Foggia in B!!!

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    Da quando eravamo bambini, i nostri nonni ci raccontavano spesso favole, spesso a lieto fine. A Foggia, i nonni raccontavano di creature mitologiche come Nocera, come Patino, come Marchionneschi, gente in grado di difendere la città più o meno come Batman fa con Gotham City. A Foggia ci avevano sempre raccontato di una squadra gloriosa che “tremare il mondo faceva” e che non doveva inchinarsi davanti a nessuno. Nemmeno davanti al Real Madrid. A Foggia ci hanno sempre detto che la seconda lettera dell’alfabeto, quella lettera “B” vale molto di più di un semplice campionato vinto.

    Domenica, sempre a Foggia, un gruppo di ragazzi volenterosi e caparbi ha mandato a dormire una città intera con la più dolce delle filastrocche. Quel “tanto già lo so che l’anno prossimo gioco di sabato” che tanto, troppo, tempo è rimasto strozzato tra le corde vocali del popolo foggiano. Dopo 19 lunghissimi anni, il Foggia Calcio è tornato in Serie B. Il Foggia torna “nel calcio che conta” lasciandosi alle spalle anni di sofferenza e di delusioni. Anni di fallimenti, di gol all’ultimo secondo, di contestazioni e di paure. Un signore di Mulazzano, tale Giovanni Stroppa, ha saputo prendere per mano una piazza difficile, testarda e ambiziosa come quella foggiana e trascinarla fino alla vittoria di un campionato che lascia in eredità alla Capitanata la possibilità di giocare nel campionato cadetto, che mancava dal 1998.

    Difficile dire chi ha più meriti perché questa è la vittoria di tutti e non è pura retorica. Tutti hanno la loro porzione di trionfo. Dai sacrifici della dirigenza, alle scelte di Di Bari e Colucci, passando per la profetica calma di Stroppa fino ai diciannove gol di Mazzeo, gli infiniti cross di Rubin, le eleganti chiusure di Coletti e Martinelli, la sicurezza di Vacca e la “foggianità” di Cristian, il capitano, Agnelli. Senza dimenticare il popolo foggiano che si è mostrato più maturo, o forse, scottato dall’ennesima scottante delusione e che ha saputo accompagnare la squadra fino alla trionfare marcia di Fondi.

    Da Fondi a Fondi, nel giro di 19 partite Foggia e il Foggia Calcio hanno saputo ribaltare una situazione che sembrava critica e pronta a sfociare nell’ennesimo anno da dimenticare. 2-3 in casa e in rimonta con la formazione laziale. Le due curve dopo aver sostenuto la squadra fino al fischio finale, danno il via alla contestazione. Qui, probabilmente, Stroppa ha saputo tirar fuori il meglio da sé e dai suoi giocatori. Subito dopo quella maledetta - o benedetta - partita, il mister lombardo si presentò ai microfoni della sala stampa dello Zac dicendo: “I tifosi siano vicini alla squadra. Insieme possiamo fare di tutto. Se saremo uniti il Foggia vincerà il campionato”. Nostradamus.

    In quel palo di Melfi, si nasconde quel briciolo di Dea bendata che per una volta ha sorriso ai colori rossoneri. Merito di Pio e Amedeo e della loro “scalata” in onore del Dio Shiva? Probabilmente no, però è divertente già solo pensarlo. Da gennaio in poi, un richiamo di preparazione coi fiocchi e il mercato invernale, hanno consegnato ai tifosi un Foggia formato “Europa”. Solo una sconfitta, contro il Taranto, un pari nell’ultima con il Fondi e 14 vittorie, di cui dieci consecutive. Record della storia del club. Battute in serie Matera, Juve Stabia e Lecce che erano le tre contendenti al titolo. 81 punti, 67 gol fatti e 27 subiti. Miglior attacco e miglior difesa. Numeri da sBallo.

    Abbiamo provato, quindi, a dare i voti alla stagione del Foggia.

    Ecco il nostro PAGELLONE:

    Alejandro SANCHEZ, voto 6: l’ex canterano del Barcellona è stato poco impiegato da mister Stroppa se non in Coppa Italia Lega Pro e durante le quattro giornate di squalifica rifilate a Guarna nel parapiglia post-Akragas. COMPRIMARIO

    Enrico GUARNA, voto 7: Sulle partite di Messina e di Francavilla c’è il suo autografo. Qualche uscita a vuoto, come contro la Vibonese, ma una discreta sicurezza data al reparto soprattutto grazie alle sue giocate palla al piede e alla sua reattività. PRESENTE

    Giuseppe FIGLIOMENI, voto 6,5: Arrivato a gennaio ha fatto il suo esordio da titolare solo nella partita di Catanzaro grazie alla squalifica di Martinelli. Con due così davanti era difficile prendere il posto ma gli addetti ai lavori lo etichettano come uno degli elementi importanti dello spogliatoio. Nei festeggiamenti è sicuramente idolo indiscusso. ESPERTO

    De Almeida ANGELO, voto 6,5: Parte benissimo. Nella prima uscita è subito assist per Padovan, con il Taranto un suo tiro-cross spalanca la strada ai rossoneri. Poi prestazioni in calo, l’autogol contro la Reggina, il fallo da rigore contro la Casertana e infine l’infortunio con il Melfi che lo ha tenuto fuori per quasi tutto il campionato. PART-TIME

    Alan EMPEREUR, voto 6,5: Per lui vale più o meno lo stesso discorso di Angelo. Arrivato dalla Salernitana come uno dei difensori più pagati della Lega, sforna prestazioni degne di tale valutazione. Giganteggia assieme a Martinelli per le prime sei gare, che guarda caso coincidono con le sei vittorie consecutive del Foggia. A gennaio arriva addirittura il Granada per lui ma il Foggia rispedisce qualunque offerta al mittente. Poi qualche rosso di troppo, un po’ troppa irruenza e una serie di infortuni che lo hanno obbligato a terminare la stagione in anticipo. SFORTUNATO

    Luca MARTINELLI, voto 8: Fortemente voluto da De Zerbi parte alla grande in coppia con Coletti, poi però cala fino alla sua partita peggiore: l’andata con il Fondi. Due errori da matita blu, poca grinta e ancor meno concentrazione. Stroppa insiste su di lui e i frutti si vedono. Sforna un girone di ritorno spaventoso tanto che la difesa del Foggia, grazie anche al suo fido amico Coletti, diventa un bunker. Crescita tecnica, tattica e di personalità. BALUARDO

    Matteo RUBIN, voto 8,5: Semplicemente di altra categoria. Uno degli ultimi colpi del mercato estivo ma sicuramente uno dei giocatori più importanti in questa scalata del Foggia. Tanta corsa e tanta qualità. Più di un gran gol come contro Monopoli e Vibonese. La fascia sinistra dello Zac è “property of Matteo Rubin”. DETERMINANTE

    Tommaso COLETTI, voto 8,5: Per lui una stagione in un continuo crescendo. Il gol, e la partita, con il Lecce sono l’emblema della sua crescita. Forse azzarderemo dicendo che lui è il “Bonucci” del Foggia Calcio ma per storia e movenze lo ricorda. Ex centrocampista/mediano, inventato centrale da De Zerbi e consacratosi con Stroppa è stato uno dei punti fermi dei Satanelli 2016-2017. ARES

    Giuseppe LOIACONO, voto 9: Parte sempre in sordina e pare sempre “condannato” a un ruolo secondario. Peppe però non ci sta e ogni anno lotta, suda e vince. Da 5 anni a Foggia è ormai un foggiano DOC e in campo si vede. Complice l’infortunio di Angelo, si è preso la fascia destra e non l’ha più mollata. Segna contro la Reggina quello che può considerarsi il gol della promozione ma il suo gran merito è quello di essere l’ “equilibratore” di questo Foggia. Spesso scalato in una difesa a 3, ha saputo dare il meglio di se da terzino destro. Una delle più belle sorprese della stagione. FEDELE

    Alberto GERBO, voto 7,5: Terzino, mezz’ala, esterno di centrocampo, d’attacco. Alberto c’è. Il numero di gol è un po’ più esiguo del solito e in linea di massima si potrebbe dire che Sicurella e Agazzi compensano. Che sia il 1’ o il 90’ è il classico motorino che tutte le squadre vorrebbero. L’ex Latina merita la possibilità di giocare in B con questa maglia. 50 SPECIAL

    Giuseppe SICURELLA, voto 7,5: Nel momento più difficile del Foggia è stato un po’ il “Salvatore della Patria” con i suoi gol. Il classe ’94 di Mazara del Vallo era arrivato ad avere una media di quasi un gol ogni ora. Certo, il minutaggio è basso ma a maggior ragione questo dato esalta ancora di più le capacità di un ragazzo che, tornato alla base dopo una stagione in prestito, ha saputo sempre farsi trovare pronto. REATTIVO

    Davide AGAZZI, voto 8: Partito in sordina, è stato bravo a convincere Stroppa sul campo. La sua personale svolta è stata, probabilmente, la partita di Coppa Italia Lega Pro contro l’Andria. 120’ in campo a dettare i tempi di una squadra orfana dei titolarissimi. Da quel momento, un po’ alla volta il centrocampista di proprietà dell’Atalanta si è inserito fino a prendersi la maglia da titolare fisso, o quasi. Il suo apice è il gol al Matera. ORA ET LABORA

    Antonio VACCA, voto 8: Fino a inizio novembre era stato il solito Vacca. Geometra ed esteta della gestione del centrocampo foggiano. Poi, complici magari le sirene della Serie A, il suo rendimento è iniziato a scendere fino alla dura contestazione del post-Fondi. A gennaio la promessa d’amore a Foggia e al Foggia e da qui la ripresa. Tolta la parentesi di Taranto, il suo è un girone di ritorno perfetto. I palloni persi sono nulli o quasi mentre le giocate smarcanti per i compagni sono molteplici. Spada e fioretto. Piuma o “fero”, citando Verdone. Così tanta qualità e quantità in un giocatore è difficile trovarla. VOLANTE

    Francesco DELI, voto 8,5: Non è un caso che Torino, Chievo e Lazio abbiano messo gli occhi su di lui. Ha dei numeri superiori per la categoria. A Foggia, città fantasiosa e ricca di passione, vuoi per assonanza cromatica, qualcuno lo ha paragonato a Kakà. Noi diciamo che forse (forse eh!) questo paragone è un tantino azzardato però vedere i suoi strappi è un piacere oltre che una goduria per i tifosi dello Zaccheria. In soli sei mesi ha saputo prendersi tutto quanto fosse possibile. Obbligo (morale) di riscatto per lui. La Paganese ringrazia. FUNAMBOLO

    Cristian AGNELLI, voto 8,5: Che sia chiaro, è un voto quasi più globale che tecnico. Un risultato generoso tra una stagione da 7 e un carisma da 10. Ieri, nei festeggiamenti quasi pareva non riuscire a metabolizzare quanto fatto. Lui, foggiano DOC, sa cosa voglia significare questa vittoria. Lui che è sempre stato presente. Lui che l’anno scorso piangeva sotto la curva come tutti i foggiani. Questa è anche e soprattutto la SUA vittoria. CAPITANO

    Miguel SAINZ-MAZA, voto 6,5: Una stagione da pupillo di Stroppa. Il mister ex Pescara lo ha rigenerato e riportato a livelli accettabili. Il suo più grande problema è l’incostanza. Poca gente ha la sua tecnica di base nonostante a volte pare quasi estraniarsi dalla partita. Apprezzabile il suo spirito di sacrificio quando gli è stato chiesto di aiutare la squadra. Meritata la gioia per il gol che di fatto da il via alla festa di un’intera provincia. ALTERNATO

    Matteo DI PIAZZA, voto 7,5: Arrivato in pompa magna ha fatto impazzire lo Zac con la sua doppietta all’esordio. Poi un po’ di difficoltà a trovare la via del gol. Spesso partite fatte di tanta corsa e molti errori tecnici. Va sottolineato, a sua difesa, come abbia giocato in un ruolo non suo. Inoltre, sei punti portano la sua firma. Akragas e Catanzaro, due partite che sembravano maledette, sono due match che portano l’autografo di Matteo. Due gol, due gol di testa. Da attaccante vero, che ha già tatuato Foggia sulla sua pelle. AFFAMATO

    Cosimo CHIRICO’, voto 7: Stimolato anche dalle maggiori responsabilità rispetto all’anno precedente, parte fortissimo con il gol in Coppa contro il Pontedera, il gol con il Siracusa e le sue numerose serpentine. Solito problema: l’essere troppo solitario. Nella parte centrale della stagione, fatta eccezione per le partite di coppa, si eclissa per poi tornare carico come non mai per il rush finale. Tra Monopoli e Lecce, confezione due super prestazioni fino a riprendersi la maglia da titolare complice gli acciacchi di Sarno. OSTINATO

    Vincenzo SARNO, voto 7,5: Ha mantenuto, fin quando la pubalgia glielo ha permesso, un intero reparto da solo. Il “falso 9” del Foggia prima del ritorno di Mazzeo ha saputo trasformare in oro quanto possibile. Francavilla e Catanzaro (in casa, tra la nebbia) sono le tappe che portano il suo nome. Decisivo, as always. IMPORTANTE

    Fabio MAZZEO, voto 9: “Il Foggia ha bisogno di una punta” si diceva. Nulla di più sbagliato. Dopo Perugia e Benevento, Don Mazzeo riesce in un'altra impresa: riportare il Foggia in Serie B. 19 reti, l’ultimo ieri contro il Fondi. Non è un caso che il Foggia abbia perso il maggior numero di punti in sua assenza. Da gennaio in poi, infatti, le statistiche parlano per il numero 19 rossonero. Benedetto sia quel giorno che Di Bari convinse il suo entourage a firmare per i Satanelli. MATTATORE

    Giovanni STROPPA, voto 10: Spesso voi lettori ci avete chiesto “cosa deve fare Stroppa per prendere 10?”. Ecco, detto fatto. Fare meglio di così è francamente impossibile. Accolto in maniera quasi ostile e isterica dalla piazza, ha saputo trasmettere la sua cultura del lavoro e del rispetto. Ha messo in fila tutti. Giocatori, tifosi e giornalisti. Importante anche il suo “cambio” di personalità dopo la sconfitta con il Fondi, da uno Stroppa accondiscendente si è visto uno Stroppa più cattivo e i frutti sono visibili. Importante il ruolo della preparazione atletica invernale che ha consegnato al popolo foggiano una squadra in grado di fare una sola cosa: Vincere. Grazie Giovanni, Foggia ti sarà sempre grata. GIOVANNI STROPPA ALE’

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    Axis ma per lo stadio come state messi? Si dovranno fare dei lavori?
     
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    CITAZIONE (TimeTravel_0™ @ 28/4/2017, 11:52) 
    Axis ma per lo stadio come state messi? Si dovranno fare dei lavori?

    La capienza attuale è di 18 mila posti

    Con alcuni lavori da fare in Curva Nord si dovrebbe arrivare ad una capienza di 22 mila posti che non sarebbe male...la società si è già attivata a riguardo
     
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    AMEDEO GRIECO: "STIAMO LAVORANDO A UN FILM SULLA PROMOZIONE DEL FOGGIA"

    Domenica scorsa il Foggia Calcio guidato da Giovanni Stroppa ha compiuto l’impresa. Dopo 19 lunghi anni vissuti nelle serie minori, dalla Serie D alla C1, ha finalmente conquistato la promozione in Serie B. Una città in festa ha accolto la squadra di ritorno da Fondi dove un pareggio è bastato per ottenere la matematica certezza che la prossima stagione si giocherà di sabato. A vivere e raccontare la festa, come sempre, c’erano anche Pio e Amedeo. Il duo di comici foggiani che ogni volta che possono rendono omaggio alla loro terra e declamano infinito amore per la propria squadra. Abbiamo sentito Amedeo che ci ha parlato del progetto che hanno in cantiere per celebrare questa storica promozione.

    A Fondi s’è scritto un pezzo di storia rossonera.
    Nessuno l’ha vissuta come noi. Siamo stati a Fondi, negli spogliatoi. L’unica telecamera che è entrata negli spogliatoi è stata la nostra perché stiamo lavorando ad un progetto importante che forse diventerà un film che racconterà questa promozione. Il calcio non è solo sport in Italia e soprattutto a Foggia. In questa promozione noi vediamo una rivalsa sociale, non è solo pallone.

    Perché parli di rivalsa sociale?
    Perché Foggia, come tanti centri del Meridione, è piena di problemi, piccoli e grandi. Non possiamo vantarci quasi più di nulla. Avere qualcosa di cui vantarsi, avere una squadra che va a giocare in palcoscenici importanti come Bari, Salerno, Perugia, Ascoli e tante altre piazze di Serie B è come dire “Ci siamo anche noi, siamo tornati”.

    Raccontami com’è stato il rientro a Foggia.
    Noi siamo tornati con i ragazzi in pullman da Fondi. Arrivati a Foggia abbiamo fatto il cambio con il pullman scoperto. Ci avevano detto che ci sarebbe stato il delirio ma mai ad immaginare una cosa del genere. Ci arrivavano in continuazione foto della festa, della piazza, della gente. I ragazzi si passavano le foto erano increduli.

    I calciatori come l’hanno vissuta?
    Tra di loro ce ne sono molti che hanno vissuto promozioni importanti in serie B come Sarno e Chiricò però tutti dicevano che un affetto del genere non l’avevano mai visto.

    È prevista una festa a Foggia la prossima settimana?
    Sono sincero, se c’è non lo voglio sapere perché per lavoro sono fuori, siamo a Los Angeles, e non potrei esserci. Ci perderemo parte della festa, magari più ordinata perché per quella spontanea, in piazza era impossibile mantenere una scaletta. Ci sarà una festa ordinata per celebrare i protagonisti di questa stagione. Ma la festa di pancia c’è già stata, quella di domenica scorsa.

    Foggia ha già vissuto promozioni importanti, perché quella di domenica era diversa?
    Io da adulto ho vissuto la promozione dalla C2 alla C1 con Pasquale Marino e poi la vittoria dei Mondiali. La festa di domenica scorsa però era un’altra cosa. Non solo perché c’era più gente, non c’era nemmeno lo spazio per circolare con le auto. Quello che c’era in più era la voglia di esserci, di partecipare ad un rito di comunità. C’era la voglia di poterlo raccontare. Questa squadra ha dato una lezione a tutti noi.

    Che lezione ci ha dato?
    La storia di questa stagione ci deve insegnare tanto. Io parlo alla comunità. Siamo partiti con un pregiudizio negativo generale. Dopo l’addio di Roberto (De Zerbi) e l’arrivo di Giovanni (Stroppa) partivamo sconfitti, l’allenatore e il DS sono stati bersagliati dalle critiche. Era difficilissimo lavorare in quel contesto. Loro si sono fatti scudo l’uno con l’altro. Quello che si è creato in quello spogliatoio è qualcosa di ineguagliabile, c’è un’alchimia incredibile che non si può raccontare. Nonostante tutte le critiche i ragazzi hanno saputo concentrarsi e rispondere con i fatti. Ecco questo è l’insegnamento più grande.

    Che progetto avete in mente per celebrare questa promozione?
    È ancora tutto in fase di definizione. La puntata di Emigratis si è conclusa con una profezia. Quando noi andammo nel tempio di Shiva il 4 novembre chiedemmo la grazia, la promozione del Foggia in Serie B. Gli ultimi 3 minuti saranno un tributo alla nostra squadra e al risultato raggiunto. Ci sarà una clip in cui si vedrà Foggia dall’alto con la piazza piena di gente. Mentre stavamo registrando ci siamo accorti che questa è una stagione che va raccontata e che va oltre la clip di tre minuti. Perché non creare un prodotto che riesca a tirare fuori le emozioni e le sensazioni dei protagonisti e di una città intera. Abbiamo in mente un progetto importante che diventerà un film e che oltrepasserà i confini della nostra città. Ma questo è un piano in divenire.

    Insomma volete creare un “immaginario”.
    Assolutamente. Quello che facciamo è rendere “simpatici” i personaggi antipatici che incontriamo nella nostra città. Noi mettiamo in scena il peggio facendolo sembrare simpatico. Certo non tocca noi migliorare le sorti di una comunità perché facciamo un altro mestiere. Però in questo film svestiremo i panni dei personaggi di Emigratis ma cercheremo di raccontare, con gli occhi di due ragazzi che appartengono a questa città, quanto non amore e affetto c’è. E quanto valga la pena dire di essere foggiani.

    Lasciamoci con un’indiscrezione, l’anno prossimo torna Iemmello?
    (Ride) Lui è uno che soffre la distanza. È ancora molto legato a Foggia e alla squadra. Se dovesse restare la gran parte di questo gruppo, come mi auguro e come credo che succederà, un pensierino ce lo farà. Ne sono sicuro.



    Fonte: iogiocopulito.it
     
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    La trionfale stagione del Foggia è stata costellata e influenzata da aneddoti, tasselli, episodi positivi e negativi che comunque ne hanno decretato un finale eccezionale. Noi abbiamo cercato di trovarne uno per ogni lettera dell'alfabeto, riassumendo l'intera stagione dalla A alla Z.

    A come... ALAN EMPEREUR - L'acquisto più costoso della stagione rossonera. A inizio campionato giocava da leader indiscusso della difesa, nonostante i suoi 22 anni. Poi si è perso. Prestazioni e atteggiamenti che ne hanno incrinato a gennaio il rapporto con Stroppa. Successivamente, per via anche degli infortuni, non ha mai messo piede in campo. Infortuni che però hanno consentito a Coletti e Martinelli di metter su una coppia difensiva quasi imperforabile.

    B come... B! - Fino a qualche settimana fa era severamente vietato nominarla. La consonante che nel palmarès delle stagioni rossonere mancava da 19 anni. La consonante incubo, a tratti irraggiungibile. La consonante nascosta nei sogni più belli dei tifosi, esplosi domenica. Un'annata caratterizzata da una lettera innominabile.

    C come... CATANZARO E CASERTA - Due trasferte consecutive, nel periodo clou della stagione, dove il Foggia ha marchiato a fuoco la promozione in Serie B. Due vittorie di carattere, frutto dell'ormai solidità del gruppo di Stroppa.

    D come... DE VENA - Lui forse non lo sa, ma è entrato di prepotenza nella storia presente e futura del Foggia. Il suo rigore finito sul palo nel modesto "Arturo Valerio" di Melfi in un freddo pomeriggio di inizio dicembre, ha segnato l'inizio del trionfo.

    E come... ENTUSIASMO E POSITIVITA' - Il divertente e originale video con cui la squadra ha voluto augurare Buon Natale ai suoi tifosi, doveva essere già un segnale. Un segnale di una compattezza ritrovata, di una serenità di spogliatoio che andava ricomponendosi. Lo slogan era un messaggio subliminale, la svolta era già in atto da qualche settimana.

    F come... FONDI - Una squadra ripescata dalla Serie D, una cittadina tranquilla dell'Agro Pontino. Agli occhi di tutti, Fondi non può sembrare altro che tutto ciò. Invece per il Foggia rappresenta tutt'altro. Nella gara di andata allo Zaccheria, la sconfitta in casa contro gli uomini di Pochesci ha segnato il punto più basso della stagione rossonera da cui poi è il gruppo si è ricompattato. Il ritorno è stata tappa della promozione aritmetica. Dal Fondi a Fondi: tu chiamale se vuoi... Coincidenze.

    G come... GENNAIO - A dicembre l'inizio, l'avvio, il cambio di marcia. Ma la curva più pericolosa di una stagione è rappresentata dal mese di gennaio. Molti campionati sono andati in fumo in questo mese, e il Foggia ne sa qualcosa. Quest'anno però la curva è stata affrontata al meglio. Nonostante qualche screzio di troppo nello spogliatoio, nonostante qualche nuovo ingresso tra i titolari, la squadra ne è uscita rinforzata e più matura.

    H come... HOTEL GARDEN - Norcia, 24 agosto 2016. Dopo il ritiro sfortunato di Rivisondoli e un ferragosto a dir poco tormentato, i rossoneri cercano rifugio e tranquillità per far lavorare Stroppa nella serena località umbra. Ma la sorte decide di voltargli le spalle. Alle 3.36 un fortissimo terremoto scuote il centro Italia. I giocatori del Foggia sono scioccati, costretti a passare la notte all'esterno della struttura. Sembrava una stagione maledetta fin dall'inizio, e invece...

    I come... INSTAGRAM - E' stata una stagione molto social. Instagram è entrato ufficialmente ormai tra le fonti primarie di notizie. Infortuni, addii, video, tutto arrivava prima dai profili e dalle story dei calciatori.

    L-M come... LUCARELLI-MILINKOVIC - A fine gennaio, il Foggia aveva già messo a segno colpi importanti. Mancava la ciliegina sulla torta, individuata in Manuel Milinkovic, esterno d'attacco del Messina classe '94 perfetto per le idee tattiche di Stroppa. Il giocatore vuole Foggia, Lucarelli minaccia le dimissioni in caso di cessione. Tira e molla andato avanti per tre giorni, fino a quando i peloritani in cambio chiedono Sarno facendo esplodere Sannella e soci, tornati a Foggia a mani vuote. E probabilmente, è stato meglio così...

    N come... NOI VINCEREMO IL CAMPIONATO - Conferenza stampa pre Melfi-Foggia. E' un altro Stroppa quello che si presenta faccia a faccia con la stampa: più determinato, più agguerrito, più deciso. Sbatte i pugni sul tavolo ed esclama a gran voce: "Noi vinceremo il campionato". L'intera sala stampa è scettica. Il resto è noto a tutti... Chapeau.

    O come... OCCASIONALI - I tanto bersagliati "occasionali", che magari non seguono sempre da vicino le sorti dei rossoneri. Ma sono anche coloro che permettono allo Zaccheria di raggiungere quota 17.000 spettatori, cifra assurda per la Lega Pro. Quindi, onore anche a loro.

    P come... PRESUNZIONE - Quella con cui il Foggia scese in campo a Reggio Calabria e in casa contro Casertana e Fondi, scatenando l'ira dei tifosi. Tant'è che anche il telecronista reggino lo sottolineò durante la partita. Atteggiamento completamente sparito nel girone di ritorno, salvo una breve apparizione a Taranto.

    Q come... QUATTORDICI AGOSTO - Sicuramente il ferragosto più brutto vissuto dai tifosi foggiani. L'annuncio dell'esonero di De Zerbi arrivato in una serena e calda domenica, giusto per far andare di traverso il panino appena azzannato sotto l'ombrellone. Una scelta azzardata della società rossonera, la piazza è incredula. Come sopra, il resto è noto a tutti.

    R come... RIGORI - "Maledetti rigori. Non è bastata la scorsa stagione a condannarci. Anche quest'anno, anche con uno specialista come Mazzeo". Questo pensavano i tifosi fino a pochi mesi fa. Ma nemmeno la maledizione dal dischetto ha retto. Il Foggia ha sconfitto tutto e tutti.

    S come... SONO NEL POSTO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO - 27 agosto 2016. Stroppa si presenta così. E la piazza, ovviamente, è scettica. Il profeta bassaiolo di Mulazzano però, ha colpito ancora.

    T come... TIFO IN TRASFERTA - E' inutile negarlo: vedere il tifo organizzato seguire la squadra in trasferta è sempre un bel colpo d'occhio. Ed è bello capirne anche l'importanza di quel supporto. Sarà un caso che la promozione in B è arrivata al primo dopo tanti anni di settore ospiti vuoto nelle trasferte?

    U come... UNDICI - I risultati utili consecutivi finora messi a segno da un gruppo ormai imbattibile. E sarebbero potute essere vittorie, se il Fondi non avesse pareggiato in rimonta. "Ma chi se ne importa!", per dirla alla Stroppa.

    V come... VERTICALIZZAZIONI - Tanto conclamate dall'arrivo di Stroppa, ma quasi mai viste fino a febbraio. L'innesto di Deli nel centrocampo rossonero ha fatto sì che si potessero mettere in pratica. E sono servite parecchio.

    Z come... ZITO - Un giocatore che ha praticamente creato un putiferio. Ma non per colpa sua. Una trattativa saltata e risultata essere la fatidica goccia che ha fatto traboccare il vaso tra De Zerbi e Di Bari. La punta dell'iceberg che ha spinto la società ad optare per l'esonero.

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    UFFICIALE: il Foggia passa interamente ai Sannella
    La Sannella Holding2, interamente di proprietà della famiglia Sannella e già proprietaria del 50% delle quote del Foggia Calcio, comunica che nella giornata di oggi ha rilevato il restante 50% delle quote del Foggia Calcio Srl possedute dalla Curci Holding Srl. Nel ringraziare la famiglia Curci per l’impegno profuso nel Foggia Calcio in questi due anni e, a testimonianza del grande rapporto esistente tra le famiglie Sannella e Curci, si comunica che Massimo Curci assumerà la carica di Vice Presidente onorario dellla società rossonera mentre Nicola Curci assumerà la carica di Consigliere onorario.

    Fonte: Foggia Calcio
     
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    La notizia della cessione del 50% delle quote societarie del Foggia da parte dei fratelli Curci ai fratelli Sannella, ha scosso un po' l'ambiente rossonero. I tifosi si interrogano sul perché di questa scelta, soprattutto perché arrivata a titolo gratuito. Le prime risposte le ha date Massimo Curci, da pochi minuti ufficialmente vicepresidente onorario della società e non più socio, che ai colleghi de L'Immediato, ha spiegato i perché di questa scelta: "Sono entrato nel Foggia quando era nella m… prendendo il 50%. Forse se non fosse stato per me nemmeno partiva il campionato. Ora mi rendo conto che non possono esserci due famiglie a capo di una squadra di calcio. È giusto che siano loro, imprenditori, a portare avanti la società. Io sarò sempre a disposizione del Foggia, non ho niente contro nessuno e non ho litigato con nessuno. Ho fatto il mio dovere fino in fondo. Abbiamo vinto un campionato serenamente, io voglio solo il bene del Foggia. Questa separazione deriva solo da alcune vedute diverse. Adesso sono stanco e stressato, perché il calcio è uno stress. Credo però che tutti debbano almeno dirmi grazie per quanto fatto".

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    Foggia, Stroppa indica i rinforzi: il primo nome è Ganz

    Manca ancora una giornata al termine del campionato di Lega Pro, ma in casa Foggia è già tempo di calciomercato nonostante ci sia ancora una Supercoppa da disputare (e vincere). I tifosi sognano nomi altisonanti, Stroppa ha già incontrato Colucci e Di Bari presentando una lista di rinforzi che secondo lui servirebbero per disputare un ottimo campionato di Serie B. In cima alla lista c'è un attaccante, un bomber giovane ma che ha in curriculum già svariati gol tra Lega Pro e Serie B: parliamo di Simone Ganz.

    Classe '93 figlio di Maurizio ex bomber di Inter, Milan e Atalanta, è cresciuto nelle giovanili del Milan fino ad arrivare nella Primavera, dove ha trovato proprio Giovanni Stroppa alla guida, colui il quale gli ha permesso di mostrare a livello nazionale le sue qualità (50 gol in tre stagioni). Dopo il Milan, prestiti a Lumezzane, Barletta e Como, ed è proprio in riva al lago che inizia a segnare a raffica tra i professionisti: 15 gol nel primo anno in Lega Pro, tra cui 4 decisivi nei play-off che consentiranno ai lombardi di approdare in Serie B. In cadetteria lo score aumenta, con 16 reti in 35 partite nonostante la disastrosa stagione della squadra. Il ragazzo attira le attenzioni della Juventus che se ne assicura le prestazioni, prima di girarlo in prestito quest'anno al Verona. Il primo gol in gialloblu lo mette a segno proprio contro il Foggia in Coppa Italia ad agosto, non riuscendo poi a trovare molto spazio in campionato, causa un Pazzini inamovibile al centro dell'attacco. A giugno rientrerà a Torino: Di Bari ebbe già contatti con i bianconeri per portarlo a Foggia nel gennaio 2016, ma la trattativa non andò in porto. L'asse Torino-Foggia poi è proseguita con l'arrivo di Padovan in rossonero ad agosto. Inoltre l'agente del calciatore è Davide Lippi, uno che Di Bari conosce bene visto che tra i suoi assistiti c'è un certo Pietro Iemmello. Gli ingredienti per avviare la trattativa pare ci siano tutti.

    Stroppa ha chiesto espressamente il ragazzo come centravanti su cui puntare: chissà se il duo Di Bari-Colucci riuscirà ad esaudire la prima, grande richiesta del mister rossonero.

    Foggia.iamcalcio.it
     
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