Juventus 2022/2023

Notizie e News sulla stagione 2022/2023

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    Dal punto di vista del campo non è stato sicuramente un anno positivo per la Juventus, ma, come evidenzia la classifica stilata da Brand Finance, i bianconeri sono riusciti a crescere del 25% il proprio valore rispetto allo scorso anno e, con oltre 700 milioni, sono all'11° posto al mondo. L'esperto: "Il brand è il 30% del valore d'impresa: un record come quelli del lusso". A riportarlo è La Stampa

     
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    Max Allegri ha chiuso a 70 punti, senza un titolo in bacheca, bottino misero e lunghi mesi di noia totale. L’esaltazione del quarto posto Juve, come se fosse una medaglia al petto. Sarebbe il caso di evitare la famosa frase “era l’obiettivo minimo” perché non rientra nella tradizione e nei numeri di un club che ha giustamente almeno il dovere di lottare fino all’ultimo per conquistare lo scudetto. Lottare significa esserci, la Juve era praticamente fuori da novembre: il fatto che potesse rientrare in corsa se avesse battuto l’Inter conta poco o nulla.

    Gli investimenti a gennaio sono stati superiori agli 80 milioni soltanto per i cartellini: 75 per strappare Vlahovic alla Juve e anticipare l’investimento previsto per l’estate, 5 (più 3 di bonus) per liberare Zakaria dal Borussia Moenchengladbach a pochissimi mesi dalla scadenza. Certo, Allegri aveva perso Ronaldo nella sessione precedente di mercato, ma questo dettaglio non giustifica il fatto di uscire dalla Champions prendendo tre gol in casa dal Villarreal. E neanche esprimere una cifra tecnica davvero modesta, senza un organizzazione di gioco degna della Juve. Allegri ha vinto molto in bianconero quando ha avuto grandi campioni, che di sicuro aveva gestito benissimo e senza troppi voli pindarici. Quando si è avvertita la necessità di andare oltre, valorizzando i giovani e mettendoci idee che potessero far decollare il progetto del punto di vista tecnico, sono emersi limiti enormi. Nessuno si offenda, ma raramente negli ultimi 10 anni abbiamo visto la Juve giocare così male. Meglio: raramente abbiamo visto la Juve così in difficoltà nel costruire e proporre: l’idea (banale) è sempre stata quella di aspettare e ripartire. Non un modello, quasi un’onta.


    Una nuova Juve è indispensabile: questo è il carteggio che campeggia, idealmente e non, sulle pareti di chi è davvero molto legato alle vicende bianconere. Una nuova Juve è indispensabile dal punto di vista della mentalità. E questo concetto è stato memorizzato dalla proprietà per un ribaltamento totale rispetto alle precedenti strategie, come se si trattasse di un’improvvisa “inversione a u” sull’autostrada. Ricordate le parole di Andrea Agnelli, rilasciate con convinzione e anche con la giusta autorevolezza che occorre in situazioni del genere? Il presidente dichiarò che la Juve avrebbe puntato su giovani di gran talento, quasi a voler prendere le distanze da operazioni onerosissime – come quella per Cristiano Ronaldo – che avevano dato grandi ritorni di immagine e di merchandising ma che non avevano consentito alla Juve di uscire da quella dolce ossessione chiamata Champions. Anzi, con CR7 è andata peggio se consideriamo le due eliminazioni agli ottavi e quella ai quarti contro l’Ajax, un sogno frantumato senza la possibilità di arrivare come minimo in semifinale.

    Agnelli parlò di giovani forti, anche a costo di spendere per il cartellino: una traccia che aveva avuto in de Ligt il primo grande passaggio e che poi aveva compreso prima Federico Chiesa, subito dopo Dusan Vlahovic. Un percorso che la Juve avrebbe voluto portare avanti con convinzione, prima che emergessero altre esigenze.
    Agnelli ha cambiato rotta, ovviamente dopo un confronto con i suoi uomini mercato costantemente collegati con Allegri. Ben vengano i talenti del futuro, ma per provare a colmare un gap e tornare a vincere meglio andare sui ragazzi non più dalla carta d’identità freschissima ma con un talento indiscutibile. Primo passaggio Paul Pogba, una scelta fatta grazie al desiderio del ‘Polpo’ di tornare a casa accontentandosi di un ingaggio inferiore (7,5-8 milioni a stagione più bonus) rispetto a quanto gli avrebbe potuto offrire – per esempio – il Paris Saint-Germain.

    Poi, occhio agli esterni offensivi, una svolta necessaria per far volare il famoso 4-3-3 (e dintorni) di Max. In lista da tempo c’è Angel Di Maria che avrà 34 anni ma possiede pur sempre una classe infinita. La contemporanea rinuncia a Bernardeschi, deludente interprete degli ultimi anni malgrado un mega-investimento per strapparlo alla Fiorentina e un ingaggio da circa 4 milioni a stagione. Meglio darne 7 a Di Maria per non andare a sbattere contro un muro, la Juve sta riflettendo molto, ha già il via libera dell’argentino. E prenderà comunque un altro esterno, dopo aver memorizzato che Perisic ha dato – secondo copione – la precedenza all’Inter. Un profilo che piace molto è quello di Filip Kostic, reduce da una fantastica stagione con l’Eintracht Francoforte (con l’Europa League in bacheca), un solo anno di contratto con il suo attuale club, alle spalle una trattativa la scorsa estate con la Lazio non andata in porto per una questione di millimetri.

    La traccia è questa, poi arriverà un regista (in lista c’è Paredes), magari un terzino sinistro (intriga Udogie dell’Udinese), bisognerà sostituire l’incredibile Chiellini che ha deciso di lasciare e di concedersi un’esperienza con il Los Angeles FC: contratto fino a dicembre 2023 e la profonda soddisfazione di aver dato tutto per la Juve con un rendimento assolutamente indiscutibile. Ma si tratta di un normale esaurimento del ciclo, le cose belle prima o poi finiscono e il contributo di Chiellini è stato formidabile. Ora è il momento di voltare pagina, di essere più competitivi, di regalare a Max Allegri nuove certezze e campioni consacrati, senza dimenticare la gioventù al potere. È probabilmente l’unica strada per dimenticare una stagione orribile.

     
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    La Juventus lavora per rinforzare il centrocampo: Paul Pogba resta il primo nome sul taccuino e c’è fiducia per un suo ritorno a Torino, a costo zero, ma si guarda anche alla possibile alternativa con Sergej Milinkovic-Savic della Lazio in pole. L’ostacolo è sempre la Lazio che non ha intenzione di abbassare le richieste economiche. Intanto Cherubini è pronto a una missione a Parigi per chiudere l’affare Angel Di Maria. Per la difesa sono quattro i nomi seguiti dalla dirigenza bianconera: Koulibaly del Napoli e Gabriel dell’Arsenal i preferiti, con Milenkovic e Igor della Fiorentina come valide alternative. Da decifrare i destini di Merih Demiral e Federico Gatti che potrebbero anche non restare in bianconero. Col Torino invece si parlerà di Rolando Mandragora, centrocampista che i granata vorrebbero trattenere, ma per cui chiedono uno sconto sui 9,5 milioni fissati per il riscatto. Un affare che potrebbe essere legato a Pjaca, fantasista che il Torino non ha intenzione di riscattare dalla Juve. Per Mandragora alla finestra vi sono diverse squadre: Lazio, Fiorentina e Roma su tutte.

     
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    Buona tecnica di base e ottime linee di passaggio. Ma anche visione di gioco e voglia di arrivare spesso al tiro o all'inserimento. E' questo e tanto altro Enzo Fernandez, centrocampista classe 2001 del River Plate che è finito nel mirino della Juventus. Di contro, fisiologicamente, deve ancora crescere e maturare dal punto di vista dell'intensità nell'arco della partita e da quello dell'interpretazione tattica. Un profilo comunque interessante per il futuro della mediana bianconera, anche perché la duttilità è nelle sue corde potendo giocare sia a due che a tre, come mezzala. Un suo modello? Frenkie de Jong del Barcellona, per qualità nei piedi e capacità di saper fare un po' di tutto sul campo. Soprannome? El Gordo, un lascito degli anni passati quando il fisico non era propriamente asciutto come adesso.

    La carriera e i costi
    Prodotto del settore giovanile del River Plate, prima di farsi notare da Marcelo Gallardo ha avuto un passaggio al Defensa y Justicia prima di tornare al Monumental. E quest'anno è diventato a tutti gli effetti una colonna del River con cui ha già collezionato 45 presenze, 10 gol e 9 assist. Nel suo contratto è presente una clausola da 20 milioni di euro, cifra che considerando le tasse salirebbe fino quasi a 25. Ma la concorrenza non manca, per la Juventus. Visto che soprattutto il Benfica si è già mosso da tempo per il suo cartellino

     
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    La Juventus e Angel Di Maria sono sempre più vicini. Tuttosport parla di trattativa oramai ai dettagli, col ds Federico Cherubini che anche nella giornata di mercoledì ha mantenuto vivi i contatti e fatto il punto con Massimiliano Allegri, rientrato a Torino dopo qualche giorno di pausa. È aumentato ancora di più l'ottimismo fra le parti per la fumata bianca. La questione da risolvere resta quella dell'ingaggio, col Fideo che partiva da una richiesta base di 8 milioni di euro netti. Un po' troppi per la Juventus, che comunque sembra aver accettato la soluzione del contratto da un anno più uno di opzione. In queste ore si cercherà di limare anche la forbice economica, con lo stesso Cherubini che potrebbe incontrare l'entourage dell'argentino a margine della finale di Champions di sabato a Parigi.

    Il Corriere dello Sport fa il punto sul mercato della Juventus per quanto riguarda la difesa e spiega come, dopo l'addio di Chiellini, Massimiliano Allegri abbia chiesto un difensore forte e già pronto. La società sta lavorando per accontentarlo e i tavoli di trattativa aperti sono molti: con l'Arsenal sono attivi i contatti per Gabriel Magalhaes, con Arthur che potrebbe rientrare nell'operazione in direzione londinese. Il problema è la valutazione del cartellino del difensore ex Lille, ad oggi circa 50 milioni di euro. Alta anche la valutazione del Monaco per Benoit Badiashile: con l'entourage del francese i discorsi sono ben avviati, ma i 35 milioni chiesti dai monegaschi spaventano. I contatti sono in piedi anche con Fali Ramadani, agente fra gli altri di Nikola Milenkovic e Kalidou Koulibaly (praticamente impossibile strapparlo al Napoli). Difficile un inserimento per Gleison Bremer, su cui è forte l'Inter, così come in stand by sono i nomi di Alessio Romagnoli e Francesco Acerbi.

     
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    Passi avanti nella trattativa per riportare Paul Pogba alla Juventus. Se da un lato il PSG - col rinnovo di Mbappé e, soprattutto, col divorzio da Leonardo - s'è completamente fermato, dall'altro il club bianconero va avanti per l'ingaggio del centrocampista francese e ora è in pole. Il club della famiglia Agnelli era stato chiaro fin dalle prime fasi della trattativa: per Pogba è possibile una proposta economica simile a quella che ha convinto a gennaio Dusan Vlahovic ad accettare il club bianconero, più lauti bonus. Quindi la Juve è partita da una base di sette milioni di euro netti a stagione: non sembrava sufficiente, ma poi il PSG (ne parleremo) s'è fermato e altre proposte non sono arrivate, con Real Madrid e Bayern Monaco alla ricerca di profili più giovani per la loro mediana: Ancelotti tratta Aurelien Tchouameni, il Bayern ha chiuso per Ryan Gravenberch dell'Ajax. Dopo il summit dello scorzo 16 maggio, la Juventus presto si ritroverà di nuovo con l'entourage di Pogba per entrare nel vivo della trattativa. Per chiudere, probabilmente, servirà alzare la parte fissa portandola da 7 a 7.5/8 e aggiungere qualche bonus. Ma a Pogba col passare dei giorni l'idea di tornare a Torino e ritrovare Allegri alletta sempre di più. È l'uomo a cui affidare il rilancio dopo una stagione molto complicata, un ruolo da protagonista dopo anni deludenti a Manchester.

    La Juventus è pronta ad ascoltare eventuali offerte per Adrien Rabiot e lo stesso centrocampista francese sarebbe pronto per una nuova sfida, scrive La Gazzetta dello Sport. La cifra che potrebbe servire per convincere il club bianconero a cedere il suo cartellino oscilla fra i 20 ed i 30 milioni di euro e la Premier League sembra essere un mercato perfetto per quelle che sono le sue qualità tecniche e fisiche. Ad oggi non ci sono ancora state richieste specifiche in tal senso, ma il Chelsea di Tuchel è la squadra che potrebbe muoversi concretamente nei prossimi giorni. Oltre al Tottenham ovviamente, dove il mercato è gestito da quel Fabio Paratici che lo portò alla Juventus nel 2019.

    Il futuro di Giorgio Chiellini sarà in MLS. Secondo LA Gazzetta dello Sport nei prossimi giorni il quasi ex capitano della Juventus firmerà il suo nuovo contratto con il Los Angeles FC, un accordo che sarà di 18 mesi e che porterà il giocatore a trasferirsi in California alla fine di giugno per giocare la seconda parte della stagione. In questi giorni andranno in scena gli ultimi contatti per definire dettagli e tempistiche, ma la scelta è fatta. E durante la trasferta di Londra, in cui saluterà l'Italia contro l'Argentina, arriverà anche il nero su bianco: in quel contesto infatti è prevista la firma di Chiellini con la franchigia americana.

    Il futuro di Paulo Dybala è tutto nelle mani della Joya. E di chi gli farà l'offerta giusta, ça va sans dire, quella che ancora non è arrivata sulla scrivania del numero 10 che ha salutato la Juventus in scadenza di contratto. Una via senza ritorno, un destino da scrivere a ventinove anni per l'ex folletto di casa Palermo. L'Inter, non è un mistero, è realmente interessata al giocatore: pronto un triennale da 6 milioni di euro per il giocatore che vorrebbe più soldi e una durata maggiore.Nuovi contatti interlocutori che si terranno a Milano con la dirigenza nerazzurra e la strategia dell'Inter sembra chiara: le proposte ufficiose a mezzo stampa e le notizie filtrate sono il segnale chiaro della società di Viale della Liberazione di mandare un messaggio alle concorrenti e allo stesso giocatore per farle desistere da una parte e lavorarlo ai fianchi per accettare le condizioni nerazzurre. Poi c'è la Roma. Che inizialmente ha manifestato il proprio interesse a Dybala ma verso il quale ha registrato freddezza da parte del giocatore. La priorità della Joya è giocare in Champions League ma col passare delle settimane il corteggiamento di Francesco Totti, che quasi per conto del club (non direttamente, ma in quanto bandiera assoluta del passato giallorosso) e la vittoria della Conference League dei giallorossi potrebbe cambiare le idee di Dybala. Perché? Quel che gli è mancato non è stato certo l'apporto del pubblico alla Juventus ma il sentirsi centrale in un progetto. La Roma gli sta facendo capire di esser di fatto pronta a concedergli la 10 e il ruolo assoluto di Re Argentino del progetto dei Friedkin. Con Mourinho in panchina, un biglietto da visita niente male per scombinare i piani anche di Marotta e l'entusiasmo della serata di mercoledì che ha travolto anche la proprietà, potrebbe portare i capitolini a un'offerta contrattuale importante. Tecnicamente Dybala preferirebbe andare all'estero, provare una nuova esperienza: piace all'Arsenal, Mikel Arteta ha chiesto informazioni a riguardo. Non c'è il Tottenham, ci può pensare il Manchester United e ha sondato il terreno il Newcastle. Il Siviglia potrebbe accendersi così come la pista che porta a una tra Atletico Madrid e Barcellona, sebbene entrambe adesso abbiano altre priorità. Anche per questo l'Inter ha ora una posizione di forza: è l'unica che al momento pare intenzionata a offrire un contratto a Dybala, a metter sul piatto la Champions League e, perché no, anche la rivincita sul campo contro la Juventus che lo ha lasciato andare. Ma è ancora tutto da scrivere.

     
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    Le scorse ore sono state quelle dei confronti fra Massimiliano Allegri e la dirigenza della Juventus per programmare la prossima stagione e, in particolare, ragionare sui cambi che la rosa bianconera necessita. Tutto lo status dirigenziale a ragionare su quello che dovrà esser fatto: Paul Pogba e Angel Di Maria i nomi principali, quelli che, se dovessero arrivare a Torino (sensazioni e non solo vanno fortemente in questa direzione) saranno chiamati a decidere le sorti del club bianconero, ma anche un tassello, definito cruciale anche negli uffici di Madama, come quello del terzino sinistro.

    Alex Sandro, Pellegrini, De Sciglio: almeno uno è di troppo.
    Allegri in stagione ha alternato tre uomini come esterni bassi di sinistra, segnale di quanto nessuno dei tre abbia mai realmente convinto. Alex Sandro, Pellegrini e De Sciglio si sono giocati il posto sull’out mancino con il finale di stagione che ha delineato quella che potrà essere la scelta per la prossima. Pellegrini mai utilizzato e la preferenza del tecnico livornese verso il brasiliano, con De Sciglio scomparso dai radar dopo la sfida di Genova. E se per quest’ultimo l’accordo per il rinnovo è stato trovato, ma non ancora ratificato e dunque ancora in fase di riflessione alla Continassa, di sicuro uno fra Pellegrini e Alex Sandro saluterà in estate. E con tutta probabilità sarà il classe 1999 alla ricerca di maggiore spazio con l’ex Porto pronto a vivere l’ultimo, oneroso, anno di contratto a Torino prima di dire addio alla Juventus.

    Emerson Palmieri in pole, Udogie l’investimento per il futuro: uno arriverà.
    Alex Sandro quasi sicuramente dunque resterà e si alternerà con il giocatore che la Vecchia Signora ha tutta l’intenzione di acquistare. In pole position, nelle idee dell’allenatore livornese, c’è Emerson Palmieri, di rientro al Chelsea dopo il prestito al Lione. Classe 1994, ex Roma, con un paio d’anni di contratto con i Blues ma con la volontà di lasciare definitivamente Londra dopo un matrimonio che evidentemente non ha funzionato. L’alternativa è un profilo totalmente diverso: giovane, futuribile ma ancora da forgiare. Risponde al nome di Destiny Udogie e protagonista di una prima annata in Serie A con l’Udinese da applausi. L’esterno 2002 piace e non poco e rappresenta l’ipotesi più accreditata nel caso in cui la scelta ricadesse su un investimento per presente e, soprattutto, futuro. Ipotesi al vaglio con una certezza: qualcuno arriverà.

     
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    Idea Luis Muriel per l'attacco della Juventus. Ne scrive La Gazzetta dello Sport, che parla di Juan Cuadrado come uno dei principali sponsor del centravanti dell'Atalanta, con il quale il bianconero condivide la nazionalità colombiana e l'agente, Alessandro Lucci.

    Per il post Morata, sondaggi col giocatore. L'eventuale approdo di Muriel, evidentemente, è legato al futuro di Alvaro Morata: a oggi il riscatto dall'Atlético Madrid è lontano, lo spagnolo piace a Barcellona e Arsenal. Al momento, si legge, la Juve non avrebbe avuto contatti diretti con la Dea, ma sondaggi con il procuratore di Muriel sì.

    Contratto 2023 con opzione, la valutazione. Ma quanto costa Muriel? L'ex Udinese è legato al club orobico da un contratto fino al 2023, con opzione per il rinnovo annuale. L'Atalanta lo valuta 15-20 milioni di euro: la Juve vorrebbe spendere meno, o trovare una formula più malleabile rispetto al titolo definitivo, ma i rapporti fra le due società sono ottimi.

     
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    La Juventus per sostituire l’argentino guarda in casa Atalanta e punta Luis Muriel, valutato 15-20 milioni. Una cifra troppo alta per i bianconeri che però cercano una formula diversa per portare il colombiano a Torino. Sempre in attacco la Juventus punta Giacomo Raspadori del Sassuolo il cui futuro è però legato alla permanenza o meno di Kean e Morata. A centrocampo invece piace Kouadio Koné del Borussia Monchengladbach, il cui contratto è in scadenza nel 2025. Il Milan non ha intenzione di perdere Rafael Leao, grande protagonista dello Scudetto, con cui presto si discuterà del rinnovo con ritocco dell’ingaggio. Sulle tracce del portoghese c’è però il Real Madrid che non sembra spaventato dalla clausola da 150 miloni. Per rinforzare gli esterni d’attacco il club rossonero guarda in Premier League: Jesse Lingard in scadenza di contratto col Manchester United e il sogno Riyhad Mahrez del City.

     
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    Un altro colpo dal Borussia Monchengladbach per la Juventus dopo Dennis Zakaria? L'Equipe ritorna su un nome che la Vecchia Signora valutava già a gennaio: si tratta di Kouadio Koné, centrocampista ventunenne del Borussia Monchengladbach, il cui contratto è in scadenza nel 2025. Non solo la Juve, anche Manchester United, Atletico Madrid e Leicester sono interessate. Il giocatore, si legge, sta riflettendo sul suo futuro.

     
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    Parigi centro d’Europa e del mondo in questa giornata con la finale di Champions League in programma questa sera allo Stade de France fra Liverpool e Real Madrid raccoglierà tutte le attenzioni degli appassionati di calcio e non solo. Capitale transalpina che è anche il luogo da cui la carriera di Adrien Rabiot ha preso il volo facendogli guadagnare tutto il credito che l’ha portato a firmare un contratto quadriennale da sette milioni di euro a stagione con la Juventus. Tanti bassi e pochi alti nel suo triennio bianconero con tre allenatori diversi e una quarta stagione sulla quale c’è più di qualche incognita.

    Dall’equivoco con Allegri alla presenza costante.
    Fine luglio, conferenza stampa di presentazione della seconda era alla Juventus targata Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese si esprimeva così sul centrocampista francese: “Rabiot è un giocatore che ha qualità importanti. L’anno scorso se non sbaglio ha fatto 3 gol da centrocampista: per le qualità che ha lui son pochi, deve farne di più. Deve avere l’ambizione di farne dieci in campionato”. La stagione ha però raccontato tutt’altro con 45 presenze all’attivo e il merito di essere maniacale nella fase del recupero fisico fra una partita e l’altra tanto da essere il terzo giocatore più utilizzato della stagione (il secondo di movimento dopo De Ligt). Di reti però quest’anno non ce n’è stata traccia a differenza dei primi due anni in bianconero, uno con Sarri e cinque con Pirlo. Non a caso, a febbraio, lo stesso Allegri ha fatto retromarcia dopo aver visto da vicino le reali caratteristiche dell’ex PSG: “Mi aspettavo potesse segnare dieci gol, ma è un giocatore diverso e anche lui sapendolo è più sereno. I giocatori vanno valutati per quello che sanno fare, non per quello che non sanno fare”.

    Un solo anno di contratto (pesante) e le valutazioni delle parti.
    È importante partire da un presupposto: alla Juventus gli incedibili sono pochissimi, si contano sulle dita di una mano e sicuramente Adrien Rabiot non è tra questi. Vuoi per un ingaggio fuori dalla norma per il suo rendimento, vuoi per un tris di anni dove, raramente, ha messo in mostra prestazioni realmente convincenti. Così, con un solo anno di contratto che vincola ancora il legame fra le parti, le valutazioni sul futuro sono cominciate. Da un lato la Juventus che si libererebbe volentieri di uno stipendio così ingombrante, seppur l’apprezzamento di Allegri per il calciatore sia totale, dall’altro il transalpino non disdegnerebbe un trasferimento in Premier League e neanche un ritorno a Parigi dove tutta la sua carriera ha avuto il via.
    A una condizione, che l’ingaggio non cambi: altrimenti se ne parlerà quando il contratto con Madama sarà scaduto.

     
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    Due certezze – Bernardeschi e Chiellini non faranno parte del progetto bianconero nella prossima stagione – e un sogno che presto potrebbe trasformarsi in realtà: il ritorno di Paul Pogba, in scadenza con il Manchester United. La Juventus è pronta ad uno sforzo economico importante per convincere il francese che ha dato più di un segnale di apertura e sul tavolo ha presentato una proposta da 8.5 milioni di euro netti a stagione.
    Il Psg, che nelle settimane scorse aveva offerto una cifra più alta, al momento è in standby e la Juve spera di ottenere presto il semaforo verde per il ritorno a “casa” del francese.

    Bianconeri che lavorano anche al rinnovo di De Ligt: si tratta per un prolungamento biennale, fino al 2026, o per una sola stagione con la novità principale rappresentata dalla volontà di abbassare la clausola valida per il mercato internazionale dai 120 milioni attuali a meno di 100 milioni, sugli 80 circa. Un punto fondamentale nella partita del rinnovo dell’olandese. Juventus che apprezza molto Perisic (nessuna offerta presentata al momento) ma che prosegue i contatti per provare a regalare ad Allegri Angel Di Maria, in uscita a zero dal Paris Saint-Germain. Se per Kean e Pellegrini si proverà a trovare una soluzione sul mercato, non è ancora chiusa la partita Morata: la Juve non riscatterà lo spagnolo per 35 milioni, ma è probabile che venga fatto un nuovo tentativo a cifre/condizioni diverse, molto però dipenderà dal prezzo del cartellino che farà l’Atletico Madrid

     
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    Non solo Angel Di Maria, la Juventus è vicina anche al ritorno di Paul Pogba. Come si legge sulle pagine di Tuttosport il Polpo ha già dato l'ok ad uno stipendio ridotto rispetto al faraonico ingaggio che percepiva al Manchester United. I contatti con Pavel Nedved, grande regista dell'operazione, proseguono.

    Incognita Zidane
    In casa Juventus c'è grande fiducia, ma i dirigenti bianconeri non danno nulla per scontato. E sarà cosi fino a quando non sarà definito il futuro di Zinedine Zidane. Se l'ex Real dovesse accettare la corte del PSG, farebbe di tutto per portare a Parigi il centrocampista francese. E per il Polpo sarebbe forte la tentazione di essere allenato dal suo idolo.

     
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    Con il difficile riscatto di Alvaro Morata, in casa Juventus gli uomini mercato sono già alla ricerca di una punta che possa far rifiatare Dusan Vlahovic o affiancarlo all'occorrenza. Come si legge sulle colonne di Tuttosport, il primo nome è un vecchio pallino bianconero, Arkadiusz Milik. Il polacco, oggi al Marsiglia, era stato seguito a lungo quando vestiva la maglia del Napoli. Il polacco a giugno sarà riscattato dall’Olympique Marsiglia, ma in caso di offerta da parte di un top club potrebbe anche partire.

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    In casa Juventus, come detto, stanno cercando profili alla Morata, giocatori duttili, magari in prezzo di saldo. I nomi sono quelli di Luis Muriel dell’Atalanta e Anthony Martial del Manchester United, di rientro dal prestito al Siviglia e già trattato dalla Juventus a gennaio prima della virata su Vlahovic.

     
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    Da Pogba e Di Maria a Morata e De Ligt: le strategie Juventus


    Due certezze – Bernardeschi e Chiellini non faranno parte del progetto bianconero nella prossima stagione – e un sogno che presto potrebbe trasformarsi in realtà: il ritorno di Paul Pogba, in scadenza con il Manchester United. La Juventus è pronta ad uno sforzo economico importante per convincere il francese che ha dato più di un segnale di apertura e sul tavolo ha presentato una proposta da 8.5 milioni di euro netti a stagione. Il Psg, che nelle settimane scorse aveva offerto una cifra più alta, al momento è in standby e la Juve spera di ottenere presto il semaforo verde per il ritorno a “casa” del francese. Bianconeri che lavorano anche al rinnovo di De Ligt: si tratta per un prolungamento biennale, fino al 2026, o per una sola stagione con la novità principale rappresentata dalla volontà di abbassare la clausola valida per il mercato internazionale dai 120 milioni attuali a meno di 100 milioni, sugli 80 circa. Un punto fondamentale nella partita del rinnovo dell’olandese. Juventus che apprezza molto Perisic (nessuna offerta presentata al momento) ma che prosegue i contatti per provare a regalare ad Allegri Angel Di Maria, in uscita a zero dal Paris Saint-Germain. Se per Kean e Pellegrini si proverà a trovare una soluzione sul mercato, non è ancora chiusa la partita Morata: la Juve non riscatterà lo spagnolo per 35 milioni, ma è probabile che venga fatto un nuovo tentativo a cifre/condizioni diverse, molto però dipenderà dal prezzo del cartellino che farà l’Atletico Madrid.

     
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