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Pelusi «ripesca» il Foggia: «Lo dice la nostra storia. È un club da Lega Pro»
17/05/2013
Qualche rimpianto e tante speranze. All´indomani del k.o. infasettimanale di Matera, l´uscita dai playoff fa meno male in casa Foggia.
Conforta la chiusura in crescendo di una stagione partorita in extremis, sulle ceneri della rovinosa esclusione dalla Lega Pro della vecchia società. E si guarda già al futuro senza rinunciare all´ambizione, anche se il club andrà rafforzato. Il presidente Davide Pelusi ha assorbito l´eliminazione e, anzi, rilancia la scommessa: si punta alla Lega Pro. «Nonostante la sconfitta, prevalgono soddisfazione e ottimismo dice il manager foggiano, 46 anni . Confidiamo nel ripescaggio. Siamo convinti di avere buone chance. La partecipazione ai playoff sostiene di per sè una metà dei requisiti per ottenerlo, anche se siamo posizionati dietro a una decina di rivali. Anche se per tradizione sportiva (undici tornei in serie A e ventitrè in serie B, nda) e media di spettatori nelle ultime cinque stagioni potremmo senz´altro ambire al primo posto».
Solidità - Il nodo centrale è della proprietà, che abbisogna di apporti esterni a prescindere dalla categoria nella prossima stagione. «Rimanendo in serie D, punteremmo al vertice riprende il patron Pelusi che, dopo aver prestato 250 mila euro per avviare il nuovo ciclo, è rimasto con i gruppi Lo Campo e Masi - Amodeo. Se saliremo in Seconda divisione, per salvarci, dovremo stare tra le prime. Di sicuro, servono più sponsor e sostegno di imprenditori, istituzioni e tifosi. Anche perché non sono e non potrò mai essere il classico patron... Altrimenti, dovremo progredire a poco a poco. E non in modo veloce come è giusto che desideri una piazza come Foggia».
Colloqui - Vento di conferme per l´area tecnica. Almeno nelle intenzioni del club. «Il d.s. Di Bari e l´allenatore Padalino (parlerà oggi, prima del rompete le righe) hanno lavorato benissimo. Abbiamo scelto le persone giuste, la nostra crescita passa attraverso loro. Prima di proporre programmi, tuttavia, dobbiamo subito chiarirci le idee in seno al sodalizio». E la squadra? «Almeno all´80 per cento, potrebbe essere valida sia in serie D, sia nella 2a Divisione. Dalla categoria in cui giocheremo, poi, dipenderanno gli under. Insomma, vogliamo trattenere tanti tesserati, sempre che non ricevano offerte migliori».
Fonte: La Gazzetta dello Sport
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A.C.D. Foggia Calcio
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