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DEDO72
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Ragazzi, apro questo topic, prendendo spunto da questo stupendo pezzo che vi riporto di seguito. Leggetelo tutto d'un fiato, è un tuffo nel passato, un rivivere nel dettaglio un calcio che non esiste più, è un respirare di nuovo quel calcio, quello vero, quello che piace a chi naviga su questa piattaforma.
Su gentile concessione di
Simone Zaccagni
da GubbioOggi aprile 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA MIA SETTIMANA SANTA
La settimana calcistica degli anni 80 era scandita da rituali fissi nei vari giorni, come la Settimana Santa che ci introduce alla Pasqua. In entrambi i casi l’apice era la domenica: le squadre giocavano TUTTE di domenica e TUTTE al pomeriggio.
La liturgia era impostata su “Tutto il calcio minuto per minuto” e “90°” minuto: a dire il vero sono trasmissioni tuttora esistenti, ma il fatto di poter vedere in diretta tutte le partite sulla pay tv le ha private di fascino ed importanza. La domenica pomeriggio iniziava con il bellissimo assolo di tromba della nota trasmissione radiofonica e quelle celebri voci di Ciotti, Ameri, Provenzali mi raccontavano eventi per me leggendari e lontanissimi. Misuravo la stanza a grandi passi, fissando le manopole della radio, alle quali chiedevo, speranzoso ed implorante, lumi sulla mia Juventus. Poi un boato e quei due secondi che intercorrevano fra l’interruzione della linea e il sapere cosa fosse successo. Riconoscevo la voce del mio radiocronista e provavo ancora tremendi attimi di suspense per sapere se il gol lo avessimo fatto o subìto. Stadi mitici come Catanzaro, Avellino, Como od Empoli dai quali tanti anni dopo avrei trasmesso le vicende del Gubbio… Poi la schedina, rito del venerdì sera consumato con mio fratello e mio nonno Ferdinando, che ci forniva di classifiche aggiornate e ci sponsorizzava un sistema a tre doppie, oltre a diverse colonne da compilare. Mi mandava con un buon gruzzolo a giocarle da Daniele e con il resto passavo sulla farmacia del corso e ci compravo le “Zigulì” per noi bambini e le “Valda” per lui. Quest’ultime erano pastiglie di menta forte ricoperte da una soave spolverata di zucchero a velo: la tenevo in bocca circa 10 secondi e appena percepivo sentori simili al dentifricio la sputavo. Terminate le pastiglie, spesso le scatole di metallo dorate delle stesse venivano conservate e riutilizzate come contenitori di spilli, bottoni, chiodi e altri piccoli oggetti.… Insomma, dopo la fine delle partite, la nitida voce di Roberto Bortolucci dava lettura della schedina completa:
Atalanta – Bari 1 a 1 X;
Bologna – Cagliari 2 a 1 1…
fino alle misteriose squadre di serie C2… quei tredici segni che potevano cambiare una vita. Il nonno si teneva una schedina vuota dove appuntava con scrupolo i segni e poi cominciava lo scrutinio. Qualche 12, un paio di 13 ma mai cifre grosse: la Sisal con noi non ha rimesso… Ma il top della domenica era alle 18.10 su Rai1: il mitico “90° minuto”. Appena sentivo quella splendida musichetta cominciavo a salivare tipo effetto Pavlov, ed ammiravo con sobria eccitazione la sigla con lo stadio che si riempiva di spettatori che si muovevano al velocizzatore. Poi il saluto del conduttore Paolo Valenti, che ci introduceva con perizia agli avvenimenti del giorno e pian piano dava la linea ai vari inviati dagli stadi d’Italia: persone ormai entrate nell’immaginario collettivo, come Gianni Vasino dagli stadi lombardi, Marcello Giannini da Firenze, Giorgio Bubba da Genova, Tonino Carino da Ascoli, il mitico Franco Strippoli, con quell’improbabile riporto, da Bari, Luigi Necco da Avellino e da Napoli, dove era sempre circondato da tifosi inneggianti e rumorosi… Ma io dovevo attendere fino in fondo, fino alle 18.50, perché da bravi sceneggiatori il meglio si lascia all’ultimo, ed ecco Cesare Castellotti o Carlo Nesti dal Comunale di Torino che mi mostrava le immagini dell’amata Signora. E quando c’era uno sciopero dei montatori o degli operatori, mancavano le immagini (era un motivo per rovinarmi la settimana!) e allora c’era il disegno sulla Gazzetta il lunedì mattina, ma era solo metadone... A proposito di giornali, non so se ci avete fatto caso, ma oggi quasi nessun quotidiano scrive più articoli di cronaca della partita, visto che tutti la possono vedere, sostituiti da approfondimenti o commenti.
Dopo “90°” si girava su Rai2 e si poteva ammirare un tempo, dico uno, o al massimo “un’ampia sintesi”, della partita della domenica: era l’unico modo per vedere qualcosa in più degli highlights, come li chiamano oggi. Anche perché di andare a vederle dal vivo era cosa rara: Cesena, Bologna, qualche volta a San Siro sfruttando i parenti di Varese… al massimo riuscivo a vedere la serie A un paio di volte a stagione… Poi alle 22.30, se reggevo, la Domenica Sportiva. Solo per intenditori: Italo Allodi, la moviola di Carlo Sassi, i commenti di Gianni Brera. Servizi sobri su giocatori sobri, fatti da giornalisti sobri… gente che non urlava sulle telecronache, che non parlava di ripartenza, ma di contropiede, che non aveva il passaggio “no look” né la punizione “maledetta”. Gli spogliatoi erano tabù e ci evitavano di ammirare imbarazzanti scarabocchi epidermici… La DS, così la chiamavamo, raramente riuscivo a seguirla fino in fondo, così come le partite della coppa UEFA il mercoledì: le squadre italiane giocavano in contemporanea e allora bisognava aspettare la differita delle 23; non c’era il problema di evitare di saperne il risultato, perché la RAI nei vari notiziari non lo annunciava apposta, e internet all’epoca non c’era… Quella volta il canone si pagava con soddisfazione…
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DEDO72 .
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possibile che non vi tocca nelle corde questo pezzo?? dite la vostra, i vostri ricordi le vostre emozioni di allora...coraggio!! Axis inizia te che agli son timidi! . -
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...e bravo dedo.. bellissimo articolo.. peccato che abbia solo 30 anni...e ho vissuto solo gli anni 90... dal 92 quasi sempre abbonato allo zini (a parte st an.....spero di rifarlo l anno prox) che dire? mi hai fatto ricordare 3 cose...
1o quando domeniche allo zini....con il mio nonno (colui che mi ha fatto conoscere..e amare sti colori...anche se infondo era juventino...poco importa...la cremo prima di tutto!!! .e che bello era metterci 1 ora x farsi 35km...si sa i nonni vanno piano
) ..poi con mio padre interista ma omai il mio nonno mi aveva fatto innamorare del grigio rosso...e io che mi agitavo lui che mi calmava..va beh
2o... na volta feci 13....ma poi non la giocai...cioè x gioco...avevo 11 o 12 anni..e mio padre mi diede del pazzo "e non farlo mai più..giocala la schedina almeno dio c..." ahahahah
3o... i primi mesi di stadio..nel 92 appunto... andavo allo stadio (in inverno) con la radiolina piccina ..con tutte cazzuta di onde medie o come minchia si dice non lo so...interferenze..infalata sotto na cuffia...e mentre seguivo la mia cremo sentivo cosa facevano le altre.. la figata era quando si collegavano allo zini..na specie di radio cronoca 
ricordi scemi è..ma che ci vuoi fa? ero piccino...
peccato....che il mondo sia cambiato....mondo del pallone.....
ah io guardavo anche domenica sprint...e raramente la domenica sportiva...SPOILER (clicca per visualizzare)tempo fa chiamai la rai...e chiesi..perché ricordo..che nel 96...trasmisero la sintesi di cremo juve 3a3...pareggio ladrato della giuve al 95o!!! chiesi la copia della sintesi..e loro? no solo x società e ad ogni modo più di 1000euro ... ma vaff va... la volevo come ricordo..
Video
x me l idolo era Ciotti..
con quella voce da...
la miglior sigla...
Video. -
Pro nel cuore .
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E bravo Red, mi hai fatto commuovere...'ca vaca... 
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....piccolo off topic... regalino for u... e x il fuggià...SPOILER (clicca per visualizzare)
ma dai
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padova81 .
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Da piccolo andavo a vedere la squadra del paese,mi attaccavo sempre al vecchio con la radiolina. Tutto il calcio minuto per minuto mi ricorda il 91,arrivai in macchina da mia nonna e rimsi auto a sentire gli ultimi minuti lucchese padova,e simonetta che ci toglie la serie a. Poi mi ricordo nel 94 padova milan ascoltata in camera e la corsa giu dalle scale per esultare in giardino al gol di lalas. Ma la radio per me era comunque il grande gildo fattori. 90°minuto mi fa venire in mente che una volta si mangiava con le galline come si dice,la domenia cena era sempre dai nonni paterni e ogni volta la speranza che a cenare fossimo in tanti perchè i più piccoli mangiavano in cucina dove c'ra la tv e così potevo guardare i gol
Anni 80e pri 90 vuol dire anche stadio appiani
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Pro nel cuore .
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Mio nonno era un uomo di poche parole.
Me lo ricordo come fosse ieri : gli occhi grigi e il naso adunco si mascheravano dietro ad un paio di occhiali circolari che mettevano soggezione.
Mio nonno aveva fatto due guerre e ne era uscito incredibilmente vivo. Era stato Alpino nella Cuneense ed era tornato dopo la liberazione di Trieste come Cavaliere di Vittorio Veneto.
Poi, nella seconda carneficina mondiale, aveva scelto le Brigate Matteotti ed era stato catturato dalle SS.
Non aveva parlato, anche se sotto le ascelle portava ancora il segno della fiamma ossidrica.
Nome di battaglia "Lupo", forse dovuto proprio ai suoi occhi cilestrini.
Mio nonno, da buon socialista, non credeva in Dio...ma alla Pro sì.
A tre anni decise che era giunto il mio momento :"Andiamo a vedere la Pro con la Triestina", aveva sentenziato. Era la prova di passaggio all'età adulta.
"Attento a non mettere il piccolo nel pericolo", disse mia nonna. Io la guardai con rabbia perché mi sentivo già adulto.
"Tranquilla Gina", rispose il nonno, "io ci sono entrato a Trieste, e l'ho (solo lui eh?) liberata".
Il tutto in dialetto, ovviamente.
Arriviamo allo stadio Robbiano: popolari.
La Triestina era capolista, candidata alla B, e il nonno scelse di schierarsi con me accanto ai tifosi rossoalabardati.
Vincemmo 3 a 1, ma di tutta quella partita io ricordo l'urlo che il nonno ogni tanto tirava fuori: "VIVA TRIESTE! ABBASSO LA TRIESTINA"!
I tifosi avversari, persone alquanto diverse dai supporter di oggi, lo guardavano interdetti.
Ad un certo punto, il più scalmanato di loro si avvicina e grida al nonno un insulto.
Badate bene, era durante l'intervallo e la Pro vinceva già 2 a 0.
Mio nonno si toglie il cappello e, come un retore latino, si schiera davanti ai triestini.
Gli fa seduta stante il resoconto dell'entrata in città, delle vie attraversate, della bandiera issata al vento.
Silenzio da parte dei triestini, poi uno, il capo credo, si avvicina allo scalmanato e gli appioppa un ceffone da giro del mondo in 80 giorni.
Poi stringe la mano a mio nonno e gli regala una bandiera rossa con l'alabarda bianca al centro. "Me piaseria che la tenese, sior", o qualcosa del genere.
Fu uno dei momenti più belli della mia vita da tifoso.. -
padova81 .
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Beato te che hai ricordi dei tuoi tre anni . -
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90^minuto......quanti ricordi...... 
Questo era vero calcio !!.
Ricordi d'Infanzia |
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