È il primo obiettivo stagionale, l'abbiamo vinta negli ultimi due anni e vogliamo vincerla anche quest'anno. Però come l'Inter ci sono Napoli, Fiorentina e Lazio che hanno la stessa ambizione".

    Novità sul mercato?
    "Ho una società importante che ci sta pensando, io sono soddisfatto dei quattro attaccanti che abbiamo in rosa che in questa prima parte di stagione ci hanno dato soddisfazioni".

    Ci sarà tanto turnover?
    "Per quanto riguarda le scelte, ho ancora un allenamento e mezzo, quello di oggi e di domani. Abbiamo avuto la partita di sabato a Monza, poi abbiamo fatto un allenamento a Milano e dovrò fare delle valutazioni molto attente. I ragazzi ci sono tutti, a parte Cuadrado che è rimasto a Milano. Dovrò fare delle scelte, essendo una finale da giocare in due partite dovrò farle attentamente. Ora penso solo a domani con la Lazio".

    Arrivate qui da favoriti, in Supercoppa e in campionato. Come si gestisce la pressione?
    "Diciamo che per allenare e giocare all'Inter bisogna essere abituati... Io la vivo molto tranquillamente, per quanto riguarda le ambizioni che abbiamo qua è il primo trofeo stagionale ma ce la giochiamo con altre squadre. Cercheremo di fare del nostro meglio, sapendo che domani incontreremo una squadra in striscia positiva, che nell'ultima partita in cui abbiamo vinto ci ha creato difficoltà".

    Si è passati da lepre a cacciatore a guardie e ladri. Si vuole alzare il livello di dialettica?
    "Ho sentito e letto qualcosina.... Penso sia una normale dialettica del mondo del calcio, è tanti anni che lo vivo e quindi lo conosco. Io quello che posso dire è che senz'altro in campionato c'è un bellissimo duello fra Inter e Juventus, ma non dimenticherei il Milan: è lì a pochi punti, con un'ottima rosa che ora sta bene. Penso che la lotta coinvolga anche loro".


    Dispiace rientrare in Italia con un asterisco in classifica?
    "È una cosa che si tiene in conto, bisogna essere bravi a ragionare partita dopo partita. In carriera è una cosa che ricorre spesso, quando allenavo la Lazio un anno ho avuto un recupero con l'Udinese per maltempo, un altro anno ho avuto la gara rinviata col Torino, con l'Inter a Bologna... È una cosa che dobbiamo considerare".

    Lukaku non l'ha votata al The Best...
    "Ha votato tre grandissimi colleghi, bravissimi. Io posso dire che a Londra lunedì sera non ero solo, ero insieme al mio staff, ai miei dirigenti, al presidente, ai ragazzi di quest'anno e dell'anno scorso che mi hanno permesso di arrivare lì. Sono molto soddisfatto di essere stato nominato nei tre e sono contento così".

    Il potere logora chi ce l'ha o chi non ce l'ha?
    "Dipende dai punti di vista... Io come ho detto prima dico che bisogna guardare la gara dopo, sono contento del momento e se potessi cambierei solo il risultato della gara col Bologna: avremmo meritato di più".

    Com'è cambiato Simone Inzaghi dalla vittoria della Supercoppa con la Lazio e com'è cambiata la Lazio?
    "Il mio percorso alla Lazio fa sì che non sarà mai una partita come le altre per me, è una squadra che mi ha fatto diventare uomo, prima da giocatore e poi da allenatore. Le partite con la Lazio non saranno mai uguali, è normale. Oggi è una squadra che, anche nell'ultima di campionato in cui abbiamo vinto, ci ha creato parecchie difficoltà e non mi sembrava così in crisi come veniva dipinta. Domani è cambiata la formula, è nuova per tutti quanti, a partire da noi allenatori: bisognerà pensare alla partita di domani, sappiamo che non ci saranno supplementari e ci prepareremo anche per i rigori".

    Siete in vantaggio per lo scudetto....
    "Stiamo facendo un grandissimo percorso, poi c'è un'altra squadra che sta facendo un percorso analogo e il Milan che non mollerà fino alla fine".

    Un messaggio ai tifosi arabi dell'Inter?
    "Di sostenerci, come hanno fatto lo scorso anno. Sappiamo che ce ne sono tanti qua e cercheremo di renderli felici come l'anno scorso".

     
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