Genoa 2022/2023

Notizie e News sulla stagione 2022/2023

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    Sguardo glaciale. Fuoco in campo. Albert Gudmundsson con le sue giocate e i suoi gol sta trascinando il Genoa verso l'obiettivo stagionale del ritorno nel calcio che conta. Il vichingo, la sua è una dinastia legata al mondo del pallone. Dal padre alla madre passando per il nonno fino al bisnonno materno, suo omonimo, che con la maglia del Milan è stato il primo islandese a giocare nel campionato italiano. Con il Grifone nel destino, visto che proprio contro i rossoblu ha disputato la sua ultima partita in Italia. Arrivato nel mercato di gennaio scorso, ha dimostrato un buon adattamento al nostro calcio pur con le difficoltà del caso. Quest'anno, in Serie B, l'esplosione.

    Reti e assist pesanti
    34 le presenze stagionali fra campionato e Coppa Italia con 14 reti complessive. Molte di queste decisive e che hanno portato punti importanti come i sei contro Frosinone e Bari, 1-0 a Marassi e l'1-2 del San Nicola nel match del 26 dicembre scorso. Poi quello di ieri a Cittadella che ha rotto l'equilibrio ed è valsa una vittoria pesante. Decisivo anche al "Rigamonti" con la sua doppietta contro il Brescia nel 3-0 finale o il raddoppio al 93' nel 3-0 contro lo SPAL passando per la rete con due assist nel 4-0 casalingo contro il Cosenza. Suo il raddoppio contro il Palermo mentre a Ferrara ha messo il sigillo sulla vittoria. C'è il suo zampino anche in Coppa Italia come la doppietta nel 3-0 al Benevento e la rete che ha deciso il match con la SPAL e che ha regalato gli ottavi contro la Roma.

    L'orgoglio del vichingo
    Determinante. E' questa la chiave di Gudmundsson che ieri in sala stampa ha risposto così alla domanda dei cronisti: "Sono molto orgoglioso di questo - ha esordito l'islandese - fa sentire bene sapere di essere importanti per la squadra. La cosa più importante sono comunque i tre punti, e anche la porta inviolata. Siamo molto contenti di questo: ora siamo pienamente concentrati sul prossimo match e vogliamo mantenere questa continuità". L'attaccante però non guarda la classifica: "Niente è ancora certo - ha concluso - quindi restiamo concentrati sulla prossima partita, sulle prossime quattro. Siamo tutti concentrati sulle ultime partite".

     
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    Un punto che avvicina la Serie A. Il Genoa esce dal "Druso" di Bolzano con uno 0-0 prezioso pareggiando contro una squadra molto insidiosa come il Sudtirol. La squadra di Alberto Gilardino non trova la vittoria ma, complice l'1-1 del Bari contro il Cittadella, resta comunque a +6 dai Galletti di mister Mignani. Il Grifone supera dunque il quartultimo ostacolo che lo separa dal triplice fischio della regular season mantenendo invariato il distacco dal terzo posto in un turno che sulla carta sembrava non favorevole. Gli altoatesini sono reduci da un campionato ottimo e si apprestano ad entrare nella griglia degli spareggi che sanciranno la terza squadra che salirà di categoria.

    A novembre l'ultimo rigore a favore
    Eppure i rossoblu hanno creato occasioni e hanno colpito un palo con Gudmundsson ma non sono riusciti a gonfiare la rete. Nel finale inoltre la squadra ha protestato molto per un intervento all'interno dell'area di rigore ai danni di Ekuban che sembrava netto. Non è stato di questo avviso Di Bello che ha fatto proseguire come in occasione di un braccio di Masiello su conclusione di Sturaro. Grifone sfortunato con i penalty, nemmeno uno a favore in tutto il 2023. L'ultimo tiro dal dischetto risale al 12 novembre del 2022 realizzato da Coda per il momentaneo vantaggio contro il Como, 1-1 il finale. Elegante mister Gilardino a fine partita. Il tecnico Gilardino ha mostrato eleganza e fair play al termine del match: "Non voglio parlare degli arbitri perché devono decidere davvero in pochi istanti".

    Sabato il Genoa può festeggiare
    Non guardarsi indietro. Adesso c'è una partita all'orizzonte molto importante. In un "Ferraris" che si preannuncia gremito, sabato prossimo il Vecchio Balordo potrebbe già staccare il pass per la promozione in Serie A. Contro l'Ascoli i rossoblu potrebbero festeggiare se conquistano un punto più del Bari, impegnato in contemporanea a Modena. Se i biancorossi dovessero pareggiare, con una vittoria arriverebbe l'aritmetica mentre se gli uomini di Mignani dovessero perdere allora basterà anche solo un pareggio. Ciò che accadrà al "Braglia" però sarà secondario, l'attenzione sarà rivolta solo a fare la giusta prestazione e a superare i bianconeri marchigiani. Solo così il Genoa potrà raggiungere l'obiettivo.

     
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    Allarme sulla corsia mancina per il Genoa in vista del finale di stagione. Dopo Pajac, Haps e Boci infatti anche il capitano Domenico Criscito è costretto a fermarsi per una lesione al polpaccio sinistro che verrà valutata meglio nella prossima stagione. Il terzino salterà dunque l’Ascoli e il Frosinone con il club che spera di riaverlo contro il Bari per quella che potrebbe essere la sua ultima gara a Marassi visto che a fine stagione chiuderà la propria carriera da calciatore. Contro i marchigiani a sinistra potrebbe dunque essere dirottato Sabelli con Frendrup a destra.

     
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    Doveva essere solo un traghettatore dopo l’esonero di Alexander Blessin e in attesa di un tecnico più navigato per guidare la risalita del Genoa verso la Serie A. E invece quasi subito si è capito che Alberto Gilardino aveva tutte le qualità per fare bene e accendere i sogni della piazza rossoblù. Promosso dalla Primavera, dove era approdato dopo la gavetta con Rezzato e Siena in Serie D e Pro Vercelli in Serie C, l’ex centravanti si è giocato bene la chance piovutagli dal cielo e ha reso la squadra genovese una macchina quasi imbattibile (una sola sconfitta in campionato, due se si conta la Coppa Italia) macinando vittorie e punti e risollevando il Genoa dall’anonimato fino alla promozione conquistata questo pomeriggio con due giornate d’anticipo.
    Partito col 4-3-3 il tecnico ha poi saputo variare per trovare il vestito giusto alla squadra, anche in base ai vari rientri dagli infortuni, fino a quel 3-5-2 che ha esaltato al meglio le doti dei suoi giocatori, rivitalizzato un bomber di razza come Coda – che a gennaio sembrava in procinto di andare via – e valorizzato al massimo Gudmundsson, la vera rivelazione di questo Genoa. Oltre due punti di media a partita, appena dieci reti subite a fronte delle 31 segnate dicono molto, ma non tutto. Perché Gilardino ha saputo entrare nella testa della squadra e creare quell’armonia perduta nello spogliatoio facendo sentire tutti importanti, ma nessuno indispensabile.

     
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    :intervista:

    "Only One Year". Il Genoa dopo un solo anno di serie B conquista la matematica promozione in serie A. Decisiva la vittoria contro l'Ascoli ed il contemporaneo pareggio del Bari sul campo del Modena. Una grande cavalcata che ha un assoluto protagonista, Alberto Gilardino: da traghettaore a condottiero, l'ex attaccante ha preso in mano una squadra in difficoltà e l'ha portata a conquistare la promozione diretta in serie A con due giornate di anticipo.

    "Bisogna festeggiare e anche tanto. È stata una giornata e una cavalcata incredibile. Merito dei ragazzi, dello staff e chi ha lavorato dietro le quinte. Da chiunque abbia fatto sì che potessimo fare questa impresa. Grazie a tutti e un merito al nostro popolo che oggi sono stati indescrivibili", ha detto Gilardino al termine della gara.

    La volontà del club è chiara, ripartire in serie A con Gilardino in panchina. Lo ha confermato l'AD Blazquez, la ho garantito anche il presidente Zangrillo: "Gilardino è un uomo straordinario, senza di lui non avremmo fatto nulla. È entrato nella testa dei ragazzi, ha dimostrato grandissima maturità, grandissima pazienza e grandissima preparazione e competenza. Siamo felici di poter iniziare la prossima avventura in serie A con Alberto Gilardino".

     
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    Only one year. Lo slogan del ritorno in Serie A capeggia sulle magliette di Gilardino e dei suoi ragazzi sul terreno di gioco al triplice fischio del match contro l'Ascoli. E che festa sia. Il Genoa viene promosso nel massimo campionato un solo anno dopo la retrocessione in cadetteria al termine di una cavalcata importante e ad un cambio di rotta arrivato col tecnico biellese in panchina. Otto punti sulla terza, il Bari che ieri ha pareggiato 1-1 sul campo del Modena, 22 reti subite, una sola in casa dall'arrivo del campione del mondo 2006 in panchina. Numeri importanti che hanno scatenato la gioia dei tanti sostenitori sugli spalti che si sono poi riversati nelle vie della città.

    La squadra accolta dai tifosi
    Il tutto è iniziato poco dopo le 11.30. La tifoseria organizzata due giorni fa aveva invitato tutti ad accogliere la squadra all'ingresso al "Ferraris". Migliaia di tifosi hanno aspettato il pullman nei pressi dello stadio per caricare Sturaro e compagni in vista dell'imminente partita contro l'Ascoli. Poi lo spettacolo si è spostato sugli spalti dove erano presenti 33mila spettatori. Coreografia in Gradinata Nord con cartoncini colorati di rosso e di blu e nella parte centrale il numero 12, maglia tolta dalla numerazione della squadra perchè del cuore pulsante del tifo del Grifone.

    Festa al "Ferraris" e in piazza
    Alle 15.56 poi l'urlo di gioia. Il triplice fischio del "Braglia" che ha sancito il pareggio dei Galletti di Mignani ha fatto partire i festeggiamenti sul terreno di gioco. Nel tardo pomeriggio, i giocatori e lo staff sono poi saliti su un pullman scoperto e hanno raggiunto i tantissimi tifosi nelle vie del centro. Da via XX Settembre a piazza De Ferrari, teatro dei festeggiamenti a Genova. Bandiere, clacson dei motorini, fumogeni e tanti cori. Entusiasmo per una promozione in Serie A attesa tutta la stagione. Un solo anno dopo. Only one year.

     
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    Il Genoa è una cooperativa del gol. Una stagione esaltante culminata con la promozione in Serie A dopo appena una stagione di cadetteria. A guidare questa speciale classifica ci sono Albert Gumdundsson e Massimo Coda. L'islandese è stato uno dei trascinatori dei rossoblu con le sue giocate e i suoi assist per le reti decisive contro Frosinone e Cittadella oppure il gol che ha sbloccato il match contro il Bari o la doppietta di Brescia. L'ex Benevento e Lecce invece ha messo il punto esclamativo sulla trasferta di Ferrara con la SPAL e una sua doppietta ha deciso il match di Terni. Decisivo contro il Venezia e Reggina, ha timbrato a Como oltre a svariati assist nel corso del match.

    Da Dragusin a Salcedo
    A quota quattro marcature ci sono Radu Dragusin, Filip Jagiello e George Puscas. Il difensore ex Juventus si è sbloccato nel girone di ritorno segnando contro Modena, SPAL, Cosenza e Perugia mentre il centrocampista polacco ha deciso il match contro il Modena e timbrato contro Brescia, Palermo e i rossoblu calabresi. Infine la punta ex Inter ha segnato contro Sudtirol, Bari, Benevento e Cosenza. Due centri invece per Mattia Bani, che ha dato il via alla festa ieri contro l'Ascoli, Morten Frendrup, Mattia Aramu, Kevin Strootman, Milan Badelj, anche lui a segno ieri contro i marchigiani di Roberto Breda, e Eddie Salcedo.

    Quattro giocatori a quota un gol
    A quota un gol ci sono invece quattro giocatori. Il primo è Silvan Hefti, a segno nella sfida casalinga pareggiata per 3-3 contro il Parma. Poi troviamo Manolo Portanova, che ha realizzato il primo gol in Serie B del Grifone nel successo per 2-1 contro il Venezia. Sempre al "Penzo" ha scritto il suo nome fra i marcatori anche Kelvin Yeboah, passato in prestito con diritto di riscatto all'Augsburg nel mercato di gennaio. A segno in stagione anche Caleb Ekuban, decisivo però nella seconda giornata di campionato in quel di Pisa.

     
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    Alberto Gilardino e il Genoa continueranno insieme. Dopo aver risollevato la squadra e averla guidata alla promozione diretta in Serie A, l'ex attaccante è pronto a essere blindato dalla società rossoblù. Come riporta Il Corriere dello Sport nei prossimi giorni ci sarà un incontro con la dirigenza per definire il nuovo contratto che potrebbe essere almeno biennale, per impostare un lavoro a media-lunga scadenza, con un aumento dell'ingaggio attuale.


    Già a caldo del resto anche Andres Blazquez, amministratore delegato del Genoa, aveva confermato l'allenatore per il futuro: "Se ripartiamo da Gilardino? Ovviamente sì".
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    Ci sono storie e storie. Quella di Domenico Criscito, per tutti Mimmo, e il Genoa è una di quelle che racchiude vita, passione, amore collegati a due colori, il rosso ed il blu. Ha come centro del mondo Genova, città che lo ha cresciuto calcisticamente e umanamente, dove ha conosciuto sua moglie. Una città che lo ha visto partire diverse volte - prima con destinazione Torino sponda Juventus, poi San Pietroburgo ed infine Toronto - ma poi sempre tornare per vestire la maglia rossoblu. Una sorta di seconda pelle per lui, una casacca storica che lui nel tempo non dimenticherà mai.

    Il suo arrivo al Genoa
    Una storia che parte da lontano, quando un ragazzino di 16 anni viene notato da Claudio Onofri e viene aggregato alle formazioni giovanili. Era il 2002 e quel ragazzino con il sogno di tirare un calcio ad un pallone nemmeno immaginava che l'anno successivo, era il 7 giugno 2003, avrebbe debuttato in Serie B con la prima squadra nel match conclusivo di una stagione maledetta per il Grifone e culminata con la retrocessione in C, poi annullata a causa del caso Catania e al conseguente ripescaggio che portò la cadetteria a 24 squadre. "Le gambe che tremano e poi la notte insonne, trascorsa insieme ai miei compagni della Primavera a cantare i cori della Nord" ha ricordato in una recente intervista a Il Secolo XIX.


    Dalla promozione all'Europa
    Nel 2006-2007 la prima vera stagione da titolare all'ombra della Lanterna. Con 39 presenze e quattro goal fra campionato e Coppa Italia, Criscito contribuisce al ritorno in Serie A del Genoa a braccetto con Juventus e Napoli. Dopo una parentesi di sei mesi alla Juventus, il ritorno a Genova e la conquista nella stagione 2008-2009 della qualificazione in Europa League con il quarto posto in coabitazione con la Fiorentina e la Champions sfumata solo per una questione di scontri diretti. Nella stagione successiva arriva anche la rete al playoff europeo in casa dell'Odense, 1-1 il finale dopo il 3-1 del "Ferraris", che sancisce il passaggio alla fase a giorni della squadra di Gasperini.

    L'ultimo ritorno
    Poi l'ultimo ritorno. Forse il più emozionante. A gennaio 2023 riabbraccia i colori rossoblu in Serie B. Troppa era l'amarezza per come si era conclusa la stagione precedente. Ancora di più la voglia di riportare la piazza dove meritava, riuscendoci al termine di una cavalcata targata Alberto Gilardino. Come un cerchio che è andato a chiudersi come tutti volevano. Come doveva andare. Ieri l'ultimo ballo, the last dance, il saluto del suo pubblico, la festa dei 30mila di Marassi e il gol all'ultimo minuto su calcio di rigore. Come nelle più belle storie con lieto fine. All'orizzonte e pronta ad iniziare c'è un'altra carriera, questa volta di allenatore di una leva giovanile. Ovviamente del Genoa. Del suo Genoa. Per un amore che non finirà mai

     
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