Catanzaro-Reggina

18° Giornata

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  1. ilcatanzaronelcuore
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    catanzaro_calcio_2011_srl oXC5KKW


    Domenica 21 Dicembre Ore 15.00


    Il derby più prestigioso della Calabria tra le due squadre calabresi che hanno giocato in serie A, e le due città nel 1970 si contenevano il capoluogo della regione Calabria, e per questo che si chiama "U classicu".

    La sfida manca da 24 anni. Le vittorie amaranto a Catanzaro sono 5, l'ultima delle quali firmata da Vincenzo Onorato.
    PRIMA DIVISIONE GIRONE H 1930/1931, 10^ giornata di ritorno (12/4/1931)

    CATANZARO-REGGINA 1-0

    Reggina: Giovanardi, Paoli, Proietta, Murolo, Dossena, Carocci, Margariti, Bertini, Malavenda, Lomello, Pacini. Allenatore: Buratti.

    PRIMA DIVISIONE GIRONE H 1931/1932, 1^ giornata andata (4/10/1931)

    CATANZARO-REGGINA 2-2

    Reggina: Guerci, Ricci, Welby, Recordati, Dossena, Carocci, Lessi, Lomello, Bertini, Amicucci, Mazzi. Allenatore: Buratti.

    Marcatori: Lessi, Dossena.

    PRIMA DIVISIONE GIRONE H 1932/1933, 3^ giornata ritorno (25/2/1933)

    CATANZARO-REGGINA 0-1

    Reggina: Guerci, Recordati, Ricci, Gobet, Vigilante I, Ansaloni, Gorla, Margariti, Ivanovic, Grandis, Faccenda. Allenatore: Plemich.

    Marcatore: Grandis.

    SERIE C 1945/1946, 4^ giornata di ritorno (24/2/1946)

    CATANZARO-REGGINA 3-1

    Reggina: Modafferi, Gentilomo, Fortugno, Versace, Cara II, Bertolino, Vigilante III, Mangano, Bercarich, Porcino, Raktell. Allenatore: Misefari

    Marcatore: Bercarich.

    SERIE C 1948/1949, 3^ giornata di andata (17/10/1948)

    CATANZARO-REGGINA 1-2

    Reggina: Pendibene, Zanni, Gallo, Bercich, Santacroce, Porcino, Doddi, Lucchesi, Bercarich, Cara I, Ferrari. Allenatore: Rossetto.

    Marcatori: Bercarich, Ferrari.

    SERIE C 1949/1950, 3^ giornata di ritorno (12/2/1950)

    CATANZARO-REGGINA 1-2

    Reggina: Corrao, Pastore, Genti, De Martin, Gallo, Graziano, Porcino, Coltella, Beghi, Ferraro, Korostolev. Allenatore: Zamberletti.

    Marcatori: Porcino, Ferrari.

    SERIE C 1950/1951, 18^ giornata di ritorno (10/6/1951)

    CATANZARO-REGGINA 2-1

    Reggina: Valsecchi, Crea, Genti, Bertolino, Andreoli, Coltella, Beghi, Corti, Massagrande, Neri, Ferrari. Allenatore: Bernardini.

    Marcatore: Massagrande.

    SERIE C 1951/1952, 11^ giornata di andata (2/12/1951)

    CATANZARO-REGGINA 1-0

    Reggina: Corrao, Montagner, Genti, Geminiani, Apolloni, Talarico, D’Alò, Massagrande, Pucci, Simoncelli, Scarlattei. Allenatore: Piselli.

    SERIE C 1952/1953, 11^ giornata di ritorno (29/3/1953)

    CATANZARO-REGGINA 5-0

    Reggina: Dini, Belli, Spadaro, Meini, Apolloni, Scarlattei, Bernardini, Gatto, Simoncelli, Ispani, Fazi. Allenatore: Piselli.



    SERIE C 1956/1957, 16^ giornata di ritorno (9/6/1957)

    CATANZARO-REGGINA 2-1

    Reggina: Morselli, Oblach, Bumbaca, Cadè, Odling, Gatto, Dalfini, Semplici, Peruzzi, Casisa, De Vito. Allenatore: Pugliese.

    Marcatore: Dalfini.



    SERIE C 1957/1958, 1^ giornata di ritorno (26/1/1958)

    CATANZARO-REGGINA 2-1

    Reggina: Francalancia, Mariani, Magni, Cadè, Piovanelli, Quaiattini, Ferulli, Leoni, Gatto, Casisa, Zanutel. Allenatore: Pugliese.

    Marcatore: Leoni.

    SERIE C 1958/1959, 16^ giornata di ritorno (31/5/1959)

    CATANZARO-REGGINA 2-0

    Reggina: Francalancia, Oblach, Magni, Leoni, Gallusi, Gatto, Ferulli, Bartolaccini, Bongiovanni, Caiumi, Sospetti. Allenatore: Bodini.



    SERIE B 1965/1966, 11^ giornata di ritorno (24/4/1966)

    CATANZARO-REGGINA 1-2

    Reggina: Persico, Sbano, Barbetta, Baldini, Tomasini, Neri, Alaimo, Camozzi, Santonico, Florio, Rigotto. Allenatore: Maestrelli.

    Marcatori: Alaimo, Tomasini.

    SERIE B 1966/1967, 14^ giornata di andata (18/12/1966)

    CATANZARO-REGGINA 1-1

    Reggina: Persico, Sbano, Clerici, Camozzi, Bello, Neri, Alaimo, Baldini, Ferrario, Florio, Rigotto. Allenatore: Maestrelli.

    Marcatore: Ferrario.



    SERIE B 1967/1968, 12^ giornata di ritorno (21/4/1968)

    CATANZARO-REGGINA 1-1

    Reggina: Ferrari, Sbano, Mupo, Clerici, Sonetti, Gardoni, Toschi, Tacelli, Vallongo, Florio,Vanzini. Allenatore: Maestrelli.

    Marcatore: Vallongo.

    SERIE B 1968/1969, 11^ giornata di andata (15/12/1968)

    CATANZARO-REGGINA 2-1

    Reggina: Jacoboni, Bello, Clerici, Divina, Sonetti, Pesce, Tacelli, Causio, Toschi, Lombardo, Vallongo. Allenatore: Segato.

    Marcatore: Vallongo.



    SERIE B 1969/1970, 18^ giornata di andata (18/1/1970)

    CATANZARO-REGGINA 2-0

    Reggina: Ferrari, Divina, Pirola, Tacelli, Grossi, Pesce, Perucconi, Florio (Capogna), Vallongo, Lombardo, Toschi. Allenatore: Galbiati.

    SERIE B 1970/1971, 6^ giornata di ritorno (3/6/1971- recupero, neutro di Firenze)

    CATANZARO-REGGINA 1-1

    Reggina: Jacoboni, Grossi, Sali, Poppi, Fiorini, D’Astoli, Tacelli, Merighi, Faccini, Rinero (Mannini), Bongiorni. Allenatore: Persico.

    Marcatore: Bongiorni.

    SERIE B 1972/1973, 19^ giornata di andata (29/1/1973)

    CATANZARO-REGGINA 1-1

    Reggina: Jacoboni, Poppi, Sali, Bellotto, Raschi, Martella, Marmo, Tamborini, Pulitelli (Comini), Mazzia, Filippi. Allenatore: Mazzetti.

    Marcatore: Marmo.



    SERIE B 1973/1974, 5^ giornata di ritorno (10/3/1974)

    CATANZARO-REGGINA 2-1

    Reggina: Cazzaniga. D’Astoli, Sali, Trinchero (De Petri), Landini, Bonzi, Filippi, Dal Pozzolo, Merighi, Tamborini, Ferrara. Allenatore: Cataldo.

    Marcatore: Merighi.

    SERIE C GIRONE B 1984/1985, 8^ giornata di ritorno (24/3/1985)

    CATANZARO-REGGINA 4-2

    Reggina: Giordano, Geria, Cacitti, Mondello, Saviano, Nobile, Aprea, Tavola (Fracas), Spinella, Sciannimanico, Vittiglio. Allenatore: Chiricallo.

    Marcatori: 13′ Lorenzo (C), 66′ Pesce (C), 73′ Fracas (R), 76′ Mondello (R), 77′ Iacobelli (C), 85′ Sssarini (C).

    SERIE C GIRONE B 1986/1987, 3^ giornata di ritorno (8/2/1987)

    CATANZARO-REGGINA 2-0

    Reggina: Rosin, Bottaro, Attrice, Bellaspica, Prochilo, Figliomeni, Mariotto (Roselli), Guerra, Fattori, Vento, Petroni. Allenatore: Bigon.

    Marcatori: 25′ Palanca, 70′ Bagnato.

    SERIE B 1988/1989, 12^ giornata di ritorno (23/4/1989)

    CATANZARO-REGGINA 1-2

    Reggina: Rosin, Bagnato, Attrice, Pozza, Sasso, Mariotto, Zanin (Cotroneo), Guerra, Raggi, Catanese (Danzè), Onorato. Allenatore: Scala.

    Marcatori: 17′ rig. Onorato (R), 41′ Miceli (C), 69′ Onorato.

    SERIE B 1989/1990, 5^ giornata di ritorno (18/2/1990)

    CATANZARO-REGGINA 0-0

    Reggina: Rosin, Bagnato, Attrice, Armenise, Cascione, Pergolizzi, De Marco (Maranzano), Bernazzani, Paciocco (Pozza), Mariotto, Simonini. Allenatore: Bolchi.


    da http://reggionelpallone.it/2014/12/16/rnp-...atori-amaranto/
     
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  2. ilcatanzaronelcuore
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    QUANDO CATANZARO-REGGINA ERA TRA CALCIO E POLITICA....

    Storie di calci andati: il derby e la rivolta



    Sabato 20 Dicembre 2014
    11:08
    Il gol di Angelo Mammì contro il Bari a Napoli
    di Giusva Branca –La storia socio-sportiva dei derbies tra Catanzaro e Reggina vive come indubitabile spartiacque quello della rivolta di Reggio. Prima (e anche dopo) sul campo scende la normale rivalità sportiva di campanile, alimentata a tutt’oggi dal fatto che giallorossi ed amaranto sono le uniche realtà calabresi ad avere frequentato i campi della serie A. Al Catanzaro il merito del “primo passo sulla Luna”, nel 1971 e della leadership durata più di 30 anni, agli amaranto quella del massimo numero di stagioni disputate nella massima serie (9 contro 7).
    Ma un derby non è un derby se non cela dentro di sé storie che a loro volta vivono dentro altre storie. E a queste “matrioske” di storie e di umane vicende il derby si abbevera, nei decenni, di generazione in generazione, quando il racconto si tinge di quel color seppia che ne smargina i contorni e la realtà dei fatti diventa un acquarello sbiadito che si confonde con la leggenda. E non sai più dove finisca una e inizi l’altra.
    La svolta della storia, manco a dirlo, arriva durante la rivolta di Reggio: “Cha cha cha, capoluogo e serie A” canteranno alla fine della stagione 1970/71 i tifosi delle aquile giallorosse e così andò per quella che era diventata molto di più di una sfida sportiva.
    L’ironia della sorte vuole che proprio mentre Reggina e Catanzaro si “accarezzano” su unsonnecchioso 0-0, proprio quel 7 giugno 1970, proprio quella domenica in Calabria – e conseguentemente sull’asse Reggio-Catanzaro – si giochi una partita assai più importante. I cittadini calabresi sono chiamati per la prima volta alle urne per eleggere il Consiglio regionale della Calabria.
    I giochi per il capoluogo sono praticamente fatti ma questo lo sanno solo in pochi; l’asse politico Cosenza-Catanzaro ha, di fatto, trovato l’accordo sulla base della localizzazione della nascitura Università della Calabria a Cosenza e del Capoluogo a Catanzaro.
    Tutto ciò, ovviamente, sarebbe passato attraverso la votazione, da parte dell’Assemblea, dello Statuto (sostanzialmente la Carta costituzionale calabrese), ma il rapporto di forze geografico – che conterà ben più di quello partitico – recita 29 consiglieri complessivi tra le circoscrizioni di Catanzaro e Cosenza e 11 per quella di Reggio.
    Lo Statuto verrà approvato definitivamente nell’Aprile dell’anno successivo, ma quanto accadrà nei mesi che separano quella prima domenica di Giugno del 1970 dalla Primavera dell’anno successivo andrà oltre il più fervido e perverso disegno che la fantasia possa immaginare.
    Reggio Calabria sta andando incontro – inconsapevolmente – a 14 mesi consecutivi di guerriglia urbana, con i carri armati in centro città, che porterà alla città danni incalcolabili che pagherà a carissimo prezzo nei decenni successivi, cinque morti, tutti i più prestigiosi inviati delle migliori testate giornalistiche del mondo su quello che sarebbe diventato un vero e proprio “fronte” .
    Anche il mondo del calcio nazionale si sta per infilare in un buco il cui sbocco è in acque sconosciute, la qual cosa porterà a scelte mai compiute, nè prima e né dopo, quali il sistematico stravolgimento dei calendari, la scelta di disputare i derbies tra Reggina e Catanzaro a 1000 km di distanza dalla Calabria e la regolare disputa delle gare al “Comunale” di Reggio in un vero e proprio stato di assedio.
    In piena rivolta il giorno del derby prima o poi doveva arrivare e, dopo mille balletti, rinvii, polemiche, ipotesi si decide per il campo neutro di Firenze, il 25 novembre 1970. Il percorso che ha portato a questa scelta ha del surreale, come ricorda, oltre 40 anni dopo, Cesare Gussoni, arbitro di Tradate, tra i migliori in circolazione, designato per il derby: “I miei capi” – ricorda Gussoni – “avevano deciso da tempo che toccava a me arbitrare Reggina-Catanzaro. Ero stato designato, oltre un mese prima, nella massima riservatezza, quando sembrava ancora che la partita dovesse giocarsi in riva allo Stretto. Ricordo” – sorride Gussoni – “il terrore di mia moglie che mi ripeteva ‘per amor di Dio, non ci andare’, ma, ovviamente, se la partita si fosse giocata ci sarei andato seguendo le direttive impartitemi. Poi” – prosegue Gussoni – “la gara fu rinviata e, in un primo tempo sembrava andasse recuperata una quindicina di giorni dopo al ‘S.Paolo’ di Napoli e anche per quell’occasione ero stato designato io. Infine ‘sta benedetta gara si giocò a Firenze, lontanissimo dalla Calabria”.
    Tocca a Sironi, una meteora nella storia amaranto segnare l’unico gol in carriera con la Reggina e portarein riva allo Stretto la vittoria. I calciatori amaranto vengono accolti a Reggio come reduci da una guerra vincente, i calciatori vengono portati in trionfo sul corso principale a bordo di carrozzelle scoperte tra due ali immense di folla festante, la gente dai balconi lancia fiori.

    Al ritorno stesso copione: rinvii continui e la gara, in calendario per marzo, si gioca a giugno, col Catanzaro a un passo dalla storica serie A che la Reggina prova a contrastare con tutte le sue forze e anche stavolta la squadra meno favorita dal pronostico, come all’andate, sembra avere la meglio. Fa fatica il Catanzaro a pareggiare l’iniziale vantaggio amaranto: termina 1-1 ma qual punto sarà decisivo per fare accedere i giallorossi agli spareggi di Napoli, dove toccherà a Angelo Mammì, reggino del quartiere S.Caterina, aprire le porte del Paradiso a una città intera. La città capoluogo…cha cha cha capoluogo e serie A…
    Ma il destino porta Reggina e Catanzaro a incrociarsi nuovamente in maniera mai banale.
    E allora è il 17 giugno del 1973, la rivolta – ormai – è lontana quasi tre anni e, con essa, il ricordo di 14 mesi di guerriglia urbana, dei carri armati, delle barricate e dei morti.
    Ma quel giorno, dopo un campionato di serie A del Catanzaro e a seguito di un calendario che, in maniera evidentemente pilotata, aveva spostato all’ultima di campionato la sfida, per la prima volta il derby tra Reggina e Catanzaro torna in riva allo Stretto.
    Chi aveva ideato lo spostamento della gara all’ultima di ritorno probabilmente aveva anche individuato in questa ultima domenica prima dell’estate il momento in cui il campionato avrebbe già emesso gli ultimi verdetti svuotando di contenuto, e quindi di tensioni, il derby. Invece il Catanzaro è in vacanza ma alla Reggina manca un punto per evitare la retrocessione.
    La settimana che precede Reggina-Catanzaro è lunghissima, il calcio è solo la cornice, lo scenario degli eventi; in realtà in Calabria va in scena uno psicodramma infinito che coinvolge tutte le classi sociali.
    Dai ‘’benpensanti’’ giungono continui e malcelati inviti ad una partita da ‘’volemose bene’’ di fine anno che salvi l’orgoglio di entrambe le parti, senza vincitori né vinti (già l’andata a Catanzaro era finita pari, 1-1) e consenta alla Calabria di mantenere entrambe le squadre in serie B.
    A Catanzaro, però, i tifosi non la pensano esattamente così e farebbero carte false per spedire i “cugini” in serie C e questo pensiero viene trasferito immediatamente sulla squadra.
    Comunque sia le squadre scendono in campo in un “Comunale” gremito da quasi 20.000 persone, tutte tifose amaranto e un po’ tutti sono convinti di assistere a una gara tranquilla, magari ad un noioso 0-0.
    Qualcosa di strano, però, nell’aria c’è quel giorno; la partita pare strana, alcuni giocatori del Catanzaro paiono molto carichi, il nervosismo cresce.
    La partita gira su sé stessa una prima volta poco oltre la metà del primo tempo.
    Il tran tran di un pareggio annunciato è spezzato dal catanzarese Rizzo che ci prova da lontanissimo, oltre 35 metri, tutto spostato su un lato, sotto la gradinata, alla sinistra del portiere amaranto Jacoboni. La palla viaggia verso la porta della Reggina e, nello stupore generale, scavalca l’estremo difensore della Reggina e si insacca nel gelo dello stadio, a dispetto della temperatura estiva.
    Rizzo è sorpreso, invece di esultare porta le mani ai capelli e questa immagine alimenterà per anni una certa letteratura del sospetto che, in realtà, va nella stessa direzione di ciò che era il sentire comune: il gol spezza qualcosa, turba gli equilibri. In qualche maniera combina un guaio. Un guaio che giustifica le mani nei capelli di Rizzo.
    Gli equilibri vengono rimessi a posto dal gol di Tamborini che manda le squadre al riposo su un tutto sommato tranquillizzante 1-1.
    La ripresa ci si aspetta che sia sonnecchiosa e che porti in porto senza danni la fine del torneo 1972/73.
    Ma qualcosa di strano c’è in campo. Il Catanzaro non pare muoversi come una squadra, sembra quasi che qualcuno si accontenti del pareggio e si lasci vincere dal caldo e dal desiderio mentre qualcun altro provi a vincere fino alla fine.
    Uno di questi è senza dubbio Alberto Spelta, anche lui trentenne come Rizzo, ma lombardo di Lodi.
    Lui si batte come un leone e, al quarto d’ora della ripresa, trova il guizzo vincente sotto porta e riporta in vantaggio il Catanzaro.
    Ora al “Comunale” c’è paura per il risultato finale e, conseguentemente, per la tenuta dell’ordine pubblico.
    I diciotto minuti che intercorrono tra il sessantesimo e il settantottesimo sono surreali: la Reggina spinge in maniera forsennata, ma il pareggio, in qualche modo atteso da tutti, appare complicato.
    Comunque sia al minuto 78 una furibonda mischia si scatena in area giallorossa, l’ultimo tocco è di Filippi e la respinta di un difensore del Catanzaro avviene proprio sulla linea. Dentro o fuori? Non si chiarirà mai. L’arbitro decide di risolvere lui lo strano derby e convalida la rete del 2-2 finale.
    Il ricordo del catanzarese Adriano Banelli (molti anni dopo anche protagonista di una stagione in amaranto) è vivido: “Rischiavamo grosso sia noi, se avessimo vinto, che loro. Dagli occhi dei miei compagni traspariva qualcosa, glielo leggevo nello sguardo che temevano qualche rappresaglia. Sul 1-2, i due che avevano segnato, Spelta e Rizzo, temevano veramente di essere gli artefici di una tragedia. Rizzo, dopo aver segnato il secondo gol si mise le mani fra i capelli! E poi arriva il gol fantasma. Quella palla rimbalzata sulla traversa e uscita di mezzo metro fuori dalla porta. All’arbitro non pareva vero, sembrava quasi aspettasse un’occasione simile per tornare sano e salvo a casa. Assegna il gol. Un gol palesemente inesistente. E qui è avvenuto il surreale: nessuno ha protestato. Di Carlo, qualcuno di noi, ha accennato ad un moto di protesta, ma gli altri sembravano sollevati. Era gol, era il pareggio ed eravamo tutti salvi”.
    La Reggina è salva, l’ordine pubblico anche…la rivolta finisce anche sul terreno erboso.
    - See more at: http://sport.strill.it/sport-strill-it-arc...h.2fzFySdO.dpuf
     
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  3. ilcatanzaronelcuore
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    Si pensa al campo, arriva il vero derby di Calabria. Dai mille intrecci
    20.12.2014 00:35 di Francesco Calvano articolo letto 482 volte

    Si proviamoci, nonostante tutto. Dai tentiamoci, benchè sia un “periodaccio”. Su, ridestiamoci e torniamo a parlare di calcio. Solo di quello giocato. Anche perché domenica c’è il derby e l’attenzione deve riportare attorno al prato verde e a nient’altro. Il recente orribile passato, il futuro obnubilato e che incuriosisce: per novanta minuti lasciamoli fuori e concentriamoci sul manto erboso del vecchio militare. Così ci piace chiamarlo, con un termine che riporta alla mente un calcio dal sapore antico, più vero e sentimentale di quello di oggi. Quel calcio in cui si sfidavano Catanzaro e Reggina, in una gara che, ancora di più che quella col Cosenza, attiene alla definizione di derby. Un duello sempre, ma nel vero senso della parola dagli anni ’70 in poi quando calcio e politica, pallone e lotte sociali si intersecavano anche in modo violento. Erano gli anni della lotta per il titolo di capoluogo di Regione, del “boia chi molla”, dei martiri per una guerra fratricida ma dalla vitale importanza economica, politica e sociale. Ma anche calcistica, tanto che al successo per essere diventata la città amministrativamente più importante della Calabria, Catanzaro aggiunse quello del raggiungimento della serie A. E’ così che nacque lo slogan “cha, cha, cha, capoluogo e serie A”. Un traguardo arrivato anche per mezzo di sfide contro gli amaranto giocate, per ragione di ordine pubblico, in campo neutro a Firenze. Ma è a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 che le partite si fanno più intense e, per fortuna, si parla solo di calcio. Giocato e non: perché Catanzaro e Reggina si incrociano anche in affari di mercato, con il più emblematico caso di Massimo Palanca. “O’Rey”, infatti, avrebbe dovuto vestire amaranto ma solo se la squadra dello stretto fosse salita in cadetteria. La cosa non avviene e il Catanzaro coglie l’occasione, approfitta dell’involontario autogol dei vicini (ancora una volta beffati) e acquista il più importante giocatore della sua storia. La rivincita avverrà, solo in parte, quasi una trentina di anni dopo quando la Reggina raggiunge il traguardo del Catanzaro di arrivare nella massima serie dove disputerà – battendo in questo caso i giallorossi – nove campionati. Ma la contro beffa è pronta ad arrivare. Dopo qualche anno, insieme al corrispondente declino degli amaranto, a Catanzaro si affaccia un personaggio, reggino doc, pronto a scrivere la storia degli acerrimi nemici. Un reggino (che tra l’altro di nome fa Cosentino) che salva il Catanzaro: più beffa di così… E come se non bastasse, il tutto è fatto anche con l’intento, mai nascosto da parte del patron, di raggiungere e superare la Reggina quando la stessa era in B. Ancora una volta, però, la squadra dello stretto ci ha pensato da sola e la classifica già arride ai giallorossi del presidente Cosentino che può guardare il collega Foti - con il quale ha anche collaborato in passato – dall’alto in basso. E poi c’è la bandiera Ciccio Cozza, il Palanca della Reggina che arriva a Catanzaro e lo porta in Prima Divisione, va a Reggio e si ritrova esonerato con una squadra nelle ultime posizioni. L’ennesima beffa per la Reggina – che però ha vinto anche alcune sfide contro i giallorossi – ma in generale l’ennesimo capitolo di una storia appassionante e verace. Una storia di calcio, il calcio nella storia di una Regione che nel calcio è emersa proprio grazie a queste due squadre. Che ora vivono un momento difficile, ma che non per questo devono far perdere di fascino alla sfida di domenica. Al vero derby di Calabria.

    da http://www.catanzarosport24.it/in-primo-pi...e-intrecci-5030
     
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  4. ilcatanzaronelcuore
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    Lega Pro: Catanzaro-Reggina, derby tra calabresi deluse
    Sabato, 20 Dicembre 2014 08:37

    CATANZARO – Ultima gara del 2014 al "Nicola Ceravolo" per il Catanzaro in questa prima edizione di Lega Pro unica. La diciottesima giornata mette di fronte ai giallorossi i "cugini" amaranto della Reggina, per un derby calabrese che mancava da più di vent'anni. "U classicu", come definito dagli esperti, tra le uniche due squadre calabresi che hanno militato nella massima serie. L'ultima sfida tra le due risale alla stagione 1989-90; si giocava in Serie B, e il risultato fu di 0-0. Da allora è cambiato tutto; il Catanzaro ha conosciuto l'inferno della C2, una breve parentesi in B tra il 2005 ed il 2006, e poi ora Lega Pro tra alti e bassi. La Reggina invece ha rappresentato, negli anni duemila, la Calabria nell'olimpo del calcio, disputando il campionato di Serie A per ben nove stagioni, prima di tornare nel 2009 in Serie B, mantenuta fino allo scorso campionato. E' una parabola discendente quella della squadra amaranto, oggi tristemente ancorata sul fondo della classifica e attanagliata da innumerevoli problemi, anche di natura amministrativa, come lo testimoniano le penalizzazioni di punti subite nel corso di questa stagione (e altre sono in arrivo) a causa di alcuni inadempimenti. Per la compagine del presidente Lillo Foti è una stagione disastrosa, sicuramente la peggiore della sua gestione; sulla panchina sono già transitati tre allenatori, l'ultimo dei quali è quello attuale, Roberto Alberti, e anche in "rosa" alcuni giocatori hanno rescisso il contratto, come per esempio David Di Michele. Sull'orlo del baratro, gli amaranto si presentano a Catanzaro per un derby in cui vorranno fare in ogni caso bella figura, per dare almeno una gioia ai propri tifosi in questo sciagurato campionato. Derby invece delicatissimo per i padroni di casa, in piena crisi in questo mese di dicembre. I due k.o. consecutivi contro Casertana e Paganese hanno fatto precipitare le ambizioni del Catanzaro, che puntava alla promozione nella serie cadetta. La causa della stagione negativa delle "aquile" va probabilmente ricercata nell'estate scorsa, quando la società ha commesso dei gravi errori di valutazione portando nella città dei Tre Colli elementi che credeva adatti al conseguimento dell'obiettivo finale. Grandi nomi, calciatori di assoluto livello acquistati per permettere all'allenatore di plasmare una formazione congeniale alle proprie idee di calcio. E fino al primo mese di campionato le cose effettivamente andavano bene. Ad un certo punto il patatrack, qualcosa si è rotto. Crisi di gioco e di risultati, panchina "saltata". Oggi il Catanzaro è a metà classifica e ben lungi da ciò che ogni tifoso giallorosso sognava. E' stato così chiamato un secondo allenatore; i risultati non sono migliorati, ma ciò sicuramente non per colpa del nuovo mister che invece, da parte sua, sta facendo il massimo. Colpa dei giocatori? Forse. Il presidente Giuseppe Cosentino ha detto la sua sulla crisi del Catanzaro: "Vorrei che i giocatori tornassero in sè stessi perchè in questo momento, probabilmente, stanno vivendo tra le nuvole. Pensano a divertirsi e poi in campo non vediamo risultati. Comportandosi così non meritano lo stipendio" ha tuonato Mister Gicos, che vivrà in modo particolare questa gara essendo lui nato ad Anoia, in provincia di Reggio Calabria. Non sappiamo quale sia la vera "radice" dei problemi in casa giallorossa, ma di certo qualcosa è cambiato rispetto alle belle e convincenti prestazioni di inizio stagione. La squadra con tutta probabilità sarà radicalmente cambiata dalla prossima sessione di calciomercato; alcuni elementi della "rosa" hanno già le valige pronte. Potrebbe essere questa una delle soluzioni da adottare quantomeno per uscire da questo "scenario apocalittico"attuale, dopo di che si vedrà. Per ora bisogna pensare a questa gara nella quale il tifo catanzarese ha deciso di mettere da parte le preoccupazioni; gli U.C. '73 hanno infatti chiamato a raccolta tutti i sostenitori a colorare il "Ceravolo" di giallo e rosso, sia per far sentire il proprio calore alla squadra in difficoltà, sia per ricordare nel migliore dei modi Massimo Capraro, il tifoso a cui è stata intitolata la Curva Ovest dello stadio catanzarese nel 1996. E' ormai tradizione che nell'ultima sfida casalinga dell'anno solare la figura del supporter giallorosso, prematuramente scomparso a causa di un tragico incidente stradale, venga celebrata dal cuore pulsante del tifo catanzarese con uno spettacolo coreografico. E le speranze di vedere un pubblico numeroso ci sono visto che la società ha deciso di praticare per questo match prezzi popolari per i tagliandi di ingresso. Passando a ciò che succederà in campo, mister Sanderra potrà nuovamente contare su Barraco, al rientro dopo la squalifica. La compagine giallorossa sarà però falcidiata da infortuni e altre squalifiche: ai sicuri assenti Kamara, Pacciardi e Pagano, a causa del turbolento finale di Pagani che ha causato le espulsioni di Di Chiara e di Scuffia, questi ultimi sono stati fermati per due turni. Salterà una sola partita, invece, il difensore Daffara, che nell'ultima gara ha rimediato un cartellino giallo. Bisognerà quindi far fronte alle assenze dei due laterali difensivi titolari, che potrebbero essere sostituiti da Ricci (a destra) e Squillace (a sinistra), ai quali si aggiunge il "terzo incomodo" Calvarese. Ferraro e Rigione saranno invece i centrali, a centrocampo troveremo Vacca, Maiorano e Ilari. In attacco infine spazio a Russotto e Barraco, che supporteranno la punta Fofana (o Silva Reis). Per la Reggina, il tecnico Alberti terrà il massimo riserbo sulla formazione fino a pochi minuti dall'inizio della gara; gli ultimi allenamenti della squadra reggina, infatti, si sono disputati a porte chiuse, per cui non sono trapelate informazioni utili per scorgere quello che sarà l'undici titolare. Due gli ex dell'incontro, l'attaccante della Reggina Simone Masini, che ha vestito la maglia del Catanzaro per tre stagioni (dal 2011 al 2013), e Biagio Pagano, domani out per infortunio, che ha disputato la Serie B con la casacca della squadra dello Stretto. nel campionato 2009/10. Catanzaro-Reggina si giocherà domani, domenica 21 dicembre, alle ore 14,30. Arbitra Enzo Vesprini di Macerata, mentre gli assistenti sono Salvatore Sangiorgio di Catania e Alberto Piazza di Trapani.

    da http://www.soveratiamo.com/sport/calcio/it...alabresi-deluse

    Strano che c'era una asse politica tra Catanzaro e Cosenza e una rivalità politica tra Catanzaro e Reggio Calabria, nello sport è l' esatto contrario...
     
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  5. ilcatanzaronelcuore
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    SPORT / Catanzaro-Reggina 1-0. Cosentino a fine gara: pentito di aver preso Kamara

    CATANZARO-REGGINA 1-0

    Marcatore: 14'st Fofana

    CATANZARO: Bindi, Calvarese, Rigione, Ferraro, Squillace; ilari (26'st Yeboah), Maiorano, Vacca (37'st Pacciardi), Barraco Fofana (45'st Martignago), Russotto A disposizione: Cannizzaro, Ricci, Orchi, Morosini, Allenatore Sanderra

    REGGINA: Kovalcsik, Salandria, Camilleri, Di Lorenzo, Karagounis, Armellino, Rizzo, Maimone Viola (15'st Masini) Louzada, Insigne (28'st Gjuci) A disposizione: Centrangolo, Ammirati, Mazzone, Syuku, Ungaro Allenatore:Alberti

    ARBITRO: Vesprini di Macerata

    Note: Spettatori 3782. Ammoniti Calvarese, Ilari, Russotto, Viola, Camilleri

    Tre punti di platino per il Catanzaro che torna al successo prima della pausa natalizia dopo due ko consecutivI anche se deve faticare non poco per avere ragione della Reggina fanalino di coda. Aquille pericolose in più occasioni nella prima frazione di gioco con un Russotto sugli scudi ma non abile a finalizzare gli spunti che spesso riesce ad avere. Il gol partita nella ripresa con una mezza sforbiciata al volo di Fofana.

    Al termine della gara il tecnico Stefano Sanderra ha annunciato la rescissione del contratto con Silva Reis che oggi non era nemmeno in tribuna ma a fare rumore sono soprattutto le dichiarazione del tecnico Cosentino che ha fatto sapere di considerare senza mezzi termini un errore aver preso a certe cifre un giocatore come Kamara a cui chiede la riduzione dell’ingaggio o la rescissione del contratto. A chi gli chiedeva se si fosse pentito di avere preso il giocatore il patron ha risposto “assolutamente sì”. E sulla possibilità di agguantare un piazzamento utile per il playoff è ancora più chiaro. “Non ci credo, non ci sono giocatori motivati”

    da www.catanzaroinforma.it/pgn/newslettura.php?id=74840
     
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4 replies since 18/12/2014, 19:24   247 views
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