A.c. Padova 1910

2015-16

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    Vlaovic torna e si emoziona: “Padova è stata qualcosa di unico. E quel coro…”
    Dimitri Canello 24 agosto 2015

    Era uno dei più attesi e Goran Vlaovic, tornato a Padova dopo gli anni d’oro della Serie A, non ha tradito le aspettative dei tifosi accorsi alla Guizza per salutarlo: “Ho tantissimi bei ricordi – ha detto il centravanti croato – ci sono stati alcuni mesi difficili, ma grazie a Dio poi è tornato il sole. Mi sono trovato qui con l’appoggio di tanta gente, questa è stata la cosa migliore. Uno dei ricordi più belli è il gol di Firenze su assist di Kreek. Certo, ho tanti ricordi bellissimi con la Nazionale croata, ma a Padova è stato qualcosa di speciale. E poi quel coro…. (Goran, Goran Vlaovic!!! Ndr) Ogni tanto racconto ai miei figli di quei tempi, sono stati irripetibili. C’è stata tanta fortuna da parte mia e sono felicissimo di essere tornato qui. Oggi c’è questo grande appuntamento, è bello ritrovare tanti amici”

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    (Mattino di Padova) Mancava solo la pioggerellina che puntuale è arrivata qualche minuto prima delle 17. Per il resto gli ingredienti di 20 anni fa c’erano tutti: tifosi, giocatori e quell’alone di leggenda che li accompagna dallo spareggio per restare in serie A vinto a Firenze il 10 giugno 1995 contro il Genoa. A dir la verità qualcuno dei protagonisti mancava, come Lalas e il tecnico Sandreani, ma lo spirito di gruppo a distanza di due decenni è rimasto immutato, come ha dimostrato la grande rimpatriata del Padova 1994/95, organizzata dalla tribuna Fattori e andata in scena ieri sui campi del Gozzano alla Guizza. Una stagione che è rimasta nel cuore dei giocatori, visto che sono arrivati da tutta Italia e anche dall’estero, come i più attesi, l’olandese Michel Kreek e il croato Goran Vlaovic. I due si sono presi gli applausi maggiori, soprattutto il centravanti, che a Padova pubblicamente non era più tornato e forse anche per questo aveva lo stesso aspetto del ragazzino spaesato di inizio anni ’90.
    In questo caso ha giocato un ruolo decisivo l’emozione del ritorno: «Sì sono emozionato perché i due anni vissuti a Padova resteranno indimenticabili», ha spiegato il croato. «Lo spareggio di Firenze è il ricordo più bello della carriera, assieme a quelli con la Nazionale». Vlaovic è stato il più bersagliato dalla richieste di foto e autografi dei quasi 400 tifosi presenti, ha sorriso a tutti, abbracciato il vecchio massaggiatore Rino Baron e ringraziato il rapper padovano Bomber Citro che l’ha citato in un suo brano. Vlaovic ha dimostrato che anche il tocco di palla è rimasto quello di una volta, vista la tripletta di pregevole fattura che ha indirizzato la gara disputata dalle vecchie glorie contro una selezione di tifosi. 5-2 il risultato finale con gli altri gol realizzati da Pippo Maniero e Galderisi, che ha inseguito a lungo la rete, tra le prese in giro dei compagni.
    Nel primo tempo il Padova è sceso in campo con Bonaiuti, Pellizzaro, Rosa, Franceschetti, Gabrieli, Kreek, Longhi, Coppola, Perrone, Vlaovic e Galderisi. Nella ripresa sono entrati anche Putelli, Ottoni e Maniero, mentre è rimasto a guardare l’infortunato Nunziata. Con le vecchie glorie hanno giocato anche Giuseppe Bergamin, Edoardo Bonetto e mister Parlato. Battute e prese in giro non sono mancate, soprattutto da uno scatenato Bonaiuti, che dalla porta ha guidato i compagni: «Oliate le scarpe a Coppola, togliete la gigantografia di Nanu». Il portiere era anche tra i più commossi: «Tornare in questa città mi ha fatto venire i brividi e battere forte il cuore, abbiamo compiuto un’impresa rimasta nella storia», spiega prima di ricordare un aneddoto sullo spareggio. «Che dissi a Galante dopo il rigore sbagliato? Che in settimana aveva parlato troppo». Ricordi vivi anche per Kreek, autore del penalty decisivo: «Spesso faccio rivedere i filmati ai miei figli, che quasi si spaventano dalle urla di gioia di Gildo Fattori. In pochi volevano calciare i rigori, il mister me lo chiese e andò bene. Padova è nel mio cuore».


    Pagina ufficiale della Tribuna Fattori di Padova

    CON ORGOGLIO VI COMUNICHIAMO CHE IERI SERA TRAMITE L'ASTA DELLE MAGLIE SONO STATI RACCOLTI E DONATI ALL'ASSOCIAZIONE "UNITI PER CRESCERE" EURO 2176......GRAZIE A TUTTI!!!!!!
    Vi ricordiamo che nei bar e nelle casse della festa troverete i gratta e vinci per continuare a contribuire tutta la settimana



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    Gironi, Parlato: "Dovremo darci da fare, ma non partiamo dietro a nessuno"
    26.08.2015 10:54 di Redazione Padova Sport
    Fonte: "Il Mattino"
    Gironi, Parlato: "Dovremo darci da fare, ma non partiamo dietro a nessuno"
    Ecco il commento di Carmine Parlato, dopo la pubblicazione dei gironi: «Al novanta per cento è uscito il girone che mi aspettavo - spiega l’allenatore biancoscudato - Con la variante delle due emiliane e l’eliminazione della Torres: evitare Sassari è un bene da un punto di vista prettamente logistico della trasferta. Ci sono grandi città, compresa la nostra, grandi blasoni l’uno contro l’altro. Noi competeremo contro tutto e tutti, ma siamo consapevoli del fatto che nel nostro girone ci sono davvero tante formazioni che sulla carta si presentano come squadre da battere, società che hanno investito molto, compresa la Reggiana che l’anno scorso ha lottato fino ai playoff. Avere una rosa importante fa sì che fin dall’inizio abbiamo tante soluzioni: non partiamo indietro a nessuno, ma ricordiamoci che questo è il nostro primo anno in Lega Pro, e dovremo darci da fare. Siamo neopromossi, ma non saremo una matricola: chi incontrerà il Padova dovrà temerlo».
     
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    subito reggio alla prima il finale à di fuoco

    PADOVA, IL GIRONE D'ANDATA COMPLETO:
    1. Giornata, 6 settembre: Reggiana-Padova.
    2. Giornata, 13 settembre: Padova-Pro Piacenza.
    3. Giornata, 20 settembre: Padova-Lumezzane.
    4. Giornata, 27 settembre: FeralpiSalò-Padova.
    5. Giornata, 4 ottobre: Padova-Sudtirol.
    6. Giornata, 11 ottobre: Cittadella-Padova.
    7. Giornata, 18 ottobre: Renate-Padova
    8. Giornata, 25 ottobre: Padova-Mantova.
    9. Giornata, 1 novembre: Pavia-Padova.
    10. Giornata, 8 novembre: Padova-Pordenone.
    11. Giornata, 15 novembre: Cremonese-Padova.
    12. Giornata, 22 novembre: Padova-Cuneo
    13. Giornata, 29 novembre: X-Padova.
    14. Giornata, 6 dicembre: Padova-AlbinoLeffe
    15. Giornata, 13 dicembre: Giana Erminio-Padova
    16. Giornata, 20 dicembre: Padova-Bassano Virtus
    17. Giornata, 10 gennaio: Alessandria-Padova.
     
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    Nuovo Appiani, lo stadio prende forma: montati parapetto in vetro e seggiolini
    09.09.2015 16:34 di Redazione Padova Sport

    Procedono spediti i lavori di ammodernamento dello stadio Silvio Appiani, finanziati come noto da Birra Antoniana. Sono stati montati in questi giorni il parapetto in vetro che separa tribuna e campo e i seggiolini bicolore. Presto toccherà all'installazione dei pannelli con le foto celebrative scelte dai tifosi tramite il maxi-sondaggio dei mesi scorsi. Le foto sulla nostra pagina facebook e su Birra Antonian





     
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    Caso-Amirante, Edel: “Bonetto-Bergamin, dal ‘ci eravamo tanto uniti’ al ‘ci stiamo tanto… sopportando'”
    Gabriele Fusar Poli 2 novembre 2015

    (Red. – Vi proponiamo l’editoriale – dal titolo “Quando la serenità pesa, eccome!” – scritto da Stefano Edel in cui il giornalista del “Mattino di Padova” parla anche del rischio di una clamorosa rottura tra Bergamin e Bonetto come di un'”ipotesi da non scartare”).

    Ci risiamo. Le due facce della medaglia del calcio di casa nostra ci mostrano un’immagine lucente da un lato ed è quella del Cittadella, ed un’altra torbida ed ingrigita, quella del Padova. […] Serenità, appunto. Una condizione emotiva che in questo momento non appartiene al Padova, inteso in senso lato. Deludente, purtroppo, la prestazione degli uomini di Parlato al cospetto di un gran bel Pavia, non a caso issatosi al secondo posto, ma appesantita dall’incredibile errore di inserire fra i panchinari, quindi ipoteticamente disponibile per entrare in campo in qualsiasi momento, un giocatore – Amirante – che di fatto lì c’entrava come i cavoli a merenda, non essendo stato ufficializzato come effettivo per il campionato. Premesso che chi fa sbaglia, e solo chi non fa non commette errori, l’aspetto spiacevole delle ore successive alla serata da incubo vissuta allo stadio lombardo è che si è scatenata una caccia al colpevole che non sappiamo sinceramente dove porterà i dirigenti biancoscudati. Il rischio di una clamorosa “rottura” fra i due soci storici del nuovo corso, Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto, è un’ipotesi da non scartare. Dal “ci eravamo tanto uniti” del luglio 2014, quando insieme si lanciarono in un’avventura suggestiva ma anche tanto impegnativa, all’attuale “ci stiamo tanto… sopportando” il passaggio è stato sorprendentemente veloce. Appena (ri)approdato al professionismo, da cui era stato estromesso grazie alla fallimentare gestione Penocchio-Cestaro, il Padova vede materializzarsi fantasmi che ritenevamo dissolti definitivamente, primo fra tutti quello di sovrapposizioni di ruoli e di interferenze interne fra i vari soggetti coinvolti nella vita del club che da sempre è considerato uno dei mali peggiori del calcio. Servono trasparenza e chiarezza, una professionalità adeguata alla categoria in cui si è approdati ed una cura maggiore dei particolari: si paghi pure il necessario pedaggio all’adattamento alla nuova realtà calcistica, ma si evitino cadute di stile, e di immagine, così pacchiane. Sembra davvero che capitino solo a Padova certe cose. Per il bene di tutti, sarà il caso di riflettere e ponderare bene il futuro. Non c’è bisogno di altri guai, dopo tutti quelli del lontano e recente passato.

    Caso-Amirante, Malagoli: “Struttura tecnica da rimodellare, serve un intervento deciso”
    Gabriele Fusar Poli 2 novembre 2015

    (Red. – Vi proponiamo anche l’editoriale di Claudio Malagoli, dal titolo “Una struttura tecnica da rimodellare”, in cui il giornalista del Gazzettino parla della necessità di un “intervento deciso da parte della società”, con rimodellamento di “ruoli, mansioni e competenze”)

    Una sconfitta senza attenuanti sul campo, una figuraccia a livello di immagine fuori. A Pavia, proprio nel giorno di Halloween, il Padova ha vissuto la propria notte degli orrori. Il 2-0 finale sta stretto alla squadra di casa, superiore ai biancoscudati quasi in ogni fase della partita. Assolutamente impreparata la truppa di Parlato nel contrastare la partenza sprint dei pavesi, con ingenuità imbarazzanti nella fase difensiva. Ma anche dopo il doppio svantaggio la musica non è migliorata. Impalpabile il centrocampo sia nella costruzione della manovra e sia nell’azione di copertura. Quasi nullo il tasso di pericolosità della squadra sul piano offensivo, se si eccettuano un paio di accelerazioni di Petrilli e una rasoiata di Mazzocco. Sempre alle corde la retroguardia di fronte alle scorribande di Cesarini e Ferretti. Ma il peggio si è consumato con il clamoroso errore al momento del cambio tra Petrilli e Amirante, con il Padova che ha chiuso desolatamente la partita in inferiorità numerica. E non basta l’assunzione di responsabilità a fine gara da parte di De Poli per disinnescare questa brutta pagina che mina la credibilità dell’intera struttura tecnica biancoscudata. Non sappiamo se qualcuno ne pagherà direttamente le conseguenze, ma di sicuro serve un intervento deciso da parte della società per evitare altri corti circuiti così fragorosi. Vanno rimodellati ruoli, mansioni e competenze, sradicando tutto ciò che è causa di contrasti, difetti di comunicazioni e veleni.

    Caso-Amirante, Bonetto: “Qualcuno ha sbagliato, e io ho le idee chiare. Questo è il primo tempo, vedremo il secondo…”
    Gabriele Fusar Poli 2 novembre 2015

    Il giorno dopo la sconfitta a Pavia l’attenzione generale, più che sul verdetto del campo, è inevitabilmente concentrata su quel cambio “abortito” a metà ripresa di Amirante che, non essendo ancora stato inserito nella lista dei 24 giocatori depositata in Lega (c’è ancora un posto libero) sabato non poteva giocare. Oltre alla brutta figura, conseguenza di quell’errore è stata la chiusura della gara in dieci. Perché allora quel cambio? Chi doveva evitarlo prima che l’attaccante entrasse in campo? Oltre che sui perché, resta l’incognita su quello che succederà nelle prossime ore in cui i soci biancoscudati si ritroveranno per valutare la situazione e prendere eventuali provvedimenti, non necessariamente con identità di vedute su tale fronte. Proprio per la delicatezza del momento, il direttore sportivo Fabrizio De Poli, che nell’immediato dopo gara si è preso ogni responsabilità dell’accaduto, preferisce non andare oltre: «Non ho null’altro da dire e rimango alle parole di sabato sera».

    Dalle indiscrezioni che trapelano, il più determinato a chiedere le dimissioni del diesse (che ha due anni di contratto) sarebbe l’amministratore delegato Roberto Bonetto. «Qualcuno ha sbagliato – dichiara – qualcuno si è preso delle responsabilità e questo è il primo tempo. Vedremo il secondo. Domani (oggi, ndr) ci troveremo per fare delle considerazioni. Io ho le idee chiare, ma non sono il proprietario del Padova e non ho ancora condiviso con gli altri soci il mio pensiero, a parte uno sfogo personale fine gara». «Queste cose – aggiunge – tra i professionisti non devono succedere. Sono rimasto allucinato e al di là del risultato, che in undici si poteva riagguantare dato che il Pavia era in calo, scoccia dal mio ruolo avere fatto fare una brutta figura alla città e ai tifosi per cui è giusto che ci diano dei dilettanti». Così sulla vicenda: «Amirante non era in lista per tenere aperta una finestra qualora non avesse recuperato, ma l’accordo preso anche con il ragazzo era che un minuto dopo l’ok dei medici sarebbe stato inserito. La scorsa settimana, per restare al capezzale di mia madre (scomparsa giovedì, ndr) sono stato poco in sede, ma pensavo, vedendolo in panchina, che la cosa fosse stata risolta». Non c’è stato allora un problema di comunicazione interno? «Sì, qualcuno non ha comunicato, ma non so perché. Le porte degli uffici sono sempre aperte e tutti si parlano con il sorriso».

    A livello disciplinare, il regolamento di Lega Pro parla di una sanzione di 30.000 euro “nel caso in cui una società utilizzi un giocatore non inserito nella lista depositata in Lega in una partita di campionato e tale violazione avvenga nel girone di andata”. Tutto dipende quindi dall’interpretazione che verrà data al concetto di “utilizzo”. Amirante, che nei giorni scorsi al Gazzettino aveva dichiarato che sperava di tornare a disposizione nella prossima gara con il Pordenone, è entrato in campo, ha percorso non più di tre metri e poi è tornato fuori, il tutto nell’arco di cinque secondi e a gioco fermo. Tali elementi, da un lato sono sufficienti per ritenere che il cambio sia stato effettuato, e infatti l’arbitro non ha poi permesso il rientro di Petrilli o l’ingresso di un compagno, ma al tempo stesso non è da escludere completamente l’ipotesi che il Padova, già danneggiato dal fatto di dovere chiudere in dieci, eviti la sanzione dal momento che la presenza in campo di Amirante è stata solo formale. «In questo momento – liquida il discorso l’ad Bonetto – pur trattandosi di una sanzione alta non è il mio pensiero più importante. Non ho ancora approfondito con i legali il discorso, anche se la nostra buona fede nell’episodio è chiara e lampante».

    (Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)

    Caso-Amirante: concluso summit Bergamin-Bonetto, domani assemblea dei soci. L’a.d.: “E’ il momento di dare una scossa al Padova”
    Andrea Pistore 2 novembre 2015

    CASO AMIRANTE, ore 13.10: Si è appena concluso alla Sunglass di Piazzola un summit tra il presidente Giuseppe Bergamin e l’amministratore delegato Roberto Bonetto dopo il caso Amirante, scoppiato durante Pavia- Padova di sabato sera, con il giocatore che per una dimenticanza, non era stato inserito nella lista dei 24 che potevano scendere in campo. Domani pomeriggio all’Euganeo è prevista l’assemblea dei soci che potrebbe prendere alcune decisioni clamorose.
    Roberto Bonetto ha rilasciato una breve dichiarazione: “Abbiamo fatto questa chiacchierata per parlare di quanto accaduto, domani alle 15 in sede ci sarà l’assemblea dei soci che è stata convocata e in questa occasione verrà presa una posizione ufficiale su quanto accaduto. Io ribadisco di avere le idee chiare sul da farsi, per me è arrivato il momento di dare una scossa al Calcio Padova”.
    Aggiornamento ore 12.30 – Già in corso alla Sunglass il summit tra il presidente Giuseppe Bergamin e l’amministratore delegato Roberto Bonetto.
    Aggiornamento ore 12.15 – Mattinata di lavoro in sede al Calcio Padova, dove si programma la settimana come in un normale lunedì. Presenti in via Nereo Rocco il direttore sportivo Fabrizio De Poli, il segretario Fabio Pagliani e da metà mattinata anche il consigliere Marco Bergamin.
     
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    respinte le dimissioni di De Poli e Pagliani: ds e segretario restano al loro posto. Le dichiarazioni di Bonetto e De Poli
    Gabriele Fusar Poli 3 novembre 2015

    Fumata bianca. Dopo sei ore di assemblea dei soci si è giunti ad una conclusione positiva: Fabrizio De Poli e Roberto Bonetto rimangono rispettivamente il direttore sportivo e l’amministratore delegato del Calcio Padova, con quest’ultimo che ha respinto le dimissioni presentate in mattinata dal ds e dal segretario Fabio Pagliani.

    Roberto Bonetto: “Mettiamo la parola fine a quanto accaduto sabato a Pavia. Si può essere o meno concordi col mio sfogo, ma sono fatto così e poi forse serviva perché pretendiamo di più da questa squadra. Fabrizio De Poli e Fabio Pagliani questa mattina hanno rassegnato le dimissioni, mi hanno sorpreso soprattutto quelle del segretario e mi sono trovato a riflettere sulla faccenda. Io ed i soci non abbiamo però accettato le sue dimissioni, perché lo conosco da tempo e conosco la sua professionalità nonostante ci siano state ogni tanto delle incomprensioni. La mia decisione è dunque quella di tenere Fabrizio De Poli, le sue dimissioni sono quindi respinte. Se le ha presentate vuol dire che ha capito che qualcosa non è andata per il verso giusto, ma lui si è dimostrato uomo con la U maiuscola, e per il bene del Calcio Padova ho respinto le sue dimissioni. Forse i tifosi volevano questa polemica, ed era meglio evitare tutto ciò ma abbiamo trovato una linea comune ed è ciò che più conta ora. C’erano delle cose tra chiarire tra me e Fabrizio De Poli e sono state chiarite, coi soci abbiamo parlato ed ora siamo a posto. Problemi con Bergamin? No, andiamo d’amore e d’accordo, se dicono che siamo in contrasto è una cazzata. I problemi erano tra me e De Poli, non con altri. Abbiamo parlato di altro i queste sei ore? Ovviamente sì, la squadra ha dei problemi in questo periodo e dunque abbiamo colto l’occasione per fare una serie di considerazioni a riguardo ed anche sul settore giovanile. Le dimissioni di Pagliani? Sono state respinte anche quelle, mi hanno toccato molto. Credo che sia ora di ricompattare l’ambiente, credo sia stata seminata troppa zizzania e che siano creati troppi casi. L’unico caso che c’era era tra me e Fabrizio De Poli, ed è stato risolto. Il bilancio? È di 5.257.000 euro”

    Fabrizio De Poli: “Io ho fatto quello che andava fatto, e ho parlato a lungo con i soci. Abbiamo compattato una compagine di lavoratori e di uomini che vogliono solo ed unicamente il bene del Calcio Padova. Penso ci voglia anche l’intelligenza di capire cosa e dove si è sbagliato. Questa è una società importante, composta da gente che ama il calcio e che vuole il bene del Calcio Padova. Ci vuole umiltà e forza di capire dove si è sbagliato e cosa fare per correggere. Stasera ho riavuto la stima della società ma soprattutto ho ritrovato quell’unita d’intenti fondamentale in una società così importante. Io sono il direttore sportivo del Padova, ed io ho avallato ogni scelta tecnica e quindi personalmente mi prendo ogni responsabilità. Parlato rischia la panchina? Se parli di domenica no, io mi auspico che rimanga con noi per un anno e mezzo fino al termine del contratto, tanto che a suo tempo io avevo consigliato alla società di rinnovargli il contratto. Per me l’esonero di un allenatore è una sconfitta, e quindi io lo difenderò sempre. Oggi abbiamo chiarito ulteriormente determinate cose, ed è sempre meglio parlare dei problemi per risolverli”.
     
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    esonerati Carmine Parlato ed il preparatore atletico Alan Marin: il comunicato ufficiale
    Gabriele Fusar Poli 29 novembre 2015

    Tre righe per due esoneri. La notizia era nell’aria, l’ufficiosità è arrivata alle ore 18.30, l’ufficialità un quarto d’ora più tardi: lo stato maggiore del Calcio Padova ha sollevato dai rispettivi incarichi l’allenatore Carmine Parlato ed il preparatore atletico Alan Marin. Questo il comunicato ufficiale della società biancoscudata, inviato alle ore 18.47:

    “Il Calcio Padova comunica che in data odierna la Società ha sollevato dal loro incarico il responsabile tecnico della prima squadra Carmine Parlato e il prepararore atletico Alan Marin. Il Calcio Padova ringrazia mister Parlato e il prof. Marin per la passione e la professionalità messe a disposizione dei colori biancoscudati in questo anno e mezzo e augura loro le migliori fortune sportive per le stagioni a venire”.

    non c’è identità di vedute su Galderisi: in ballo anche Pillon, Lerda e Carboni, la situazione
    Dimitri Canello 29 novembre 2015

    Giuseppe Galderisi è un candidato fortissimo alla panchina del Padova. Ma non c’è identità di vedute in società sul nome del successore di Carmine Parlato e, nonostante quello di Galderisi sia un nome che piace moltissimo al presidente Giuseppe Bergamin e anche a Roberto Bonetto, la scelta è stata di fatto delegata in toto a Fabrizio De Poli. Che ha due nomi in corso di valutazione in queste ore: si tratta di Guido Carboni e di Franco Lerda, che si affiancano a quello di Giuseppe Pillon. Carboni, quando giocava nel Giorgione, era stato allenato da Rino Lavezzini, Pillon è stimato da De Poli così come Lerda. Paiono da escludere Ezio Glerean e Fabio Brini e non ci sono state conferme neppure su Dino Pagliari. Carte rimescolate, dunque. E questo spiega il fatto che Rino Lavezzini dirigerà domani il primo allenamento settimanale.

    De Poli: “Incontrerò qualche allenatore, ma la fretta può essere cattiva consigliera…”
    Gabriele Fusar Poli 30 novembre 2015

    Queste le dichiarazioni rilasciate da Fabrizio De Poli prima dell’allenamento:

    “L’esonero? Sono state decisioni globali, decise da tutte, abbiamo fatto un’analisi generale. Io ai giocatori ho detto che per me è sempre una grande sconfitta, al di là di perdere una persona amica che stimavo. Abbiamo vissuto tante giornate felici e gratificanti, però il calcio ha una legge che può essere applicata a tutti e si va avanti così. Ai giocatori ho detto quello che si dice in questi casi, ovvero che mi è dispiaciuto, ma sia io che loro abbiamo un obbligo di migliorare quello che possiamo perché adesso mancano gli alibi. Sto valutando i papabili nuovi allenatori, può essere che arrivi entro sabato ma anche prima. Il profilo? Una persona che dia garanzie per iniziare un percorso e dare equilibrio. Non c’entra l’età. Ora forse davvero serve la scossa, vediamo se ha avuto senso o no. Io mi auguro di si. Le percentuali di colpe? Non le faccio mai, ma ci sono tante congetture che vanno analizzate, poi le colpe vanno spapplate tra tutte le componenti. Possibilità di continuare con Parlato? Dalla riunione che è stata fatta è emersa la volontà di esonerare, perché non è una situazione semplice. Io devo sempre difendere tutti quelli che lavorano con me, altrimenti cosa ci sto a fare qua. Le colpe? Sono mancate certe cose, qualcosa che non va sicuramente c’è, il momento è quello che abbiamo vissuto a luglio. In mano lo spogliatoio? Ognuno fa il suo lavoro e cerca i cavilli, non penso sia questa la causa. Mi assumo io le responsabilità, ma i giocatori alla fine li ho scelti io. L’ipotesi Lavezzini? È un traghettatore. Il fatto serio e concreto è che non ci sono segreti. Io mi incontro con qualche allenatore e poi dirò alla società quello che ritengo il più idoneo. Io penso che la fretta possa essere cattiva consigliera. Il preparatore atletico? Dipenderà dall’allenatore che arriverà. Abbiamo esonerato anche lui perché fa parte dello staff di Parlato e quindi era giusto così. Lavezzini e Zancope’? Una società deve avere anche elementi che per tanti anni debba avere elementi di continuità. Ci possono essere dei cardini anche nello staff”.

    Lavezzini: “Se i giocatori volevano bene a Parlato dovevano dare qualcosa di più!”
    Gabriele Fusar Poli 30 novembre 2015

    Rino Lavezzini si concede ai cronisti prima dell’allenamento odierno. Queste le sue dichiarazioni:

    “Sono molto in difficoltà perché con Carmine c’era un rapporto di stima ed amicizia. Ho un contratto e lo devo rispettare, sarò il traghettatore di questa squadra ma spero per poco perché mi pesa questa posizione. Di solito abbiamo colpe noi allenatori ma mi aspettavo qualcosa di più dai miei giocatori. Sapevano che la panchina era in pericolo e sabato giocavamo contro una delle squadre meno dotate del girone, ma non abbiamo fatto nulla per vincere e se volevano bene all’allenatore qualcosa di più dovevano dare. Chi arriverà dovrà dare una scossa importante perché serve. Io parlo in maniera diretta e franca, ma bisogna farlo. Penso che le percentuali di esonero siano da dividere in parti uguali! Allenare in maniera definitiva? Magari mi è stato anche chiesto ma io ho anche avuto un piccolo problema fisico un mese fa e non me la sento per molti motivi. I tifosi? A loro dico solo di stare vicini a questa società perché è importante e ha un progetto! Il campionato magari è compromesso ma possiamo ancora vivere delle belle giornate. Io oggi sono ancora al fianco di Carmine Parlato… Un consiglio per il nuovo allenatore? Deve arrivare uno che faccia giocare la nostra squadra, che è molto tecnica, ma i giocatori devono metterci quell’impegno che non sempre hanno messo. Sabato hanno giocato contro? No, ma dovevano dare di più”.[/IMG]

    Panchina Padova, in lizza anche Carboni: i dettagli
    Dimitri Canello 30 novembre 2015

    Passano le ore ed emergono sempre maggiori dettagli sulla rosa di candidati alla panchina de Padova. Dopo Galderisi e Pillon, ecco arrivare le prime conferme a Padovagoal anche su Guido Carboni, un passato ricco di esperienze anche in B alla guida dell’Empoli, al Frosinone e al Benevento. Carboni, fratello di Amedeo ex terzino della Roma, è uno dei maggiori candidati e uno dei favoriti di Fabrizio De Poli, con cui condivide un’esperienza a Castelfranco con il Giorgione. Carboni era attaccante, De Poli consulente di mercato. Ora i primi contati, ma su Carboni c’è anche un’altra squadra che si è mossa proprio in queste ore (il Siena). Dunque, Galderisi, Pillon e Carboni sono sicuramente in corsa, su Lerda e Brini stiamo verificando dopo le prime smentite.

    Parlato: “Esonero che accetto ma che non condivido! E ognuno di noi ha delle responsabilità…”
    Gabriele Fusar Poli 30 novembre 2015

    Carmine Parlato è stato esonerato ieri dalla panchina del Padova. Per parlare del suo esonero la redazione di Tuttomercatoweb.com lo ha contattato in esclusiva:

    “E’ il primo che ricevo nella mia carriera. Sono sempre stato dell’idea che prima o poi sarebbe toccato anche a me. La prendo con filosofia, cercherò di capire perché siamo arrivati a questo punto. Ora sto cercando di capire dove ho sbagliato perché voglio correggere i miei errori”.

    Quali sono stati i suoi errori?
    “Sono passate solo 24 ore è un po’ presto per capirli. Mi dispiace molto perché conosco la società dal momento in cui è nata. E’ stata una decisione che ho accettato senza però condividerla”.

    Pensa di aver avuto poco tempo per mettersi in gioco?
    “Li ho ringraziati e non gli ho detto altro. Credo che ognuno di noi abbia delle responsabilità. Si sa che chi paga è sempre il mister e dopo tanti anni devo accettare questo esonero”.

     
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    ufficiale: il nuovo allenatore è “Bepi” Pillon. Il comunicato della società biancoscudata
    Gabriele Fusar Poli 2 dicembre 2015

    Il Calcio Padova informa che la Società biancoscudata ha affidato la guida tecnica della prima squadra a Giuseppe Pillon. Il tecnico trevigiano sarà coadiuvato dal preparatore atletico Giacomo Tafuro. La conferenza stampa di presentazione di mister Pillon si terrà domani alle 12 nella sala stampa dello stadio Euganeo.

    (Fonte: Calcio Padova)

    De Poli: “Ho scelto Pillon e su Moriero ecco com’è andata”
    Dimitri Canello 2 dicembre 2015

    Fabrizio De Poli commenta gli eventi delle ultime ore che hanno portato alla scelta di Giuseppe Pillon come nuovo allenatore e fornisce la propria versione dei fatti: “Non ci sono misteri – spiega il direttore sportivo del Padova a Padovagoal.it – ho scelto personalmente Bepi Pillon dopo aver valutato i profili di diversi allenatori. Fra questi non ho incontrato faccia a faccia soltanto Carboni, che conosco da un sacco di tempo e per questo motivo non ritenevo necessario vederlo a quattr’occhi. Per quanto riguarda Moriero, ci siamo sentiti al telefono e mi ha fatto un’ottima impressione. Dopo la telefonata, gli ho chiesto se fosse possibile vedersi di persona e che venisse a Padova. E’ arrivato ieri sera tardi, è andato in albergo e stamattina ci siamo incontrati. Non gli avevo mai promesso che sarebbe stato l’allenatore del Padova. Si è fatto oltre mille chilometri da Lecce? A me dispiace che abitasse così lontano da Padova, ma con Moriero sono stato chiaro sin dal primo momento e, dopo l’incontro e la scelta di Pillon, che ho fatto personalmente, ho telefonato a Moriero per comunicare quello che avevamo deciso. Fra noi c’è stato un colloquio cordiale, lui ha capito e ci siamo salutati”.
     
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    Plebiscito, pronto il progetto esecutivo: lavori al via in estate, nel 2016-2017 si giocherà ancora all’Euganeo
    Dimitri Canello 3 dicembre 2015

    PADOVA Uno stadio capace di contenere circa dodicimila spettatori tutti seduti. Con attorno più o meno duemila posti auto. Inizio lavori, presumibilmente, l’estate prossima. Opera completata, in linea di massima, nel giro di un anno. Ecco il progetto del nuovo Plebiscito (nella foto grande il nuovo sistema di parcheggi e tribune, nella piccola la situazione attuale), in base allo studio di fattibilità realizzato dall’architetto esterno Massimiliano Pagnin, retribuito dal Comune con circa 22mila euro per il progetto. Forse non è un caso che da Palazzo Moroni, proprio nel giorno in cui il Calcio Padova ha ufficializzato il nome del suo nuovo allenatore (Giuseppe Bepi Pillon, già alla guida dei biancoscudati nella stagione 1997-1998), abbiano finalmente deciso di diffondere qualche particolare in più a proposito del piano di ristrutturazione dell’ex impianto del Petrarca Rugby che, nei desideri del sindaco Massimo Bitonci, dovrebbe diventare la nuova casa del club di viale Rocco. Inizialmente, l’idea era quella di partire già dal prossimo campionato. Ma, dando retta allo studio dell’architetto Pagnin, non sarà possibile prima di quello 2017-2018. Il progetto del nuovo Plebiscito, insieme a quello riguardante il restyling dello stadio Colbachini di piazzale Azzurri d’Italia all’Arcella (che sarà destinato ad ospitare il consueto meeting internazionale d’atletica leggera), verrà illustrato, in maniera ancor più dettagliata, domani pomeriggio alle 17 in municipio, nel corso della Commissione Sport appositamente convocata dal presidente Davide Meneghini (Lista Bitonci). Nelle previsioni fatte dalla giunta comunale, il recupero del vecchio impianto del rugby, per trasformarlo in una struttura idonea per il calcio professionistico, dovrebbe costare, come più volte scritto nelle scorse settimane, circa tre milioni di euro. Metà per sistemare le tribune esistenti Ovest ed Est, portandole ad una capienza di 7.715 spettatori, e per costruire le curve Nord e Sud, la prima per i tifosi ospiti (1.000 posti) e la seconda per quelli locali (3.500 posti). E l’altra metà per la costruzione di nuovi parcheggi, sia a Nord, attorno al campo da baseball, che a Sud, alle spalle del campo d’allenamento e del distributore di benzina: ma l’operazione sarà possibile soltanto attraverso l’esproprio di circa 30mila metri quadri di terreni che oggi sono privati (solo per questo, serviranno 767mila euro). Come sottolineato in avvio, i lavori dovrebbero cominciare non prima della prossima estate per una durata di poco meno di un anno. Si concluderanno qundi, nella migliore delle ipotesi, entro l’inizio del campionato 2017-2018. Ciò significa evidentemente che il Calcio Padova giocherà allo stadio Euganeo anche la prossima stagione. Restano ancora i dubbi su che cosa succederà all’impianto di corso Australia? In proposito, l’attenzione di Zed, la società che organizza concerti al vicino Gran Teatro Geox e all’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta, resta sempre molto viva. E Diego Zabeo, patron della stessa Zed, potrebbe a breve uscire allo scoperto. Chiudendo, forse, il cerchio disegnato da Palazzo Moroni.

    Fonte: Corriere del Veneto

    wpid-20151203101156-660x330

    La sesta Commissione consiliare “Politiche sportive e giovanili” presieduta dal consigliere Davide Meneghini, si riunirà venerdì 4 dicembre alle ore 17.00, nella Sala Gruppi di Palazzo Moroni per la trattazione dei seguenti argomenti:

    1) Illustrazione del progetto nuovo stadio di calcio Centro Sportivo Plebiscito

    2) Illustrazione del progetto nuovo stadio di atletica Daciano Colbachini

    3) Varie ed eventuali

    ecco Pillon: “Ho grande voglia di rivincita”. De Poli: “Scelta mia, è l’uomo giusto per noi”
    Gabriele Fusar Poli 3 dicembre 2015

    Roberto Bonetto (amministratore delegato Padova): “Cosa non ha funzionato con Parlato? E’ un grande uomo e un grande allenatore ma siamo stati risucchiati in un vortice che stava diventando sempre più pericoloso! E non era premeditato il suo esonero perché sennò avremmo avuto il nuovo allenatore il giorno dopo…”

    Giuseppe Pillon (allenatore Padova): “Sono molto felice di essere tornato qua, ci sono mille motivi per voler fare bene! Da giocatore ho fatto quattro anni stupendi a Padova, da allenatore male e quindi voglio rifarmi ed uscire insieme a tutti da questa situazione. Confermo che sarei sceso in Lega Pro solo per il Padova, è l’unica società di categoria a cui sono legato affettivamente! Sono una persona coerente con le scelte che faccio, spero di ripagare la fiducia che mi è stata data per uscire da questo periodo. Quando si ha a disposizione un giorno e mezzo di lavoro non si può incidere a livello tattico e fisico, quindi dovrò lavorare a gradi per non creare confusione. L’aspetto più importante è l’aspetto mentale, dobbiamo portare serenità e trovare le motivazioni. Credo davvero che questa squadra possa far bene, e credo fermamente che i risultati arriveranno. Il contratto? Ha durata di sei mesi e stiamo lavorando per il prossimo anno per avere un’opzione. Il modulo? Devo vedere adesso i giocatori, ma io ho una mia idea… Abbiamo giocatori importanti come Neto Pereira da valorizzare, e bisogna renderlo ancor più propositivo in fase offensiva. Poi ci sono giocatori bravi a saltare l’uomo come Petrilli, devo rendermi conto sul campo ma vanno valorizzati. Ho visto il Padova giocare col Mantova col 4-3-1-2 e non ha fatto male… Cosa chiedo alla società? Prima di chiedere devo dimostrare! Io ho girato tante squadre, e so dove ho fatto bene e dove ho fatto male: dove c’è unità d’intenti a tutti i livelli si può fare bene, e qua a Padova ho trovato persone squisite che vogliono far bene perché hanno già un importante progetto triennale. Non si può volere tutto e subito, va programmato a dovere e vedo che la società ha tutte le carte in regola per fare bene e programmare un futuro. Mi hanno chiesto di uscire da questa situazione, nient’altro. Poi più avanti ne riparleremo… Giocatori per gennaio? Prima devo rendermi conto di chi ho a disposizione, poi con Fabrizio e la società valuteremo il da farsi ma delle idee ci sono. La più grossa difficoltà per chi subentra? Bisogna conoscere benissimo tutto, ma ciò che più conta è l’aspetto tattico. Non bisogna creare ulteriore confusione nella testa dei giocatori, bisogna andare per gradi. I tifosi? So benissimo che il feeling si trova coi risultati, e quindi quello è l’obiettivo! Chiamerò Parlato? Non lo conosco di persona, e quindi non credo che lo chiamerò anche perché credo che a parti inverse mi girerebbero le palle… Raccolgo un’eredità pesante ma è sicuramente uno stimolo in più! Per convincere i tifosi non ho altri mezzi che il campo ed il lavoro… Per me essere qui è motivo di rivalsa, ho sempre lavorato tanto e lo farò anche qui”.

    Fabrizio De Poli (ds Padova): “Fa piacere che la mia scelta sia stata avallata dalla società, anche perché Bepi Pillon è un amico da anni. Arriva col preparatore atletico Giacomo Tafuro e col figlio Jacopo, che seguirà la parte di preparazione fisico-atletica e che vanno ad aggiungersi a Lavezzini e Zancopé”.

    Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “E’ un passaggio importante per questa società, per superare un momento difficile valutato con molta razionalità e responsabilità abbiamo deciso di cambiare la guida tecnica della squadra, ma quanto fatto da Carmine Parlato merita sicuramente un plauso! Dobbiamo però portare beneficio alla squadra, al pubblico ed alla città. Detto ciò, il ds De Poli ha fatto una scelta unanimemente avvallata dalla nostra società. Io ricordo Bepi Pillon quando giocava negli anni ’80, ricordo anche De Poli ma era più scarso… E me lo ricordo anche da allenatore per mezza stagione a Padova, ma l’ambiente non era dei migliori ed è andata com’è andata. Torna dopo 18 anni concio della responsabilità che si assume, e credo abbia capito dall’alto del suo buonsenso le nostre difficoltà. Darà continuità al nostro progetto, e il campo darà la risposta. Gli consegniamo l’organico che abbiamo, e credo sarà in grado di rivitalizzare anche chi non si è espresso al livello che ci aspettavamo. Auguro a lui in bocca al lupo e spero che questo connubio possa rappresentare continuità per il futuro”.
     
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    [size=7][si scalda il mercato di gennaio: per il centrocampo rispunta Botta/size]
    Dimitri Canello 9 dicembre 2015

    PADOVA – Passano i giorni e si comincia a muovere il mercato di gennaio del Padova. Il budget sarà risicato, la società non aprirà i cordoni della borsa, a meno di un exploit nelle prossime due partite che potrebbe convincere la coppia Bergamin-Bonetto a investimenti più corposi. Giuseppe Pillon ha chiesto di poter valutare la rosa nelle prossime due partite prima di dare il via libera alle cessioni ipotizzate. Sul piede di partenza ci sono sicuramente Salvatore Amirante (il ginocchio non dà garanzie, la nuova Reggina in D è disponibile ad accoglierlo e ad aspettarlo mentre il Padova non può più permettersi di attendere), Manuel Giandonato se si troverà una soluzione che vada bene a tutte le parti in causa, Alban Ramadani e Armando Anastasio. Quest’ultimo, tuttavia, è ancora oggetto di valutazione. Se fosse rimasto Carmine Parlato in panchina sicuramente sarebbe stato ceduto, Pillon ha chiesto di vederlo all’opera almeno in allenamento per qualche giorno prima di “autorizzare” l’operazione in uscita. Non si discutono le qualità tecniche del giocatore, ma le caratteristiche così spiccatamente offensive lasciano pensare che si guarderà altrove per affiancare ad Alessandro Favalli un altro esterno sinistro. Fra i nomi possibili Alberto Tentardini (Como) è in netto vantaggio su Paolo Pellicanò (Belluno). In difesa si cerca almeno un centrale (proposto Giordano Maccarone de L’Aquila), forse due se partirà Daniel Niccolini: De Poli incontrerà presto l’agente per capire la strategia possibile a gennaio. Sono stati risolti i problemi burocratici per Franco Gorzelewski, ma il Padova sta pensando di ampliare l’operazione d’accordo con il Club Huracan mandando il difensore argentino in prestito a una squadra che lo possa impiegare con continuità. Si cerca un centrocampista e il nome più caldo è quello di Stefano Botta, 39 presenze lo scorso anno nell’Entella, senza dimenticare Giovanni La Camera, in uscita da Pavia e che potrebbe interessare anche il Bassano e Michel Cruciani (Benevento). Quanto a Botta, ha aspettato a lungo una proposta dalla B, tuttavia la proposta non è arrivata e l’ex Vicenza è rimasto svincolato allenandosi con il Sestri Levante nelle ultime settimane. Adesso Botta, già cercato in estate, potrebbe essere tesserato e se ne potrebbe sapere di più a stretto giro di posta. Arriverà sicuramente un attaccante. Sul taccuino di Fabrizio De Poli c’è cerchiato in rosso il nome di Saveriano Infantino della Carrarese, società che versa in gravissime difficoltà economiche e che è stata addirittura messa in liquidazione. Se non interverranno novità importanti in direzione di un salvataggio del club toscano, Infantino (29 anni) può essere il rinforzo giusto per gennaio. Da non trascurare neppure le piste che portano a Fabio Cristofoli (Pro Piacenza) e Giuseppe Gambino (Monopoli, pista difficile). I colloqui informali sono già stati avviati, adesso bisognerà capire l’evoluzione della situazione nei prossimi giorni. Il cambio di allenatore, infine, ha spento le voci di un addio di Cristian Altinier, che Pillon vuole rigenerare.

    Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello

    Plebiscito, Tribuna Fattori: “Assolutamente favorevoli allo spostamento, vogliamo tornare ad essere il dodicesimo uomo in campo”
    Dimitri Canello 5 dicembre 2015

    Nella serata di ieri la Tribuna Fattori si è riunita in Favelas nella sede di Rubano per fare il punto della situazione sulla questione Plebiscito. Non è stato l’unico incontro, ma soltanto l’ultimo di una lunga serie fra i componenti dell’ala più calda della tifoseria biancoscudata. Siamo riusciti a interpellareplebiscito.png sull’argomento il direttivo degli ultras, che ci ha rilasciato questa intervista

    Qual è la posizione della Tribuna Fattori sul possibile trasferimento al Plebiscito del Padova?

    “Siamo assolutamente favorevoli. Da 20 anni siamo inchiodati all’Euganeo, uno stadio dispersivo e bruttissimo voluto solo dalla politica che rappresenta la negazione del tifo, con le tribune lontane dal campo, per non parlare delle curve lontane ben 45 metri dalla linea di fondocampo. Un passaggio al Plebiscito secondo noi ha soltanto aspetti positivi”

    E’ vero che c’è stato un incontro in Comune per fare il punto della situazione?

    “E’ vero. Ci siamo incontrati con i rappresentanti del Comune ed era presente anche l’Aicb. Il progetto esiste e sta andando avanti, per cui non abbiamo ragione di pensare che siano soltanto parole. Quanto alla posizione dell’Aicb invitiamo a chiedere a loro cosa ne pensano”

    Chi osteggia questa soluzione sostiene che al Plebiscito non vi siano servizi e che ci saranno grossi problemi di viabilità.

    Plebiscito“Per quanto riguarda la mancanza di servizi, vorrei che queste persone mi spiegassero quali servizi offre l’Euganeo. Al Plebiscito sarà possibile portare la famiglia al Palaghiaccio, in piscina, ci sono supermercati nella zona e pure un Mc Donald’s”.

    Secondo voi l’Euganeo offre migliori servizi?

    “All’Euganeo cosa c’è? Nulla, soltanto tanti interessi politici ed economici di chi vorrebbe metterci le mani soltanto per propria convenienza. Per quanto riguarda la viabilità, non è compito nostro risolvere i problemi che si creeranno al Plebiscito. Il Comune sta allestendo un piano e ci penseranno loro. Noi non siamo assessori, noi rappresentiamo il tifo padovano e vogliamo uno stadio in cui si possa tornare ad essere il dodicesimo uomo in campo. Evidentemente chi vuole rimanere all’Euganeo si è dimenticato cos’era l’Appiani. Intere generazioni come i nostri giovani non hanno vissuto l’Appiani e il modo in cui a ogni partita casalinga si andava allo stadio. Dobbiamo lasciare da parte l’abitudine di arrivare allo stadio all’ultimo momento, tanto più che il Plebiscito è anche servito dai mezzi pubblici. All’Appiani si arrivava molto prima e la partita veniva vissuta a 360 gradi”

    Cosa ne sarà dell’Euganeo?

    “Non ci è stato detto, né sinceramente ci interessa. Per quanto ci riguarda ne facciano quello che vogliono, per noi è stata la morte del calcio a Padova e frutto di un’amara politica: ci interessa trovare il prima possibile una soluzione alternativa. Perché il Plebiscito? Perché con la costruzione della nostra curva vicina al campo che ci è stata garantita la gente tornerà allo stadio, ci interessa molto di più la continuità e di avere 6000-7000 persone che tifino per la squadra, che non 3-4000 nel deserto dell’Euganeo, magari arrivando una tantum a 20mila come accaduto nella finale playoff contro il Novara”

    La capienza sarà di 12 mila posti. Chi è contrario sostiene che sia insufficiente per la Serie A e qualcuno persino per la Serie B

    “I dati storici dicono esattamente il contrario. Persino in serie A eravamo sotto i 15 mila spettatori di media. Questa piazza storicamente ha dimostrato di valere la Serie B o Serie C, non certo la Serie A, dove siamo stati per brevissimi periodi. Noi preferiamo il realismo a chi parla di numeri utopistici. Se poi torneremo un giorno in Serie A e noi ne saremmo ben felici, affronteremo nuovamente il problema”.

    Si dice che 3 milioni di soldi pubblici in questo momento non sia giusto spenderli

    “Ricordiamo a tutti che anche noi tifosi del Padova siamo contribuenti e tutti i soldi spesi in questi 21 anni li abbiamo visti destinati sempre a soluzioni diverse rispetto a chi segue la squadra di calcio della propria città. E che rappresenta numeri non certo trascurabili. L’Euganeo non l’ha voluto nessuno, se non la politica. E’ tempo che finalmente si faccia qualcosa anche per noi tifosi e per tornare ad essere il dodicesimo Progetto Plebiscitouomo in campo che eravamo all’Appiani”.

    L’ad del Padova Roberto Bonetto ha in mano un progetto alternativo per costruire un nuovo stadio

    “Se andrà a buon fine ne saremo felicissimi. Ma per adesso purtroppo sono soltanto parole e in ogni caso lui stesso ha dichiarato che le due cose non sono in antitesi l’una all’altra. Il Plebiscito ci servirebbe comunque. E noi siamo fermamente convinti che sia la soluzione a molti dei nostri problemi. Invitiamo tutti i tifosi a chiudere gli occhi, immaginando un Plebiscito pieno di gente, che trascina la nostra squadra sul campo.”

    [size=7][Plebiscito, Ferretti (Aicb): “Soluzione frettolosa e approssimativa, aspettiamo con fiducia il progetto di un nuovo Euganeo”/size]
    Dimitri Canello 5 dicembre 2015

    Oltre alla posizione del direttivo della Tribuna Fattori, abbiamo interpellato, a proposito del possibile trasloco allo stadio Plebiscito, anche il presidente dell’Aicb Giorgio Ferretti. Il quale ci ha espresso la sua posizione circostanziandola e motivandola: “L’AICB – spiega Ferretti – in relazione all’ipotizzato trasloco del Calcio Padova al Plebiscito – a parte le molte perplessità per le difficoltà di accesso, parcheggio e convivenza con altre discipline in quell’area – ritiene che al momento non si tratta di scegliere cosa sia meglio fra Euganeo e Plebiscito, in quanto entrambi, per ragioni diverse, sono stadi inadatti alle esigenze dei tifosi biancoscudati. A noi interessa puntare ad avere nel giro di qualche anno uno stadio “solo da calcio” con quei criteri di modernità e comfort di cui cominciano a non mancare esempi anche in Italia, con una capienza attorno ai 20/25000 posti, supportato da un progetto realistico (e quindi finanziato da privati) che si ponga nella prospettiva di un ritorno del Calcio Padova nelle serie superiori.0 In questa ottica diffidiamo e siamo contrari a soluzioni approssimative ed all’insegna della fretta che è sempre cattiva consigliera; nè possiamo accettare ipotesi precarie e ”temporanee” che poi, come insegnano mille casi nel nostro Paese, divengono definitive. Ben venga però il dibattito che si è aperto sull’argomento tenendo presente che se abbiamo “sopportato “ l’Euganeo per 20 o 21 anni, non sarà la fine del mondo se ci giochiamo ancora per una o 2 stagioni; e proponiamo piuttosto agli attori tutti di questa “partita”, di utilizzare i prossimi mesi per uno studio approfondito ed una ricerca accurata delle soluzioni tecniche e finanziarie che possano portare alla realizzazione di un nostro “stadium”, con quelle caratteristiche di capienza utili ad abbassare i prezzi dei biglietti e di comfort tali da sradicare dai loro salotti tanti pur appassionati che allo stadio preferiscono la partita in TV”

    Nuovo Plebiscito, il Pd insorge: «Studio stringato e problema Euganeo»
    Staff Padova Goal 7 dicembre 2015

    PADOVA «Credo che non sia sufficiente uno studio a dir poco stringato, peraltro zeppo di immagini tratte da Google Earth e privo di precise considerazioni in merito alle questioni più critiche come la viabilità e i parcheggi, per fare chiarezza su una vicenda che era e resta alquanto nebulosa». L’ex assessore comunale allo Sport Umberto Zampieri, oggi capogruppo del Pd in municipio, mantiene intatte le proprie perplessità dopo aver letto le prime carte ufficiali, diffuse l’altro giorno dalla maggioranza di Palazzo Moroni, riguardanti il piano di ristrutturazione dello stadio Plebiscito, elaborato dall’architetto esterno Massimiliano Pagnin, per questo retribuito con circa 22mila euro. Il progetto mira come noto ad una sorta di restyling dell’ex impianto del Petrarca Rugby che, almeno nelle intenzioni del sindaco Massimo Bitonci, dovrebbe diventare la nuova casa del Calcio Padova: verranno sistemate le tribune Ovest ed Est, saranno costruite le curve Nord e Sud e la capienza della struttura verrà portata fino a 12mila posti tutti a sedere. «Siamo proprio sicuri – domanda Zampieri – che basteranno 3 milioni di euro per fare tutto questo, compresi gli espropri per le nuove aree di sosta che da soli dovrebbero costarne quasi 800mila? Siamo proprio sicuri che i lavori, come si legge nello studio dell’architetto Pagnin, partiranno l’estate prossima e si concluderanno nel giro di un anno? E siamo proprio sicuri che il problema della viabilità sia facilmente superabile allargando via del Bigolo e creando un paio di nuovi accessi allo stadio da via del Plebiscito?». Ma l’interrogativo principale, secondo il consigliere democratico, rimane questo: «Quale sarà il futuro dell’Euganeo? Perché c’è tutta questa fretta improvvisa di spostare il Padova da un’altra parte? Davvero Zed, come si continua a sussurrare da settimane, è interessata ad assumere la gestione dell’impianto di viale Rocco? A tutte queste domande – sottolinea Zampieri – il sindaco Bitonci dovrebbe rispondere quanto prima».

    Fonte: Corriere del Veneto

    Nuovo stadio, Bonetto non si ferma: “Ho incontrato i tecnici di Palazzo Moroni. Ci rivedremo presto”
    Dimitri Canello 6 dicembre 2015

    A margine della conferenza stampa post-partita di Padova-Albinoleffe abbiamo avvicinato l’amministratore delegato del Padova Roberto Bonetto per chiedergli conto di eventuali novità sul fronte del nuovo stadio, progetto attorno a cui si sta lavorando sottotraccia: “In settimana ho avuto un incontro con i tecnici di Palazzo Moroni – spiega Bonetto a Padovagoal – abbiamo messo giù una serie di richieste e ci siamo confrontati su quelle che sono le nostre idee. Al momento non posso dire ancora nula, sarà necessario rivederci e capire se è possibile trovare un punto d’incontro. L’investitore che ho coinvolto? E’ tutto prematuro, bisogna aspettare”
     
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    Nuovo Plebiscito, gli interventi dei partecipanti al dibattito di Telenuovo. Bitonci: “Vi spiego il progetto!”
    Gabriele Fusar Poli 14 dicembre 2015

    Per chiarire ulteriormente la questione-stadio. La trasmissione “Biancoscudati Channel” su Telenuovo è stato il palcoscenico del dibattito sul futuro trasferimento dall’Euganeo al Plebiscito. Questi gli interventi integrali dei partecipanti, a partire dal sindaco di Padova Massimo Bitonci:
    Massimo Bitonci (sindaco di Padova): “L’idea è partita lo scorso anno dopo le elezioni, si pensava ad una tribunetta da realizzare all’Euganeo sopra alla pista di atletica ma sarebbe stata una soluzione-tampone, e dunque insieme alla Giunta ed ai tifosi abbiamo pensato ad una soluzione alternativa. I soci del Calcio Padova hanno subito pensato alla ristrutturazione o alla costruzione di un nuovo stadio, e quindi si è pensato alla sistemazione del Plebiscito. Ne è nato un progetto interamente finanziato, sono state dette anche molte stupidaggini a riguardo. Ci saranno 2.500 posti auto e vi saranno più entrare, e questo progetto sta avendo un grande riscontro positivo. Diventerà uno stadio adeguato per il calcio ed anche per possibili eventi internazionali di rugby. Le polemiche per i costi? Con quella cifra non si poteva far altro, ed ottemperiamo l’esigenza dei tifosi e della cittadinanza. Il Plebiscito andava comunque messo completamente a norma… Con l’adeguamento si può giocare anche in serie A chiedendo la deroga per 12.500 spettatori. Verranno messi i seggiolini nuovi ed i parapetti. L’Euganeo? Stanno arrivando delle proposte e le valuteremo, mi auspico un progetto di uno stadio all’inglese. Non lo facciamo per fare un favore alla Fattori, semplicemente abbiamo fatto delle promesse nel programma elettorale ed essendo di parola vanno mantenute: per quanto riguarda lo stadio avevamo promesso che avremmo trovato una soluzione alternativa, ed è proprio quello che stiamo studiando! Preferisco spendere tre milioni di euro per avere una struttura in più a norma che per altre cose meno utili. L’Euganeo e la Zed? A Padova si fa anche musica, i concerti della scorsa estate sono stati seguitissimi e con la costruzione di una tribunetta sulla pista d’atletica sarebbero stati limitati. Non va poi dimenticato che intorno all’Euganeo vogliamo creare una cittadella dello sport per il calcio giovanile, con quattro campi di cui uno sintetico e alcune strutture quali foresteria, club house e palestra per restituire alla città un impianto completo. Poi è un conto utilizzare tre milioni di euro per sistemare il Plebiscito e un altro conto è trovare settanta milioni di euro per fare un nuovo Euganeo. Avevamo anche pensato di eliminare la pista d’atletica all’Euganeo avvicinando il campo ad una delle tribune, ma anche in quel caso la spesa sarebbe stata elevata. Per quanto riguarda il Plebiscito siamo alla fase degli espropri per i parcheggi, per cui ci vorrà qualche mese. Plebiscito come un catino? Prima pensiamo a fare le curve, quella è la priorità, poi possiamo pensare a chiuderlo completamente. La viabilità? Stiamo già lavorando per trovare una soluzione per decongestionare l’accesso e il deflusso a Pontevigodarzere, e c’è già un progetto a riguardo. Quante date ha chiesto la Zed per la prossima estate? Sei. Quanto costa la gestione dell’Euganeo? Contate che noi avanziamo ancora 300.000 euro dalla vecchia società… L’Euganeo credo sia lo stadio più brutto d’Italia! Va però tenuto in vita perché ci sono gli uffici del Coni e può essere usato per i grandi eventi musicali, mica possiamo metterci una bomba… Il progetto del Plebiscito è certo, quello del nuovo Euganeo incerto. Io non ho ancora incontrato la società per il nuovo Euganeo, sto aspettando una proposta che deve stare all’interno dei crismi vigenti sull’urbanistica. Io devo dare certezze, e la certezza è sistemare il Plebiscito. Se poi dovesse arrivare uno stadio all’inglese da 20.000 posti col centro commerciale ben venga!”.
    Stefano Edel (Mattino di Padova): “Non mi entusiasmo per questo spostamento al Plebiscito, anche se è lodevole l’impegno che ci sta mettendo l’Amministrazione comunale. Mi lasciano perplesso due cose: la prima è che non si è mai visto in Italia che uno stadio da rugby sia riconvertito in stadio da calcio, la seconda è il timore che venga fuori uno stadio a metà. Bisogna poi assolutamente sistemare le tribune esistenti perché non sono a norma… O ci sono le garanzie che venga fuori uno stadio all’inglese con tutti i crismi, perché anche i ragazzi della Fattori hanno il sacrosanto diritto di chiedere una curva per tifare a dovere, o meglio non fare una via di mezzo. Io ho delle perplessità ma se si ricrea l’effetto-Appiani sono il primo ad essere favorevole. Ciò che più mi preoccupa è la viabilità…”.
    Andrea Danieletto (rappresentante Tribuna Fattori): “Il trasferimento al Plebiscito è un favore che viene fatto ai tifosi del Padova, non ai ragazzi della Fattori! Il nostro tifo al Plebiscito può diventare determinante come lo è stato all’Appiani e come lo è stato a Gorgonzola sabato scorso, perché eravamo a ridosso del campo. All’Euganeo la curva è a 47 metri dalla porta, è scoperta e due mesi all’anno venivamo trasferiti nell’attuale Tribuna Fattori perché ghiacciava! E dalla Tribuna Fattori alla linea laterale sono 27 metri, mentre al Plebiscito la tribuna è a 8 metri dalla linea laterale. Credo non sia passato chiaro il concetto all’interno dell’Aicb… Per la prima volta dopo 21 non solo la Giunta comunale è tornata a parlare coi tifosi, ma soprattutto sta pensando ad una soluzione per il bene del Padova! Hanno convocato noi e l’Aicb per parlare del Plebiscito, e ci hanno spiegato che le curve saranno in cemento e coperte. La Giunta comunale giustamente non spenderà mai 50 milioni di euro per fare uno stadio nuovo, solo un privato può farlo! A tal proposito bisognerebbe parlarne con Bonetto… Io chiedo a tutti i tifosi Biancoscudati di appoggiare il progetto Plebiscito, perché può essere l’acquisto più importante degli ultimi vent’anni”.
    Dimitri Canello (Corriere del Veneto-PadovaGoal): “Quando si studia una soluzione bisogna farlo nel suo complesso, e la deroga in caso di promozione è temporanea quindi in quel caso bisognerebbe pensare a qualcos’altro. Quella del Plebiscito è un’idea interessante che ha però diversi punti di difficoltà, anche se spero che si possano risolvere i problemi di viabilità. Mi chiedo cosa ne sarà dell’Euganeo al momento del trasferimento al Plebiscito… Penso che vada affrontata la questione con realismo e anche basandosi sui dati storici, che dicono che il Padova ha giocato la maggior parte dei campionati tra serie B e serie C”.
    Andrea Miola (Gazzettino): “Secondo me il progetto del Plebiscito deve essere affrontato pensando anche al nuovo Euganeo. Perché non pensare di fare i lavori in due stralci, ad esempio? Bisogna poi pensare ai costi di gestione dell’Euganeo, perché va mantenuta la minima manutenzione anche in caso di trasferimento. Penso sia importante poi salvaguardare viabilità e sicurezza”.
    Mario Merighi (tifoso storico biancoscudato): “Puntualizzo che stasera rappresento l’Aicb pur non facendo parte del direttivo. Io vorrei uno stadio solo per il Calcio Padova. Io voglio rivedere il Padova in A, e 12.000 posti non basterebbero! Dobbiamo quindi rimettere mano all’Euganeo”.
     
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    Mercato Padova, Pillon: “Serve subito un difensore e se possibile anche una punta! E sono fiducioso perché…”
    Gabriele Fusar Poli 28 dicembre 2015

    Ha trascorso le feste natalizie in famiglia a Campocroce di Mogliano Veneto, e ora è pronto a tuffarsi di nuovo nel lavoro al fianco della squadra. Deve ancora passare un mese dal suo approdo al Padova, eppure la mano di Bepi Pillon si è già vista nelle prime tre uscite che hanno fruttato sette punti. Il che consente di tracciare un primo mini bilancio. «Senz’altro positivo perché sette punti in tre gare sono buoni, non si poteva chiedere di più alla squadra. Abbiamo fatto anche delle buone partite, peccato per l’ultima con il Bassano perché si poteva vincere, ma sono successe tante cose. I primi sessanta minuti sono stati comunque positivi per ritmo e concentrazione e adesso attraverso il lavoro dobbiamo alzare l’intensità a ottanta minuti». Perché ottanta e non novanta? «È quasi impensabile riuscire a farlo per tutta la partita, mi accontenterei di arrivare a ottanta».

    Con il Bassano nel primo tempo si è visto il miglior Padova della stagione. «L’obiettivo è migliorarci costantemente partita dopo partita. Non dobbiamo abbassare la guardia dato che non abbiamo fatto ancora niente». Però con il suo arrivo si è vista una squadra diversa. «I risultati danno autostima e aiutano a credere nel lavoro che stai facendo. La cosa che mi piace di più è vedere i ragazzi che sono impegnati a portare avanti il lavoro con grande dedizione e voglia di fare bene, e questo facilita il mio compito». Quanto manca per arrivare al Padova ideale che ha in mente? «Il 4-4-2 mi sembra il sistema di gioco più idoneo per valorizzare le caratteristiche dei giocatori che abbiamo sugli esterni e in attacco. Nel primo tempo con il Bassano mi è piaciuto come ci siamo mossi nelle due fasi, l’hanno fatto da squadra. Si è visto nella ripresa anche il rovescio della medaglia, ossia quello che non dobbiamo fare. Tra l’altro abbiamo preso il pareggio nel momento in cui stavamo tornando ai nostri livelli dopo 15-20 minuti di difficoltà, ma il calcio è anche questo».

    I giocatori sono andati in affanno per la variazione tattica o altro? «Invece di abbassare la linea, dovevano tenerla alta, ma è solo il lavoro a darti l’intensità. Per andare bene dobbiamo pressare sempre alti, e gli attaccanti sono i nostri primi difensori». Il nuovo anno è alle porte. Le sue aspettative? «Mi auguro di ottenere risultati e di tirarci fuori da una situazione di classifica che non è ancora tranquilla. Ma sono molto fiducioso perché vedo grandi margini di miglioramento nella squadra». A gennaio si apre anche la finestra di mercato. «Ho avuto un confronto con De Poli e con la società nel quale ho espresso le mie idee. Andremo a prendere giocatori solo se possiamo migliorare la rosa e la società è stata chiara: se va fuori uno, ne entra un altro. Naturalmente ci vuole un difensore centrale dato che abbiamo perso Niccolini, poi valuteremo altre situazioni se c’è la possibilità».

    L’impressione è che oltre al difensore centrale, serva in tempi rapidi anche un attaccante per rimpiazzare Amirante e avere entrambi già a disposizione per la trasferta con l’Alessandria. «Un difensore in più mi serve subito, se possibile anche una punta. Siamo un po’ corti, sono le due priorità». Ha già avuto Salviato al Livorno, può essere lui il difensore giusto? «A quattro gioca terzino, non centrale». Come ha ritrovato l’ambiente biancoscudato a distanza di anni? «C’è entusiasmo, una società nuova e seria che vuole fare bene. L’obiettivo che abbiamo fissato con il club è tirarci fuori da questa classifica e costruire in ottica futura sapendo che non si può avere tutto e subito». Immaginiamo che voglia legarsi a lungo al Padova. «Voglio fare bene quest’anno per continuare a costruire qualcosa d’importante nella prossima stagione. Devo dimostrare di meritarmi la fiducia della società e dei tifosi».

    (Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)
     
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  13. padova81
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    Statistiche-Padova

    Stefano Fassina, tifoso del Padova, è un vero e proprio esperto di statistiche. E l’oggetto delle sue particolari attenzioni è proprio la squadra biancoscudata. Sul conto della quale ha compiuto un lavoro imponente di raccolta ed elaborazione dati relativamente alle 16 giornate sin qui disputate in Lega Pro. Ciò che ne emerge, in alcuni casi, è molto interessante. Nella tabella in alto sono riportati tutti i numeri dei singoli componenti la rosa di Parlato prima e Pillon poi, ma altre cifre sono significative e ve le proponiamo qui di seguito. I dati da tener d’occhio. Partiamo dalla squadra. Detto che la media dei punti fatti è di 1,38 a partita, eccoci alla miglior serie utile (senza sconfitte) di questo torneo: dalla 1ª alla 4ª giornata, 8 punti, frutto di 2 vittorie e 2 pari, e dalla 13ª alla 16ª (ultime 4 partite), 8 punti, frutto di 2 vittorie e 2 pari; per contro, la peggiore serie senza successi è stata dalla 9ª alla 13ª, 3 punti, frutto di 3 pari e 2 sconfitte. La media dei gol fatti è di 1,06 a partita (17 in 16), la frequenza dei gol segnati è di 1 ogni 90 minuti e 4 secondi. Gol, che detto per inciso, sono così ripartiti: 6 nei primi tempi (35%), 11 nei secondi tempi (65%); 10 sono stati realizzati fra il 56’ e il 73’; la media dei gol subìti è invece di 0,94 a partita (15 in 16) e la frequenza è di 1 ogni 102 minuti e 4 secondi. Di questi 8 sono stati incassati nei primi tempi (53%), 7 nei secondi tempi (47%), 4 fra il 67’ e 75’.

    Quanto ai risultati, il punteggio più frequente è stato l’1-1, verificatosi 4 volte. La durata media di una partita è stata di 95 minuti e 41 secondi (1531 minuti in 16). La media dei calci d’angolo a favore: 5,3 a partita (85 in 16), la loro frequenza di 1 ogni 18 minuti e 1 secondo. La media dei corner avversi è stata di 3,5 a partita (56 in 16), la loro frequenza di 1 ogni 27 minuti e 20 secondi. Media delle sanzioni: 2,7 a partita (43 in 16), la frequenza delle ammonizioni 1 ogni 35 minuti e 36 secondi. Ancora: la media di voto della squadra (fonte “Il mattino di Padova”) è risultata di 6,05 a partita. Il ritardo di punti alla 16ª rispetto a quelli dell’ultima promozione in Serie B, avvenuta nella stagione2008/09, è di – 4 (22 di oggi contro i 26 di allora). Spettatori e abbonati. Il Padova è ottavo nell’intera Lega Pro come media spettatori nelle gare interne con 4.147, seconda però nel girone A (dietro la Reggiana con 4.435); è terzo in Lega Pro come numero di abbonati con 3.411 (dietro a Lecce 6.802 e Catania 5.535), ma primo nel girone A. Gli allenatori. La media punti di Parlato è stata di 1,15 a partita (15 in 13); quella di Pillon 2,33 a partita (7 in 3). I giocatori. I più prolifici sono Neto Pereira e Petrilli con 5 goal; miglior media realizzativa a presenza: Neto Pereira con 0,42 gol a partita (5 in 12); miglior frequenza realizzativa: Neto Pereira con 1 gol ogni 215 minuti e 12 secondi giocati; maggior quantità di punti procurati in base a gol decisivi: Altinier con 5 punti (3 gol); il più prolifico di gol decisivi: Altinier con 3 gol.

    Con la miglior (minor) media di gol subìti a partita: Petkovic con – 0,75 gol (1 ogni 127 minuti e 40 secondi giocati); con la peggiore (maggior) media gol subiti a partita: Favaro con – 1,50 goal (1 ogni 63 minuti e 40 secondi giocati); con più minuti giocati: Dionisi e Diniz con 1.437 minuti giocati su 1.531 totali di squadra (94%). Bucolo è il più presente, 16 su 16; con più presenze da titolare, cioè dal primo minuto, Dionisi e Diniz con 15 presenze dall’inizio; il più sostituito: Petrilli con 12 sostituzioni (9 volte uscito + 3 subentrato); con più sostituzioni avute (uscito): Cunico e Petrilli con 9 cambi; con più sostituzioni fatte (subentrato): Altinier-Anastasio-Aperi-Giandonato con 5 subentri. Il più sanzionato (ammonizioni + espulsioni): Diniz con 6 “gialli”. Il più ammonito: Diniz con 6 ammonizioni; i più espulsi: Fabiano e Favalli con un “rosso”; con il peggior (minor) tempo medio a sanzione: Giandonato, sanzionato ogni 84 minuti giocati (3 in 262 minuti); con il migliore (maggior) tempo medio a sanzione: Altinier, mai sanzionato in 958 minuti giocatti. Con il migliore (maggior) voto medio di rendimento (fonte “Il mattino di Padova”): 1. Neto Pereira con 6,67 di media a partita; 2. Favaro con 6,38; 3. Petrilli con 6,27. Dieci i giocatori dal 6 in su, 10 sotto il 6: con il peggiore (minor) voto medio di rendimento (fonte: “Il mattino di Padova”): Ilari con 5,57 a partita; il portiere con il migliore (maggior) voto medio di rendimento (fonte: “Il mattino di Padova”): Favaro con 6,38 a partita; il portiere con il peggiore (minor) voto medio di rendimento (fonte: “Il mattino di Padova”): Petkovic con 6,20 a partita.

    (Fonte: Mattino di Padova)

    Padova, affluenza da playoff: secondo posto nel girone A. Ma in calo rispetto alla serie D…
    Gabriele Fusar Poli 3 gennaio 2016

    Se i verdetti del campo fossero direttamente proporzionali all’affluenza dei tifosi, il Padova per l’anno in corso potrebbe sicuramente puntare ai play off. Nelle prime otto partite giocate in campionato, infatti, l’undici biancoscudato è stato seguito complessivamente da 33.176 tifosi, per una media a gara di 4.147 presenze. Su questo fronte l’unica piazza del girone A ad avere fatto meglio è la Reggiana che vanta una media-partita di 4.511 paganti. Allargando il confronto all’intera Lega Pro, Diniz e colleghi scendono all’ottavo posto, superati nel girone B da Pisa (media 6.525) e Spal (4.679) e nel raggruppamento meridionale dalle irraggiungibili Catania, primo in assoluto con 10.225 spettatori a partita, Lecce (8.996), Foggia (8.689) e Messina (5.363). In compenso, ben cinque compagini di serie B (Pro Vercelli, Latina, Como, Lanciano ed Entella) sono sotto i biancoscudati, con medie comprese tra 3.130 e 1.903. Il top all’Euganeo nell’attuale torneo è stato raggiunto proprio nell’ultimo impegno del 2015 con il Bassano che ha visto presenti 4.759 tifosi, a chiudere una sequenza a onda.

    All’esordio casalingo con la Pro Piacenza hanno assistito 3.897 persone, con successiva graduale crescita: 3.926 con il Lumezzane, 4.186 con il Sudtirol e 4.533 nel match con il Mantova. Poi un andamento opposto e un progressivo calo, con 4.120 paganti contro il Pordenone, 3.854 con il Cuneo, il valore in assoluto più basso, e 3.901 nella partita con l’Albinoleffe che registrava l’esordio in panchina di Bepi Pillon, fino all’ultimo colpo di coda. Meno brillanti i numeri su tale fronte se confrontati con quelli della passata stagione, nonostante il Padova giocasse in serie D. Anche in quel campionato prima della sosta natalizia erano stati disputati otto incontri per un seguito complessivo di 36.059 spettatori e una più alta media di 4.507 paganti a gara. In quattro match del girone d’andata il dato è stato superiore a quello attualmente più alto con il Bassano, con il top raggiunto contro il Belluno (5.729), seguito dalle sfide con Triestina (5.042), Union Ripa (4.908) e Clodiense (4.886). Più alto anche il numero degli abbonati: 3.511 contro i 3.411 di quest’anno.

    (Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)
     
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    summit dirigenza-staff tecnico in giornata: il punto
    Dimitri Canello 4 gennaio 2016

    In giornata è in programma un summit fra dirigenza e staff tecnico per fare il punto delle trattative sin qui andate in scena. Le più avanzate riguardano Alessandro Sbraga e Carlo De Risio, pronti a firmare per il Padova ma in attesa del definitivo via libera. Per l’attacco il nome più caldo è sempre quello di Davide Succi, tutto il resto è in continua evoluzione. Si attendono comunque novità a brevissimo
     
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    Il Padova è pronto a farsi avanti per Succi

    di Redazione Tuttocesena

    Finito ormai ai margini delle gerarchie di Drago, Davide Succi potrebbe lasciare Cesena nella finestra di calciomercato di gennaio. Tra i club di B interessati al capitano bianconero quello che ha la maggiori chances di strappare il sì del giocatore è sicuramente il Padova. Il club biancoscudato, che ha già incassato il via libera di Foschi, è infatti una destinazione gradita al giocatore, che tornerebbe volentieri in quella piazza.

    Confermi le voci che circolano qui a Cesena padovano???
     
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62 replies since 26/5/2015, 21:39   844 views
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