A.C.R Messina 2022/2023

Notizie e News sulla Stagione 2022/2023

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    Il Messina è salvo! Il gol di Ragusa batte una Gelbison mai doma

    Dopo una partita di enorme sofferenza per tutti coloro i quali amano la biancoscudata, il Messina vince lo spareggio contro una Gelbison mai doma, degnissimo avversario capace di lottare fino all’ultimo secondo per mantenere la categoria, ma, alla fine, un gol di Zuppel all’83’ regala la serie C ai biancoscudati e la festa è tutta sotto la Curva Sud, coi giocatori che ballano insieme e, finalmente, possono scaricare la tensione di un campionato folle, con una rimonta incredibile e la paura di poter crollare al momento di raccogliere il frutto di tanto lavoro.

    PREPARTITA – Il meteo ha deciso che sarà una partita da vivere con difficoltà anche da quel punto di vista, considerando il vento e la pioggia che sferzano il “Franco Scoglio” già nelle ore precedenti il fischio iniziale del signor Bonacina di Bergamo. Ma i tifosi del Messina sono abituati a soffrire, e quelli della Curva Sud si affidano ai versi di una delle canzoni più significative nell’ultimo Festival di Sanremo per lo striscione dedicato ai calciatori chiamati oggi a difendere la categoria: “Se avrai paura stringimi le mani perchè siamo invincibili.. vicini”. Mr. Rain li ha ispirati, quasi sapessero che la pioggia avrebbe bagnato questa sfida decisiva per la salvezza, un impegno senza appello contro la Gelbison, che, dopo la vittoria sabato scorso ad Agropoli, ha il vantaggio di due risultati su tre. “Conta solo vincere” ha dichiarato alla vigilia Ezio Raciti e decide di affidarsi a Fumagalli tra i pali, la linea difensiva è quella dell’inizio ad Agropoli con Berto, Ferrara, Trasciani e Ferrini, la novità a centrocampo di Konate accanto a Fofana, poi il quartetto di solisti in avanti Kragl-Ibou Balde- Ragusa-Perez. Galderisi non cambia nulla rispetto alla settimana passata, tranne Tumminello al posto di De Sena, in uno schieramento che può essere sia 4-2-3-1 che 3-5-2, con Cargnelutti utilizzabile in difesa o a centrocampo. In campo D’Agostino, bandiera della Gelbison che partì dall’Eccellenza qualche anno fa, poi Nunziante, Gilli, Granata e Loreto in difesa, Fornito, Graziani e Kyeremateng tra centrocampo e linea avanzata.

    CRONACA

    PRIMO TEMPO – L’urlo del “Franco Scoglio” accoglie le due squadre all’ingesso in campo, con circa 7.000 persone presenti nel momento in cui occorre spingere tutti insieme per la salvezza. Un segnale importante dato dalla città verso una squadra che deve adesso dimostrare di meritare questa passione. Ci sono anche il sindaco Basile, l’assessore allo sport Finocchiaro e il presidente Sciotto, tornato ad occupare il suo posto in tribuna dopo settimane di assenza, anche per la contestazione della tifoseria organizzata, ma oggi è il momento di non pensare a queste cose, ma solo ottenere il risultato. La Gelbison si riunisce nel classico ring per caricarsi, i giocatori del Messina si spingono sotto la loro curva per ricevere la forza dai propri tifosi, dopo c’è solo la partita da giocare, ovvero la cosa più importante di tutte. L’avvio è molto teso, con la Gelbison che prova a non farsi schiacciare alzando il pressing, mettendo in difficoltà il Messina in avvio di manovra. Primo brivido sulla schiena dei tifosi biancoscudati al 5’ sul colpo di testa di Granata che, come si diceva una volta, fa la barba alla traversa di Fumagalli. Risponde subito il Messina con una azione che si sviluppa sulla destra, Fofana serve Ibou Balde che non tira benissimo, ma la palla arriva dalle parti di Perez, troppo poco reattivo nel tocco e l’occasione sfuma. Al 12’ Balde salta te uomini e trova Gilli che lo stende, prendendo il giallo. Sulla conseguente punizione di Kragl, respinta dalla barriera, riparte in modo pericolosissimo la Gelbison e Kyeremateng spara fuori da buona posizione. Al 20’ botta di Ferrini dal limite su ottima manovra sviluppata dal Messina, ma D’Agostino si esalta e devia sul fondo. Ancora Ragusa strappa una ammonizione agli avversari, costringendo, dopo 30’, Cargnelutti al fallo. Fofana, al 31’, va anche lui nel registro dei cattivi, per un fallo tattico su Kyeremateng. Assurda decisione del signor Bonacina al 36’, quando Gilli va in contrasto aereo, resta a terra e il gioco viene fermato con il Messina in piena proiezione offensiva. Spinge il Messina e, al 39’, Ferrara viene strattonato in piena area, senza che il signor Bonacina faccia una piega, evidentemente considerando esagerata la caduta del difensore biancoscudato, che, però, aveva saltato il diretto avversario. La gara si fa particolarmente dura e ne fa le spese Ragusa, al 41’, che è in ritardo in un recupero palla e colpisce in modo plateale Nunziante venendo ammonito. La Gelbison si scuote e, al 43’, Fornito mette nell’area piccola su punizione un pallone insidiosissimo, sul quale la difesa messinese si salva con affanno. Il direttore di gara assegna 2’ di recupero, durante i quali c’è tanta confusione ma nulla da rilevare e il primo tempo finisce sul risultato di parità, che penalizza la veemenza, ma anche la qualità con cui il Messina ha provato a mettere almeno una volta la palla alle spalle di D’Agostino. Bene la Gelbison che ha impostato una gara non solo basata sul contenimento ma tenendo le due punte per impegnare i centrali avversari e provando sempre a costruire qualcosa per non lasciare il pallino del gioco ai padroni di casa.

    SECONDO TEMPO – Inizio non proprio esaltante del Messina, che stenta a costruire e si affida molto al lancio lungo su un Perez che non riesce a tirare verso la port avversaria. Al 54’ arriva il giallo anche per Nunziante, che colpisce alla testa con una gomitata Ragusa. Al 58’ tiro di Fornito, su un fallo non fischiato ai danni di Konate, e Fumagalli salva la sua porta con un intervento prodigioso sulla sua sinistra. Primo intervento dalla panchina di Raciti, che toglie dal campo Perez e Konate per Curiale e Zuppel allo scoccare del 62’. Gioca molto meglio la Gelbison che gestisce palla e tiene basso gli avversari conquistando diversi corner. Su uno di questi, al 64’ Cargnelutti, solissimo, manda alto di testa in piena area piccola, graziando il Messina. Galderisi cambia Kyeremateng con Correnti al 65’. Confusione totale tra gli uomini in maglia biancoscudata che non vanno oltre il lancio lungo, facile preda della difesa rossoblù. Giallo per Fornito al 68’. La palla della vita arriva sui piedi di Curiale al 69’, che la spara (manco a dirlo) addosso a D’Agostino in uscita disperata. Sulla ripartenza, Berto abbatte Infantino spendendo un giallo per bloccare un tre contro uno micidiale. Al 73’ escono Fornito e Infantino per Uliano e De Sena. Il signor Bonacina vede un fallo in attacco di Curiale al 75’, che costa il giallo all’attaccante biancoscudato. Giallo anche per Graziani al 76’, per trattenuta su Fofana, che poi resta a terra e gli subentra Marino così come Grillo entra al posto di Kragl. Sembra finita, e invece, al minuto 83, arriva il gol che fa esplodere letteralmente il S.Filippo, con la palla che viene conquistata da Grillo, imbucata per Ferrini, palla al centro sulla quale si avventa Ragusa e la mette alla spalle di D’Agostino. Subito dopo, lascia il campo Ibou Balde per Fiorani. All’86’ Ferrini in scivolata salva su Graziani in scivolata, coronando una gara leonina. Espulso Galderisi al minuto 88 per motivi che solo il signor Bonacina conosce, e poi Fumagalli si fa ammonire per eccesso di testosterone. Al primo dei sette minuti di recupero, un pallone passa davanti alla linea di porta del Messina senza che nessun giocatore della Gelbison riesca a spingerlo in porta. Al 93’ Fumagalli è miracoloso sul colpo di testa di Tumminello a colpo sicuro. Gilli si infortuna e viene sostituito da Marong al 95’.

    TABELLINO

    MESSINA-GELBISON 1-0

    Marcatore: 83’ Ragusa

    MESSINA(4-2-3-1): Fumagalli; Berto, Trasciani, Ferrara, Ferrini; Fofana (dal 76’ Marino), Konate (dal 62’ Zuppel); Kragl (dal 76’ Grillo), Ibou Balde (dall’85’ FioraNi), Ragusa; Perez (dal 62’ Curiale). In panchina: Lewandowsi, Helder Baldé, Iannone, Salvo, Fiorani, Napoletano, G.Marino, Ortisi. Allenatore: Ezio Raciti.

    GELBISON (4-2-31-): D’Agostino; Nunziante, Gilli (dal 95’ Marong), Granata, Loreto; Cargnelutti, Fornito (dal 73’ Uliano); Graziani, Tumminello, Kyeremateng (dal 65’ Correnti); Infantino (dal 73’ De Sena). In panchina: Anatrella, Vitale, Onda, Uliano, Papa, De Sena, Capone, Corda, Porcino, Ferruzza. Allenatore: Beppe Galderisi

    Arbitro: Kevin Bonacina di Bergamo

    Assistente: Ivan Catallo di Frosinone e Stefano Galimberti di Seregno

    IV Ufficiale: Luigi Catanoso di Reggio Calabria

    Ammoniti: 12’ Gilli (G), 30’ Cargnelutti (G), 31’ Fofana (M), 41’ Ragusa (M), 54’ Nunziante (G), 68’ Fornito (G), 69’ Berto (M), 75’ Curiale (M), 88’ Fumagalli (M)

    Corner: 6-6

    Recupero: 2’ e 7’

     
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    Tanta sofferenza, ma una grande esplosione di gioia finale per Ezio Raciti che salva il Messina per la seconda stagione consecutiva, pur con qualche sofferenza in più rispetto alla passata stagione: “Avrei preferito un finale uguale - spiega - ma preparato in maniera diversa. Però, come l’anno scorso, un messinese ci ha salvato, al primo gol del suo campionato. Grazie ai ragazzi, al pubblico di categoria superiore che anche oggi ha dimostrato come la C stia stretta al Messina. Li ringrazio per come hanno partecipato e ci hanno sostenuto”.

    L’arrivo di Ragusa a gennaio e la rivoluzione su cui ha lavorato il Direttore sportivo Logiudice, alla fine hanno portato i frutti sperati: “Nino è stato uomo determinante - continua Raciti - confermando come a gennaio abbiamo scelto giocatori forti, ma soprattutto uomini importanti. Nino ha sempre avuto una parola importante per i compagni e spesso non è stato gratificato come meritava, pur mettendoci sempre la faccia. Adesso li vorrei tutti al mio fianco, sono stati tutti eccezionali e oggi ci hanno dato un grande contributo anche quelli che non hanno giocato. Hanno lavorato tutti insieme e, sembrerà strano, se tutte le anime non si legano tra loro è difficile fare risultati. E tutto questo è stato importante nel compimento di un percorso come il nostro che ci vedeva partire dagli 11 punti del girone d'andata e ci ha visto, invece, fare i grandi numeri del ritorno. È vero, abbiamo sbagliato alcune partite nel finale della stagione, ma questa squadra meritava la salvezza e in due partite difficili siamo riusciti a ottenere questo risultato figlio dei nostri sacrifici. Futuro? Dipende dalla società, io consiglio solo di non disperdere questa squadra, fatta da uomini veri, come successo l'anno scorso”.

     
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    Il Messina lo salva un messinese. Ancora una volta! Un anno dopo il club biancoscudato conquista la permanenza in Serie C grazie a “uno dei nostri”: da Peppe Rizzo ad Antonino Ragusa, il passo è molto più breve di quanto si possa immaginare. Entrambi al primo gol con la maglia del Messina, entrambi decisivi in festa sotto la Sud: “Soddisfazione troppo grande a livello personale - racconta Ragusa - enorme e ancora non riesco a realizzare. Sono troppo contento per la squadra però, perché in questi mesi ci sono stati tanti sacrifici, molte situazioni difficili e momenti delicati e non era facile restare concentrati a un certo punto della stagione. Un percorso troppo importante che oggi non potevano gettare alle ortiche. Per questo sono contento per tutto quello che riguarda il Messina calcio e che gira attorno al gruppo squadra”.

    Partita non semplice quella del Messina con la Gelbison, con i campani che hanno disputato un eccellente playout: “Ci sono stati piccoli momenti della gara davvero duri - continua Ragusa - perché loro si sono fatti rispettare, ma la nostra forza è stato crederci sempre, come avevo detto ai ragazzi dentro lo spogliatoio, perché il gol si poteva fare anche alla fine della partita. Sono soddisfatto della prestazione, ma soprattutto di quello che hanno messo in campo tutti i ragazzi. Ripensando a gennaio? Sono assolutamente soddisfatto della scelta di venire qui, quando raccogli queste gioie con questa adrenalina e con questa soddisfazione vieni ripagato di tutti i sacrifici. Ho segnato e vinto campionati, ma questa soddisfazione è enorme: volevo festeggiare con i tifosi, sentivo i cori di incitamento e mi sono lasciato andare a una corsa liberatoria, un momento in cui ho goduto troppo. È sicuramente uno dei gol più importanti della mia carriera: avevo i crampi, stavo mollando, ma quell’azione ho sperato che finisse così. Il nostro segreto? Questo gruppo ha un cuore che ho trovato in pochissime squadre ed era giusto che la stagione finisse così. Una rincorsa pazzesca nel girone di ritorno, possibile solo se hai uomini in mezzo al campo di grande livello. Dietro i nostri risultati ci sono tanti aspetti che forse all’esterno non si conoscono, ma che vanno rimarcati oggi che abbiamo raggiunto l'obiettivo”.

     
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    C’è grande felicità anche all’interno dello staff dirigenziale del Messina.
    Un orgoglio rappresentato in sala stampa dal Direttore generale Lello Manfredi: “Speravamo di sbloccarla prima, ma le cose si stavano mettendo male - dice - ci siamo aggrappati a qualunque cosa ed è una favola che l’abbia decisa Nino. Così arriva il lieto fine grazie a uno di quei calciatori da cui ci aspettavamo di più, un professionista esemplare. Oggi ha fatto un discorso da messinese prima della partita nello spogliatoio, ha voluto tutti insieme. Cosa ne sarà adesso del Messina? Domanda da fare alla proprietà, non so dirvi nulla perché in questi giorni nessuno ha pensato al domani. Per cui è troppo presto per poterne parlare e io non sono la persona giusta per rispondere a questa domanda. Certo è che Messina deve ambire a qualcosa di più ed è giusto che il presidente alzi un po’ il tiro. So che vuole farlo, come programmato già la scorsa estate, ma nessuno pensava a una stagione del genere”.

    Annata, quindi, che era partita secondo altre prospettive e che è andata via via complicandosi, fino allo strepitoso girone di ritorno e alla salvezza ottenuta comunque al playout: “Si è creata un’alchimia importante - continua Manfredi - anche grazie ai ragazzi più grandi e famosi che si sono messi a disposizione dei più giovani. Con la sapienza del Direttore sportivo e degli allenatori siamo riusciti a ottenere questo obiettivo. C'è tanto di mister Raciti in questa salvezza come di tutti, perché si vince e si perde insieme. Il mister ha fatto bene per quello che poteva fare, alcune critiche sono state ingiuste e la sua grande forza è stato questo approccio allo spogliatoio da fratello maggiore, portando sempre grande serenità e tranquillità. Purtroppo quella rincorsa così importante ha fatto perdere energie al gruppo e quando il traguardo è vicino diventa quasi inevitabile che accada. I ragazzi più giovani speravano in uno slancio dai grandi; i grandi si sono smarriti e non è stato facile andarci a giocare i playout. La forza di questa squadra è stata l'unione di forze di tutti, dal magazziniere al presidente”.

    Cosa riserva il futuro al Messina? “Mi auguro che da oggi la città inizi a piangere di gioia per il Messina. Più volte ho detto che questa deve essere la salvezza della città che lo ha capito ed è venuta spontaneamente a sostenerci, in una giornata in cui non erano possibili promozioni o prezzi particolari. Mi auguro sia l'ennesimo punto di partenza per tornare insieme a ottenere traguardi importanti”.

     
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    Daniele Trasciani, difensore del Messina, ha festeggiato la salvezza al playout con la Gelbison con un post sui propri profili social: "Voglio salutare così, con questa grinta che ci ha contraddistinto in questa seconda parte di stagione. Una salvezza raggiunta con le unghie e con i denti, guadagnata dopo tante sofferenze e tanti momenti di incertezza, sconforto e paura di non farcela. Nonostante tutto non abbiamo mai mollato e abbiamo sempre creduto che questo obiettivo fosse raggiungibile. Abbiamo lottato quotidianamente, superando tanti ostacoli, ma mettendoci sempre il cuore. Abbiamo creato una forte sinergia sia come gruppo che come squadra e questo ci ha portato ad ottenere quello che fino a gennaio sembrava essere impossibile! Insistendo, resistendo e conquistando. Grazie di tutto!".

     
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    Federico Basile, sindaco di Messina, è intervenuto ai microfoni di Ttp e ha parlato di presente e futuro del club giallorosso, come riportato dai colleghi della Gazzetta del Sud: "Abbiamo una società che ha fatto sacrifici, devo ringraziare il presidente Pietro Sciotto, che ho incontrato a inizio mandato quando c'era il dubbio sull'iscrizione. È stato un campionato difficile ma abbiamo ottenuto una salvezza che sa di promozione. Pensare al domani vuol dire che la società dovrà decidere cosa fare, il Comune è stato vicino e lo sarà ancora, ma non ha altri ruoli a meno che non venga direttamente chiamato in causa. Noi vediamo solo la parte sportiva, ma poi ci sono anche i numeri. Questa proprietà ha mantenuto la categoria per due volte e per questo gli va dato un grande merito, ora sarà Sciotto a stabilire se questo sforzo può continuare e in che modo. Io mi auguro continui perché Messina ha sete di grande sport".

     
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    Salvata la squadra, che attraverso i playout ha mantenuto la categoria, il presidente dell'ACR Messina Pietro Sciotto ha ufficialmente annunciato il suo disimpegno dal club, nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina: "Mi auguro che questa sia la mia ultima conferenza da presidente - si legge su tuttoc.com -, sino a ieri sera non sapevo cosa dire oggi, stamattina alle 8 ho preso degli appunti su ciò che avrei dovuto dire. Oggi è un giorno molto triste per me. Perché va via qualcosa di bello che avevo nella mia vita, cui tenevo tantissimo. Non volevo che succedesse, ma purtroppo nella vita certi passaggi bisogna farli. Vi comunicherò le mie intenzioni e sono molto emozionato. Il nostro campionato è finito tre giorni fa: la salvezza è dedicata a mio fratello Pippo che ha fatto il miracolo, non meritavo la retrocessione dopo i tanti sacrifici fatti in questi anni. A gennaio avevo deciso di investire qualunque cifra pur di salvare l'ACR Messina e in quel momento avevo già deciso che in caso di salvezza me ne sarei andato e ora ve lo comunico: da oggi l'ACR Messina è in vendita. Non ci sono più le condizioni per proseguire.


    In questi anni ho vinto un campionato di Serie D e ho garantito oggi per il terzo anno consecutivo il professionismo, la Serie C che non è un campionato non adatto all'ACR Messina. Ho fatto 6 anni il presidente, ho perso 12 anni della mia vita ma resterò nella storia del club per quello che ho fatto. Pensavo di fare di più, il mio cuore voleva portare il Messina più in alto ma non ci sono riuscito. Nella giornata di oggi incontrerò il sindaco e consegnerò la società. Lui provvederà a trovare un acquirente che possa dare il giusto compenso, sarà il garante. La mia decisione è irrevocabile e mi auguro si trovi un presidente serio e tifoso come me, ma che possa fare meglio di me. Ringrazio tutti, le istituzioni, il Sindaco, il Prefetto, il Questore, la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Finanza, la stampa, tutti i i miei collaboratori e tutti gli amici che hanno dimostrato di volermi bene".

     
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    "Messina, Sciotto annuncia l'addio. Il presidente consegnerà la squadra a Basile. Dopo la salvezza ai playout e sei anni di gestione, l'imprenditore di Gualtieri Scamino decide di passare la mano: «Il mio ciclo è finito»". Titola così, già nel taglio alto della prima pagina, l'edizione locale odierna della Gazzetta del Sud all'indomani del disimpegno di Pietro Sciotto dal club giallorosso. Alla pagina 12 l'approfondimento: "Sciotto: «Iol mio ciclo col Messina è finito». Dopo la salvezza ottenuta e sei anni al timone, il presidente annuncia di volere passare la mano e non garantirà l'iscrizione. «Per me è un giorno triste, ma non sussistono più le condizioni per proseguire, scelta irrevocabile. Volevo portare il club ancora più in alto ma non ci sono riuscito. Spero lo faccia chi mi succederà». «Mi auguro arrivi qualcuno che lo faccia non per tornaconto, ma che programmi e ami questi colori»". E ancora: "Società consegnata al sindaco, sarà lui il garante. Il primo cittadino Basile: «Lo ringrazio di quanto fatto fin qui, ci parlerò e vedremo». Confermata l'esistenza di alcuni contatti in essere ma si richiede concretezza".

     
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    Come riferisce l'edizione on line della Gazzetta del Sud, spuntano offerte per l'acquisizione dell'ACR Messina, che patron Pietro Sciotto ha messo in vendita.

    E proprio con Sciotto ha avuto un primo abboccamento l'imprenditore cinematografico Manuel Ilari, ma nella mattinata odierna al club è arrivata un PEC che certifica una vera e propria offerta: è tornato "alla carica", dopo il tentativo fallito a dicembre, Fabrizio Mannino, imprenditore palermitano con attività in Cina e a Dubai nel campo armatoriale, investimenti anche in piattaforme di petrolio e un fondo – Gavit Investments LTD di Hong Kong – con partecipazioni in diverse società italiane.


    La palla passa ora al citato Sciotto e al sindaco Federico Basile, che dovranno fare le valutazioni del caso.

     
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    Federico Basile, sindaco di Messina, fa il punto sulla questione societaria dopo la nota ufficiale rilasciata ieri dalla società peloritana. “Non ci sono offerte - riporta messinasportiva.it - ma manifestazioni di interesse. Adesso saranno le due diligence a esprimersi sulla prima valutazione del club di due milioni di euro, che non soddisfa l’attuale proprietà. Ritengo che si debba soltanto raggiungere un punto d’incontro tra domanda e offerta. Un terzo soggetto interessato? L’ho messo in contatto con il consulente del club, altrimenti i tempi si dilaterebbero. Al momento comunque non c’è una proposta concreta. L’incontro tra la senatrice Musolino e Lotito? È stata una semplice chiacchierata, speriamo costruttiva. Però non alimenterei altre speculazioni e ipotesi”.

     
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    Si riapre il dialogo fra Fabrizio Mannino e Pietro Sciotto per il futuro del Messina. L'imprenditore palermitano, si legge sulla Gazzetta del Sud, ha inviato una nuova PEC al numero uno del club peloritano per riaprire il dielogo.

    Come evidenziato dal quotidiano, c'è stato un contatto telefonico tra Mannino e Sciotto e il clima sarebbe sereno. Resta aperta anche l'ipotesi Manuele Ilari che starebbe studiando le carte del club e nei prossimi giorni potrebbe avanzare una proposta ufficiale.

     
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