Atalanta 2023/2024

Napoli, Fiorentina, Cagliari e Liverpool. E poi ancora Verona, Liverpool, Monza, Fiorentina ed Empoli. Nove partite in 28 giorni, di cui le prime quattro tutte in trasferta: inizierà così il mese terribile di un'Atalanta ancora in corsa per tutte e tre le competizioni - qualificazione posto Uefa in campionato, Coppa Italia ed Europa League -, una prima volta nella storia che esalta ancor di più il lavoro svolto nell'attuale stagione.




Punti interrogativi
Dopo la sosta prolungata dovuta al malore che ha colto Joe Barone, i nerazzurri torneranno in campo sabato col Napoli, test interessante per capire da che punto ripartire: non ci sarà Charles De Ketelaere - poche chance per il belga dopo i problemi accusati in nazionale -, in bilico Teun Koopmeiners, che ieri si è allenato individualmente. Oggi giornata decisiva, domani la decisione definitiva sulla convocazione.

Obiettivi
E se in campionato c'è l'occasione di inserirsi nella corsa alla Champions League (e l'Europa League porterà a una doppia sfida quasi proibitiva), il principale obiettivo dei bergamaschi resta la Coppa Italia. Non solo per mettere un trofeo in bacheca, ma tra la semifinale con la Fiorentina e un'eventuale finale con Lazio e Juventus può accadere di tutto. Ma questa Dea non ha intenzione di pensare soltanto a un traguardo, d'altronde nel calcio tutto può accadere.

Non soltanto la Juventus su Teun Koopmeiners. Il centrocampista olandese dell'Atalanta, che ha richieste economiche molto alte, fa gola a tanti. Ai bianconeri soprattutto, ma anche all'estero c'è la fila. E in Italia si potrebbe registrare un clamoroso ritorno di fiamma, da parte di chi già in passato aveva bussato alla porta della Dea, ricevendo picche. Secondo quanto riferito dal Corriere dello Sport, il club azzurro, peraltro prossimo avversario dell'Atalanta in campionato, starebbe sempre pensando al giocatore, vecchio pallino di Giuntoli.

Una gara ai limiti della perfezione. Non soltanto per il punteggio, ma anche per il calcio espresso: 3-0 al Napoli, tre punti pesanti in chiave Champions League e una vittoria ritrovata su un campo tutt'altro che semplice. Il secondo tour de force dell'Atalanta è iniziato nel migliore dei modi, con un successo per niente scontato contro gli azzurri di Calzona: Scamacca, il solito Koopmeiners, ma soprattutto Miranchuk, l'uomo in più ritrovato a novembre, praticamente l'ennesimo rilancio targato Gasperini.



Rinascita
Un palo colpito dopo pochi minuti, un gol da attaccante d'area di rigore e un assist per il 2-0. E le giocate mostrate durante tutto l'arco dei 90 minuti hanno evidenziato quanto è stato importante ritrovare un calciatore come Aleksey Miranchuk: il russo ha dato maggiore creatività, con l'acciaccato Koopmeiners (subentrato nella ripresa) il numero 59 si è preso tutto lo spazio necessario. Una svolta, l'ennesima, arrivata nel giro di pochi mesi e dopo un inizio di stagione balbettante.

Otto match
Ora però va considerato il mese di aprile, un periodo terribile dal punto di vista degli impegni: domani la squadra si allenerà davanti al proprio pubblico (seduta aperta al pubblico per trenta minuti), da valutare le condizioni di Giorgio Scalvini e Davide Zappacosta per la gara contro la Fiorentina. Si torna subito in campo e come spesso ribadisce il Gasp non c'è tempo nemmeno per pensare alle vittorie.

Prestiti e riscatti in Serie A, l'analisi di TMW. Charles de Ketelaere è forse uno degli esempi più fulgidi e plastici di come nel calcio non esistano valutazioni universali e come i calciatori dal sicuro rendimento siano solamente un'illusione, ma come invece il talento abbia bisogno di essere veicolato entro i giusti binari per poterlo far esprimere. Non c'è neanche bisogno di ricordare quanto sia stato nullo l'impatto nel pianeta rossonero del belga, acquisto da copertina dell'ultimo anno di Maldini da uomo mercato del Milan che per portarlo via dal Club Brugge mise sul piatto oltre 40 milioni di euro. Ti aspetti che lasci subito il segno e invece la scorsa sarà la stagione peggiore nella finora breve carriera di CDK: 40 presenze con i rossoneri e neanche l'ombra di un gol. Già in aprile a Bergamo ci avevano fatto un pensierino, d'altronde Gasperini ha quasi un feticcio per quegli attaccanti mancini di talento ma inespressi. Qualcuno ha pensato a Ilicic, forse? Probabilmente lo stesso tecnico della Dea, che già prima del mercato aveva indicato ai suoi dirigenti De Ketelaere quale idea stuzzicante da provare a mettere a punto. Lo hanno ascoltato e a metà agosto il trasferimento è diventato realtà, in prestito oneroso con diritto di riscatto (3 più 22 e altri 2 di eventuali bonus). Tutto fa pensare che questo sarà esercitato, sia a seguito di una stagione da doppia cifra di gol nelle varie competizioni (6 in Serie A) sia con la prospettiva di poter ottenere di più con una futura cessione. C'è chi giura che in casa Milan ci sia chi si sta mangiando le mani...

Una battuta d’arresto che può pesare, ma che non deve far perdere la concentrazione in un momento cruciale della stagione. L’1-0 contro la Viola ha evidenziato qualche limite, sicuramente dal punto di vista fisico: la Fiorentina col pressing tutto campo ha dato filo da torcere, a un’Atalanta che ha fatto fatica a costruire gioco e a sviluppare le proprie trame.





Di sicuro i nerazzurri si portano a casa la prestazione di un giocatore che pian piano sta diventando fondamentale, quel Marco Carnesecchi in odore di nazionale che continua a stupire anche davanti al ct Luciano Spalletti. Ieri sera l’estremo difensore della Dea ha piazzato due parate decisive che hanno salvato il risultato e hanno lasciato aperta la sfida di Bergamo: valore aggiunto tra i pali, Carnesecchi sembra aver colto anche il consiglio del Gasp, con un pizzico di ammorbidente in più tra sui piedi: aspetto fondamentale per poter far partire la manovra in maniera fluida e el veloce.

Le parole di Carnesecchi

"La Fiorentina ha i suoi meriti, noi non siamo riusciti ad arrivare bene sui loro portatori di palla. Nel secondo tempo la partita è cambiata, le mie parate sono dovute al fatto che ci siamo sbilanciati ma bisogna metterlo in conto quando si vuole pareggiare", ha dichiarato il portiere ai microfoni di Sportmediaset subito dopo il match. Ma non manca la fiducia per il ritorno: "Sono positivo, abbiamo fatto un secondo tempo in crescita dal punto di vista fisico e del gioco. Siamo fiduciosi per il ritorno, speriamo che riusciremo a dare continuità ai secondi 45 minuti". Nel frattempo si riparte da Cagliari e da un match da vincere assolutamente per proseguire la corsa Champions.

Se l'Atalanta ieri sera è uscita dal Franchi con un solo gol incassato e la possibilità di giocarsi il ritorno in casa con poco margine da recuperare, lo deve soprattutto a Marco Carnesecchi. Ma anche alla sua lungimiranza sul mercato. Già, perché il portiere classe 2000, decisivo nello 0-1 contro la Fiorentina grazie a una serie di parate anche importanti, ad oggi sarebbe potuto non essere parte della rosa di Gian Piero Gasperini se la Dea non avesse resistito alle offerte ricevute nelle ultime sessioni di mercato.

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Un'offerta da 12 milioni rifiutata
Su tutte ce n'era una, che nel 2022 avrebbe potuto far vacillare il club orobico, considerando che in organico c'è un altro estremo difensore di livello come Juan Musso per il quale solo l'estate precedente erano stati spesi oltre 20 milioni di euro. Per Carnesecchi c'era sul tavolo una proposta da 12 milioni da parte della Lazio, ma l'Atalanta nonostante fosse coperta nel ruolo tenne duro e riuscì a rifiutarlo. Una scelta che si è rivelata un colpo da maestro.

E ora vale più del doppio
Carnesecchi sta disputando un'ottima stagione e la prova nell'andata delle semifinali di Coppa Italia contro la Fiorentina è soltanto l'ultima di una lunga serie di prestazioni in cui ha dimostrato di essere un portiere di livello. Oggi l'ex Cremonese vale almeno il doppio rispetto a quell'offerta della Lazio, ha un valore d mercato che oscilla tra i 25 e i 30 milioni. Se l'Atalanta volesse cederlo tra qualche mese, dunque, incasserebbe molto di più rispetto a quanto rifiutato nel 2022. Ma la sensazione è che quella mossa è servita soprattutto a salvaguardato il futuro tra i pali nerazzurri.

Luca Percassi non si è sbilanciato. Intervistato prima della gara di coppa contro la Fiorentina, l'ad dell'Atalanta ha risposto così sul futuro di Charles De Ketelaere, in prestito con diritto di riscatto alla Dea dal Milan: "Sin dal primo giorno ha avuto un ottimo impatto, sia a livello calcistico che umano e di comportamenti. Siamo contenti di lui ma non è il momento di concentrarsi sul mercato, bisogna pensare al campo, più avanti faremo delle scelte".


Decisione scontata. Al netto delle parole del dirigente, non sembrano però esservi dubbi sulle intenzioni dell'Atalanta, che può trattenere De Ketelaere versando 26 (22+4 di bonus) milioni di euro al club rossonero. Del resto il belga, che a Cagliari tornerà a disposizione e forse anche titolare nelle scelte di Gasperini, ha segnato dieci gol e fornito sette assist in trentaquattro partite stagionali. Abbastanza per togliere ogni dubbio.

La trattativa. Secondo La Gazzetta dello Sport, in ogni caso, l'Atalanta si siederà al tavolo col Milan verso fine aprile-inizio maggio. Nessuno ha fretta, e non è da escludere che la Dea provi a ridiscutere alcune delle condizioni, anche se per esempio i bonus sono scattati per oltre la metà. Da qui alla fine della stagione, CDK ha comunque tante occasioni, considerando le tre competizioni, per convincere ancora i Percassi della bontà dell'investimento da farsi.

Luca Percassi non si è sbilanciato. Intervistato prima della gara di coppa contro la Fiorentina, l'ad dell'Atalanta ha risposto così sul futuro di Charles De Ketelaere, in prestito con diritto di riscatto alla Dea dal Milan: "Sin dal primo giorno ha avuto un ottimo impatto, sia a livello calcistico che umano e di comportamenti. Siamo contenti di lui ma non è il momento di concentrarsi sul mercato, bisogna pensare al campo, più avanti faremo delle scelte".
Decisione scontata. Al netto delle parole del dirigente, non sembrano però esservi dubbi sulle intenzioni dell'Atalanta, che può trattenere De Ketelaere versando 26 (22+4 di bonus) milioni di euro al club rossonero. Del resto il belga, che a Cagliari tornerà a disposizione e forse anche titolare nelle scelte di Gasperini, ha segnato dieci gol e fornito sette assist in trentaquattro partite stagionali. Abbastanza per togliere ogni dubbio.
La trattativa. Secondo La Gazzetta dello Sport, in ogni caso, l'Atalanta si siederà al tavolo col Milan verso fine aprile-inizio maggio. Nessuno ha fretta, e non è da escludere che la Dea provi a ridiscutere alcune delle condizioni, anche se per esempio i bonus sono scattati per oltre la metà. Da qui alla fine della stagione, CDK ha comunque tante occasioni, considerando le tre competizioni, per convincere ancora i Percassi della bontà dell'investimento da farsi.

Dopo un inizio di 2024 che l'ha vista ottenere risultati e risalire posizioni in classifica, nelle ultimissime uscite l'Atalanta sembra essersi un po' inceppata. Mercoledì scorso la sconfitta sul campo della Fiorentina nell'andata della semifinale di Coppa Italia, domenica una sconfitta last second a Cagliari che sembra aver lasciato invece qualche scoria in più.

Anzi, dei veri e propri strascichi immediati, come raccontato dall'edizione odierna de Il Corriere di Bergamo. Nell'immediato dopo partita, negli spogliatoi della Domus Arena, è infatti andato in scena una sorta di summit subitaneo con, oltre al tecnico Gian Piero Gasperini, anche l'ad Luca Percassi e il ds Tony D'Amico, entrambi inquadrati in tribuna piuttosto rabbuiati.

La riunione a tre negli spogliatoi, si legge sul quotidiano, ha prodotto suoni che hanno oltrepassato i muri del prefabbricato sul quale è costruito lo stadio attuale del Cagliari, provvisorio. I contenuti della conversazione non sono stati percepiti, ma la voce di Gasperini si è riconosciuta e i toni non erano tranquillissimi.

L'Atalanta ha esercitato l'opzione presente nel contratto di Hans Hateboer. Il laterale olandese che era a scadenza di contratto è ora legato alla società orobica da un accordo valido fino al 30 giugno 2025. Trent'anni, il calciatore olandese ha fin qui collezionato in stagione ventuno presenze per un totale di circa mille minuti.
Hateboer veste la maglia dell'Atalanta dal gennaio 2017: in quella occasione, la società bergamasca lo acquistò dal Groningen per poco più di un milione di euro.

L’Atalanta ha invece esercitato l’opzione per il rinnovo fino al 2025 del laterale Hans Hateboer ed è in pressing con lo Schalke 04 per Assan Ouedraogo, centrocampista classe 2006 seguito in passato anche da Inter, Juventus e Milan.

Prima la sconfitta contro la Fiorentina nella semifinale di andata di Coppa Italia, poi quella contro il Cagliari alla Unipol Domus Arena in campionato, con il clima in casa Atalanta che si fa teso, dopo un inizio anno che faceva pensare solo cose positive. I due ultimi ko hanno lasciato qualche scoria in più del previsto e nelle ore successive alla trasferta in Sardegna ci sono stati dei veri e propri strascichi.

Nell'immediato dopo partita, negli spogliatoi della Domus Arena, è infatti andato in scena una sorta di summit subitaneo con, oltre al tecnico Gian Piero Gasperini, anche l'ad Luca Percassi e il ds Tony D'Amico, entrambi inquadrati in tribuna piuttosto rabbuiati.

La riunione a tre negli spogliatoi ha prodotto suoni che hanno oltrepassato i muri del prefabbricato sul quale è costruito lo stadio attuale del Cagliari, provvisorio. I contenuti della conversazione non sono stati percepiti, ma la voce di Gasperini si è riconosciuta e i toni non erano tranquillissimi.

Adesso l'Atalanta avrà l'impegno più difficile di tutti, nell'andata dei quarti di finale di Europa League contro il Liverpool ad Anfield, in programma per giovedì sera alle ore 21, e non ci sarà spazio per i malintesi: la stagione è ancora tutta da decidere, le incomprensioni devono restare nello spogliatoio. In campo è ora di tornare a gioire.

Tutti pazzi per la Dea e tutti pazzi per Gasperini! Again! La vittoria dell'Atalanta per 3-0 in casa del Liverpool ha esaltato i nerazzurri e anche il tecnico, elogiato pure in Inghilterra: "Molti, tra tv e social, si sono chiesti perché quell'allenatore con i capelli bianchi non sia mai stato intercettato dalla Premier League", scrive La Gazzetta dello Sport.



Oggi però le possibilità che Gasp si trasferisca in Inghilterra sono limitate. "Gasperini non sarebbe insensibile a un'offerta di Juve e Genoa, le sue due squadre del cuore" ma alla fine potrebbe rimanere all'Atalanta, nonostante le tentazioni con il Porto che, qualora Andres Villas Boas dovesse vincere le elezioni, potrebbe offrirgli un contratto.

Niente notti da incubo, qualsiasi cosa accadrà l'Atalanta non vuole in nessun modo fare calcoli. Una settimana fa nemmeno il più ottimista dei tifosi avrebbe avuto il coraggio di preventivare un risultato simile: poco importa se tutto è stato ribaltato, stasera la Dea ha tutta la voglia di continuare a sognare in grande, senza pensare troppo al domani.




Rimonta? No, grazie
E il pericolo più grande resta quella remuntada che dalle parti di Liverpool sta diventando quasi un obbligo. Gasperini però ha voluto ribadire che bisognerà "partire dallo 0-0. La difficoltà la conosciamo, per noi resta sempre quella squadra nonostante abbiamo vinto l'andata, domani si riparte come se non avessimo segnato, la nostra capacità dovrà essere quello di non pensare al risultato dell'andata, dovrà essere il nostro obiettivo".

Supermario
Le pedine per far bene dunque non mancano. Ma se tutti si aspettano uno Scamacca on fire, come accaduto una settimana fa nella perfida Albione, la carta decisiva si chiama Mario Pasalic, uno che nelle notti europee difficilmente sbaglia. City, United, PSG e infine Liverpool: non tutte le reti sono servite ai fini del risultato, ma difficilmente il croato riesce a deludere, soprattutto dal punto di vista realizzativo. Sarà tutto sulle spalle del croato? No, macché. Dietro ci sarà un'intera città a spingere: notti magiche, inseguendo un gol. O la semifinale di coppa.

Forse quel brivido finale può cambiare il giudizio su un'intera prestazione, ma alla fine contano quei tre punti che, visto il calendario in questo momento, pesano come un macigno. L'Atalanta esce da Monza col bottino pieno e con una gara che rafforza certezze e dubbi: nonostante l'Europa il gruppo c'è e risponde sempre presente, anche se a volte un blackout di troppo rischia di rovinare tutto.

Concentrazione
A ribadirlo è stato anche Gian Piero Gasperini al termine del match: "Indubbiamente il finale non è stato dei migliori a differenza di una partita giocata bene. Buone risposte da tutti, soprattutto dagli attaccanti. Eravamo in controllo ma, come spesso ci succede, negli ultimi 10 minuti abbiamo rischiato di buttare via tutto". Un dettaglio che sicuramente andrà curato in vista dei prossimi impegni, ma visto il calendario parecchio intasato la Dea difficilmente potrà riflettere a lungo: meglio badare alla sostanza e poco alla forma, in momenti simili della stagione vale praticamente tutto per portare a casa il risultato.

Risposta
Ma dalla gara dell'U-Power Stadium ci si attendeva la risposta anche da parte dei singoli. Quella più forte è arrivata da un El Bilal Touré in difficoltà nella prima parte, parecchio in palla nella ripresa: le sbavature sono state sostituite dalle giocate, il feeling con Lookman pian piano è venuto fuori fino al momento del gol del 2-0. Segnali in vista del rush finale? Probabile, d'altronde il Gasp avrà bisogno di tutti. A partire già da mercoledì.