Hellas Verona 2022/2023

Quella del Meazza potrebbe non essere necessariamente la sua ultima partita con la maglia dell'Hellas, perché la prospettiva di uno spareggio con lo Spezia è concreta e si staglia ad un orizzonte sempre più vicino e incombente. La certezza quasi scientifica, però, è che il futuro di Adrien Tamèze sia lontano da Verona, a prescindere da quello che sarà l'epilogo della stagione dei gialloblù.





Rendimento altalenante, ma punto fermo della squadra
L'exploit di Tamèze risale alla stagione scorsa, quando - raccogliendo i frutti del lavoro avviato nei mesi precedenti da Juric - Tudor contribuì a renderlo molto più di un centrocampista di sostanza: un incursore, capace di incidere in zona gol, oltreché di calamitare palloni in mezzo al campo. Quest'anno non si è ripetuto, soprattutto a causa di un contesto tattico meno collaudato e funzionale alle sue caratteristiche rispetto al passato.

Le ipotesi per il futuro: Monza in pole
Questo calo di rendimento ha avuto inevitabilmente dei riflessi sulla sua valutazione: la dirigenza l'ha trattenuto a gennaio, quando erano già pervenute offerte allettanti per il giocatore, che ora sente di avere una sorta di credito nei confronti della società. Impossibile blindarlo un altra volta, a maggior ragione qualora dovesse materializzarsi l'incubo retrocessione. Il Monza potrebbe accaparrarselo per 3,5-4 milioni di euro, e i colloqui tra le parti sono già in fase piuttosto avanzata. Sullo sfondo c'è anche il neopromosso Genoa, mentre la pista estera non sembra scaldare Adrien, che preferirebbe rimanere in Italia.

È il giorno della verità. L'attesa sta per terminare: oggi l'Hellas conoscerà il proprio destino. Provvisorio o definitivo che sia. Gli scenari sono tre: salvezza diretta, in caso di vittoria o pareggio in casa del Milan e contestuale sconfitta dello Spezia a Roma, retrocessione, qualora dovesse accadere l'esatto opposto, oppure il 'purgatorio' dello spareggio in campo neutro, nel caso in cui i risultati dei gialloblù e dei liguri dovessero sovrapporsi. Tutto ancora aperto, a novanta minuti dal termine del campionato: c'è voglia di inseguire l'impresa, in quel Meazza rossonero mai espugnato dai veneti nella loro storia. Serveìirà però che la squadra di Zaffaroni mostri il proprio volto migliore, quello delle grandi prestazioni contro Lazio o Napoli, che hanno fruttato gli unici due pareggi contro le big in questo campionato. Un segno 'X', questa sera, potrebbe apporre il sigillo sulla permanenza in Serie A.

Lazovic e Verdi arruolabili: uno in panchina e l'altro dall'inizio?
L'elenco dei convocati, diramato nel tardo pomeriggio di ieri, ha regalato qualche lieta conferma. A partire dal rientro di Darko Lazovic, sul quale Zaffaroni si era mostrato possibilista già prima della sfida contro l'Empoli. Il serbo ha recuperato in extremis, e difficilmente verrà rischiato dall'inizio, ma potrebbe tornare utile in caso di estrema necessità in corso d'opera. Chi può candidarsi a una maglia da titolare è Verdi: sette giorni fa era in panchina, ma di fatto non ancora arruolabile, nemmeno per un breve spezzone. Con una settimana di allenamenti in più nelle gambe, però, lo scenario è cambiato: Simone spera di poter vivere una notta da protagonista, inseguendo un'altra impresa, dopo quella riuscitagli un anno fa a Salerno.

Verdetto sospeso. Non poteva esserci notizia migliore per l'Hellas Verona, che ieri a San Siro ha vissuto una ridda d'emozioni amplificate dal finale thrilling dell'Olimpico. Si è concretizzato lo scenario più probabile: domenica prossima (data ufficiosa, ma ancora da formalizzare) sarà spareggio contro lo Spezia, rimontato dalla Roma di Mourinho dopo un vantaggio che aveva regalato grandi illusioni. La sconfitta contro il Milan è dunque indolore: la sensazione immediata è di assoluto sollievo, se si considera che per molti minuti i gialloblù hanno accarezzato - a un palmo di distanza - il baratro della Serie B.


Grande rimonta nel 2023
Comunque finirà questa stagione, alla squadra di Zaffaroni va riconosciuto il merito di aver completato - con tutte le enormi difficoltà di questi mesi - una rimonta che a gennaio aveva tutti i crismi della chimera: si partiva da un meno otto, dopo un 2022 che si era chiuso con dieci sconfitte consecutive. Aver colmato quel gap, al netto del saliscendi che ha scandito soprattutto le ultime settimane, è già una piccola vittoria.

Ora lo spareggio: niente supplementari in caso di parità
Un piccolo successo, si diceva, che non può certamente appagare nessuno. L'Hellas si è regalato una seconda chance, e ora deve sfruttarla. Provando a trarre profitto dall'inerzia mentale che potrebbe propagarsi dalla serata di ieri: il Verona sa di aver scampato un pericolo, lo Spezia avverte forse di aver sprecato una grande chance. È anche su queste piccolezze psicologiche che si giocherà lo spareggio: novanta minuti per assegnare l'ultimo slot salvezza. In caso di parità, si andrebbe direttamente ai calci di rigore. Per entrambe, sarà la settimana più rovente.

La stagione dell'Hellas non è ancora terminata. C'è un ultimo sforzo da effettuare, quello più importante, per mantenere la categoria e portare a compimento quella che qualche mese fa appariva come un'impresa impossibile o quasi. Vincere lo spareggio con lo Spezia avrebbe un valore inestimabile, a livello sportivo ed economico. Ed è proprio la gara in programma domenica la sola discriminante che stabilirà la portata della rivoluzione che andrà comunque realizzata in estate.


Il futuro in panchina: destini opposti per Zaffaroni e Bocchetti?
Le possibilità che il 'pacchetto' Zaffaroni-Bocchetti venga riconfermato in blocco sono ad oggi piuttosto basse. Non necessariamente, però, a entrambi toccherà lo stesso destino. Il contratto di Zaffaroni scadrà al termine di questa stagione, ma si rinnoverebbe automaticamente per un altro anno in caso di salvezza. Se in B l'addio sarebbe certo, in A resterebbe comunque altamente probabile. Discorso differente per Bocchetti, legato ai gialloblù fino al 2027: con la licenza UEFA Pro in arrivo, una sua permanenza non è da escludere a priori.

Rivoluzione in estate: mini o maxi?
La certezza è che la rosa, a prescindere dalla categoria, andrà rifondata. Una retrocessione sarebbe foriera di una rivoluzione pressoché totale, ma anche con la salvezza in tasca molti interpreti cambierebbero. Tamèze, ad esempio, è molto vicino al Monza e partirà per una cifra vicina ai 3,5 milioni di euro. Montipò è un profilo che può far gola a molti in Serie A, così come Josh Doig, che soprattutto nel primo segmento di stagione aveva attirato su di sé l'attenzione di diversi club italiani ed esteri. E che dire di Hien, che già a gennaio sfiorò il trasferimento a Torino insieme a Ilic? Lo stesso Ngonge, prelevato a zero a gennaio, potrebbe diventare un uomo mercato.