Fiorentina 2023/2024

Notizie e News sulla Stagione 2023/2024

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    Alessandro Ferrari nuovo direttore generale, Daniele Pradè sarà il Direttore Sportivo. La Fiorentina, tramite il proprio sito ufficiale e con una lettera del presidente Rocco Commisso, ha fatto il punto sulle nuove cariche dirigenziali in società dopo la prematura scomparsa di Joe Barone.

    Il presidente del Fatih Karagumruk, Suleyman Hurma, ha parlato a Beyaz TV di uno dei calciatori più ricercati della rosa, svelando anche l'interesse di un club italiano: “Il nostro terzino Levent Mercan interessa a molte società. Non c’è solo il Fenerbahce, ma anche il Nizza che ci ha fatto un’offerta. Oltre alla Fiorentina che ha mandato un osservatore a seguirlo. Sono convinto che a fine stagione se ne andrà".

     
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    Sta entrando nel vivo la trattativa tra Alberto Gilardino e la Fiorentina, racconta Repubblica, che oggi fa il punto sul domino di panchine che dovrebbe cambiare il volo della Serie A 2024/25, con quasi tutte le big che dovrebbero iniziare un nuovo progetto dopo il dominio dell'Inter di questa stagione. Il Genoa offre un biennale al proprio tecnico: solo al termine della stagione l’ex attaccante, comunque legato all'attuale club fino al giugno 2025, comunicherà la sua decisione.




    La Viola ha scelto Gila come sostituto di Italiano, che lascerà la Fiorentina ed è a sua volta il nome forte del Napoli se non dovesse andare a buon fine la trattativa Conte. La società di Commisso aveva fatto un sondaggio — c’è stato un colloquio — anche per Palladino, in scadenza con il Monza e diventato primo obiettivo del Torino.

    Cairo a giugno si separerà da Juric, che andrà all’Atalanta in caso di addio a Gasperini, e il pupillo di Galliani è il favorito per sostituirlo. Per i granata non va trascurata l’opzione Vanoli del Venezia. Palladino piace pure al Bologna, ma gli emiliani stanno valutando anche altri tecnici, come lo stesso Italiano: in caso di addio di Motta anche l'attuale tecnico della Fiorentina è in corsa.

     
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    Continua il rendimento poco brillante in campionato della Fiorentina, che neanche nel posticipo del lunedì contro il Genoa, tra le mura amiche del Franchi, è riuscita a togliersi di dosso la recente ruggine e le difficoltà degli ultimi tempi (ma non sono esclusiva dei periodi più recenti soltanto, è un tema che si ripete con una certa costanza dal mercato invernale 2022 che vide partire Vlahovic verso la Juventus) ed ha confermato come l'attacco stia faticando a risultare incisivo e a sfruttare le chance che ha.




    Nell'occhio del ciclone c'è Andrea Belotti, ancora fermo all'unico gol che è stato in grado di segnare da quando è arrivato a inizio febbraio in prestito secco dalla Roma, quello peraltro ben poco influente nel 5-1 al Frosinone, ma il Gallo non è da solo. Se lunedì è tornato al gol Jonathan Ikone, c'è un Nico Gonzalez mai così in crisi realizzativa e anch'esso a secco dalla cinquina ai ciociari. Tocca tornare più indietro ancora se si osservano i rendimenti sotto porta di Riccardo Sottil (ultimo gol il 6 dicembre in Coppa Italia, in campionato il 3 dello stesso mese con la Salernitana) o di Christian Kouame (un solo centro, a settembre con l'Atalanta). E poi ancora M'Bala Nzola non segna da inizio marzo col Maccabi Haifa, così come Lucas Beltran che nel frattempo si è reinventato trequartista.

    Numeri da crisi conclamata, cui servirà trovare una fine per riuscire ad andare avanti almeno nelle coppe.

     
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    "Vi dico già oggi che giovedì gioca perché deve fare gol". Già Andrea Belotti lo aveva saputo subito dopo il Genoa dalla viva voce del suo allenatore Italiano, con la conferenza stampa di ieri gli è arrivata una nuova e forse nemmeno troppo richiesta conferma: sarà il Gallo a guidare il reparto offensivo della Fiorentina, alle prese con una crisi realizzativa mica da ridere, anche nella gara di ritorno contro il Viktoria Plzen, atto due dei quarti di finale di Conference League.




    L'allenatore non fa venire meno la sua fiducia nei confronti del rinforzo principe arrivato a gennaio per provare a far cambiare marcia all'attacco della Fiorentina e finito invece risucchiato nelle difficoltà complessive e in grado fino ad oggi di segnare un solo gol con la maglia viola, quello poco influente nel 5-1 al Frosinone.

    Nonostante Nzola sia tornato disponibile, toccherà ancora a Belotti fungere da riferimento centrale della Fiorentina. L'investitura è stata chiara: "Tutti ci aspettavamo qualche gol in più da parte sua, dobbiamo essere sinceri. Il ragazzo lavora in maniera straordinaria per la squadra: corre in non possesso, è utile per la riconquista della palla. Lunedì gli hanno annullato un gol per millimetri e ha trovato anche portieri capaci di miracoli: abbiamo ancora partite importanti e chi dà l'anima in questo modo deve essere ripagato. Sono convinto che Andrea troverà lo spiraglio per buttarla dentro". Nel corso della stessa conferenza, Italiano ha parlato di una sorta di macumba caduta addosso ai suoi attaccanti: c'è bisogno di scacciarla già stasera, per evitare brutti scherzi.

     
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    "Vi dico già oggi che giovedì gioca perché deve fare gol". Già Andrea Belotti lo aveva saputo subito dopo il Genoa dalla viva voce del suo allenatore Italiano, con la conferenza stampa di ieri gli è arrivata una nuova e forse nemmeno troppo richiesta conferma: sarà il Gallo a guidare il reparto offensivo della Fiorentina, alle prese con una crisi realizzativa mica da ridere, anche nella gara di ritorno contro il Viktoria Plzen, atto due dei quarti di finale di Conference League.




    L'allenatore non fa venire meno la sua fiducia nei confronti del rinforzo principe arrivato a gennaio per provare a far cambiare marcia all'attacco della Fiorentina e finito invece risucchiato nelle difficoltà complessive e in grado fino ad oggi di segnare un solo gol con la maglia viola, quello poco influente nel 5-1 al Frosinone.

    Nonostante Nzola sia tornato disponibile, toccherà ancora a Belotti fungere da riferimento centrale della Fiorentina. L'investitura è stata chiara: "Tutti ci aspettavamo qualche gol in più da parte sua, dobbiamo essere sinceri. Il ragazzo lavora in maniera straordinaria per la squadra: corre in non possesso, è utile per la riconquista della palla. Lunedì gli hanno annullato un gol per millimetri e ha trovato anche portieri capaci di miracoli: abbiamo ancora partite importanti e chi dà l'anima in questo modo deve essere ripagato. Sono convinto che Andrea troverà lo spiraglio per buttarla dentro". Nel corso della stessa conferenza, Italiano ha parlato di una sorta di macumba caduta addosso ai suoi attaccanti: c'è bisogno di scacciarla già stasera, per evitare brutti scherzi.

     
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    "Vi dico già oggi che giovedì gioca perché deve fare gol". Già Andrea Belotti lo aveva saputo subito dopo il Genoa dalla viva voce del suo allenatore Italiano, con la conferenza stampa di ieri gli è arrivata una nuova e forse nemmeno troppo richiesta conferma: sarà il Gallo a guidare il reparto offensivo della Fiorentina, alle prese con una crisi realizzativa mica da ridere, anche nella gara di ritorno contro il Viktoria Plzen, atto due dei quarti di finale di Conference League.




    L'allenatore non fa venire meno la sua fiducia nei confronti del rinforzo principe arrivato a gennaio per provare a far cambiare marcia all'attacco della Fiorentina e finito invece risucchiato nelle difficoltà complessive e in grado fino ad oggi di segnare un solo gol con la maglia viola, quello poco influente nel 5-1 al Frosinone.

    Nonostante Nzola sia tornato disponibile, toccherà ancora a Belotti fungere da riferimento centrale della Fiorentina. L'investitura è stata chiara: "Tutti ci aspettavamo qualche gol in più da parte sua, dobbiamo essere sinceri. Il ragazzo lavora in maniera straordinaria per la squadra: corre in non possesso, è utile per la riconquista della palla. Lunedì gli hanno annullato un gol per millimetri e ha trovato anche portieri capaci di miracoli: abbiamo ancora partite importanti e chi dà l'anima in questo modo deve essere ripagato. Sono convinto che Andrea troverà lo spiraglio per buttarla dentro". Nel corso della stessa conferenza, Italiano ha parlato di una sorta di macumba caduta addosso ai suoi attaccanti: c'è bisogno di scacciarla già stasera, per evitare brutti scherzi.

     
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    Per una Fiorentina che nelle diciannove partite disputate finora nel 2023 ha centrato appena cinque successi fra campionato, Conference League e Coppa Italia (quello col Bologna solo ai calci di rigore), la gara di questa sera al 'Franchi' contro il Viktoria Plzen per il ritorno dei quarti di finale della terza coppa europea, rappresenta uno snodo cruciale in vista del finale di stagione.

    In estate è oramai chiaro che il club viola farà partire un nuovo ciclo tecnico (Vincenzo Italiano ha già detto alla dirigenza che ritiene chiuso il suo ciclo sulle sponde dell'Arno), ma l'intenzione è quella di chiudere quello attuale nel miglior modo possibile. Magari con altre finali e trofei da giocarsi come accaduto lo scorso anno. Il momento attuale di Biraghi&C, come detto, è però tutt'altro che positivo. Anche se dai numeri, dalle statistiche legate ai precedenti, si può trarre qualche indicazione ottimistica.





    Come quello legato al fatto che la Fiorentina è tutt'ora imbattuta in Conference League, con ruolino di marcia che vede 4 vittorie e cinque pareggi. In più, prima dello 0-0 della settimana scorsa in Repubblica Ceca, la squadra viola era in striscia positiva per numero consecutivo di gare internazionali con almeno un gol segnato: ventuno.

    In più gli uomini di Italiano hanno finora vinto tutte le gare giocate nell'impianto di Campo di Marte contro formazioni ceche fra tutte le competizione europee.

    Numeri positivi per i toscani, anche per quanto riguarda la formazione di Plzen. Come riporta il Corriere dello Sport il Viktoria ha perso quattro delle sue cinque trasferte in terrà italiana. L'unica eccezione riguarda il 3-0 al 'Maradona' contro il Napoli nel corso dell'Europa League 2012/2013.

     
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    Ha invitato tutti a non credere che la sua Fiorentina abbia rinunciato al campionato, ma quando si parla del Vincenzo Italiano allenatore è difficile non guardare a quanto sia capace di combinare nelle coppe. Nella serata di ieri contro il Viktoria Plzen ha aggiunto un altro tassello al suo percorso in viola, nel quale ha saputo raggiungere sempre e comunque le semifinali. Il primo, senza Europa, è stato con la “sola” Coppa Italia, lo scorso è stato quello delle storiche due finali, alla fine però perse, mentre questo è ancora tutto da scrivere ma vede di nuovo la Fiorentina di nuovo al penultimo atto di entrambe le competizioni.

    Le Cremonese e Basilea si sono trasformate in Atalanta (mercoledì prossimo il ritorno, 1-0 viola dopo l’andata) e in Club Brugge, la conclusione di questa nuova storia non è ancora nota ma Italiano e i suoi lavorano per provare ad entrare ulteriormente nella storia.



    Parlando in conferenza stampa dopo il faticoso successo sul Plzen, Italiano si è così espresso: "Ribadisco che la concentrazione non è solamente da una parte sola. Faccio l'esempio del Liverpool: perde con l'Atalanta e pochi giorni dopo di nuovo col Crystal Palace. Dato che entusiasmo e fiducia devono rimanere alte, da domani si prepara Salerno. Felicissimi di essere dentro tutte le competizioni".

    I tre anni di Italiano alla Fiorentina nelle coppe
    2021/2022 - Semifinalista di Coppa Italia
    2022/2023 - Finalista di Coppa Italia e di Conference League
    2023/2024 - Qualificata alle semifinali di Coppa Italia e Conference League

     
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    L'unica nota stonata della notte di Conference al Franchi contro il Viktoria Plzen è stato il mancato successo nei tempi regolamentari. Lo 0-0 è maturato a causa della scarsa vena realizzativa degli attaccanti e soprattutto di Andrea Belotti: l'ex centravanti di Roma e Torino, scrive l'edizione fiorentina di Repubblica, è vittima di una sorta di "macumba", anche se Vincenzo Italiano lo ha difeso e ringraziato a fine partita.



    "L’ho chiamato in camera nelle ultime ore, ha avuto un problemino ma mi ha confermato che poteva giocare", ha spiegato il tecnico viola nel post-partita. "Per disponibilità è stato strepitoso e lo ringrazio". Per vincere titoli, però, potrebbe non bastare la rinomata generosità del Gallo, che ora deve cominciare a segnare qualche gol pesante.

    Una rete tanto sperato ed invocata che però non è arrivata. La Fiorentina, però, avrà ancora bisogno di Belotti: domani la sfida a Salerno, la settimana prossima ci sarà il ritorno delle semifinali di Coppa Italia a Bergamo, poi gli appuntamenti europei. Il centravanti dovrà riprovarci, a maggior ragione dopo il forfait di M'Bala Nzola che causa "problemi personali" non è sceso neanche in panchina contro i cechi e che pare sempre più fuori dai progetti presenti e futuri dei viola.

     
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    La frase può sembrata fatta e scontata ma nel caso del Monza è proprio vero che gli esami calcistici non finiscono proprio mai. Dopo aver perso con Torino e Napoli, affrontato bene e pareggiato col Bologna, adesso tocca confrontarsi con l’Atalanta. E cioè vale a dire la squadra più in hype del momento, capace di tagliare fuori dall’Europa League il Liverpool con annessa vittoria storica ad Anfield. Tutte robe di altissimo livello, come quello raggiunto dagli avversari del Monza che invece a determinate latitudini vuole arrivarci. Senza fretta ma nemmeno senza sosta. Ecco perché l’ennesimo test per ambire a crescere ulteriormente ha una certa valenza, che in questo momento della stagione vale molto di più anche rispetto ai numeri, ai punti, a una classifica più che buona.




    Stimoli e certezze Considerato che l’obiettivo principale è stato raggiunto senza nessun problema e con larghissimo anticipo, il Monza ha potuto lavorare pensando soprattutto a se stesso. Cercando chiaramente il risultato, ma anche – e in maniera particolare – quella crescita continua e continuativa. Fondamentale per compiere quel passo in avanti necessario per inseguire determinati e nuovi traguardi. Una delle qualità di Palladino e dei suoi calciatori è senza dubbio la capacità di cercare sempre nuovi stimoli e inseguire mete differenti.

    E in quest’ottica rientra la ricerca del confronto con le squadre più forti del campionato, quelle dove si possono misurare le ambizioni e il grado di preparazione e maturità raggiunto. L’Atalanta è una di queste tappe in cui il Monza proverà a dimostrare a se stesso in primis di aver raggiunto un livello tale da poter pensare di battere anche chi giusto qualche giorno fa è riuscito a superare il Liverpool. Un altro esame dunque, a cui la squadra di Palladino arriva decisamente preparata.

     
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    I rumors secondo cui Rocco Commisso avrebbe incaricato una banca d'investimento per una possibile cessione della Fiorentina - seppur smentiti - potrebbero essere scaturiti dalla recente scomparsa di Joe Barone. D'altra parte l'italoamericano non era soltanto un "semplice" Direttore Generale, piuttosto la longa manus di Commisso in Italia, mentre il Patron viola stava a New York. Difficile ipotizzare che un imprenditore che gestisce ricavi di oltre due miliardi faccia scelte di business dettate dall'emozione, seppur questa sia stata la perdita di un amico fraterno.



    Arrivato a Firenze cinque anni fa, Commisso ha finora speso per la Fiorentina una cifra intorno ai 318 milioni di euro, portando avanti una gestione caratterizzata da uno straordinario equilibrio. Nell'ultimo bilancio risultano zero debiti finanziari, mentre sul fronte dei ricavi l'anno scorso il club ha toccato la cifra record di 148 milioni di euro. Se Commisso, tuttavia, decidesse di vendere la squadra, si potrebbe ipotizzare un prezzo che oscillerebbe tra i 450 e i 600 milioni. Lo scrive il Corriere dello Sport.

     
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    Al termine della stagione Nicolas Burdisso darà l'addio alla Fiorentina lasciando così vacante il suo attuale incarico da direttore tecnico della società toscana. Per lui potrebbe esserci una prosecuzione di carriera in quel di Roma, dove i Friedkin stanno studiando una rivoluzione dirigenziale e realtà in cui lo stesso Burdisso, oltre ad aver giocato, può vantare legami molto solidi, per primo con l'allenatore del presente (e dallo scorso weekend anche del futuro) De Rossi. E la Fiorentina? Ad oggi, secondo quanto appreso da TMW, sono due i nomi in pole position per entrare nella squadra dirigenziale viola ed affiancare il direttore sportivo Daniele Pradè. La prima pista è una vecchia fiamma che potrebbe riaccendersi e porta a Eduardo Macia, attuale CFO dello Spezia (con cui ha un contratto fino al 2026). Lo spagnolo infatti vanta degli ottimi pregressi con lo stesso Pradè proprio a Firenze, dove ha lavorato dal 2011 al 2015. La seconda pista, che sta risalendo proprio in queste ore, conduce invece alla vicina Empoli. Non è la prima volta che la Fiorentina guarda al direttore sportivo azzurro Pietro Accardi, accostato più volte nelle ultime stagioni anche al Napoli, come possibile innesto per la propria area dirigenziale. Questa volta potrebbe davvero essere quella buona.

     
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    Il futuro di Vincenzo Italiano, salvo colpi di scena ad oggi non attesi, sarà lontano dalla Fiorentina dopo un triennio. Da tempo per il domani del tecnico si parla del Napoli come ipotesi calda soprattutto nel caso in cui Aurelio De Laurentiis non riuscisse ad arrivare a Antonio Conte. Ma sulle tracce dell'attuale allenatore viola c'è anche il Bologna nel caso in cui a fine campionato dovesse salutare Thiago Motta.



    Il lavoro di Italiano, però, è apprezzato anche da altre società in Serie A. Secondo Tuttosport, infatti, sull'allenatore ci sarebbe anche il Torino, con Urbano Cairo e Davide Vagnati che valutano positivamente il suo operato. Il tutto, ovviamente, nel caso in cui dovesse salutare Ivan Juric, tecnico che da diversi mesi ha legato la sua permanenza in granata alla qualificazione ad una delle prossime coppe europee.

     
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    La Fiorentina vede scappare i propri sogni dalle mani e con essi anche la possibilità di raggiungere la prima finale della propria stagione. A sorridere è l'Atalanta, capace di ribaltare la sconfitta di misura dell'andata e di raggiungere la Juventus all'ultimo atto della Coppa Italia. Per i viola rimane comunque la via della Conference League, giovedì prossimo al Franchi sono in programma i primi 90 minuti della semifinale europea contro i belgi del Club Brugge. Ma per il momento è inevitabile che i pensieri vadano a quanto visto ieri sera a Bergamo e al 4-1 finale rimediato da Italiano e i suoi ragazzi.



    La sfida è stata segnata da alcuni momenti decisivi, su tutti sicuramente il cartellino rosso diretto rimediato da Milenkovic dopo dieci minuti da inizio secondo tempo. Negli occhi dei più rimane però il gol del 3-1 segnato da Lookman e il modo in cui la Fiorentina l'ha preso: fallo laterale di Kayode sulla trequarti offensiva di destra, Italiano sbraccia e si sgola intimando a qualcuno di salire. La difesa atalantina respinge e trova impreparata le linee di pressione viola, superate senza affanno e con a quel punto una voragine in cui affondare davanti. A un minuto dai possibili supplementari, la finale scappa via.

    Tutto già visto, dice qualcuno. Basta riavvolgere il nastro e di gol presi su contropiedi letali, è piena la recente storia della Fiorentina. Italiano in conferenza stampa si è espresso con parole non troppo a prova di fraintendimento: "C'era davanti un'altra mezz'ora in dieci e ai supplementari sarebbe stata ancora dura, credo fosse giusto mettere una palla dentro per mettere in difficoltà l'Atalanta perché un'altra mezz'ora sarebbe stata pesante". Gli fa eco il capitano Biraghi, sorpreso in fase di pressione sul 3-1 ma pronto a difendere l'idea strenuamente: "Dopo si possono dire tante cose... Io posso dire anche che c'era una rimessa laterale per noi, sapendo che il nostro compagno ha una rimessa lunga come un calcio d'angolo abbiamo provato a vincerla. Anche perché giocare un'altra mezz'ora così sarebbe stata dura".

     
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    La sfida è stata segnata da alcuni momenti decisivi, su tutti sicuramente il cartellino rosso diretto rimediato da Milenkovic dopo dieci minuti da inizio secondo tempo. Negli occhi dei più rimane però il gol del 3-1 segnato da Lookman e il modo in cui la Fiorentina l'ha preso: fallo laterale di Kayode sulla trequarti offensiva di destra, Italiano sbraccia e si sgola intimando a qualcuno di salire. La difesa atalantina respinge e trova impreparata le linee di pressione viola, superate senza affanno e con a quel punto una voragine in cui affondare davanti. A un minuto dai possibili supplementari, la finale scappa via.

    Tutto già visto, dice qualcuno. Basta riavvolgere il nastro e di gol presi su contropiedi letali, è piena la recente storia della Fiorentina. Italiano in conferenza stampa si è espresso con parole non troppo a prova di fraintendimento: "C'era davanti un'altra mezz'ora in dieci e ai supplementari sarebbe stata ancora dura, credo fosse giusto mettere una palla dentro per mettere in difficoltà l'Atalanta perché un'altra mezz'ora sarebbe stata pesante". Gli fa eco il capitano Biraghi, sorpreso in fase di pressione sul 3-1 ma pronto a difendere l'idea strenuamente: "Dopo si possono dire tante cose... Io posso dire anche che c'era una rimessa laterale per noi, sapendo che il nostro compagno ha una rimessa lunga come un calcio d'angolo abbiamo provato a vincerla. Anche perché giocare un'altra mezz'ora così sarebbe stata dura".

     
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