Germania-Italia

4° Partita Nations League 2022-2023

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    Occhio al ranking Fifa. Se oggi gli azzurri vincono o pareggiano, confermano il 6° posto di maggio. In caso di
    sconfitta, sarebbero superati dalla Spagna. Il ranking Fifa è importante per i sorteggi del Mondiale,
    non per l’Europeo (dove decide la Nations), ma prima o poi torneranno le qualificazioni per il 2026...

     
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    Flick e Mancini hanno diramato le formazioni per Germania-Italia di questa sera al Borussia Park di Moenchengladbach. Mancini nella rifinitura aveva provato il 3-4-3, ma alla fine ha preferito la via "vecchia" con Donnarumma in porta, difesa a quattro per Calabria, Mancini, Bastoni e Spinazzola. A centrocampo Cristante vertice basso con Frattesi e Barella. Politano, Raspadori e Gnonto davanti. La Germania è quella annunciata, con Raum al posto di Hendrichs sulla sinistra e Werner preferito ad Havertz da centravanti.

    Germania (4-2-3-1)
    Neuer; Klostermann, Sule, Rüdiger, Raum; Gundogan, Kimmich; Hofmann, Muller, Sané; Werner.
    Allenatore: Flick

    Italia (4-3-3)
    Donnarumma; Calabria, Mancini, Bastoni, Spinazzola; Frattesi, Cristante, Barella; Politano, Raspadori, Gnonto.
    Allenatore: Mancini.

     
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    Un primo tempo molto sofferto per l'Italia, costantemente in difficoltà sugli attacchi della Germania: 2-0 a fine primo tempo, dove Donnarumma è nettamente il migliore in campo. La squadra di Flick ha più volte affondato con semplicità, quasi irrisoria, con un Sané in stato di grazia.

    L'inizio è bellissimo perché entrambe le squadre non vogliono risparmiarsi, facendo sembrare questa come un'amichevole di fine stagione. Così al primo minuto Mancini deve disinnescare Werner in uno contro uno, poi Raspadori rischia di trovarsi di fronte a Neuer, ma non riesce ad anticipare il portiere. Raum sulla sinistra è un problema, perché il terzino dell'Hoffenheim trova spesso il fondo per crossare in mezzo. All'ottavo Sané va a un passo dal gol con una rasoiata da fuori, mentre un minuto dopo è Raspadori, ben imbeccato da Politano, a esaltare Neuer in una parata stupenda (sul rimbalzo Gnonto è in fuorigioco).

    Ciò che è evidente è che la difesa di Roberto Mancini rischia più volte di essere presa in infilata dall'attacco tedesco, più veloce e tecnico. Anche se il vantaggio non arriva con un capovolgimento di fronte, bensì con un'azione manovrata: ancora Raum dalla sinistra per Kimmich, bravo a inserirsi in mezzo e infilare Donnarumma. Colpevole anche Cristante che si appiattisce su un avversario già marcato senza coprire l'arrivo del centrocampista del Bayern Monaco.

    L'evidenza però è che quando il ritmo viene alzato dai tedeschi, la difesa italiana balla, al netto delle buone geometrie della ripartenza dal basso, comunque abbastanza rischiosa. La facilità però con cui l'équipe di Flick prende metri è parametro chiave per giudicare la prestazione italiana del primo tempo. L'azione straordinaria però è al minuto 32, quando tutta la Germania, a un tocco, manda in porta Hofmann su cui è bravo Donnarumma a scendere con i tempi giusti ed evitare il raddoppio.

    Il dato del possesso palla è abbastanza chiaro, perché a tratti la Germania sfiora il 75%, mentre Donnarumma deve chiudere la porta più volte con interventi su Sané e Werner. A un minuto e mezzo dalla fine del primo tempo entra Felipe Luiz, per una retroguardia a tre per evitare imbarcate. Peccato che nel recupero Bastoni compia un'ingenuità, mandando Gundogan dal dischetto: raddoppio meritato e Germania che è padrona del campo.

     
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    La Germania dilaga al Borussia Park. Su una verticalizzazione dalla trequarti, Gnabry serve a Thomas Muller il pallone del 4-0. Poi, qualche secondo dopo, un pasticcio di Donnarumma permette a Werner di realizzare il 5-0.

     
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    L'Italia ha subito almeno 5 gol in un match per la prima volta dal 12 maggio 1957 contro la Jugoslavia nell'allora Coppa Internazionale (1-6).

     
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    18 e 222 - Wilfried Gnonto (18 anni e 222 giorni) è il più giovane marcatore nella storia della Nazionale Italiana, superato Bruno Nicolè (18 anni e 259 giorni nel 1958 contro la Francia).

     
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    Una disfatta epocale, storica, che ci rimanda indietro a... Difficile ricordarlo. Era il 1957, contro la Jugoslavia, addirittura in casa per un 1-6. Per la prima volta l'Italia perde contro la Germania nei novanta minuti in una competizione ufficiale. Non era mai successo, se non nel 2016, quando a Bordeaux i tedeschi erano passati, sì, ma ai rigori. Con Pellè e Zaza come mattatori dalla parte sbagliata della storia. Il problema è che le buone notizie terminano qui, perché il 5-2 con cui la Germania asfalta la Nazionale è il giusto divario per quanto visto in campo. Una questione squisitamente tecnica, in primis. Anche Mancini ci ha messo del suo e la domanda è sempre la stessa: può essere l'uomo giusto per la nuova Nazionale?

    È una domanda a cui non c'è risposta. Almeno non adesso. Perché prima la riconoscenza era dalla parte dei giocatori, stavolta è del tecnico. Vero è che prima erano cinque punti in tre partite. Ma l'unica vittoria è con l'Ungheria, buona ma sofferta soprattutto alla fine. Detto che questa non è la Nazionale A, troppo facilmente si è detto che ci sono tanti giocatori buoni già in rampa di lancio. Non è vero. Ma è pacifico, invece, che ci sia una differenza pazzesca in questo momento con le migliori del mondo.

    Nel primo tempo l'Italia non capisce praticamente nulla. Sospinta dai tre trequartisti e da un Werner centravanti spesso ombra, la Germania riesce a costruire tantissimo, con facilità quasi irrisoria. Vero è che c'è una sontuosa palla gol per Raspadori, che arriva con i tempi giusti sulla palla di Politano, ma dall'altra parte la Mannschaft sembra in condizione di potere straripare. Tanto che nonostante il 2-0 il migliore in campo è nettamente Donnarumma che, come contro l'Argentina, para qualsiasi cosa eccezion fatta per un tocco ravvicinato di Kimmich e il rigore di Gundogan. La sensazione è che Mancini abbia sbagliato l'approccio alla gara, ancora prima che schieramento tattico, comunque rivoluzionato nell'intervallo.

    Anche perché il possesso palla è della Germania con una percentuale bulgara: per tre quarti del tempo la sfera è fra i piedi tedeschi, con Neuer che deve fare un solo intervento a giustificare la sua fama. Oltre a Luiz Felipe entrano Scalvini, che ha un bell'ingresso calamitando il pallone più volte, e Caprari. Una Nazionale che si potrebbe definire C, ma che ha un sussulto nei primi cinque minuti del secondo tempo fra Cristante e alcune giocate al limite dell'area che potrebbero avere migliore fortuna.

    Dura tutto troppo poco perché al primo affondo arriva il 3-0: Sané per l'accorrente Raum, palla in mezzo che Spinazzola rinvia male, ciccando. Donnarumma, disorientato, non arriva sulla conclusione di Muller. E ricomincia quindi il martellamento con la Germania nettamente più in forma, più tecnica, più fisica, più tutto. Anche più in fiducia: Werner ne sbaglia quattro e poi ne fa due, probabilmente i più facili della sua carriera. Alla fine arriva il gol della bandiera di Gnonto e il last minute gol di Bastoni, ma niente conta più. Il giusto coronamento per un mese straordinario, quello di Euro2020, e undici orribili, dal rigore di Jorginho in poi.

    Germania Italia 5-2: risultato e tabellino
    10’ Kimmich, 45’+3 Gundogan rig.; 51’ Muller, 68’, 69’ Werner, 78’ Gnonto, 90’+3’ Bastoni

    Germania (4-2-3-1): Neuer; Klostermann, Sule (85’ Tah), Rudiger, Raum; Gundogan (87’ Stach), Kimmich; Hofmann (63’ Gnabry), Muller (75’ Musiala), Sanè; Werner (75’ Nmecha). Ct. Flick

    Italia (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Mancini (78’ Scamacca), Bastoni, Spinazzola (65’ Dimarco); Frattesi (45’ Caprari), Cristante, Barella; Politano (43’ Luiz Felipe), Gnonto, Raspadori (45’ Caprari). Ct. Mancini

    ARBITRO: Istvan Kovacs (Romania).

     
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    Mancini: "Ci sono cose positive. Germania troppo più forte di noi, pensavo di perdere così a Bologna"

    "Credo che perdere non faccia piacere a nessuno, perdere 5-2 ancora di più. Purtroppo in questo percorso ci stanno anche queste serate dove ti va tutto storto all'inizio. Abbiamo difeso abbastanza male, troppo spazio concesso per giocare. Alla fine c'è stata una reazione, ci sono state cose positive".

    Peggio stasera o con l'Argentina? "Sono due partite perse. Sono uguali".

    Più un problema fisico? "Quando si perde si perde, è sempre brutto farlo. L'approccio è completamente sbagliato. A livello fisico ci sono andate via troppo facilmente".

    Questa forse non è nemmeno la Nazionale B... "Abbiamo approcciato malissimo la partita, sono cose che non sono andate male. Abbiamo avuto la prima palla gol, però posso dire che ci sono state due-tre cose importanti che credo che possano essere migliori. Gnonto che fa il primo gol ed è stato uno dei migliori, Scalvini ha fatto una grande partita entrando. Ci sono state delle cose buone nonostante la delusione".

    Scalvini è il più pronto? "È stato bravissimo, lo abbiamo visto in allenamento. Bravissimo sia in posizione di difensore centrale che da centrocampista".

    A che punto siete? "Siamo a buon punto perché pensavo di perdere già a Bologna questa partita, 2, 3, 4-0. Se abbiamo cinque punti le cose sono state fatte abbastanza bene. La strada è lunga e sarà piena di circostanze così. Dobbiamo accettarle, potremmo diventare una squadra più forte. Germania nettamente più forte di noi".

    Cosa ha migliorato la Germania da Bologna? "Ha fatto bene all'inizio, noi abbiamo rischiato di più. C'è troppa differenza fra noi e la Germania. Enorme".

    Sul bilancio. "L'Inghilterra non aveva in campo ragazzini, è un po' diversa la sconfitta. In una situazione così, alla fine puoi arrivarci a perdere. Io sono veramente deluso, perdere 5-2 non mi piace soprattutto in Germania. Sono molto più positivo stasera che dopo l'Inghilterra o a Bologna".

    Su Gnonto. "Sono contento per lui perché ha fatto gol, se lo meritava dal debutto. Ha giocato bene, è un ragazzo giovane, deve crescere e fare esperienza. Ha personalità. Spero che possa diventare l'attaccante della Nazionale. Poi è giovane, ma è uno che sa coi piedi per terra e sa di dovere lavorare".

    È più contento rispetto all'Inghilterra oppure alla Germania con il Bologna. "Perché ci sono state cose importanti a livello di gioco, di sistema. Si sono capite cose importanti. Si può difendere a 3, ci sono altri sistemi, ci sono stati giocatori che inseriti noi torneremo a essere una squadra che viene qua e subisce, ma una che detta il gioco".

    Questione centravanti aperta? "Vediamo se Gnonto cresce, può fare il centravanti. Scamacca crescerà, Raspadori anche. Ci sono state cose buone nonostante la delusione della sconfitta".

     
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    La peggiore sconfitta da 65 anni, quella del Borussia Park, per l'Italia di Roberto Mancini che ritorna a prendere almeno cinque gol dopo l'ultima volta, contro la Jugoslavia (1-6). Non bastano i due gol in extremis a salvare l'onore in una serata dove si è vista la forbice fra questa Nazionale - forse considerabile addirittura la C - e una delle possibili candidate alla vittoria del prossimo Mondiale.

    Finisce così 5-2, grazie al colpo di testa di Bastoni e al tap-in di Gnonto. L'attaccante dello Zurigo è il più giovane a segnare in una partita della Nazionale maggiore, unico segnale positivo in una serata sconfortante. Non si salva proprio nessuno, neanche Donnarumma che dice di no cinque volte agli avversari.

    Proprio a questo si aggrappa il commissario tecnico, Roberto Mancini, che parla di un atteggiamento sbagliato sin dall'inizio, ma che ci sono cose positive in queste tre settimane fra ritiro e partite. Difesa comunque sotto accusa. Intanto l'Italia scivola al terzo posto nel girone di Nations dietro Ungheria e Germania, con tre punti in più sull'Inghilterra.

     
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    Il tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, ha parlato dopo la sfida contro la Germania, persa per 5-2 in Nations League. "Abbiamo approcciato malissimo la partita, anche se all'inizio ci sono state cose che non sono andate male. Abbiamo avuto la prima palla gol, però posso dire che ci sono state due-tre cose importanti che credo che possano essere buone per il prosieguo. Gnonto che fa il primo gol ed è stato uno dei migliori, Scalvini ha fatto una grande partita entrando. Ci sono state delle cose buone nonostante la delusione"

     
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    L'attaccante dell'Italia Wilfried Gnonto ha parlato ai microfoni di Rai Sport dopo la sconfitta contro la Germania: "E' una sconfitta pesante per tutti noi ma cercheremo di migliorare".

    Gara diversa rispetto all'andata.
    "E' stata una gara totalmente diversa, loro hanno giocato meglio dell'altra gara, hanno mosso meglio la palla e noi abbiamo corso molto a vuoto".

    Il gol?
    "Dopo una sconfitta del genere sarebbe stata la stessa cosa se avessi segnato io o un altro compagno".

    Serata che vi insegna a crescere. Germania più avanti di noi.
    "Penso si sia visto. In questo momento sono più avanti noi e lavoreremo per arrivare a questo livello".

     
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    Escludendo le amichevoli, l’Italia ha perso una sfida contro la Germania per la prima volta, dopo essere rimasta imbattuta nei 10 precedenti incontri (4V, 6N) – esclusa la Germania dell’Est.

     
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    In questi ultimi tre mesi ne abbiamo scritte di tutte, ne abbiamo viste di più, ne sono successe molte. Perché l'Italia non è ai Mondiali? Siamo davvero meno forti di Svizzera, Irlanda del Nord, Bulgaria o Macedonia del Nord. La risposta alla domanda è: assolutamente no. Non relativamente. perché non è pensabile che una squadra che vince 10 partite su 10 di qualificazione per l'Europeo - non difficili, ok - poi ne fa 37 di fila senza perdere, vince un Europeo che gli mancava da 53 anni, può essere meno forte di queste squadre. La Svizzera era stata travolta a Roma con un 3-0 secco, alla fine fa un tiro in porta con Widmer e finisce sull'1-1 per il rigore maledetto di Jorginho.

    Questa squadra si è involuta con il commissario tecnico. La pancia piena probabilmente non è quella della squadra, fortissima finché aveva il senso del proprio valore, sgretolata in antiche paure una volta vittoriosa. Non ha molto senso, eppure è così. La Germania di ieri è comunque piena di fenomeni e l'Italia no, forse farebbe fatica anche ad arrivare quarta in classifica. Sicuramente per l'attacco non lo sarebbe. Piano con le bocciature, va detto, ma sarebbe d'uopo anche il contrario: la domanda che ieri mi facevo è se potessero bastare i pari con Inghilterra e Germania per essere ottimisti. La verità è no. Serve qualcosa di diverso, un miglioramento nei settori giovanili e, forse, anche delle regole differenti. Il decreto crescita è solo un lato della medaglia: la verità è che Gnonto ora sarebbe in Serie C e ha bruciato le tappe solo perché andato fuori dall'Italia. Scalvini invece farà la differenza con Bastoni.

    Tutto il resto nel movimento Italia non è da buttare, ma non è da esaltare. L'idea è quella di dovere vendere un prodotto che non ha appeal finché non ci sono i Mondiali o gli Europei. Di fatto nemmeno con la straordinaria squadra di Mancini gli italiani si sono appassionati più di tanto. Anche se poi tutti guardano le partite importanti. Il rischio è che non sia più Italia-Germania la kermesse, ma più Italia-Macedonia del Nord. Può essere così? Assolutamente no. Ed è per questo che Mancini ora farebbe bene (ma non è detto succeda) a capire che il passato da Re Mida è, appunto, nel regno del passato. C'è stato, ma ora serve altro. Cosa? Non lo sappiamo nemmeno noi, non siamo il commissario tecnico, ma è evidente che la china non sia quella giusta.

     
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    Il 5-2 della spietata Germania ha brutalmente interrotto la catarsi del rinnovamento dell'Italia. A riportarlo è La Repubblica, che spiega come per la Nazionale di Mancini la risalita sia accidentata e il ct abbia perso lo status di stratega. Il problema non è evidentemente generazionale, ma proprio tecnico. L'abiura forzata dell'offensivismo dell'Europeo è stata pagata a caro prezzo, ma è pur vero che gli unici azzurri di alto livello schierati stasera sono stati Donnarumma, Bastoni, Spinazzola e Barella. Occorre prenderne atto, per non cadere in amare illusioni.

     
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